Houzz per i Pro
Architettura e design
Costruire Sostenibile: 12 Progetti dal Mondo da Studiare
Gli esperti spiegano come il futuro dell'edilizia residenziale può diventare più “green” e rispettoso dell'ambiente
L’articolo precedente di questa rubrica – Costruire Sostenibile: 13 Case per Raccontare le Sfide di Diversi Paesi – ha evidenziato l’importanza di trovare nuove soluzioni per arrestare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni nocive di gas serra. L’emergenza Covid-19 ci ha reso ancora più consapevoli della necessità di rivalutare l’interazione tra cultura, società, economia e ambiente.
Architetti e professionisti dell’edilizia hanno un ruolo essenziale. Abbiamo contattato gli esperti locali per raccogliere le loro idee e soluzioni e per scoprire cosa è possibile fare in questa direzione. Le loro risposte hanno fatto luce sulla varietà di approcci e obiettivi esistenti in tutto il mondo: dalla legislazione nazionale e gli obiettivi a zero emissioni di carbonio, alle soluzioni regionali e ai progetti innovativi, fino alla riscoperta delle tecniche tradizionali. In questo articolo analizziamo i modi in cui i paesi di tutto il mondo si avvicinano all’architettura sostenibile e vi mostriamo alcuni esempi di case in cui sono state messe in atto le migliori pratiche ambientali.
Architetti e professionisti dell’edilizia hanno un ruolo essenziale. Abbiamo contattato gli esperti locali per raccogliere le loro idee e soluzioni e per scoprire cosa è possibile fare in questa direzione. Le loro risposte hanno fatto luce sulla varietà di approcci e obiettivi esistenti in tutto il mondo: dalla legislazione nazionale e gli obiettivi a zero emissioni di carbonio, alle soluzioni regionali e ai progetti innovativi, fino alla riscoperta delle tecniche tradizionali. In questo articolo analizziamo i modi in cui i paesi di tutto il mondo si avvicinano all’architettura sostenibile e vi mostriamo alcuni esempi di case in cui sono state messe in atto le migliori pratiche ambientali.
Il giardino è dotato di un sistema acquaponico per la raccolta dei rifiuti ittici, contenitori per il compost, un allevamento di lombrichi e un pollaio che lavorano in sinergia con un orto. «Grazie a questi elementi il desiderio dei clienti di avere una casa sostenibile è stato soddisfatto a pieno: è praticamente autosufficiente per la maggior parte dell’anno», spiega l’architetto.
Il modo più comune per soddisfare tali requisiti è ottenere una classificazione energetica domestica utilizzando il Nationwide House Energy Rating Scheme (NatHERS) che valuta le case da 0 a 10 stelle.
La chiave per ottenere una buona valutazione è orientare la progettazione in base al clima locale in quanto la valutazione dipende da:
Il modo più comune per soddisfare tali requisiti è ottenere una classificazione energetica domestica utilizzando il Nationwide House Energy Rating Scheme (NatHERS) che valuta le case da 0 a 10 stelle.
La chiave per ottenere una buona valutazione è orientare la progettazione in base al clima locale in quanto la valutazione dipende da:
- Disposizione e orientamento della casa.
- Tecniche e materiali per la costruzione di tetti, pareti, finestre e pavimenti.
- Sistemi di schermatura solare e sfruttamento dei venti locali.
Caso studio: il Centro Socio Sanitario a San Felice sul Panaro progettato da Mario Cucinella Architects dopo il terremoto in Emilia-Romagna è stata una rapida risposta alla mancanza di strutture a seguito dell’emergenza. È stato realizzato con tecniche e materiali innovativi nel rispetto di elevati standard di sostenibilità. Ad esempio, è dotato di un sistema di raccolta dell’acqua piovana che può essere riutilizzata per la pulizia dell’edificio e per l’irrigazione delle aree esterne.
Italia: un approccio regionale con incentivi economici
Geografia variegata, burocrazia complicata ed edifici storici rendono la promozione dell’edilizia sostenibile particolarmente difficile anche in Italia.
Poiché il paese è diversificato sia geograficamente che politicamente, la risposta al cambiamento climatico è decentralizzata. «Oltre alle normative e alle leggi locali, un architetto deve sempre ricordare, soprattutto in un paese come l’Italia ricco di tradizione, di preservare ed evidenziare il genius loci, l’anima di un luogo. Finora abbiamo sempre lavorato con clienti che condividevano il nostro approccio», spiega Matteo Thun, fondatore di Matteo Thun & Partners.
«L’Italia offre convenienti incentivi economici a chi vuole ristrutturare la propria casa in modo sostenibile. Ma non tutti i professionisti sono ben preparati», afferma Alessandro Giuliani, presidente di CasaClima Network Lombardia.
«L’Italia, e più in generale l’Europa, hanno bisogno di pensare globalmente anziché considerare solo una regione o uno stato. Tutti i pezzi del sistema devono lavorare insieme e possono aiutarsi a vicenda. Ad esempio, il ventoso Nord Europa può produrre più energia eolica, mentre il soleggiato Sud può focalizzarsi sul solare, per poi scambiare questa energia. Ma questa è ancora un’utopia, ci manca una visione più ampia e un percorso da seguire», dice l’architetto Andrea Rossi, project director di Mario Cucinella Architects. A questo studio è stato assegnato l’European Sustainability Award nel 2019 per la ricostruzione dei villaggi terremotati in Emilia-Romagna utilizzando strutture in legno. L’approccio di tipo regionale è uno dei motivi per cui i successi dell’Italia si sono concentrati su singoli progetti come questo.
Italia: un approccio regionale con incentivi economici
Geografia variegata, burocrazia complicata ed edifici storici rendono la promozione dell’edilizia sostenibile particolarmente difficile anche in Italia.
Poiché il paese è diversificato sia geograficamente che politicamente, la risposta al cambiamento climatico è decentralizzata. «Oltre alle normative e alle leggi locali, un architetto deve sempre ricordare, soprattutto in un paese come l’Italia ricco di tradizione, di preservare ed evidenziare il genius loci, l’anima di un luogo. Finora abbiamo sempre lavorato con clienti che condividevano il nostro approccio», spiega Matteo Thun, fondatore di Matteo Thun & Partners.
«L’Italia offre convenienti incentivi economici a chi vuole ristrutturare la propria casa in modo sostenibile. Ma non tutti i professionisti sono ben preparati», afferma Alessandro Giuliani, presidente di CasaClima Network Lombardia.
«L’Italia, e più in generale l’Europa, hanno bisogno di pensare globalmente anziché considerare solo una regione o uno stato. Tutti i pezzi del sistema devono lavorare insieme e possono aiutarsi a vicenda. Ad esempio, il ventoso Nord Europa può produrre più energia eolica, mentre il soleggiato Sud può focalizzarsi sul solare, per poi scambiare questa energia. Ma questa è ancora un’utopia, ci manca una visione più ampia e un percorso da seguire», dice l’architetto Andrea Rossi, project director di Mario Cucinella Architects. A questo studio è stato assegnato l’European Sustainability Award nel 2019 per la ricostruzione dei villaggi terremotati in Emilia-Romagna utilizzando strutture in legno. L’approccio di tipo regionale è uno dei motivi per cui i successi dell’Italia si sono concentrati su singoli progetti come questo.
Caso studio: questa ristrutturazione di una casa vittoriana di James Wright di Macdonald Wright Architects è un esempio di ristrutturazione ecologica di una proprietà d’epoca. Costruito nel 1893, l’edificio è stato rinnovato in ottica sostenibile, tra cui l’isolamento, il riscaldamento solare passivo e un sofisticato sistema di recupero delle acque grigie per alimentare i servizi igienici e la lavatrice, nonché l’irrigazione del giardino.
Regno Unito: una serie di obiettivi per la riduzione delle emissioni
Il Regno Unito condivide alcune sfide dell’Italia, in particolare l’età e le condizioni del patrimonio immobiliare. Il clima freddo e umido e una lunga dipendenza dai combustibili fossili rappresentano ulteriori difficoltà.
Tuttavia si stanno compiendo importanti progressi. «A giugno 2019, il governo del Regno Unito si è impegnato a ridurre del 100% le emissioni entro il 2050, portando tutte le emissioni di gas serra a zero netto. In seguito all’annuncio, il Royal Institute of British Architects (RIBA) ha dichiarato l’emergenza climatica e in ottobre ha lanciato la RIBA 2030 Climate Challenge», dice Adrian Dobson, direttore esecutivo dei servizi professionali presso il RIBA.
Regno Unito: una serie di obiettivi per la riduzione delle emissioni
Il Regno Unito condivide alcune sfide dell’Italia, in particolare l’età e le condizioni del patrimonio immobiliare. Il clima freddo e umido e una lunga dipendenza dai combustibili fossili rappresentano ulteriori difficoltà.
Tuttavia si stanno compiendo importanti progressi. «A giugno 2019, il governo del Regno Unito si è impegnato a ridurre del 100% le emissioni entro il 2050, portando tutte le emissioni di gas serra a zero netto. In seguito all’annuncio, il Royal Institute of British Architects (RIBA) ha dichiarato l’emergenza climatica e in ottobre ha lanciato la RIBA 2030 Climate Challenge», dice Adrian Dobson, direttore esecutivo dei servizi professionali presso il RIBA.
Wright ha scelto materiali naturali, che, insieme agli accessori, sono stati acquistati esclusivamente in loco o all’interno dell’UE «Anche molti fornitori erano locali. È stato confortante durante la costruzione vedere quanti furgoni – e quante biciclette – arrivavano ogni mattina», dice Wright.
«L’obiettivo è aiutare gli architetti a raggiungere entro il 2030 le emissioni nette di carbonio pari a zero per gli edifici nuovi e ristrutturati. L’impegno stabilisce una serie di obiettivi per le pratiche da adottare allo scopo di ridurre l’energia operativa e il carbonio incorporato e il consumo di acqua», Dice Dobson. «Abbiamo visto alcuni esempi recenti – tra cui il progetto Goldsmith Street vincitore del Stirling Prize 2019 – di come oggi sia possibile costruire secondo uno standard sostenibile molto elevato, a dimostrazione che gli obiettivi fissati dal RIBA 2030 Climate Challenge sono del tutto raggiungibili».
«L’obiettivo è aiutare gli architetti a raggiungere entro il 2030 le emissioni nette di carbonio pari a zero per gli edifici nuovi e ristrutturati. L’impegno stabilisce una serie di obiettivi per le pratiche da adottare allo scopo di ridurre l’energia operativa e il carbonio incorporato e il consumo di acqua», Dice Dobson. «Abbiamo visto alcuni esempi recenti – tra cui il progetto Goldsmith Street vincitore del Stirling Prize 2019 – di come oggi sia possibile costruire secondo uno standard sostenibile molto elevato, a dimostrazione che gli obiettivi fissati dal RIBA 2030 Climate Challenge sono del tutto raggiungibili».
Caso studio: questa fattoria di nuova costruzione a Lincoln, nel Massachusetts, rivisita lo spirito agrario della città. Realizzata dallo studio di architettura ZeroEnergy Design, utilizza le più recenti tecnologie di efficienza energetica e produce più energia di quanta ne consuma.
Stati Uniti: gli architetti lavorano verso un futuro a emissioni zero
Secondo l’American Institute of Architects l’edilizia è responsabile del 40% del consumo di energia negli Stati Uniti. Per questo motivo, gli architetti hanno un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni di carbonio. L’AIA ha promosso la 2030 Challenge con l’obiettivo di rendere tutte le nuove costruzioni e ristrutturazioni a emissioni zero entro il 2030.
L’AIA fornisce agli architetti statunitensi un modo per segnalare e monitorare i loro progressi verso la neutralità carbonica. Le aziende che partecipano al programma 2030 Commitment dell’AIA segnalano ogni anno le prestazioni energetiche dei loro progetti. I metodi di reporting standardizzati del Design Data Exchange dell’AIA consentono alle aziende di individuare le migliori pratiche e confrontare in modo anonimo diversi progetti in base alla tipologia, dimensione, clima e altre caratteristiche. Le aziende che partecipano al 2030 Commitment hanno risparmiato 17,7 milioni di tonnellate di carbonio nel 2018.
Stati Uniti: gli architetti lavorano verso un futuro a emissioni zero
Secondo l’American Institute of Architects l’edilizia è responsabile del 40% del consumo di energia negli Stati Uniti. Per questo motivo, gli architetti hanno un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni di carbonio. L’AIA ha promosso la 2030 Challenge con l’obiettivo di rendere tutte le nuove costruzioni e ristrutturazioni a emissioni zero entro il 2030.
L’AIA fornisce agli architetti statunitensi un modo per segnalare e monitorare i loro progressi verso la neutralità carbonica. Le aziende che partecipano al programma 2030 Commitment dell’AIA segnalano ogni anno le prestazioni energetiche dei loro progetti. I metodi di reporting standardizzati del Design Data Exchange dell’AIA consentono alle aziende di individuare le migliori pratiche e confrontare in modo anonimo diversi progetti in base alla tipologia, dimensione, clima e altre caratteristiche. Le aziende che partecipano al 2030 Commitment hanno risparmiato 17,7 milioni di tonnellate di carbonio nel 2018.
Caso studio: questo edificio nella Ryesgade a Copenaghen è un esempio riuscito di ristrutturazione sostenibile, ottimizzazione energetica e aggiunta di alloggi sul tetto.
Danimarca: l’importanza del recupero dei materiali da costruzione
In Danimarca, il Green Building Council offre formazione sulla sostenibilità e valutazione dei progetti di costruzione sulla base dello schema di certificazione internazionale DGNB, che tiene conto delle questioni ambientali, economiche e socioculturali.
«C’è molta attenzione sulla necessità di una maggiore conoscenza e istruzione in questo settore. Il settore edile è pronto e grandi costruttori come le municipalità e i fondi pensione stanno investendo in costruzioni e ristrutturazioni sostenibili», afferma Mette Qvist, direttrice della DGNB. Secondo l’esperta gli obiettivi globali delle Nazioni Unite sono stati un campanello d’allarme per molti, ma la legislazione è ancora zoppicante. Il 30% dei rifiuti danesi proviene dalle costruzioni. Pertanto, ha senso riciclare i materiali da costruzione prodotti dalle demolizioni.
Danimarca: l’importanza del recupero dei materiali da costruzione
In Danimarca, il Green Building Council offre formazione sulla sostenibilità e valutazione dei progetti di costruzione sulla base dello schema di certificazione internazionale DGNB, che tiene conto delle questioni ambientali, economiche e socioculturali.
«C’è molta attenzione sulla necessità di una maggiore conoscenza e istruzione in questo settore. Il settore edile è pronto e grandi costruttori come le municipalità e i fondi pensione stanno investendo in costruzioni e ristrutturazioni sostenibili», afferma Mette Qvist, direttrice della DGNB. Secondo l’esperta gli obiettivi globali delle Nazioni Unite sono stati un campanello d’allarme per molti, ma la legislazione è ancora zoppicante. Il 30% dei rifiuti danesi proviene dalle costruzioni. Pertanto, ha senso riciclare i materiali da costruzione prodotti dalle demolizioni.
Caso studio: questi proprietari di casa hanno commissionato un’abitazione a basso consumo energetico con struttura in legno e pannelli isolanti in fibra di legno di 30 cm di spessore.
Francia: focus sull’efficienza energetica
In Francia è attualmente in vigore il Regolamento Termico RT 2012 il cui obiettivo è ridurre l’impatto ambientale delle nuove costruzioni, concentrandosi in particolare sui consumi energetici. Presto sarà introdotto un nuovo regolamento più approfondito detto RE 2020. Si prevede che promuoverà gli edifici passivi ed energeticamente positivi e ridurrà la loro impronta ecologica.
Queste normative riguardano esclusivamente le nuove unità abitative. «Tuttavia è necessario esaminare gli edifici già esistenti, per riutilizzarli e renderli efficienti dal punto di vista energetico», spiega l’architetto Joëlle Personnaz (DPLG).
Nell’aprile 2019 il governo francese ha lanciato un piano aggiuntivo per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti che ha previsto il rinnovo termico di quasi 500.000 unità abitative ogni anno. È stato istituito anche un incentivo economico per aiutare i proprietari di casa.
Francia: focus sull’efficienza energetica
In Francia è attualmente in vigore il Regolamento Termico RT 2012 il cui obiettivo è ridurre l’impatto ambientale delle nuove costruzioni, concentrandosi in particolare sui consumi energetici. Presto sarà introdotto un nuovo regolamento più approfondito detto RE 2020. Si prevede che promuoverà gli edifici passivi ed energeticamente positivi e ridurrà la loro impronta ecologica.
Queste normative riguardano esclusivamente le nuove unità abitative. «Tuttavia è necessario esaminare gli edifici già esistenti, per riutilizzarli e renderli efficienti dal punto di vista energetico», spiega l’architetto Joëlle Personnaz (DPLG).
Nell’aprile 2019 il governo francese ha lanciato un piano aggiuntivo per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti che ha previsto il rinnovo termico di quasi 500.000 unità abitative ogni anno. È stato istituito anche un incentivo economico per aiutare i proprietari di casa.
La casa include anche semplici misure sostenibili come finestre con doppi vetri e soffitti bassi per prevenire perdite di calore. Il consumo energetico dell’abitazione di 245 metri quadrati di superficie abitabile è di 30 kilowattora per metro quadrato all’anno, compreso il riscaldamento, l’acqua calda e gli elettrodomestici. Foto: Aurélien Vivier © 2016 Houzz
Joëlle Personnaz sottolinea che anche la legislazione in arrivo, il RE 2020, si basa sull’efficienza termica e non affronta i fattori bioclimatici o la durata e la provenienza dei materiali. «Avere un edificio efficiente dal punto di vista energetico è positivo, ma avere un edificio efficiente con lana di vetro prodotta dall’altra parte del mondo non ha senso in termini ambientali».
Le altre sfide del regolamento riguardano in particolare il comfort delle abitazioni in estate e la qualità dell’aria interna. In passato le case erano dotate di sistemi di ventilazione e condizionamento che facevano esplodere i consumi energetici. «Dobbiamo tornare a progettare case che risultino ventilate e fresche naturalmente durante l’estate», dice Joëlle Personnaz.
Joëlle Personnaz sottolinea che anche la legislazione in arrivo, il RE 2020, si basa sull’efficienza termica e non affronta i fattori bioclimatici o la durata e la provenienza dei materiali. «Avere un edificio efficiente dal punto di vista energetico è positivo, ma avere un edificio efficiente con lana di vetro prodotta dall’altra parte del mondo non ha senso in termini ambientali».
Le altre sfide del regolamento riguardano in particolare il comfort delle abitazioni in estate e la qualità dell’aria interna. In passato le case erano dotate di sistemi di ventilazione e condizionamento che facevano esplodere i consumi energetici. «Dobbiamo tornare a progettare case che risultino ventilate e fresche naturalmente durante l’estate», dice Joëlle Personnaz.
Caso studio: bianco monocromatico per questa casa pluripremiata situata a Wiesbaden e firmata dall’architetto Roger Christ. Dimostra come si possa risparmiare energia con il colore. La facciata bianca e la copertura del tetto contrastano il surriscaldamento e rendono superflua la climatizzazione meccanica. L’edificio è inoltre dotato di isolamento in fibra di legno. Il particolare interessante: i quattro appartamenti con planimetria a forma di L sono incastrati l’uno con l’altro come in Tetris. Ciò consente di risparmiare enormi quantità di spazio e risorse.
Germania: obiettivo clima neutrale entro il 2050
La Germania è spesso considerata tra i pionieri della salvaguardia ambientale e dello stile di vita sostenibile. In effetti, la prima casa passiva al mondo è stata costruita in Germania nel 1991. Tuttavia secondo l’Umweltbundesamt (l’agenzia federale tedesca per l’ambiente), l’edilizia copre circa il 35% del consumo totale di energia del paese e circa il 30% delle emissioni di CO2.
Questo è il motivo per cui la Germania si è impegnata a diventare neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. A tal fine, il governo ha avviato un piano di protezione del clima nel 2019. Una nuova misura è che il riscaldamento a gas nelle abitazioni private sarà vietato dal 2026. La produzione di energia rinnovabile da impianti solari, eolici e idrici sarà potenziata per rendere la Germania indipendente dai combustibili fossili. Per i proprietari di casa che modernizzano i sistemi di riscaldamento e ristrutturano le proprie abitazioni per migliorare l’efficienza energetica è previsto il sostegno statale attraverso incentivi.
Secondo l’ architetto Jens-Uwe Seyfarth, il co-living è un’altra soluzione. «Stiamo notando che molte persone stanno tornando a fare comunità. Anche le case bifamiliari e multigenerazionali stanno diventano popolari. Questa è una soluzione efficiente e consente di risparmiare risorse», spiega Seyfarth. Molti progetti di alloggi tedeschi prevedono spazi di condivisione per cucinare, mangiare o intrattenersi.
Germania: obiettivo clima neutrale entro il 2050
La Germania è spesso considerata tra i pionieri della salvaguardia ambientale e dello stile di vita sostenibile. In effetti, la prima casa passiva al mondo è stata costruita in Germania nel 1991. Tuttavia secondo l’Umweltbundesamt (l’agenzia federale tedesca per l’ambiente), l’edilizia copre circa il 35% del consumo totale di energia del paese e circa il 30% delle emissioni di CO2.
Questo è il motivo per cui la Germania si è impegnata a diventare neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. A tal fine, il governo ha avviato un piano di protezione del clima nel 2019. Una nuova misura è che il riscaldamento a gas nelle abitazioni private sarà vietato dal 2026. La produzione di energia rinnovabile da impianti solari, eolici e idrici sarà potenziata per rendere la Germania indipendente dai combustibili fossili. Per i proprietari di casa che modernizzano i sistemi di riscaldamento e ristrutturano le proprie abitazioni per migliorare l’efficienza energetica è previsto il sostegno statale attraverso incentivi.
Secondo l’ architetto Jens-Uwe Seyfarth, il co-living è un’altra soluzione. «Stiamo notando che molte persone stanno tornando a fare comunità. Anche le case bifamiliari e multigenerazionali stanno diventano popolari. Questa è una soluzione efficiente e consente di risparmiare risorse», spiega Seyfarth. Molti progetti di alloggi tedeschi prevedono spazi di condivisione per cucinare, mangiare o intrattenersi.
Caso studio: lo studio Bonsai Arquitectos ha ristrutturato questa casa tradizionale a Motril, nel sud della Spagna. Gli obiettivi hanno puntato a mantenere intatta la storia dell’edificio, preservare l’immagine del fabbricato rurale e l’integrazione col paesaggio.
Spagna: uno sguardo avanti verso la transizione ambientale
Come in molti paesi del mondo, l’efficienza energetica e la riduzione dell’impronta ambientale sono le sfide principali per la Spagna, ma ce ne sono anche altre. Un problema urgente è che le aree rurali devono affrontare cambiamenti demografici come lo spopolamento e una popolazione sempre più anziana.
«Nei prossimi anni vivremo una vera transizione ecologica in Spagna», afferma Eva Chacón, co-direttrice di Bonsai Arquitectos, uno studio di architettura con sede a Granada fondato nel 1965.
Il segnale più importante, dice Chacón, è stata la recente creazione del ministero per la transizione ecologica. Allo stesso modo, sono state implementate nuove leggi per allineare la Spagna con le direttive europee sulla sostenibilità, come il Piano d’azione per l’economia circolare e il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2021-2030.
Spagna: uno sguardo avanti verso la transizione ambientale
Come in molti paesi del mondo, l’efficienza energetica e la riduzione dell’impronta ambientale sono le sfide principali per la Spagna, ma ce ne sono anche altre. Un problema urgente è che le aree rurali devono affrontare cambiamenti demografici come lo spopolamento e una popolazione sempre più anziana.
«Nei prossimi anni vivremo una vera transizione ecologica in Spagna», afferma Eva Chacón, co-direttrice di Bonsai Arquitectos, uno studio di architettura con sede a Granada fondato nel 1965.
Il segnale più importante, dice Chacón, è stata la recente creazione del ministero per la transizione ecologica. Allo stesso modo, sono state implementate nuove leggi per allineare la Spagna con le direttive europee sulla sostenibilità, come il Piano d’azione per l’economia circolare e il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2021-2030.
Il legno è un leitmotiv del progetto. Le pareti sono rivestite con malta di calce, che regola il clima e l’umidità. Altre caratteristiche interessanti sono i tetti di zinco rossastro, che richiedono una manutenzione minima e si adattano bene agli edifici vicini, l’alto livello di isolamento termico e il riuso delle acque grigie per l’irrigazione.
«Siamo bombardati quotidianamente dalle notizie sulla grave crisi ambientale che stiamo vivendo nel nostro paese e nel pianeta nel suo complesso, dopo decenni di sviluppo insostenibile», afferma Chacón. «La nostra percezione è che questo stia influenzando moltissimo tutti gli strati della società, e si sta traducendo in comportamenti e modalità di consumo più sostenibili».
«Siamo bombardati quotidianamente dalle notizie sulla grave crisi ambientale che stiamo vivendo nel nostro paese e nel pianeta nel suo complesso, dopo decenni di sviluppo insostenibile», afferma Chacón. «La nostra percezione è che questo stia influenzando moltissimo tutti gli strati della società, e si sta traducendo in comportamenti e modalità di consumo più sostenibili».
Caso studio: la risposta degli architetti di Singapore all’emergenza climatica è l’uso di strategie di progettazione passiva. In questa casa ecologica, ad esempio, l’architetto Teo Yee Chin di Red Bean Architects si è ispirato alle costruzioni su palafitte per consentire la circolazione dell’aria nel piano terra aperto, raffreddando così passivamente il resto della struttura. Altre caratteristiche peculiari sono la ventilazione incrociata e l’ombreggiamento solare integrato attraverso finestre posizionate strategicamente.
Singapore: costruire in modo sostenibile e custodire il passato
Il governo di Singapore è in prima linea per la promozione della sostenibilità dal 2005 attraverso il Building and Construction Authority (BCA). L’agenzia governativa supervisiona tutte le nuove costruzioni e le modifiche attraverso i permessi di costruzione e il BCA Green Mark, un sistema di classificazione che valuta l’impatto ambientale e le prestazioni degli edifici.
Dato che la maggior parte della popolazione vive in appartamenti, l’architetto William Ng dello Studio Wills + Architects vede la sostenibilità come realizzabile prendendo spunto dalla conservazione dell’esistente, preferendo materiali che possano essere conservati. L’Urban Redevelopment Authority (URA) sovrintende alla conservazione e al riutilizzo adattivo di vecchie strutture storicamente significative. La trasformazione dello storico ufficio postale nel lussuoso Fullerton Hotel è uno dei tanti esempi di come Singapore ottimizzi le pratiche sostenibili sul costruito.
Singapore: costruire in modo sostenibile e custodire il passato
Il governo di Singapore è in prima linea per la promozione della sostenibilità dal 2005 attraverso il Building and Construction Authority (BCA). L’agenzia governativa supervisiona tutte le nuove costruzioni e le modifiche attraverso i permessi di costruzione e il BCA Green Mark, un sistema di classificazione che valuta l’impatto ambientale e le prestazioni degli edifici.
Dato che la maggior parte della popolazione vive in appartamenti, l’architetto William Ng dello Studio Wills + Architects vede la sostenibilità come realizzabile prendendo spunto dalla conservazione dell’esistente, preferendo materiali che possano essere conservati. L’Urban Redevelopment Authority (URA) sovrintende alla conservazione e al riutilizzo adattivo di vecchie strutture storicamente significative. La trasformazione dello storico ufficio postale nel lussuoso Fullerton Hotel è uno dei tanti esempi di come Singapore ottimizzi le pratiche sostenibili sul costruito.
Caso studio: questa casa situata a Saitama, a nord di Tokyo, è stata progettata utilizzando il metodo ‘Soradoma no ie’ che trae ispirazione dai ‘minka’, le case tradizionali giapponesi.
Giappone: rivalutare le tecniche di costruzione tradizionali
A seguito della legislazione introdotta dopo la seconda guerra mondiale, per decenni l’edilizia in Giappone si è concentrata sulle nuove costruzioni e non c’è stata una cultura del riutilizzo delle case. Anche quando si costruiscono nuovi edifici, risulta più sostenibile costruire utilizzando materiali ecocompatibili e orientati all’efficienza energetica. Tuttavia, poiché i materiali naturali sono più costosi, l’edilizia residenziale rispettosa dell’ambiente è ancora scarsamente diffusa in Giappone.
Gli esperti continuano a impegnarsi per aumentare il numero di case sostenibili che si adattano al clima giapponese. Hiroo Maruya, direttore dell’associazione Eco House Research Society e architetto presso A&A Central, ha creato un metodo di costruzione di case passive chiamato ‘Soradoma no ie’ (che significa ‘casa con pavimento in terra e cielo’), che utilizza materiali naturali e tecniche di costruzione adatte al clima umido giapponese. Maruya dice che l’uso di muri di terra, come in una casa tradizionale giapponese, assicura che l’umidità sia sufficientemente assorbita ed evapori. Il metodo ‘Soradoma no ie’ utilizza la fibra di legno naturale come isolante.
Maruya insegna il suo metodo ad architetti e costruttori di tutto il paese e ritiene che sia importante «Imparare, posizionare e migliorare con un cuore rispettoso», per creare case in cui le persone vorrebbero continuare a vivere, anche dopo che il proprietario di casa è cambiato.
Giappone: rivalutare le tecniche di costruzione tradizionali
A seguito della legislazione introdotta dopo la seconda guerra mondiale, per decenni l’edilizia in Giappone si è concentrata sulle nuove costruzioni e non c’è stata una cultura del riutilizzo delle case. Anche quando si costruiscono nuovi edifici, risulta più sostenibile costruire utilizzando materiali ecocompatibili e orientati all’efficienza energetica. Tuttavia, poiché i materiali naturali sono più costosi, l’edilizia residenziale rispettosa dell’ambiente è ancora scarsamente diffusa in Giappone.
Gli esperti continuano a impegnarsi per aumentare il numero di case sostenibili che si adattano al clima giapponese. Hiroo Maruya, direttore dell’associazione Eco House Research Society e architetto presso A&A Central, ha creato un metodo di costruzione di case passive chiamato ‘Soradoma no ie’ (che significa ‘casa con pavimento in terra e cielo’), che utilizza materiali naturali e tecniche di costruzione adatte al clima umido giapponese. Maruya dice che l’uso di muri di terra, come in una casa tradizionale giapponese, assicura che l’umidità sia sufficientemente assorbita ed evapori. Il metodo ‘Soradoma no ie’ utilizza la fibra di legno naturale come isolante.
Maruya insegna il suo metodo ad architetti e costruttori di tutto il paese e ritiene che sia importante «Imparare, posizionare e migliorare con un cuore rispettoso», per creare case in cui le persone vorrebbero continuare a vivere, anche dopo che il proprietario di casa è cambiato.
Caso studio: secondo Boris Bouttsev una cupola è la forma migliore per una casa a risparmio energetico, come la casa russa nella foto qui sopra. «Ha un rapporto minimo tra la superficie dell’involucro e il suo volume», dice.
Russia: una tradizione alla ricerca della durabilità
«Alcuni esperti continuano a ripetere che in Russia la creazione di abitazioni passive seguendo il modello tedesco è impossibile o estremamente difficile per vari motivi, compresi quelli economici», dice Boris Bouttsev, esperto di ventilazione e microclima degli edifici. In generale, viene prestata poca attenzione a livello governativo sulle questioni ambientali quotidiane.
Russia: una tradizione alla ricerca della durabilità
«Alcuni esperti continuano a ripetere che in Russia la creazione di abitazioni passive seguendo il modello tedesco è impossibile o estremamente difficile per vari motivi, compresi quelli economici», dice Boris Bouttsev, esperto di ventilazione e microclima degli edifici. In generale, viene prestata poca attenzione a livello governativo sulle questioni ambientali quotidiane.
La struttura della cupola può essere eretta rapidamente e costruita anche su pali senza fondamenta. Progetto in foto di VerbaHome.
Bouttsev spera nel cambiamento. «Abbiamo la possibilità di utilizzare varie tecnologie di risparmio energetico per ridurre i costi operativi del riscaldamento nelle case private. Gli inverni freddi e la riduzione della perdita di calore sono le principali sfide costruttive in Russia».
D’altra parte, l’editor di Houzz Russia Elena Ambrosimova sottolinea che i proprietari di casa russi hanno sempre richiesto costruzioni durature. «Ogni interno russo dovrebbe durare almeno 20-30 anni dopo la sua ristrutturazione senza ulteriori modifiche o riparazioni. Per far diventare questa richiesta realtà, abbiamo l’abitudine di acquistare materiali più resistenti e mobili di alta qualità».
Bouttsev spera nel cambiamento. «Abbiamo la possibilità di utilizzare varie tecnologie di risparmio energetico per ridurre i costi operativi del riscaldamento nelle case private. Gli inverni freddi e la riduzione della perdita di calore sono le principali sfide costruttive in Russia».
D’altra parte, l’editor di Houzz Russia Elena Ambrosimova sottolinea che i proprietari di casa russi hanno sempre richiesto costruzioni durature. «Ogni interno russo dovrebbe durare almeno 20-30 anni dopo la sua ristrutturazione senza ulteriori modifiche o riparazioni. Per far diventare questa richiesta realtà, abbiamo l’abitudine di acquistare materiali più resistenti e mobili di alta qualità».
Caso studio: tetti di tegole inclinate, ambienti a doppia altezza con alti volumi interni, un labirinto di cortili interconnessi e ampie verande massimizzano la ventilazione incrociata e riducono al minimo l’uso di condizionatori d’aria in questa casa di Kumar Moorthy & Associates. L’acqua viene riutilizzata attraverso un sistema di riuso non chimico.
India: le pratiche sostenibili sono uno stile di vita
Attualmente non esiste un codice di edilizia sostenibile chiaro e completo in India. La normativa è una miscela di raccomandazioni e linee guida non vincolanti indicate da altri codici come il National Building Code (NBC), l’Energy Conservation Building Code (ECBC) e il LEED-India.
«C’è un impegno da parte del governo centrale, come l’implementazione dei programmi BEE (Bureau of Energy Efficiency) per rendere gli elettrodomestici più efficienti, promuovere l’uso di apparecchi a basso consumo destinati all’illuminazione pubblica e privata, l’uso di fonti di energia alternative e l’implementazione della conformità ECBC a livello nazionale attraverso l’aiuto dei comuni e delle autorità di sviluppo», dice Vijay Garg, presidente del Council of Architecture India.
L’architetto sottolinea che l’India ha una lunga tradizione sostenibile su cui fare affidamento. «La diversità della cultura indiana è più evidente nei suoi villaggi, dove le pratiche sostenibili, sia per l’edilizia che nello stile di vita, sono parte integrante della società».
India: le pratiche sostenibili sono uno stile di vita
Attualmente non esiste un codice di edilizia sostenibile chiaro e completo in India. La normativa è una miscela di raccomandazioni e linee guida non vincolanti indicate da altri codici come il National Building Code (NBC), l’Energy Conservation Building Code (ECBC) e il LEED-India.
«C’è un impegno da parte del governo centrale, come l’implementazione dei programmi BEE (Bureau of Energy Efficiency) per rendere gli elettrodomestici più efficienti, promuovere l’uso di apparecchi a basso consumo destinati all’illuminazione pubblica e privata, l’uso di fonti di energia alternative e l’implementazione della conformità ECBC a livello nazionale attraverso l’aiuto dei comuni e delle autorità di sviluppo», dice Vijay Garg, presidente del Council of Architecture India.
L’architetto sottolinea che l’India ha una lunga tradizione sostenibile su cui fare affidamento. «La diversità della cultura indiana è più evidente nei suoi villaggi, dove le pratiche sostenibili, sia per l’edilizia che nello stile di vita, sono parte integrante della società».
Svezia: una visione moderna delle costruzioni in legno
Anche la Svezia ha una lunga tradizione nella salvaguardia ambientale, sia nell’architettura che come valore culturale. L’abbondanza di foreste ha fornito una risorsa naturale, il legno, che storicamente è stata la base della costruzione, una risorsa che viene sempre più riscoperta dagli architetti contemporanei.
«Siamo abbastanza avanti nel ridurre l’impatto ambientale delle nuove costruzioni, quindi ora è il momento di concentrarci sulle questioni di sostenibilità durante il processo di costruzione, nella progettazione, nei trasporti e nei materiali», dice Elisabet Elfström, responsabile di Sveriges Arkitekter.
Sebbene la Svezia abbia una grande quantità di legno da utilizzare come materiale da costruzione, il cemento è stato per decenni uno dei materiali preferiti dagli architetti. Grazie ai progressi tecnici nei ritardanti di fiamma, il legno oggi è sempre più utilizzato come materiale sostenibile. Tra l’altro è anche piacevole in casa.
L’autore, commentatore e critico di architettura Mark Isitt ritiene che gli architetti svedesi non utilizzino il materiale al massimo delle sue potenzialità. «Spesso costruiscono strutture in legno nello stesso modo squadrato del cemento, il che è un errore. Il legno ha un’incredibile leggerezza, può essere piegato e curvato ma questa plasticità non viene sfruttata. Un’eccezione è Kilströmskaj, progetto nella Svezia meridionale, che sarà completato nel 2020 [in foto]. Disegnati dagli architetti Wingårdhs e costruiti da Svensk Bostadsutveckling, i tre edifici in legno hanno una forma molto particolare e sono costruiti su pedane illuminate», spiega.
La tua opinione: qual è la tua opinione sui problemi che ostacolano la sostenibilità nel tuo paese? Dicci cosa ne pensi e quali sono le tue aspettative future nei commenti qui sotto, salva le immagini che preferisci e partecipa alla discussione.
Anche la Svezia ha una lunga tradizione nella salvaguardia ambientale, sia nell’architettura che come valore culturale. L’abbondanza di foreste ha fornito una risorsa naturale, il legno, che storicamente è stata la base della costruzione, una risorsa che viene sempre più riscoperta dagli architetti contemporanei.
«Siamo abbastanza avanti nel ridurre l’impatto ambientale delle nuove costruzioni, quindi ora è il momento di concentrarci sulle questioni di sostenibilità durante il processo di costruzione, nella progettazione, nei trasporti e nei materiali», dice Elisabet Elfström, responsabile di Sveriges Arkitekter.
Sebbene la Svezia abbia una grande quantità di legno da utilizzare come materiale da costruzione, il cemento è stato per decenni uno dei materiali preferiti dagli architetti. Grazie ai progressi tecnici nei ritardanti di fiamma, il legno oggi è sempre più utilizzato come materiale sostenibile. Tra l’altro è anche piacevole in casa.
L’autore, commentatore e critico di architettura Mark Isitt ritiene che gli architetti svedesi non utilizzino il materiale al massimo delle sue potenzialità. «Spesso costruiscono strutture in legno nello stesso modo squadrato del cemento, il che è un errore. Il legno ha un’incredibile leggerezza, può essere piegato e curvato ma questa plasticità non viene sfruttata. Un’eccezione è Kilströmskaj, progetto nella Svezia meridionale, che sarà completato nel 2020 [in foto]. Disegnati dagli architetti Wingårdhs e costruiti da Svensk Bostadsutveckling, i tre edifici in legno hanno una forma molto particolare e sono costruiti su pedane illuminate», spiega.
La tua opinione: qual è la tua opinione sui problemi che ostacolano la sostenibilità nel tuo paese? Dicci cosa ne pensi e quali sono le tue aspettative future nei commenti qui sotto, salva le immagini che preferisci e partecipa alla discussione.
Australia: valutazione a stelle per gli edifici sostenibili
La grande varietà di climi e del paesaggio australiano rende difficile coordinare una politica nazionale valida per tutto il territorio, sebbene siano in corso degli importanti sforzi coordinati.
«Esistono codici nazionali, una legislazione statale e politiche comunali, oltre a standard di settore come il sistema di classificazione Green Star del Green Building Council of Australia che hanno avuto un impatto importante nell’incentivare migliori risultati di sostenibilità», dice Helen Lochhead, presidente dell’Australian Institute of Architects.
Gli australiani che costruiscono una nuova casa o intraprendono importanti ristrutturazioni devono soddisfare i requisiti minimi di efficienza energetica statali e territoriali basati sul National Construction Code.