Ristrutturare
Design Green ai Raggi X: 5 Passi per Capire Cosa è Sostenibile
Come riconoscere il design sostenibile e districarsi tra gli slogan che definiscono un arredo green
Che cos’è davvero green, sostenibile, amico dell’ambiente? Il greenwashing, la passata di pittura virtuale in grado di colorare di verde anche quello che di verde ha poco o niente, è all’ordine del giorno: l’ecologia è di tendenza e quindi ogni etichetta vorrebbe contenere termini come “sostenibilità”,“green”, “naturale”, per pura strategia di comunicazione e per costruire un’immagine di sé più allettante. Quindi, per evitare di incorrere in prodotti che di rispetto dell’ambiente non hanno traccia, meglio fare acquisti stando attenti ad alcuni passaggi fondamentali: dalle certificazioni di prodotto e di filiera, alla sede di approvvigionamento per il legname, da preferire se a riforestazione garantita ed europeo, al ciclo di vita di ciascun elemento, a packaging e trasporto.
Per essere sicuri che si tratti di legno “virtuoso”, vengono in aiuto le certificazioni FSC e PEFC. FSC (Forest Stewardship Council) è uno schema di certificazione in grado di garantire al consumatore che il prodotto è realizzato con materiale proveniente da foreste gestite correttamente dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) è un programma di riconoscimento degli schemi di certificazione forestale nazionali. Si basa su una larga intesa delle parti interessate all’implementazione della gestione forestale sostenibile.
Il secondo capitolo, nella scelta del legname, riguarda la specifica essenza. Per continuare nel percorso di rispetto dell’ambiente, è preferibile scegliere essenze il più possibile legate al territorio, per abbattere i consumi legati al trasporto e mantenere l’identità locale. Non ultimo, escludere l’uso di essenze rare, a crescita lenta.
2. Lo standard Oeko Tex per le fibre tessili
Nell’interior design, ruolo fondamentale anche per i tessuti, scelti per il rivestimento dei divani, per tende, tappeti ed elementi accessori. Volendo escludere i prodotti di sintesi chimica favorendo le fibre naturali, sono essenzialmente due i materiali green più adatti all’arredamento: cotone e lino.
Lo standard Oeko Tex è uno strumento chiaro per controllare la qualità del prodotto: certifica, infatti, la trasparenza nelle relazioni di fornitura della fibra e semplifica il flusso di informazioni relativo a possibili sostanze nocive. Oltre alla sensazione di comfort regalata dalle fibre naturali, dunque, è possibile anche tracciarne la provenienza e avere la garanzia che si tratti di proposte davvero green.
Nell’interior design, ruolo fondamentale anche per i tessuti, scelti per il rivestimento dei divani, per tende, tappeti ed elementi accessori. Volendo escludere i prodotti di sintesi chimica favorendo le fibre naturali, sono essenzialmente due i materiali green più adatti all’arredamento: cotone e lino.
Lo standard Oeko Tex è uno strumento chiaro per controllare la qualità del prodotto: certifica, infatti, la trasparenza nelle relazioni di fornitura della fibra e semplifica il flusso di informazioni relativo a possibili sostanze nocive. Oltre alla sensazione di comfort regalata dalle fibre naturali, dunque, è possibile anche tracciarne la provenienza e avere la garanzia che si tratti di proposte davvero green.
Di recente diffusione, sempre nell’ambito delle fibre di origine naturale al 100%, anche quelle provenienti da piante meno diffuse: la canapa, il cocco, la iuta, il bambù, ad esempio. La scelta dipenderà dalla funzione e dalla previsione d’uso di ciascun elemento d’arredo, classificando le fibre a seconda dei requisiti tecnici del materiale.
3. Dare spazio all’ergonomia
L’ergonomia per la ricerca del benessere: complementare alla scelta di materiali naturali e parte di una filosofia green basata sulla ricerca di comfort, la progettazione legata alle esigenze psicofisiche ha proposte per diversi ambienti della casa. Se l’active sitting è protagonista negli ambienti di lavoro, lo spazio living, la cucina e la zona notte possono ospitare arredi studiati per dare comfort al corpo umano, mettendo in primo piano le necessità fisiche e modulando, di conseguenza, l’estetica degli elementi.
Maestri in questo settore sono le aziende scandinave grazie al contributo del designer Peter Opsvik, inventore proprio dell’active sitting, cioè di un modo rivoluzionario del sedersi, che da passivo diventa attivo grazie a sedute ergonomiche “in movimento”.
L’ergonomia per la ricerca del benessere: complementare alla scelta di materiali naturali e parte di una filosofia green basata sulla ricerca di comfort, la progettazione legata alle esigenze psicofisiche ha proposte per diversi ambienti della casa. Se l’active sitting è protagonista negli ambienti di lavoro, lo spazio living, la cucina e la zona notte possono ospitare arredi studiati per dare comfort al corpo umano, mettendo in primo piano le necessità fisiche e modulando, di conseguenza, l’estetica degli elementi.
Maestri in questo settore sono le aziende scandinave grazie al contributo del designer Peter Opsvik, inventore proprio dell’active sitting, cioè di un modo rivoluzionario del sedersi, che da passivo diventa attivo grazie a sedute ergonomiche “in movimento”.
4. Conoscere la filiera produttiva
Quando ci si rivolge alla grande distribuzione e non ad artigiani, è importante controllare anche la filiera produttiva, comprendendo elementi come il packaging e i metodi di trasporto e distribuzione. Aziende che cercano soluzioni non energivore e, qualora sia comunque necessario consumare risorse, mettono in atto soluzioni per compensare e azzerare la Co2 emessa (dalla piantumazione di alberi a progetti ad hoc) sono preferibili. Anche in questo caso, vengono in aiuto le certificazioni ambiental, fra cui EMAS ed Ecolabel.
Quando ci si rivolge alla grande distribuzione e non ad artigiani, è importante controllare anche la filiera produttiva, comprendendo elementi come il packaging e i metodi di trasporto e distribuzione. Aziende che cercano soluzioni non energivore e, qualora sia comunque necessario consumare risorse, mettono in atto soluzioni per compensare e azzerare la Co2 emessa (dalla piantumazione di alberi a progetti ad hoc) sono preferibili. Anche in questo caso, vengono in aiuto le certificazioni ambiental, fra cui EMAS ed Ecolabel.
5. Valutare il ciclo di vita di un prodotto
Dalla progettazione, alla filiera produttiva, al ciclo di vita di un prodotto. La vita di ogni elemento d’arredo, infatti, è definita da quattro tappe: introduzione, crescita, maturità, declino.
L’LCA (Life Cycle Assestment) è un metodo che valuta un insieme di interazioni che un prodotto ha con l’ambiente, considerando il suo intero ciclo di vita che include le fasi di pre-produzione (quindi anche estrazione e produzione dei materiali), produzione, distribuzione, uso (quindi anche riuso e manutenzione), riciclaggio e dismissione finale. La procedura LCA è standardizzata a livello internazionale dalle norme ISO 14040 e 14044.
Altro
Il Tuo Pavimento in Legno Fa Bene all’Ambiente (e a Te)?
Parla l’Esperto: Come Ristrutturare in Modo Sostenibile e Essere Felici
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Il primo passo per arredare la propria casa scegliendo l’attenzione all’ambiente come filo conduttore riguarda la scelta dei materiali. Se il protagonista sarà il legno, è essenziale che provenga da boschi a riforestazione controllata e che le essenze non siano in via di estinzione.