Le Case di Houzz
Ristrutturare
Guarda Come È Diventato Speciale Questo Appartamento Anni '60
L'ampia zona giorno e la terrazza sono i due punti di forza di questo appartamento completamente ristrutturato
A Sassuolo, un appartamento parte di un tipico condominio degli anni Sessanta e in parziale degrado è stato oggetto di un importante intervento di riprogettazione. È stata rivista la composizione degli spazi, che prima seguivano la classica scansione attorno a un corridoio centrale, a favore soprattutto della realizzazione di un ampio open space, e sono stati eseguiti interventi di consolidamento strutturale oltre al completo aggiornamento degli impianti. Non ultimo, è stato valorizzato l’ampio terrazzo, una scelta che si è rivelata preziosa per rendere la casa ancora più confortevole in questi ultimi mesi.
L’architetto Paolo Termanini, autore dei primi passi del progetto di ristrutturazione, e l’architetto Carlo Pinelli hanno inaugurato l’intervento a partire da uno stato di fatto deteriorato. «L’appartamento, seppure utilizzato sino a pochi mesi prima dell’inizi dei lavori, era caratterizzato da un certo degrado, causato per lo più dalla pressoché totale assenza di manutenzione in oltre 60 anni.
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La pianta dell’appartamento prima del progetto di ristrutturazione
La distribuzione era quella tipica di appartamenti degli anni ’60, con un corridoio su cui si affacciavano letteralmente tutte le stanze. Questa disposizione toglieva luminosità all’appartamento, ed era causa di un notevole spreco di superficie utile. Anche le finiture, seppure in alcuni casi di alto livello per i loro tempi, si presentavano decisamente datate e talvolta irrimediabilmente danneggiate. Decisamente peggiore era la situazione della terrazza, pavimentata con quadrotti di cemento e lasciata in uno stato di totale abbandono», racconta Carlo Pinelli.
La distribuzione era quella tipica di appartamenti degli anni ’60, con un corridoio su cui si affacciavano letteralmente tutte le stanze. Questa disposizione toglieva luminosità all’appartamento, ed era causa di un notevole spreco di superficie utile. Anche le finiture, seppure in alcuni casi di alto livello per i loro tempi, si presentavano decisamente datate e talvolta irrimediabilmente danneggiate. Decisamente peggiore era la situazione della terrazza, pavimentata con quadrotti di cemento e lasciata in uno stato di totale abbandono», racconta Carlo Pinelli.
La pianta di progetto
Le richieste dei committenti sono state chiare fin da subito, come ha confermato il committente Roberto Gariselli, che fin da principio ha collaborato in modo molto partecipativo con i progettisti. Lavora da anni nel mondo della ceramica – come molti nella zona di Sassuolo – e ha dato un contributo qualificato e consapevole, anche dal punto di vista tecnico, alla scelta dei materiali.
A proposito di organizzazione in pianta, questi i primi obiettivi per la famiglia: «Abbiamo richiesto di realizzare un grande open space per la zona giorno e di recuperare la terrazza, particolare e preziosa, soprattutto per i bambini, in un contesto di centro città come il nostro. Inoltre, il progetto ha dato grande valore alla cucina, considerata la passione di mia moglie, e avevamo l’esigenza di avere uno spazio ampio e funzionale», racconta Roberto Gariselli.
Le richieste dei committenti sono state chiare fin da subito, come ha confermato il committente Roberto Gariselli, che fin da principio ha collaborato in modo molto partecipativo con i progettisti. Lavora da anni nel mondo della ceramica – come molti nella zona di Sassuolo – e ha dato un contributo qualificato e consapevole, anche dal punto di vista tecnico, alla scelta dei materiali.
A proposito di organizzazione in pianta, questi i primi obiettivi per la famiglia: «Abbiamo richiesto di realizzare un grande open space per la zona giorno e di recuperare la terrazza, particolare e preziosa, soprattutto per i bambini, in un contesto di centro città come il nostro. Inoltre, il progetto ha dato grande valore alla cucina, considerata la passione di mia moglie, e avevamo l’esigenza di avere uno spazio ampio e funzionale», racconta Roberto Gariselli.
La ristrutturazione non è stata priva di ostacoli, sia per i nuovi accordi da strutturare con i condomini a proposito dell’utilizzo della terrazza, sia per l’organizzazione del cantiere che per alcune ‘sorprese’ strutturali. Ne parla il progettista: «Prima di tutto abbiamo dovuto definire la situazione della terrazza, che era stata usata dai precedenti proprietari secondo un tacito accordo, ma che è di fatto la copertura del palazzo confinante. Per questo è stato necessario definire formalmente la possibilità di utilizzo da parte dei nostri clienti.
In secondo luogo si sono presentate notevoli difficoltà logistiche, comprensibili per un appartamento posto al quarto piano. È stato necessario ottenere il permesso di accedere al lotto confinante, di proprietà di un ente pubblico, per poter alloggiarvi la gru per il tiro al piano dei materiali ed il montaggio del montacarichi.
Ancora, una serie di problemi tipici di fabbricati di una certa età, alcuni dei quali piuttosto seri. Per fare un esempio, smontando i vecchi cassonetti degli avvolgibili, abbiamo rilevato con un certo sgomento che a suo tempo le travi di bordo in cemento armato furono picconate perché impedivano l’alloggiamento delle tapparelle avvolte. Si è quindi dovuto procedere con urgenti opere di consolidamento. Anche le colonne di scarico hanno richiesto l’immediata sostituzione».
Nella fase di definizione del preventivo i progettisti avevano previsto una ‘riserva’ da non intaccare se non per far fronte a imprevisti come quelli citati poco fa, quindi il budget è stato rispettato rimanendo all’interno di questo limite di sicurezza.
In secondo luogo si sono presentate notevoli difficoltà logistiche, comprensibili per un appartamento posto al quarto piano. È stato necessario ottenere il permesso di accedere al lotto confinante, di proprietà di un ente pubblico, per poter alloggiarvi la gru per il tiro al piano dei materiali ed il montaggio del montacarichi.
Ancora, una serie di problemi tipici di fabbricati di una certa età, alcuni dei quali piuttosto seri. Per fare un esempio, smontando i vecchi cassonetti degli avvolgibili, abbiamo rilevato con un certo sgomento che a suo tempo le travi di bordo in cemento armato furono picconate perché impedivano l’alloggiamento delle tapparelle avvolte. Si è quindi dovuto procedere con urgenti opere di consolidamento. Anche le colonne di scarico hanno richiesto l’immediata sostituzione».
Nella fase di definizione del preventivo i progettisti avevano previsto una ‘riserva’ da non intaccare se non per far fronte a imprevisti come quelli citati poco fa, quindi il budget è stato rispettato rimanendo all’interno di questo limite di sicurezza.
La zona giorno è dunque rivolta verso il terrazzo e lo spazio è diviso in tre aree principali, fra loro in continuo dialogo considerata l’eliminazione delle tramezze. La cucina, ampia e con isola, è divisa dall’area pranzo e dal soggiorno semplicemente attraverso una vetrata. Si rivolge così alla colorata zona per il pranzo alle cui spalle si apre il terrazzo.
Di fronte all’area pranzo è stato posizionato il divano rivolto verso il mobile tv, disegnato su misura dall’architetto Termanini, che ha sviluppato anche altre soluzioni su misura, come la lampada a sospensione della cucina, le ‘scatole’ a soffitto che ospitano le sospensioni e le fioriere in terrazza.
Le scelte di arredo seguono lo stile contemporaneo e minimalista, ma i committenti hanno comunque voluto inserire alcuni oggetti di antiquariato. «Un’esigenza è stata anche di integrare nella ristrutturazione alcuni oggetti appartenuti al nonno (precedente proprietario dell’alloggio), e quindi di grande valore affettivo: ne sono un esempio il lampadario della camera padronale, nonché il lampadario e lo specchio del bagno di servizio», specifica l’architetto Pinelli.
Il questa immagine, il bagno di servizio, con il lampadario e lo specchio antichi.
Per la scelta dei rivestimenti c’è stata una stretta collaborazione fra i progettisti e il committente, che racconta così le scelte: «Lavorando nel settore da vent’anni, ho scelto le grandi lastre in gres porcellanato dello spessore di 6 mm e nelle dimensioni di 120x240 cm per entrambi i bagni. Altrettanto per il rivestimento della cucina».
Il parquet, presente in tutta la casa, è in un’essenza fatta arrivare appositamente dalla Val d’Aosta.
Per la scelta dei rivestimenti c’è stata una stretta collaborazione fra i progettisti e il committente, che racconta così le scelte: «Lavorando nel settore da vent’anni, ho scelto le grandi lastre in gres porcellanato dello spessore di 6 mm e nelle dimensioni di 120x240 cm per entrambi i bagni. Altrettanto per il rivestimento della cucina».
Il parquet, presente in tutta la casa, è in un’essenza fatta arrivare appositamente dalla Val d’Aosta.
Il bagno padronale
Gli impianti – termico, idraulico, elettrico e radio-televisivo – sono stati integralmente sostituiti; risalenti al 1965 sono infatti stati smantellati e rifatti.
Ne è seguito un netto miglioramento dell’efficienza dell’involucro che, grazie alle generose altezze interpiano, ha potuto anche ospitare un controsoffitto che ha agevolato la distribuzione delle reti impiantistiche incrementando le prestazioni energetiche e il comfort acustico.
Allo stesso obiettivo ha concorso l’uso di specifici intonaci isolanti e l’inserimento di serramenti a triplo vetro.
Gli impianti – termico, idraulico, elettrico e radio-televisivo – sono stati integralmente sostituiti; risalenti al 1965 sono infatti stati smantellati e rifatti.
Ne è seguito un netto miglioramento dell’efficienza dell’involucro che, grazie alle generose altezze interpiano, ha potuto anche ospitare un controsoffitto che ha agevolato la distribuzione delle reti impiantistiche incrementando le prestazioni energetiche e il comfort acustico.
Allo stesso obiettivo ha concorso l’uso di specifici intonaci isolanti e l’inserimento di serramenti a triplo vetro.
La sezione di progetto che evidenzia il legame fra terrazza e zona giorno
Il terrazzo è uno dei principali punti di forza dell’appartamento, considerata la sua posizione in centro città, per questo il progetto ha voluto valorizzarlo il più possibile.
«La differenza di quota rispetto al vecchio piano di calpestio è stata ridotta mediante l’utilizzo di un pavimento galleggiante, soluzione che ha anche permesso una distribuzione delle reti tecnologiche efficace e non invasiva. Questa scelta consente inoltre un efficace deflusso delle acque meteoriche mantenendo la perfetta planarità del piano di calpestio», racconta Carlo Pinelli.
«La differenza di quota rispetto al vecchio piano di calpestio è stata ridotta mediante l’utilizzo di un pavimento galleggiante, soluzione che ha anche permesso una distribuzione delle reti tecnologiche efficace e non invasiva. Questa scelta consente inoltre un efficace deflusso delle acque meteoriche mantenendo la perfetta planarità del piano di calpestio», racconta Carlo Pinelli.
Come si trovava la terrazza prima dell’intervento
Le nuove fioriere, su disegno di Paolo Termanini, sono rivestite in lastre di gres e i vecchi comignoli in disuso sono stati nascosti da specifiche strutture. L’intera struttura è stata poi delimitata da elementi con profili metallici e rivestiti da doghe in legno.
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Dove: Sassuolo
Architetto: Studio Pinelli
Superficie: circa 120 m²
Costo intervento: non dichiarato su richiesta del cliente
Durata dei lavori: 12 mesi