Fai Da Te: Per Fare un Orto? Ci Vuole un Seme (e Terra, e Pazienza...)
Come seminare in casa, a inizio primavera, per avere piantine pronte per l’orto o per il balcone
Chiara Palombo
3 marzo 2016
Collaboratrice Houzz Magazine. Garden writer, fotografa e stylist per progetti editoriali legati al verde, al giardino e al country living.
Contributor for Houzz Magazine. Garden writer, content manager, photographer and stylist for projects concerning gardening, home and country lifestyle.
Collaboratrice Houzz Magazine. Garden writer, fotografa e stylist per progetti editoriali... Altro
Creare un piccolo orto domestico, anche in balcone, partendo dai semi è sempre una grande soddisfazione. Il procedimento è semplice, il materiale necessario può essere anche di recupero, e sia adulti che bambini saranno felici di assistere alla nascita di una nuova pianta che darà frutti nel giro di poche settimane. Vediamo come fare.
Il terriccio
Preparate un terriccio abbastanza fine, mescolando terriccio universale, ghiaino o perlite e una manciata di sabbia. Potete scegliere qualsiasi contenitore, vasetti in plastica o terracotta, o anche elementi di recupero dalla cucina, come ad esempio i contenitori per le uova in carta pressata o in plastica, o quelli per la frutta e la verdura del supermercato, purché abbiano almeno 5-6 cm di profondità e li foriate sul fondo, per far passare l’aria.
Preparate un terriccio abbastanza fine, mescolando terriccio universale, ghiaino o perlite e una manciata di sabbia. Potete scegliere qualsiasi contenitore, vasetti in plastica o terracotta, o anche elementi di recupero dalla cucina, come ad esempio i contenitori per le uova in carta pressata o in plastica, o quelli per la frutta e la verdura del supermercato, purché abbiano almeno 5-6 cm di profondità e li foriate sul fondo, per far passare l’aria.
Se volete seguire le indicazioni dell’agricoltura tradizionale, i giorni migliori per seminare sono quelli di luna crescente per gran parte degli ortaggi. Solitamente i pacchetti di semi riportano questo dato per ogni specie, perciò attenetevi alle indicazioni.
Riempite quasi completamente i contenitori con il mix di terriccio e inumidite. Ponete poi i semi nel terriccio, senza spingerli in profondità; più piccolo è il seme, minore dovrà essere la copertura di terriccio. Spolverate appena un po’ di terra con le dita e spruzzate acqua con un nebulizzatore per stabilizzare la superficie senza però smuovere i semi.
Riempite quasi completamente i contenitori con il mix di terriccio e inumidite. Ponete poi i semi nel terriccio, senza spingerli in profondità; più piccolo è il seme, minore dovrà essere la copertura di terriccio. Spolverate appena un po’ di terra con le dita e spruzzate acqua con un nebulizzatore per stabilizzare la superficie senza però smuovere i semi.
I segnapiante
Preparate dei contrassegni per identificare le semine: anche qui usate la fantasia. Potete dare questo compito ai bambini, che si divertiranno a recuperare strisce di plastica, stecchini di legno come quelli dei gelati oppure ritagliare da vecchie scatole di cartone tante strisce su cui scrivere o timbrare i nomi delle piantine.
Preparate dei contrassegni per identificare le semine: anche qui usate la fantasia. Potete dare questo compito ai bambini, che si divertiranno a recuperare strisce di plastica, stecchini di legno come quelli dei gelati oppure ritagliare da vecchie scatole di cartone tante strisce su cui scrivere o timbrare i nomi delle piantine.
Posizionate i segnapiante nei contenitori; poneteli in un luogo luminoso e caldo, come davanti ad una finestra soleggiata, ma schermata con una tenda leggera; è meglio che il sole non sia diretto.
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Gestire l’umidità
Soprattutto i primi giorni fate attenzione al grado di umidità: nebulizzate acqua mattina e sera, il terriccio deve rimanere sempre umido per evitare che i semi secchino, ma mai bagnato, per evitare marciumi.
Soprattutto i primi giorni fate attenzione al grado di umidità: nebulizzate acqua mattina e sera, il terriccio deve rimanere sempre umido per evitare che i semi secchino, ma mai bagnato, per evitare marciumi.
Se avrete fatto attenzione a nebulizzare acqua con delicatezza – come in foto – dopo 3-4 giorni dovreste già vedere i germogli bianchi uscire dal seme e piegarsi verso la terra. Se usate una piccola serra in vetro, assicuratevi che nelle ore di maggior insolazione ci sia sufficiente ricircolo d’aria; basterà tenere leggermente scostate le antine. Se invece usate una copertura in plastica, lasciatela un po’ sollevata aiutandovi con dei bastoncini che faranno da distanziatori.
Passati 7-10 giorni di attento monitoraggio, dovreste avere già i germogli sviluppati con i cotiledoni, o false foglie, che lasceranno velocemente il posto alle prime foglie vere che spunteranno al centro del germoglio e saranno riconoscibili nella forma tipica della specie.
Il diradamento e il trapianto
Le piantine più piccole potranno essere lasciate nel contenitore di partenza fino al trapianto. Diradate le piantine troppo fitte, togliendo quelle più deboli, accartocciate o esili, per lasciare maggiore spazio a quelle più forti che così potranno svilupparsi meglio.
Le piantine più piccole potranno essere lasciate nel contenitore di partenza fino al trapianto. Diradate le piantine troppo fitte, togliendo quelle più deboli, accartocciate o esili, per lasciare maggiore spazio a quelle più forti che così potranno svilupparsi meglio.
I germogli più vigorosi, come quelli di zucca, zucchina e leguminose, gradiscono un rinvaso in un contenitore più capiente, in attesa del trapianto definitivo in piena terra o in terrazzo, in un vaso di dimensioni generose.
Lasciate sviluppare e rafforzare le piantine fino a che le temperature esterne minime notturne non scenderanno più al di sotto dei 15 °C; da quel momento potranno essere trasferite nella loro sede definitiva. Prima dell’impianto, fatele acclimatare all’esterno all’ombra per un paio di giorni, ritirandole in casa durante la notte.
Raccontaci: ti sei mai cimentato nella semina? Quali specie hai scelto di coltivare e che risultati hai ottenuto? Condividi esperienze e consigli nei Commenti.
Lasciate sviluppare e rafforzare le piantine fino a che le temperature esterne minime notturne non scenderanno più al di sotto dei 15 °C; da quel momento potranno essere trasferite nella loro sede definitiva. Prima dell’impianto, fatele acclimatare all’esterno all’ombra per un paio di giorni, ritirandole in casa durante la notte.
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Piero di "Fonte del Rustico"