Idea del Mese: Aggiornare un Vecchio Parquet con degli Inserti
Un accurato studio sul parquet, fra restauro e nuove integrazioni, diventa chiave del progetto d'interni di questa casa
Antonia Solari
15 marzo 2019
Houzz Italia Contributor, sono architetto e giornalista professionista
Un appartamento denso di significato e ricordi: è parte di un immobile degli anni Cinquanta progettato dal nonno dell’attuale proprietaria e appartenuto sempre alla sua famiglia. Ed è proprio a partire dal legame forte con questa casa che il progetto di ristrutturazione ha avuto origine da una chiara intenzione: «Non intervenire in modo importante sulla distribuzione e soprattutto conservare il parquet come testimonianza della storia personale e familiare», racconta Emanuela Terrile, progettista che si è occupata dell’intervento di ristrutturazione.
Si è trattato di una sfida, perché ogni ambiente ospitava parquet con un proprio schema di posa e il corridoio, che nel passato era rivestito da marmotte di graniglia, doveva invece fare spazio per un parquet nuovo; ma come integrare le diverse tipologie di pavimento, come ripristinare l’esistente e aprire il dialogo con il nuovo? Emanuela Terrile ha trovato la chiave di volta attraverso l’inserimento di nuovi listelli decorativi, studiati uno ad uno per fare in modo che si incastonassero alla perfezione con i quadrotti presenti.
Si è trattato di una sfida, perché ogni ambiente ospitava parquet con un proprio schema di posa e il corridoio, che nel passato era rivestito da marmotte di graniglia, doveva invece fare spazio per un parquet nuovo; ma come integrare le diverse tipologie di pavimento, come ripristinare l’esistente e aprire il dialogo con il nuovo? Emanuela Terrile ha trovato la chiave di volta attraverso l’inserimento di nuovi listelli decorativi, studiati uno ad uno per fare in modo che si incastonassero alla perfezione con i quadrotti presenti.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: una coppia di professionisti con il loro cagnolino Otello
Dove: Milano, zona Porta Venezia
Dimensione: 100 m² (più terrazzo)
Ristrutturazione: aprile-dicembre 2016
Progetto: Emanuela Terrile
Chi ci abita: una coppia di professionisti con il loro cagnolino Otello
Dove: Milano, zona Porta Venezia
Dimensione: 100 m² (più terrazzo)
Ristrutturazione: aprile-dicembre 2016
Progetto: Emanuela Terrile
Ecco, nell’immagine a sinistra, qual era la situazione dell’appartamento prima dell’intervento di Emanuela Terrile: una successione di ambienti identificati ciascuno da una propria pavimentazione, da un parquet posato in maniera diversa, con un corridoio centrale definito da marmotte in graniglia, poi rimosse per creare omogeneità materica.
Nel rispetto dei propositi della committente, le modifiche relative alla distribuzione degli spazi sono state minime – gli ambienti della zona giorno sono stati fusi in un unico locale – e la progettista ha voluto mantenere la memoria della distribuzione precedente attraverso la leggibilità dei pavimenti.
«Vedi, quei segni li ho fatti io, spostavo sempre un tavolino molto pesante», raccontava la committente all’architetto durante uno dei sopralluoghi; una nota eloquente, una prova di quanto fosse importante mantenere il parquet esistente e trovare una soluzione per aggiornarlo.
Nel rispetto dei propositi della committente, le modifiche relative alla distribuzione degli spazi sono state minime – gli ambienti della zona giorno sono stati fusi in un unico locale – e la progettista ha voluto mantenere la memoria della distribuzione precedente attraverso la leggibilità dei pavimenti.
«Vedi, quei segni li ho fatti io, spostavo sempre un tavolino molto pesante», raccontava la committente all’architetto durante uno dei sopralluoghi; una nota eloquente, una prova di quanto fosse importante mantenere il parquet esistente e trovare una soluzione per aggiornarlo.
«Continuare con gli stessi disegni era difficilmente praticabile, sia perché la superficie ha un perimetro irregolare, sia perché l’idea di accostarmi all’antico con un finto antico non è nelle mie corde e credo che, come progettisti, dobbiamo esprimerci con un linguaggio contemporaneo», racconta ancora Emanuela Terrile.
Ed è stato così che ha preso avvio un progetto tanto originale quanto complesso, che ha portato a un risultato di forte impatto.
Ed è stato così che ha preso avvio un progetto tanto originale quanto complesso, che ha portato a un risultato di forte impatto.
Partendo dalla considerazione del listello in legno come elemento di design, la progettista ha individuato un “punto generatore” da cui partire per il nuovo rivestimento – posato sul corridoio – e a cui, a cascata, sono seguite le scelte legate al parquet esistente e all’integrazione fra le due tipologie.
«Appena superato l’ingresso, lo schema di posa – racconta l’architetto – mi offriva la possibilità di avere un punto generatore a forma di stella, che in qualche modo dà l’idea di espandersi all’infinito verso il resto della superficie, e di fermarsi in modo netto incontrando l’ostacolo delle piastrelle (di cucina e bagni) ma in modo più tenue incontrando il parquet esistente».
«Appena superato l’ingresso, lo schema di posa – racconta l’architetto – mi offriva la possibilità di avere un punto generatore a forma di stella, che in qualche modo dà l’idea di espandersi all’infinito verso il resto della superficie, e di fermarsi in modo netto incontrando l’ostacolo delle piastrelle (di cucina e bagni) ma in modo più tenue incontrando il parquet esistente».
Dal punto di vista tecnico, la posa del parquet è partita dal centro della stella e poi, man mano che si arrivava ai vecchi listelli si è proceduto a tagliarli (con un’utensile a oscillazione che consente un taglio estremamente preciso), a sagomarli per accogliere i nuovi moduli, incollati come i tradizionali prefiniti, dopo aver rimosso i residui di bitume nei punti in cui incontrava il vecchio parquet.
Parquet: Litio della collezione Slide Natural Genius, disegnato da Daniele Lago per Listone Giordano
Parquet: Litio della collezione Slide Natural Genius, disegnato da Daniele Lago per Listone Giordano
Inoltre, per scegliere la finitura per questo nuovo parquet, si è tenuto conto del colore che il rovere, esistente, avrebbe ritrovato dopo la levigatura, (una delle fasi di ripristino del parquet esistente di cui parleremo fra poco); «Il disegno è piuttosto audace perciò si è cercato di rendere più omogenei possibile i due parquet, tenendo presente che uno – il nuovo – era un prefinito su cui non si poteva intervenire e lavorando quindi sull’altro che è stato trattato con una vernice naturale all’acqua», precisa Emanuela Terrile.
Parquet: Rovere Biancospino di Listone Giordano
Parquet: Rovere Biancospino di Listone Giordano
Come accennato poco fa, parte del progetto ha riguardato il ripristino del parquet esistente attraverso una fitta e impegnativa successione di fasi di lavoro: la prima tappa ha risolto la necessità di uniformare le altezze e si è lavorato sul massetto per trasformare i salti di quota in pendenza, rimuovendo, pulendo e talvolta sostituendo i listelli.
In giallo, in pianta, le parti del pavimento che maggiormente necessitavano di essere livellate
In giallo, in pianta, le parti del pavimento che maggiormente necessitavano di essere livellate
Una volta uniformata la superficie, si è inaugurata la seconda fase, dedicata al consolidamento del parquet. La parte antica era stata posata con una tecnica comune negli anni Cinquanta, «Cioè spalmando listelli con bitume e fissandoli con degli inserti in metallo piantati nella parte inferiore; qualche listello era instabile quindi, dopo aver stabilizzato gli elementi, tutta la superficie è stata trattata con un primer bicomponente a base acquosa», racconta l’architetto.
È toccato, poi, alla levigatura, essenziale per rimuovere le vecchie vernici e la parte superficiale del legno, restituendone il colore naturale.
È toccato, poi, alla levigatura, essenziale per rimuovere le vecchie vernici e la parte superficiale del legno, restituendone il colore naturale.
Ed ecco che, una volta ripristinato il parquet esistente e posato quello nuovo, si è raggiunto il risultato sperato: riuscire a mantenere la memoria del tempo, i ricordi di famiglia e i materiali del passato, integrandoli a nuovi elementi, tecnologie e idee creative.
Ti è piaciuto questo intervento? Se anche tu hai bisogno di un progetto su misura, cerca su Houzz il professionista più adatto a te.
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Come si Fa: Rinnovare un Vecchio Parquet
Come Scegliere il Parquet? I Consigli dell’Esperto
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Tutto poi dipende dal tuo arredamento.
Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere!
A rita_camporeale: credo che sarebbe più opportuno in primo luogo capire la causa delle infiltrazioni per eliminarle.
L'abbinamento legno vero e grès effetto legno è particolarmente infelice sia perché seppure il grès può a prima vista (forse) ingannare l'occhio, hanno lucentezza diversa e producono sensazioni al tatto differenti, sia perché hanno sistemi di posa diversi, il grès inoltre necessita di una fuga di 2mm che accostata al parquet certamente non le piacerebbe.
Su Houzz e Pinterest ci sono numerosi esempi di accostamenti legno-altri materiali, il tratto comune generalmente è il formato, ma non sempre; a seconda dello stile della casa può scegliere il più adatto ai suoi gusti e alle sue esigenze. Ecco un paio di esempi:
@rita_camporeale
Anch'io, come suggerito da Emanuela Terrile, che a mio parere ha fatto un buon lavoro, cercherei nel suo caso di staccare (dopo aver cercato di eliminare le infiltrazioni!). Interverrei davanti alle porte finestra per es. con una soglia in pietra, in ardesia o in beola. In alternativa usando un grès porcellanato con lo stesso effetto (in commercio ce ne sono di ottimi che ricreano perfettamente l'effetto della pietra naturale). Mi associo a sconsigliare in maniera assoluta di abbinare il parquet in essenza a un grès effetto parquet!