Giardino (o Terrazza) Lungo e Stretto, Come Fare?
I piccoli giardini e terrazzi contemporanei hanno spesso una forma allungata. Ecco alcuni consigli per organizzare al meglio i volumi
Lidia Zitara
11 dicembre 2016
Giornalista
Con l’espansione dei grandi centri abitati, i giardini si sono sempre più rimpiccioliti. Spesso le parti adibite a giardino sono quelle che i regolamenti edilizi vincolano a lasciare libere. Le forme risultanti sono strane e bizzarre, a volte deprimenti. Le fasce lunghe e strette sono forse le più diffuse. Non piangete il vostro triste destino: non siete i soli!
Sfogliando queste foto forse troverai idee e suggestioni che possono fare al caso del tuo giardino.
Sfogliando queste foto forse troverai idee e suggestioni che possono fare al caso del tuo giardino.
Ampliare lo spazio a terra e chiudere la vista
L’istinto primario in un piccolo giardino, terrazzo, cortile, è quello di ampliare il più possibile la superficie calpestabile con una piastrellatura che arrivi fino ai muri perimetrali. Questo va benissimo, a patto di scegliere un piastrellato davvero elegante con una posa che consenta di rompere la direttrice del lato lungo. Ciò renderà le proporzioni più armoniose: il lato lungo apparirà più corto, e quello corto un po’ più lungo. Per l’osservatore sarà come trovarsi in uno spazio quadrato più che rettangolare.
Un altro fattore che inaspettatamente renderà più armonico il giardino è la chiusura delle pareti con belle finiture (legno, mattoncini, ecc.). Questo consente di controllare le geometrie e chiuderle in uno spazio ben definito, non disturbato da visuali o giardini altrui.
I volumi devono essere disposti in modo da lasciare uno spazio libero, a un quarto o a tre quarti della lunghezza.
Le piante possono trovare facilmente collocazione in vasi, che diventeranno punti focali; usate vasi alti e stretti per minimizzare l’ingombro a terra.
L’istinto primario in un piccolo giardino, terrazzo, cortile, è quello di ampliare il più possibile la superficie calpestabile con una piastrellatura che arrivi fino ai muri perimetrali. Questo va benissimo, a patto di scegliere un piastrellato davvero elegante con una posa che consenta di rompere la direttrice del lato lungo. Ciò renderà le proporzioni più armoniose: il lato lungo apparirà più corto, e quello corto un po’ più lungo. Per l’osservatore sarà come trovarsi in uno spazio quadrato più che rettangolare.
Un altro fattore che inaspettatamente renderà più armonico il giardino è la chiusura delle pareti con belle finiture (legno, mattoncini, ecc.). Questo consente di controllare le geometrie e chiuderle in uno spazio ben definito, non disturbato da visuali o giardini altrui.
I volumi devono essere disposti in modo da lasciare uno spazio libero, a un quarto o a tre quarti della lunghezza.
Le piante possono trovare facilmente collocazione in vasi, che diventeranno punti focali; usate vasi alti e stretti per minimizzare l’ingombro a terra.
Dividere con forme geometriche
La suddivisione con quattro circonferenze è un classico del modo di comporre il giardino moderno inglese. Uno dei mostri sacri della progettazione del giardino, John Brookes, se ne avvalse spesso.
Le forme possono essere regolari o meno, ma devono essere sempre collegate tra loro con delle sovrapposizioni (in questo caso il sentiero serpeggiante collega le due aree di sosta).
Linee spezzate e sinuose inoltre aumentano otticamente lo spazio, come se si dovesse camminare di più per andare da un punto a un altro, perciò il giardino acquista maggiore dinamismo.
La suddivisione con quattro circonferenze è un classico del modo di comporre il giardino moderno inglese. Uno dei mostri sacri della progettazione del giardino, John Brookes, se ne avvalse spesso.
Le forme possono essere regolari o meno, ma devono essere sempre collegate tra loro con delle sovrapposizioni (in questo caso il sentiero serpeggiante collega le due aree di sosta).
Linee spezzate e sinuose inoltre aumentano otticamente lo spazio, come se si dovesse camminare di più per andare da un punto a un altro, perciò il giardino acquista maggiore dinamismo.
Una progettazione accurata
La dimostrazione che una progettazione davvero originale può rendere una forma stretta e lunga gradevole e anche un po’ misteriosa.
Qui una parte del giardino è destinata a prato e l’altra a deck, per il relax e il riposo. Le aiuole sono disposte al centro, pur lasciando libero lo spazio per una panca dello stesso materiale del deck. Le fioriture che si succedono durante l’anno sono tutte bianche, e questo tende a rendere più omogeneo lo spazio.
È forte il richiamo alla High Line di New York e alla New Dutch Wave.
La dimostrazione che una progettazione davvero originale può rendere una forma stretta e lunga gradevole e anche un po’ misteriosa.
Qui una parte del giardino è destinata a prato e l’altra a deck, per il relax e il riposo. Le aiuole sono disposte al centro, pur lasciando libero lo spazio per una panca dello stesso materiale del deck. Le fioriture che si succedono durante l’anno sono tutte bianche, e questo tende a rendere più omogeneo lo spazio.
È forte il richiamo alla High Line di New York e alla New Dutch Wave.
Il muro verde
Quando lo spazio è davvero poco, ricordate che le pareti verticali non sono da tempo un ostacolo alla coltivazione delle piante. Un muro verde può essere la soluzione che fa per voi, anche se la manutenzione non sarà bassa. Potrebbe essere un’esperinza da fare, perché no?
Quando lo spazio è davvero poco, ricordate che le pareti verticali non sono da tempo un ostacolo alla coltivazione delle piante. Un muro verde può essere la soluzione che fa per voi, anche se la manutenzione non sarà bassa. Potrebbe essere un’esperinza da fare, perché no?
La corretta scelta delle piante
Questo cortiletto dimostra che la corretta scelta delle piante può fare la differenza.
Un piccolo ritaglio di prato (scegliete preferibilmente erba a bassa manutenzione e resistente al calpestio), combinata a elementi dal portamento aperto e molto ramificato, con fogliame piccolo e minuto (quindi poco “ingombranti” otticamente), e rampicanti leggeri, che non nascondano i materiali contigui alla casa, rendono arioso e vivace questo cortile.
La vegetazione esuberante è confinata sulla parete di fondo, e le panche sono spinte ai margini.
Questo cortiletto dimostra che la corretta scelta delle piante può fare la differenza.
Un piccolo ritaglio di prato (scegliete preferibilmente erba a bassa manutenzione e resistente al calpestio), combinata a elementi dal portamento aperto e molto ramificato, con fogliame piccolo e minuto (quindi poco “ingombranti” otticamente), e rampicanti leggeri, che non nascondano i materiali contigui alla casa, rendono arioso e vivace questo cortile.
La vegetazione esuberante è confinata sulla parete di fondo, e le panche sono spinte ai margini.
Affidarsi a materiali e colori
Quando lo spazio è davvero esiguo, affidatevi a una eccellente scelta di materiali e colori. Un tavolo che domini la scena (non necessariamente rustico), e delle sedute in tinte che non passano inosservate, possono essere risolutive. Aggiungete elementi decorativi alle pareti e qualche pianta matura in un angolo libero.
Potete scegliere qualunque stile vi piaccia e che si abbini con gli interni, dal total white fino allo stile eclettico e un po’ camp.
Quando lo spazio è davvero esiguo, affidatevi a una eccellente scelta di materiali e colori. Un tavolo che domini la scena (non necessariamente rustico), e delle sedute in tinte che non passano inosservate, possono essere risolutive. Aggiungete elementi decorativi alle pareti e qualche pianta matura in un angolo libero.
Potete scegliere qualunque stile vi piaccia e che si abbini con gli interni, dal total white fino allo stile eclettico e un po’ camp.
Sinergia tra interno ed esterno
Se lo spazio è davvero esiguo, allora è indispensabile aprire una finestrata, in modo che l’esterno appaia come contiguo all’interno.
Qui la direttrice lunga è stata esaltata dalla posa del parquet, e il muro dipinto di bianco è in attesa che delle edere a foglia piccola lo ricoprano. Una cultivar di edera molto bella è la ‘Pedata’.
Se lo spazio è davvero esiguo, allora è indispensabile aprire una finestrata, in modo che l’esterno appaia come contiguo all’interno.
Qui la direttrice lunga è stata esaltata dalla posa del parquet, e il muro dipinto di bianco è in attesa che delle edere a foglia piccola lo ricoprano. Una cultivar di edera molto bella è la ‘Pedata’.
E sul terrazzo?
Balconi e terrazzi, anche se lunghi e stretti, hanno comunque un vantaggio: aprono sull’ambiente circostante. La vista a volte non è granché e occorre nasconderla, altre invece può essere mozzafiato. Comunque siano le cose, dal lato aperto entrerà aria, e si spera un po’ di sole, di cui le piante beneficeranno molto.
Fate una lista dei compiti a cui il balcone deve assolvere (giochi dei bambini, spazio destinato al micio di casa, relax, conversazione, inviti, ecc.) e scegliete prima d’ogni cosa gli arredi, possibilmente resistenti alle intemperie. Disponeteli preferibilmente alle due estremità del balcone, in modo da lasciare spazio libero al centro. Scegliete una pianta, un “solitario” (qui un ulivo nanizzato) e fate in modo che il vostro esterno non stacchi totalmente con l’interno: rimanete sugli stessi colori e sullo stesso stile.
In questa foto si vede anche un modo intelligente di usare un tappeto d’erba sintetica: la sua artificialità non viene camuffata ma esaltata.
Cerchi un’impresa di giardinaggio? Indica su Houzz la tua località ed esegui la ricerca.
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Balconi e terrazzi, anche se lunghi e stretti, hanno comunque un vantaggio: aprono sull’ambiente circostante. La vista a volte non è granché e occorre nasconderla, altre invece può essere mozzafiato. Comunque siano le cose, dal lato aperto entrerà aria, e si spera un po’ di sole, di cui le piante beneficeranno molto.
Fate una lista dei compiti a cui il balcone deve assolvere (giochi dei bambini, spazio destinato al micio di casa, relax, conversazione, inviti, ecc.) e scegliete prima d’ogni cosa gli arredi, possibilmente resistenti alle intemperie. Disponeteli preferibilmente alle due estremità del balcone, in modo da lasciare spazio libero al centro. Scegliete una pianta, un “solitario” (qui un ulivo nanizzato) e fate in modo che il vostro esterno non stacchi totalmente con l’interno: rimanete sugli stessi colori e sullo stesso stile.
In questa foto si vede anche un modo intelligente di usare un tappeto d’erba sintetica: la sua artificialità non viene camuffata ma esaltata.
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Mi fanno notare che nella penultima foto è Ficus repens e non edera. Grazie, scusate per l'errore, spero che questo chiarimento sia utile. Tra l'altro il Ficus repens è davvero una pianta highlander-ultimo immortale, resistentissima e lunga come un asintoto tendente all'infinito! Consigliatissima!
Belle idee e foto suggestive