Le Case di Houzz
Houzz in Germania: Costruire una Villa con Materiali Industriali
Policarbonato e lamiera ondulata: le nuove frontiere dell’edilizia per risparmiare senza rinunciare all’estetica
La richiesta che il cliente ha fatto agli architetti del Büro für Bauform di Norimberga è stata chiara: costruire una casa con un budget di 300mila euro. E i vincoli non si fermavano qui. I progettisti avrebbero dovuto rispettare i paletti del regolamento edilizio di Pirna, cittadina tedesca alle porte di Dresda, dove si doveva costruire la casa: la normativa locale impone un’altezza minima di gronda inferiore a 5 metri per le case e inferiore ai 3 metri per i garage.
I progettisti avrebbero potuto costruire una casa con tetto piatto, ma l’edificio non si sarebbe integrato nell’ambiente circostante. Così, nell’esplorare nuove soluzioni in un’ottica di risparmio, hanno deciso di rifarsi alle tipologie dell’architettura industriale, caratterizzata da bassi costi al metro quadrato. Grazie a un grande lavoro progettuale e all’utilizzo di alcuni materiali non convenzionali per un’abitazione privata, come il policarbonato e la lamiera ondulata, gli architetti hanno realizzato un edificio a tre corpi rispettando il budget a loro assegnato.
I progettisti avrebbero potuto costruire una casa con tetto piatto, ma l’edificio non si sarebbe integrato nell’ambiente circostante. Così, nell’esplorare nuove soluzioni in un’ottica di risparmio, hanno deciso di rifarsi alle tipologie dell’architettura industriale, caratterizzata da bassi costi al metro quadrato. Grazie a un grande lavoro progettuale e all’utilizzo di alcuni materiali non convenzionali per un’abitazione privata, come il policarbonato e la lamiera ondulata, gli architetti hanno realizzato un edificio a tre corpi rispettando il budget a loro assegnato.
Il volume della parte centrale è a tutta altezza e arriva al colmo della copertura. «La circolazione dell’aria nella veranda è più che sufficiente, e non c’è stato bisogno di installare alcun sistema meccanico di ventilazione», specifica Lehmeier.
Quando c’è un po’ di sole, l’aria si scalda fino a raggiungere temperature gradevoli anche in inverno. In estate, in compenso, grazie alle finestre sul tetto esposte a nord, la casa non diventa mai troppo calda. I serramenti sono dotati di sensori della temperatura e si aprono automaticamente quando c’è bisogno di ventilare l’ambiente. Grazie a un rilevatore della pioggia e del vento, si chiudono al cadere delle prime gocce o se arrivano forti colpi d’aria. «Anche nel curare gli aspetti tecnici non abbiamo mai perso d’occhio l’obiettivo del massimo comfort a bassi costi», dice il progettista.
Quando c’è un po’ di sole, l’aria si scalda fino a raggiungere temperature gradevoli anche in inverno. In estate, in compenso, grazie alle finestre sul tetto esposte a nord, la casa non diventa mai troppo calda. I serramenti sono dotati di sensori della temperatura e si aprono automaticamente quando c’è bisogno di ventilare l’ambiente. Grazie a un rilevatore della pioggia e del vento, si chiudono al cadere delle prime gocce o se arrivano forti colpi d’aria. «Anche nel curare gli aspetti tecnici non abbiamo mai perso d’occhio l’obiettivo del massimo comfort a bassi costi», dice il progettista.
I due volumi ai lati della veranda, realizzati in pietra, sono dotati di un rivestimento in lamiera ondulata coibentata. Le grondaie e i pluviali sono invisibili, perfettamente integrati nella facciata. I progettisti hanno volutamente dato ai tre volumi un aspetto che fosse il più “monolitico” possibile. Per raggiungere un effetto di massima uniformità, per esempio, la lamiera ondulata è stata montata con viti verniciate a polvere nello stesso colore.
Il garage, che è stato sistemato a fianco della veranda, è la parte più bassa e lunga della costruzione. La porta è rivestita di fogli di policarbonato. «All’inizio avevamo pensato di inserire dei lucernari nella lamiera, ma poi l’idea non ci ha convinto del tutto. Per far entrare la luce nell’ambiente, abbiamo scelto una struttura di porta standard e l’abbiamo poi rivestita con fogli di policarbonato, in modo da ottenere un effetto immediato di isolamento», spiega l’architetto. Questa soluzione, peraltro, ha consentito di evitare costi maggiori.
In fondo al corridoio d’ingresso ricavato in questa parte della casa, troviamo il bagno degli ospiti.
Il garage, che è stato sistemato a fianco della veranda, è la parte più bassa e lunga della costruzione. La porta è rivestita di fogli di policarbonato. «All’inizio avevamo pensato di inserire dei lucernari nella lamiera, ma poi l’idea non ci ha convinto del tutto. Per far entrare la luce nell’ambiente, abbiamo scelto una struttura di porta standard e l’abbiamo poi rivestita con fogli di policarbonato, in modo da ottenere un effetto immediato di isolamento», spiega l’architetto. Questa soluzione, peraltro, ha consentito di evitare costi maggiori.
In fondo al corridoio d’ingresso ricavato in questa parte della casa, troviamo il bagno degli ospiti.
Accanto al corridoio d’ingresso, troviamo la veranda. Una scala funge da elemento divisorio tra la zona della casa aperta a tutti e quella più privata. «L’architettura dovrebbe indirizzare i movimenti», commenta Lehmeier. «Gli ospiti devono immediatamente capire quali sono le zone della casa dove è permesso loro l’accesso e quelle dove, viceversa, ci si può dirigere soltanto se “autorizzati”. Qui, la scala svolge proprio questa funzione. Conduce in soggiorno e, allo stesso tempo, ne è un elemento di arredo, tant’è che spesso i gradini sono utilizzati per sedersi o appoggiare cose».
In cima alla scala, dal ballatoio si passa alla camera dei bambini, a quella degli ospiti e al secondo bagno. Queste tre stanze sono tutte localizzate nel corpo terminale dell’edificio, che è la parte più alta e stretta della casa.
In cima alla scala, dal ballatoio si passa alla camera dei bambini, a quella degli ospiti e al secondo bagno. Queste tre stanze sono tutte localizzate nel corpo terminale dell’edificio, che è la parte più alta e stretta della casa.
Lehmeier è un bravo fabbro, e ha disegnato la scala lui stesso. I gradini sono stati realizzati con delle lastre d’acciaio spesse 4 millimetri saldate a una trave. Se il corrimano è una semplice sbarra nello stesso materiale, per la balaustra è stato usato del filo stendibiancheria rinforzato con un cavo, sempre d’acciaio: «Disegnare scale è una mia passione», dice Lehmeier, «e questo corrimano è probabilmente la soluzione meno costosa che io abbia mai ideato».
Dietro la scala troviamo una zona adibita a sala da pranzo e cucina. Una finestra ad angolo – realizzata, come tutti i serramenti della casa, con un telaio di legno e alluminio e con vetri tripli – riempie la stanza di luce naturale da due lati.
Sul lato nord della veranda, è stato realizzato un volume in legno, accessibile da una porta collocata sotto la scala. Qui trovano posto il bagno principale della casa e una cabina armadio, attraversando la quale si passa alla camera matrimoniale, situata nell’ultima parte della casa, dietro la cucina.
A un primo sguardo, il bagno principale sembra privo di elementi fuori dal comune, con una doccia a filo pavimento e una vasca freestanding, ma, ancora una volta, niente in questa casa è così semplice come sembra. «Quello della doccia è stato uno dei capitoli più complicati da affrontare», spiega il progettista. Prima di realizzare la soletta, è stato necessario calcolare con precisione dove e a che altezza andava sistemato il piatto doccia. «Così, abbiamo messo un segno nel calcestruzzo come punto di riferimento».
Come accade in molti edifici industriali, in questa casa il getto di calcestruzzo corrisponde al pavimento finito. Così, la cassaforma esterna è stata isolata per proteggerlo. «Con fili, corde e vernice abbiamo fatto dei segni laddove avrebbero dovuto esserci le pareti e le tubature. Ci è voluto un po’ di tempo per convincere le maestranze che dovevano occuparsi di questi due aspetti a farlo subito, perché di solito in un cantiere queste sono lavorazioni che si fanno soltanto a pareti già costruite», spiega Lehmeier.
Come accade in molti edifici industriali, in questa casa il getto di calcestruzzo corrisponde al pavimento finito. Così, la cassaforma esterna è stata isolata per proteggerlo. «Con fili, corde e vernice abbiamo fatto dei segni laddove avrebbero dovuto esserci le pareti e le tubature. Ci è voluto un po’ di tempo per convincere le maestranze che dovevano occuparsi di questi due aspetti a farlo subito, perché di solito in un cantiere queste sono lavorazioni che si fanno soltanto a pareti già costruite», spiega Lehmeier.
Così, idraulico ed elettricista hanno installato le condutture, il circuito elettrico e il riscaldamento a pavimento prima che venisse gettato il calcestruzzo. In coda ai lavori, la superficie del pavimento è stata poi spatolata, lisciata e coperta, in modo da rimanere protetta fino alla chiusura del cantiere.
Sulla parete divisoria è stato incollato un rivestimento di erba artificiale, così da creare una schermatura opaca e garantire privacy all’ambiente.
«In questo progetto abbiamo esplorato soluzioni normalmente adottate nell’edilizia industriale, settore che tipicamente non ha particolari ambizioni estetiche», dice Lehmeier. «Gli architetti dovrebbero imparare a importare queste tecniche senza per questo trascurare la ricerca del bello: così facendo l’edilizia residenziale è realizzabile a costi minori».
Sulla parete divisoria è stato incollato un rivestimento di erba artificiale, così da creare una schermatura opaca e garantire privacy all’ambiente.
«In questo progetto abbiamo esplorato soluzioni normalmente adottate nell’edilizia industriale, settore che tipicamente non ha particolari ambizioni estetiche», dice Lehmeier. «Gli architetti dovrebbero imparare a importare queste tecniche senza per questo trascurare la ricerca del bello: così facendo l’edilizia residenziale è realizzabile a costi minori».
Planimetria del piano terra
Il lato nord del piano terra è stato dotato di finestre per dare luce naturale alla lavanderia, al ripostiglio e al bagno degli ospiti, collocati nel corpo della casa adibito a garage.
Il lato nord del piano terra è stato dotato di finestre per dare luce naturale alla lavanderia, al ripostiglio e al bagno degli ospiti, collocati nel corpo della casa adibito a garage.
Planimetria del primo piano
Il volume collocato nella veranda, al piano superiore, è utilizzato come biblioteca. Nelle due camere, il soffitto è a tutta altezza. Nel bagno tra le due stanze, il soffitto abbassato permette di avere un ripostiglio in quota.
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Il volume collocato nella veranda, al piano superiore, è utilizzato come biblioteca. Nelle due camere, il soffitto è a tutta altezza. Nel bagno tra le due stanze, il soffitto abbassato permette di avere un ripostiglio in quota.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Una famiglia con un bambino
Dove: Pirna, nei pressi di Dresda, Germania
Superficie: Circa 180 m²
Progettista: Büro für Bauform
L’edificio è costituito da tre volumi con copertura a timpano, costruiti uno accanto all’altro, con altezze diverse e originali soluzioni per le facciate. Il corpo a sinistra e il garage sulla destra hanno un rivestimento in lamiera ondulata. Invece, per il tetto e le pareti del corpo centrale della casa (che ospita il soggiorno) è stato utilizzato il policarbonato, materiale che regala al volume caratteristiche simili a quelle di una veranda. Una struttura di legno supporta i fogli di policarbonato spessi 60 millimetri, che sono stati montati con serramenti a taglio termico, ovvero con infissi realizzati in un materiale la cui non conducibilità permette di isolare interno ed esterno impedendo la fuoriuscita di calore.
Il policarbonato è un materiale relativamente poco costoso, spesso utilizzato per la costruzione di magazzini industriali. «I fogli sono molto leggeri. Li abbiamo fissati con dei sistemi di ancoraggio resistenti all’azione del vento, anche in caso di condizioni estreme», spiega Jürgen Lehmeier, uno degli architetti che ha lavorato al progetto.