Fiore del Mese: I Ciclamini
Allegri, semplici e colorati, i ciclamini portano gioia e colore durante l'inverno. Ecco tutti i segreti per coltivarli
Lidia Zitara
18 novembre 2015
Giornalista
Coltivare i ciclamini (Cyclamen) è molto facile, a patto di non lasciarsi scoraggiare dal fatto che in estate vanno in riposo.
Purtroppo il mercato ha reso un po’ frenetiche le dinamiche di acquisto e vendita delle piante, per cui i ciclamini sono venduti in vaso come annuali invernali, da gettare una volta finita la fioritura. Mai compiere questo errore: il ciclamino è una pianta perenne, che nasconde sotto terra un tubero, di forma irregolare, un po’ schiacciato, scuro e della grandezza di una patata (esistono bulbi enormi, in natura, grandi quando un piatto da portata).
Perciò se vi hanno regalato, o volete regalarvi, dei ciclamini basta seguire pochi accorgimenti per ritrovarli ogni anno in tutto il loro splendore.
Purtroppo il mercato ha reso un po’ frenetiche le dinamiche di acquisto e vendita delle piante, per cui i ciclamini sono venduti in vaso come annuali invernali, da gettare una volta finita la fioritura. Mai compiere questo errore: il ciclamino è una pianta perenne, che nasconde sotto terra un tubero, di forma irregolare, un po’ schiacciato, scuro e della grandezza di una patata (esistono bulbi enormi, in natura, grandi quando un piatto da portata).
Perciò se vi hanno regalato, o volete regalarvi, dei ciclamini basta seguire pochi accorgimenti per ritrovarli ogni anno in tutto il loro splendore.
Il “ciclamone”
In genere la specie più utilizzata per l’ibridazione e la vendita è il C. persicum, da cui nascono dei fiori dalle sfumature stupende, ma che sono arrivati a raggiungere dimensioni esagerate. La bellezza del ciclamino è nella sua piccola taglia, nei fiori minuti e in massa, nel colore delicato e nella consistenza setosa dei petali.
Quello che chiamo scherzosamente il “ciclamone” è una sorta di parente più grande dei ciclamini spontanei, ma reso un tantino grosso e goffo anche dai trattamenti di coltivazione. Niente panico: il “ciclamone” tornerà alla sua taglia abituale dopo un paio di anni di coltivazione, specie se in piena terra. Contrariamente alle specie boschive predilige posizioni appena più luminose, un terriccio ricco ma non in sostanza animale (bene il compost, meglio ancora lo sfatticcio di foglie), non ama molto i terreni calcarei (quindi ricordate di aggiungere qualche goccia di limone all’acqua delle annaffiature e di effettuare la pacciamatura con trinciato di lupini), e necessita, come tutti i bulbi, di un ottimo drenaggio e di sabbia non di mare.
In genere la specie più utilizzata per l’ibridazione e la vendita è il C. persicum, da cui nascono dei fiori dalle sfumature stupende, ma che sono arrivati a raggiungere dimensioni esagerate. La bellezza del ciclamino è nella sua piccola taglia, nei fiori minuti e in massa, nel colore delicato e nella consistenza setosa dei petali.
Quello che chiamo scherzosamente il “ciclamone” è una sorta di parente più grande dei ciclamini spontanei, ma reso un tantino grosso e goffo anche dai trattamenti di coltivazione. Niente panico: il “ciclamone” tornerà alla sua taglia abituale dopo un paio di anni di coltivazione, specie se in piena terra. Contrariamente alle specie boschive predilige posizioni appena più luminose, un terriccio ricco ma non in sostanza animale (bene il compost, meglio ancora lo sfatticcio di foglie), non ama molto i terreni calcarei (quindi ricordate di aggiungere qualche goccia di limone all’acqua delle annaffiature e di effettuare la pacciamatura con trinciato di lupini), e necessita, come tutti i bulbi, di un ottimo drenaggio e di sabbia non di mare.
Mai abbastanza
Di ciclamini non se ne avrebbero mai abbastanza. Le sfumature di colore coprono dal rosso scarlatto fino al bianco candido, passando per varie tonalità di rosa, con screziature e venature particolari. Viene la voglia di prenderli tutti e coltivarli in massa!
Ma attenzione, potrebbe non essere indicato dal punto di vista estetico: è infatti importantissimo che risalti il fiore sullo stelo, cioè che lo stelo sia perfettamente visibile. Una piantagione in massa coprirebbe steli e parzialmente anche il fogliame, rendendo i fiori una piatta pennellata di colore senza nessuna grazia.
È consigliabile quindi inframmezzarli ad altre erbacee da fiore e bulbi, in zone un po’ al margine del vostro bosco e in piccoli gruppi, in modo da dare un aspetto casuale. Se avete optate per una cassetta da balcone ricordate l’immancabile drenaggio e accompagnateli con viole del pensiero.
Di ciclamini non se ne avrebbero mai abbastanza. Le sfumature di colore coprono dal rosso scarlatto fino al bianco candido, passando per varie tonalità di rosa, con screziature e venature particolari. Viene la voglia di prenderli tutti e coltivarli in massa!
Ma attenzione, potrebbe non essere indicato dal punto di vista estetico: è infatti importantissimo che risalti il fiore sullo stelo, cioè che lo stelo sia perfettamente visibile. Una piantagione in massa coprirebbe steli e parzialmente anche il fogliame, rendendo i fiori una piatta pennellata di colore senza nessuna grazia.
È consigliabile quindi inframmezzarli ad altre erbacee da fiore e bulbi, in zone un po’ al margine del vostro bosco e in piccoli gruppi, in modo da dare un aspetto casuale. Se avete optate per una cassetta da balcone ricordate l’immancabile drenaggio e accompagnateli con viole del pensiero.
Le foglie e le composizioni natalizie
Pochi fiori gareggiano con il ciclamino per le composizioni invernali e natalizie. Cercate quelli con i fiori più piccoli e il fogliame più insolito. Ne esistono davvero di tantissimi tipi, con venature e screziature quasi impensabili.
Gli ibridi messi in commercio sono impossibili da contare e destreggiarsi è molto difficile, il ciclamino è una di quelle piante che ha fortemente subito l’industrializzazione della produzione. Quindi non tutti i vivaisti o rivenditori potrebbero avere in un certo momento esattamente la varietà che vi occorre. Perciò è consigliabile fare una visita a settimana e acquistare poche piante per volta, e poi prendere le migliori quando si tratterà di fare la composizione – mentre le altre troveranno posto in giardino.
Pochi fiori gareggiano con il ciclamino per le composizioni invernali e natalizie. Cercate quelli con i fiori più piccoli e il fogliame più insolito. Ne esistono davvero di tantissimi tipi, con venature e screziature quasi impensabili.
Gli ibridi messi in commercio sono impossibili da contare e destreggiarsi è molto difficile, il ciclamino è una di quelle piante che ha fortemente subito l’industrializzazione della produzione. Quindi non tutti i vivaisti o rivenditori potrebbero avere in un certo momento esattamente la varietà che vi occorre. Perciò è consigliabile fare una visita a settimana e acquistare poche piante per volta, e poi prendere le migliori quando si tratterà di fare la composizione – mentre le altre troveranno posto in giardino.
Petali frangiati
Una moda che sta velocemente prendendo piede è quella dei “ciclamoni” con petali frangiati.
Sinceramente credo ci sia un limite all’ibridazione, e che quel limite sia il buon gusto. Ciò non significa in nome di un ideale supremo di “raffinatezza estetica” abdicare ad una coltivazione che magari potrebbe darci qualche soddisfazione, ma bisognerebbe farlo con moltiplicata attenzione.
Una pianta così appariscente ha bisogno di qualcosa che la smorzi: delle compagne fini e vaporose, che la nascondano o che la “velino” parzialmente. Ottime sono le piccole graminacee come la Festuca, o piccole erbacee striscianti come la Sagina subulata o la Gypsphyla.
Una moda che sta velocemente prendendo piede è quella dei “ciclamoni” con petali frangiati.
Sinceramente credo ci sia un limite all’ibridazione, e che quel limite sia il buon gusto. Ciò non significa in nome di un ideale supremo di “raffinatezza estetica” abdicare ad una coltivazione che magari potrebbe darci qualche soddisfazione, ma bisognerebbe farlo con moltiplicata attenzione.
Una pianta così appariscente ha bisogno di qualcosa che la smorzi: delle compagne fini e vaporose, che la nascondano o che la “velino” parzialmente. Ottime sono le piccole graminacee come la Festuca, o piccole erbacee striscianti come la Sagina subulata o la Gypsphyla.
I timidi ciclamini di bosco
Nei boschi italiani la specie che si incontra più facilmente è il C. coum. Hanno una forma assai differente rispetto agli ibridi in vendita, ma ricordiamoci che non si possono raccogliere! È consigliabile attendere che si formino delle grosse sfere, contenenti i semi, e prenderne due o tre da riseminare in giardino.
Il terriccio deve essere costantemente umido, ricco di sfatticcio vegetale e non esposto alla luce diretta. A differenza del loro parente di statura più alta, possono sopportare un terreno moderatamente calcareo.
Nei boschi italiani la specie che si incontra più facilmente è il C. coum. Hanno una forma assai differente rispetto agli ibridi in vendita, ma ricordiamoci che non si possono raccogliere! È consigliabile attendere che si formino delle grosse sfere, contenenti i semi, e prenderne due o tre da riseminare in giardino.
Il terriccio deve essere costantemente umido, ricco di sfatticcio vegetale e non esposto alla luce diretta. A differenza del loro parente di statura più alta, possono sopportare un terreno moderatamente calcareo.
Accostamenti insoliti
Per “smarcare” i ciclamini dalla loro zuccherosa svenevolezza bisogna dargli un contorno che sia sì soffice e leggero, ma neanche troppo delicato.
In questa composizione sono stati usati due ciclamini di varietà differenti, insieme alla pianta dell’Origanum a foglia dorata e del gramignone (Stenotaphrum secundatum), per dare all’insieme un tocco mediterraneo. Il vaso deve essere annaffiato solo ed esclusivamente quando asciutto, ed esposto alla luce diretta del sole oppure in ombra filtrata o a chiazze.
Potrebbe interessarti leggere Giardinaggio: l’Arte dei Fiori in Vaso
Per “smarcare” i ciclamini dalla loro zuccherosa svenevolezza bisogna dargli un contorno che sia sì soffice e leggero, ma neanche troppo delicato.
In questa composizione sono stati usati due ciclamini di varietà differenti, insieme alla pianta dell’Origanum a foglia dorata e del gramignone (Stenotaphrum secundatum), per dare all’insieme un tocco mediterraneo. Il vaso deve essere annaffiato solo ed esclusivamente quando asciutto, ed esposto alla luce diretta del sole oppure in ombra filtrata o a chiazze.
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Le tipiche compagne
Le violette del pensiero (Viola tricolor hy. e Viola x wittrockiana hy.) sono tra le compagne tipiche del ciclamino proprio perché fioriscono nel medesimo periodo.
Quando il ciclamino inizierà a ingiallire le foglie (nella foto è ben visibile un incipiente ingiallimento fogliare), è bene mettere le violette in un altro vaso e recuperate il tubero del ciclamino. Non importa se vi rimane attaccato qualche fiore appassito o qualche foglia vizza. Ripiantatelo a parte, in un vaso singolo, anche di plastica, con buon drenaggio, terriccio fatto di compost, sabbia di fiume e sfatticcio di foglie. Non seppellite il bulbo, lasciate che se ne vedano appena le spalle e date acqua una volta sola. Posizionate il vaso in un punto al riparo dalla pioggia invernale e annaffiatelo solo quando asciutto. Da marzo in poi, invece, potete spostarlo in un punto regolarmente bagnato dalla pioggia e iniziare una concimazione liquida due volte a settimana.
Le violette del pensiero (Viola tricolor hy. e Viola x wittrockiana hy.) sono tra le compagne tipiche del ciclamino proprio perché fioriscono nel medesimo periodo.
Quando il ciclamino inizierà a ingiallire le foglie (nella foto è ben visibile un incipiente ingiallimento fogliare), è bene mettere le violette in un altro vaso e recuperate il tubero del ciclamino. Non importa se vi rimane attaccato qualche fiore appassito o qualche foglia vizza. Ripiantatelo a parte, in un vaso singolo, anche di plastica, con buon drenaggio, terriccio fatto di compost, sabbia di fiume e sfatticcio di foglie. Non seppellite il bulbo, lasciate che se ne vedano appena le spalle e date acqua una volta sola. Posizionate il vaso in un punto al riparo dalla pioggia invernale e annaffiatelo solo quando asciutto. Da marzo in poi, invece, potete spostarlo in un punto regolarmente bagnato dalla pioggia e iniziare una concimazione liquida due volte a settimana.
Coricare il vaso
Se in inverno fa davvero molto freddo, un sistema spesso usato – ma non garantito – per preservare i ciclamini consiste nel coricare il vaso da un lato, senza dargli acqua, al massimo bagnarne solo occasionalmente l’esterno con acqua tiepida.
Se in inverno fa davvero molto freddo, un sistema spesso usato – ma non garantito – per preservare i ciclamini consiste nel coricare il vaso da un lato, senza dargli acqua, al massimo bagnarne solo occasionalmente l’esterno con acqua tiepida.
Anche i grandi fiori degli ibridi a petali frangiati, dopo pochi anni ritornano alle loro dimensioni naturali.
Gli ormoni aggiunti nella coltivazione industriale tendono a disgregarsi dopo qualche mese, e nei cicli successivi la pianta tornerà ad essere “un carino topolino di bosco”.
E ora a te la parola! Sei un amante dei ciclamini? Quali specie preferisci e quali tecniche adotti per coltivarli? Condividi idee e consigli nei Commenti.
Gli ormoni aggiunti nella coltivazione industriale tendono a disgregarsi dopo qualche mese, e nei cicli successivi la pianta tornerà ad essere “un carino topolino di bosco”.
E ora a te la parola! Sei un amante dei ciclamini? Quali specie preferisci e quali tecniche adotti per coltivarli? Condividi idee e consigli nei Commenti.
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Dovresti inserire un post a parte, ma ti rispondo qui. Dunque, nella prima cassetta c'è un Senecio angulatus che è una rampicante esuberante, direi invadente e aggressiva, che puoi coltivare però anche come ricadente (è la pianta dai fiori gialli con le foglie cicciottelle simili all'edera), le altre, per quel che vedo dalla foto, sono delle crassule che possono ancora stare nella cassetta).
la seconda cassetta invece è tutta da rivedere. A gelate concluse, ma sempre prima del rialzo delle temperature, pianta in vasi singoli (anche neri, da vivaio), sia il geranio parigino (Pelargonium peltatum), sia l'Agapanthus (è un rizoma, non esattamente un bulbo). Posiziona entrambi al sole, e annaffia solo quando asciutto. Aspetta che si riprendano e l'inverno prossimo sistemali a dimora definitiva.
ecco come si presentava il vaso oggi, i colori sono più intensi, così come i contrasti, a dimostrare che alla seconda fioritura i ciclamini tendono a riprendersi quello che l'ibridazione tende a sottrargli.