I Giardini Rocciosi Acquatici
Acqua e rocce si ritrovano spesso assieme in natura: come portarli nel vostro giardino, con una lista di piante
Lidia Zitara
19 settembre 2015
Giornalista
Visibile o meno, l’acqua è un elemento fondamentale di ogni giardino. Alcuni luoghi ombrosi, roridi e dal terreno ricco e pastoso ne sono naturalmente ricchi: in queste condizioni creare un paesaggio roccioso acquatico sarà più semplice, poiché lo spirito del luogo non ne sarà turbato.
In una zone arida, invece, un ruscello roccioso artificiale stonerà e sarà ad alto mantenimento: valutatene l’inserimento con molta cautela. In questo caso, optate per una composizione di materiali palesemente artificiali – come l’acciaio cor-ten – cercando però soluzioni che non sembrino troppo innaturali. In caso l’acqua sia davvero poca, un abbeveratorio o una fontana andranno bene.
In una zone arida, invece, un ruscello roccioso artificiale stonerà e sarà ad alto mantenimento: valutatene l’inserimento con molta cautela. In questo caso, optate per una composizione di materiali palesemente artificiali – come l’acciaio cor-ten – cercando però soluzioni che non sembrino troppo innaturali. In caso l’acqua sia davvero poca, un abbeveratorio o una fontana andranno bene.
Immersi nel paesaggio
Un roccioso acquatico, specie con salti e variazioni di percorso, è assai impegnativo e di certo non economico da realizzare. Non è adatto a piccoli giardini, quanto invece a parchi e a boschi. Usate sempre la roccia locale, e ambientate il tutto in un paesaggio il più possibile naturale, cioè umido e boschivo.
Un roccioso acquatico, specie con salti e variazioni di percorso, è assai impegnativo e di certo non economico da realizzare. Non è adatto a piccoli giardini, quanto invece a parchi e a boschi. Usate sempre la roccia locale, e ambientate il tutto in un paesaggio il più possibile naturale, cioè umido e boschivo.
Il tipo di roccia
La scelta delle le pietre per il roccioso sarà il primo problema con cui vi confronterete: tonde e levigate? Piatte e scanalate? Grosse o piccole?
Osservate attentamente il vostro paesaggio, le rocce montane, i colori, l’aspetto. Se le rocce sono aspre, scure, spigolose, le cascatelle tenderanno a dividersi in piccole lamine d’acqua, ma se le rocce sono grosse e levigate, i salti saranno più compatti.
L’attenzione maggiore che dovrete prestare è alle rocce piatte e larghe che fungeranno da base per il salto d’acqua. Maggiore è l’estensione della pietra scelta, maggiore sarà la dispersione dell’acqua, con un fiotto quindi meno pieno. Se avete acqua in quantità, optate per rocce di grandi dimensioni, mentre se potete contare solo su una risorsa limitata, meglio pietre più strette (ma non troppo corte).
Le rocce tonde e levigate daranno un aspetto da ruscello o da “fiumara”, mentre quelle piatte e scistose avranno un aspetto più montano, quasi nordico e molto più compatto.
Accompagnarle con la giusta scelta di piante è indispensabile. Per cui non esitate a spostare qualcosa, se il portamento o la fioritura non dovesse convincervi, e mettete in conto che l’effetto “finito” sarà raggiunto solo dopo qualche anno.
La scelta delle le pietre per il roccioso sarà il primo problema con cui vi confronterete: tonde e levigate? Piatte e scanalate? Grosse o piccole?
Osservate attentamente il vostro paesaggio, le rocce montane, i colori, l’aspetto. Se le rocce sono aspre, scure, spigolose, le cascatelle tenderanno a dividersi in piccole lamine d’acqua, ma se le rocce sono grosse e levigate, i salti saranno più compatti.
L’attenzione maggiore che dovrete prestare è alle rocce piatte e larghe che fungeranno da base per il salto d’acqua. Maggiore è l’estensione della pietra scelta, maggiore sarà la dispersione dell’acqua, con un fiotto quindi meno pieno. Se avete acqua in quantità, optate per rocce di grandi dimensioni, mentre se potete contare solo su una risorsa limitata, meglio pietre più strette (ma non troppo corte).
Le rocce tonde e levigate daranno un aspetto da ruscello o da “fiumara”, mentre quelle piatte e scistose avranno un aspetto più montano, quasi nordico e molto più compatto.
Accompagnarle con la giusta scelta di piante è indispensabile. Per cui non esitate a spostare qualcosa, se il portamento o la fioritura non dovesse convincervi, e mettete in conto che l’effetto “finito” sarà raggiunto solo dopo qualche anno.
Piante per rive poco profonde (15 cm di profondità)
Acorus gramineus e Ac. g. ‘variegatus’, Alisma parviflora, Calla palustris, Caltha leptosepala, Caltha palustris e Ca. p. ‘Alba’ e Ca.p. ‘Flore Plena’, Carex elata ‘Aurea’, Carex pendula, Carex riparia, Colocasia esculenta (non rustica), Cotula coronipifolia, Cyperus ‘Haspan’, Cyperus involucratus (non rustico), Cyperus longus, Damasonium alisma, Decodon verticillatus, Eriophorum angustifolium, Eriophorum latifolium,
Houttuynia cordata e Ho. c. ‘Chamaeleon’ e Ho.c. ‘Plena’, Hydrocleys nynphoides (non rustico), Iris laevigata, Iris versicolor, Juncus effusus e Ju. e. f. spiralis e Ju. e. ‘Vittatus’, Juncus ensifolius, Lobelia paludosa, Lysichiton americanus, Lysichiton camtschatcensis, Mentha aquatica, Mimulus cardinalis, Mimulus cupreus, Mimulus guttatus, Mimulus ringens, Myosotis scorpioides e My. s. ‘Mermaid’, Peltandra alba, Polygonum amphibium, Sagittaria latifolia, Sagittaria sagittifolia e Sa. s. ‘Flore Pleno’, Sparganium minimum, Typha minima, Zizania aquatica (non rustica).
Acorus gramineus e Ac. g. ‘variegatus’, Alisma parviflora, Calla palustris, Caltha leptosepala, Caltha palustris e Ca. p. ‘Alba’ e Ca.p. ‘Flore Plena’, Carex elata ‘Aurea’, Carex pendula, Carex riparia, Colocasia esculenta (non rustica), Cotula coronipifolia, Cyperus ‘Haspan’, Cyperus involucratus (non rustico), Cyperus longus, Damasonium alisma, Decodon verticillatus, Eriophorum angustifolium, Eriophorum latifolium,
Houttuynia cordata e Ho. c. ‘Chamaeleon’ e Ho.c. ‘Plena’, Hydrocleys nynphoides (non rustico), Iris laevigata, Iris versicolor, Juncus effusus e Ju. e. f. spiralis e Ju. e. ‘Vittatus’, Juncus ensifolius, Lobelia paludosa, Lysichiton americanus, Lysichiton camtschatcensis, Mentha aquatica, Mimulus cardinalis, Mimulus cupreus, Mimulus guttatus, Mimulus ringens, Myosotis scorpioides e My. s. ‘Mermaid’, Peltandra alba, Polygonum amphibium, Sagittaria latifolia, Sagittaria sagittifolia e Sa. s. ‘Flore Pleno’, Sparganium minimum, Typha minima, Zizania aquatica (non rustica).
Disporre le rocce con telo pvc o altra guaina flessibile
A seconda della quantità d’acqua di cui disponete, scavate una trincea: più larga e più profonda sarà, più lento sarà il moto dell’acqua. Se il ruscello sarà molto ampio, il rumore sarà più profondo, continuo e meno acuto.
Se, al contrario, disponete di meno acqua, dovrete accennare appena lo scavo, sia in profondità che in larghezza. L’acqua poco profonda scorre più velocemente e produce più rumore.
Ovviamente gli scrosci saranno aumentati da eventuali salti o cascate.
Per piccoli tracciati e torrenti di modesta entità, usate il telo in pvc come impermeabilizzante.
Una volta eseguito lo scavo, pulite bene il terreno e ammorbiditelo molto, eliminando i sassi. Se volete essere pignoli, passatelo a un grosso setaccio.
Stendete sul fondo dello scavo uno strato di sabbia finissima, che servirà ad evitare il contatto con del materiale tagliente. Stendete il telone in pvc, avendo cura che le giunzioni si sovrappongano per almeno un metro, e che – partendo dall’alto – quella precedente sia sempre sopra la successiva.
Disponete prima i sassi più grandi all’interno del torrente, cioè quelli dove volete che avvengano i salti, poi nascondete i lati del telone con altre rocce e sassi più piccoli, tra cui inserirete le piante, infine la ghiaia di pezzatura grande, media e fine, sia dentro che fuori il tracciato. Tenete conto che se non coprirete il telone adeguatamente, l’effetto antiestetico notevole.
Non è un lavoro semplice ed è sempre meglio affidarsi a un professionista.
A seconda della quantità d’acqua di cui disponete, scavate una trincea: più larga e più profonda sarà, più lento sarà il moto dell’acqua. Se il ruscello sarà molto ampio, il rumore sarà più profondo, continuo e meno acuto.
Se, al contrario, disponete di meno acqua, dovrete accennare appena lo scavo, sia in profondità che in larghezza. L’acqua poco profonda scorre più velocemente e produce più rumore.
Ovviamente gli scrosci saranno aumentati da eventuali salti o cascate.
Per piccoli tracciati e torrenti di modesta entità, usate il telo in pvc come impermeabilizzante.
Una volta eseguito lo scavo, pulite bene il terreno e ammorbiditelo molto, eliminando i sassi. Se volete essere pignoli, passatelo a un grosso setaccio.
Stendete sul fondo dello scavo uno strato di sabbia finissima, che servirà ad evitare il contatto con del materiale tagliente. Stendete il telone in pvc, avendo cura che le giunzioni si sovrappongano per almeno un metro, e che – partendo dall’alto – quella precedente sia sempre sopra la successiva.
Disponete prima i sassi più grandi all’interno del torrente, cioè quelli dove volete che avvengano i salti, poi nascondete i lati del telone con altre rocce e sassi più piccoli, tra cui inserirete le piante, infine la ghiaia di pezzatura grande, media e fine, sia dentro che fuori il tracciato. Tenete conto che se non coprirete il telone adeguatamente, l’effetto antiestetico notevole.
Non è un lavoro semplice ed è sempre meglio affidarsi a un professionista.
Drenaggio e tracciato in pietra o calcestruzzo
Esistono sistemi per realizzare un ruscello con cascate e rocce attraverso l’uso di vasche prefabbricate rigide, ma l’effetto finale è decisamente scadente e piuttosto artificioso. Quando il torrente o il roccioso sono molto impegnativi, dovrete allora eseguire un drenaggio professionale con un letto in calcestruzzo o in pietra, posata da una ditta esperta.
In questo caso potrete poggiare anche lastroni piatti molto grandi, di centinaia di chili di peso, in modo da ottenere dei gradoni.
Il bordo in ghiaia di grosse dimensioni aiuta a dare un tocco naturale e un senso di transizione fra la terra e la pietra. Qua potrete inserire piante amanti di un umido costante, seppur non di un terreno paludoso. Adattissimi sono i papiri (Cyperus), i giaggioli (Iris kaempferi), la Primula vialii, il Mazus reptans, Hosta, Brunnera, Juncus, Carex, Houttuynia cordata, Mentha aquatica, Zantedeschia, Ajuga reptans.
Esistono sistemi per realizzare un ruscello con cascate e rocce attraverso l’uso di vasche prefabbricate rigide, ma l’effetto finale è decisamente scadente e piuttosto artificioso. Quando il torrente o il roccioso sono molto impegnativi, dovrete allora eseguire un drenaggio professionale con un letto in calcestruzzo o in pietra, posata da una ditta esperta.
In questo caso potrete poggiare anche lastroni piatti molto grandi, di centinaia di chili di peso, in modo da ottenere dei gradoni.
Il bordo in ghiaia di grosse dimensioni aiuta a dare un tocco naturale e un senso di transizione fra la terra e la pietra. Qua potrete inserire piante amanti di un umido costante, seppur non di un terreno paludoso. Adattissimi sono i papiri (Cyperus), i giaggioli (Iris kaempferi), la Primula vialii, il Mazus reptans, Hosta, Brunnera, Juncus, Carex, Houttuynia cordata, Mentha aquatica, Zantedeschia, Ajuga reptans.
Ruscello o stagno
Comunque sia il vostro roccioso, è molto probabile che avrà al termine una vasca di raccolta, specie se il percorso dell’acqua è regolato da una pompa a immersione.
Nella vasca si possono coltivare specie acquatiche e allevare pesci.
Ai bordi si possono verificare due condizioni: se l’umidità raggiunge le parti marginali del roccioso, e quindi rende il terreno umido, conviene inserire piante decisamente igrofile come Platycodon, Digitalis, Primula, Trillium, Ligularia, Persicaria, Hosta, Gentiana, Convallaria, Brunnera, Astilbe, Bergenia, Cimicifuga, Rodgersia, Trollius, Ranunculus, ecc.
Se il bordo resta invece asciutto, utilizzate i bordi esattamente come fareste per una normale aiuola.
Ricordate infine che la pendenza del ruscello renderà la manutenzione un po’ difficoltosa.
Comunque sia il vostro roccioso, è molto probabile che avrà al termine una vasca di raccolta, specie se il percorso dell’acqua è regolato da una pompa a immersione.
Nella vasca si possono coltivare specie acquatiche e allevare pesci.
Ai bordi si possono verificare due condizioni: se l’umidità raggiunge le parti marginali del roccioso, e quindi rende il terreno umido, conviene inserire piante decisamente igrofile come Platycodon, Digitalis, Primula, Trillium, Ligularia, Persicaria, Hosta, Gentiana, Convallaria, Brunnera, Astilbe, Bergenia, Cimicifuga, Rodgersia, Trollius, Ranunculus, ecc.
Se il bordo resta invece asciutto, utilizzate i bordi esattamente come fareste per una normale aiuola.
Ricordate infine che la pendenza del ruscello renderà la manutenzione un po’ difficoltosa.
Poca acqua ma numerosi salti
L’insieme di sassi è sicuramente studiato per ottenere una serie ordinata di salti d’acqua, ma la posa e i conci sono così belli e ben fatti, che l’acqua non era necessaria per dare luminosità e splendore a questo roccioso.
Dopo aver posizionato i sassi e interrato eventuali tubature, l’acqua è stata lasciata libera di scegliere il percorso più gradito, creando delle cascatelle sottili e quasi “granulose”. In questi rari casi in cui un giardino a vocazione mediterranea “secca” ha anche una certa portata idrica, le caratteristiche del roccioso asciutto si fondono con quelle del roccioso lacustre.
Al termine dei salti può esserci una vasca di raccolta; diversamente l’acqua può procedere nel suo corso, oppure semplicemente disperdersi, specie quando la stagione è calda.
L’emozione (quasi tutta “tecnica”, per la verità) che dà questo genere di felice commistione, è la possibilità di coltivare generi dalle esigenze assai diverse nell’arco di pochi centimetri di distanza. Laddove sia prevista una maggiore raccolta, userete piante da bordo acquatico o comunque igrofile, mentre dove l’acqua non arriva neanche a inumidire il terreno, potrete mettere a dimora le più classiche piante dello stile mediterraneo.
Potrebbe interessarti leggere: 7 Segni Inconfondibili del Giardino Mediterraneo
L’insieme di sassi è sicuramente studiato per ottenere una serie ordinata di salti d’acqua, ma la posa e i conci sono così belli e ben fatti, che l’acqua non era necessaria per dare luminosità e splendore a questo roccioso.
Dopo aver posizionato i sassi e interrato eventuali tubature, l’acqua è stata lasciata libera di scegliere il percorso più gradito, creando delle cascatelle sottili e quasi “granulose”. In questi rari casi in cui un giardino a vocazione mediterranea “secca” ha anche una certa portata idrica, le caratteristiche del roccioso asciutto si fondono con quelle del roccioso lacustre.
Al termine dei salti può esserci una vasca di raccolta; diversamente l’acqua può procedere nel suo corso, oppure semplicemente disperdersi, specie quando la stagione è calda.
L’emozione (quasi tutta “tecnica”, per la verità) che dà questo genere di felice commistione, è la possibilità di coltivare generi dalle esigenze assai diverse nell’arco di pochi centimetri di distanza. Laddove sia prevista una maggiore raccolta, userete piante da bordo acquatico o comunque igrofile, mentre dove l’acqua non arriva neanche a inumidire il terreno, potrete mettere a dimora le più classiche piante dello stile mediterraneo.
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Ai bordi del roccioso si creano livelli diversi di tasche naturali: alcune piante per ambienti umidi e paludosi.
Alnus glutinosa (albero), Alnus incana (albero), Anemone rivularis, Aruncus dioicus ‘Kneiffii’, Arundo donax ‘Variegata’, Astilbe x arendsii, Astilbe chinensis, Astilbe simplicifolia, Astilboides tabularis, Cardamine pratensis, Cimicifuga americana, Cimicifuga racemosa, Cornus alba (arbusto), Eupatorium purpureum, Euphorbia palustris, Filipendula rubra, Filipendula ulmaria, Gunnera chilensis, Gunnera manicata, Hemerocallis, Hosta, Iris ensata, Iris sibirica, Leucojum aestivum, Ligularia clivorum, Ligularia przewalskii, Lobelia cardinalis, Lobelia fulgens (non rustica), Lythrum slicaria, Osmunda regalis, Parnassia palustris, Peltiphyllum peltatum, Phalaris arundinacea, Phragmites communis, Polygonum amplexicaule, Polygonum bistorta, Polygonum campanulatum, Primula alpicola, Primula denticulata, Primula florindae, Primula helodoxa, Primula japonica, Primula pulverulenta, Primula rosea, Primula secundiflora, Primula sikkimensis, Rheum alexandrae, Rheum palmatum e Rh. p. ‘Atrosanguineum’, Rodgersia aesculifolia, Rodgersia pinnata, Rodgersia podophylla, Salix alba (albero), Salix babylonica (albero), Salix daphnoides (albero), Salix matsudana ‘Tortuosa’(albero), Scrophularia auriculata ‘Variegata’, Senecio smithii, Taxodium distichum (albero), Trollius x cultorum, Trollius europaeus, Trollius ledebourii.
Alnus glutinosa (albero), Alnus incana (albero), Anemone rivularis, Aruncus dioicus ‘Kneiffii’, Arundo donax ‘Variegata’, Astilbe x arendsii, Astilbe chinensis, Astilbe simplicifolia, Astilboides tabularis, Cardamine pratensis, Cimicifuga americana, Cimicifuga racemosa, Cornus alba (arbusto), Eupatorium purpureum, Euphorbia palustris, Filipendula rubra, Filipendula ulmaria, Gunnera chilensis, Gunnera manicata, Hemerocallis, Hosta, Iris ensata, Iris sibirica, Leucojum aestivum, Ligularia clivorum, Ligularia przewalskii, Lobelia cardinalis, Lobelia fulgens (non rustica), Lythrum slicaria, Osmunda regalis, Parnassia palustris, Peltiphyllum peltatum, Phalaris arundinacea, Phragmites communis, Polygonum amplexicaule, Polygonum bistorta, Polygonum campanulatum, Primula alpicola, Primula denticulata, Primula florindae, Primula helodoxa, Primula japonica, Primula pulverulenta, Primula rosea, Primula secundiflora, Primula sikkimensis, Rheum alexandrae, Rheum palmatum e Rh. p. ‘Atrosanguineum’, Rodgersia aesculifolia, Rodgersia pinnata, Rodgersia podophylla, Salix alba (albero), Salix babylonica (albero), Salix daphnoides (albero), Salix matsudana ‘Tortuosa’(albero), Scrophularia auriculata ‘Variegata’, Senecio smithii, Taxodium distichum (albero), Trollius x cultorum, Trollius europaeus, Trollius ledebourii.
Stagno fermo e laghetto
Quando l’acqua è davvero tanta, si può pensare a uno stagno o un laghetto, con fondo naturale o meno. Non trascurate il bordo dell’invaso, che solitamente viene coperto da pietre piatte con un effetto artificioso e ingessato. Per quanto piccole, le zone che stanno tra l’acqua e la terra sono ricche di una fauna particolare e di una flora del tutto specializzata, in costante diminuzione in Italia.
Se vi piace il giardino ricco di fauna e flora autoctona, lasciate colonizzare i bordi del laghetto da erbe spontanee, fra le quali inserirete qualche fiore di vostro gradimento. Studiate la flora della vostra area (non dovete diventare improvvisamente botanici, basta una ricerca su internet o una domanda ben posta su un forum) e procuratevi piante non invasive da bordo acquatico.
Il resto verrà da sé.
Non sai come fare? Houzz è sempre accanto a te per aiutarti a trovare soluzioni veloci e professionali. Fai una ricerca tra i professionisti inserendo la tua zona nel campo “località”.
Quando l’acqua è davvero tanta, si può pensare a uno stagno o un laghetto, con fondo naturale o meno. Non trascurate il bordo dell’invaso, che solitamente viene coperto da pietre piatte con un effetto artificioso e ingessato. Per quanto piccole, le zone che stanno tra l’acqua e la terra sono ricche di una fauna particolare e di una flora del tutto specializzata, in costante diminuzione in Italia.
Se vi piace il giardino ricco di fauna e flora autoctona, lasciate colonizzare i bordi del laghetto da erbe spontanee, fra le quali inserirete qualche fiore di vostro gradimento. Studiate la flora della vostra area (non dovete diventare improvvisamente botanici, basta una ricerca su internet o una domanda ben posta su un forum) e procuratevi piante non invasive da bordo acquatico.
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Non sai come fare? Houzz è sempre accanto a te per aiutarti a trovare soluzioni veloci e professionali. Fai una ricerca tra i professionisti inserendo la tua zona nel campo “località”.
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arredocemento