Ristrutturare
Cos'è l'Albergo Diffuso e Perché è una Formula in Crescita
Non solo in Italia: gli alberghi diffusi si moltiplicano, sempre rispettando la loro filosofia di base
Il concetto di albergo diffuso è nato in Friuli Venezia Giulia, alcuni anni dopo il terremoto del 1976 con l’obiettivo di valorizzare gli edifici recuperati dopo il sisma; promotore dell’idea e delle iniziative legate al progetto è stato Giancarlo Dall’Ara, oggi presidente dell’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi. «Da allora mi sono impegnato a definire un modello di ospitalità diverso dagli altri e “made in Italy”, che andasse oltre la semplice rete di case per turisti», racconta direttamente. «Ho chiesto alle regioni di legiferare norme specifiche per gli alberghi diffusi, così da tutelarli, e ho avviato la loro internazionalizzazione tanto che oggi sono presenti anche in Svizzera, Croazia, Albania, Germania, e - in Asia - in Giappone. In questi mesi è prevista anche l’apertura del primo albergo diffuso in Africa (in Ruanda) e saremo così presenti in tre continenti».
Facendo un passo indietro, meglio chiarire cosa significa albergo diffuso e quando una struttura per l’ospitalità può definirsi tale. Il criterio di base riguarda il fatto che l’impresa alberghiera nasca mettendo in rete case vicine fra loro, preesistenti, lontane al massimo 200 metri l’una dall’altra. Lo stile gestionale, inoltre, deve essere legato al territorio e far parte di un progetto di sviluppo dell’area stessa.
Dal punto di vista normativo, in Italia, ogni Regione ha norme specifiche su questo tema ma trasversale è il fatto che, come dichiara Dall’Ara, «le case recuperate vengono considerate come camere di un albergo sostenibile, cioè che non è stato costruito e non ha generato nessun impatto sull’ambiente».
Secondo l’ultimo report di ADI (Associazione Nazionale Alberghi Diffusi), nella stagione 2021 si è assistito a 74 nuovi progetti e proposte per strutture dell’ospitalità di questo tipo in Italia, a cui si aggiungono altri progetti in paesi vicini; nello specifico in Svizzera, Croazia, Corsica e Albania.
Presentiamo a seguire quattro esempi di recenti aperture, cominciando dalla più insolita, in Rwanda, e concludendo l’itinerario in Abruzzo.
Facendo un passo indietro, meglio chiarire cosa significa albergo diffuso e quando una struttura per l’ospitalità può definirsi tale. Il criterio di base riguarda il fatto che l’impresa alberghiera nasca mettendo in rete case vicine fra loro, preesistenti, lontane al massimo 200 metri l’una dall’altra. Lo stile gestionale, inoltre, deve essere legato al territorio e far parte di un progetto di sviluppo dell’area stessa.
Dal punto di vista normativo, in Italia, ogni Regione ha norme specifiche su questo tema ma trasversale è il fatto che, come dichiara Dall’Ara, «le case recuperate vengono considerate come camere di un albergo sostenibile, cioè che non è stato costruito e non ha generato nessun impatto sull’ambiente».
Secondo l’ultimo report di ADI (Associazione Nazionale Alberghi Diffusi), nella stagione 2021 si è assistito a 74 nuovi progetti e proposte per strutture dell’ospitalità di questo tipo in Italia, a cui si aggiungono altri progetti in paesi vicini; nello specifico in Svizzera, Croazia, Corsica e Albania.
Presentiamo a seguire quattro esempi di recenti aperture, cominciando dalla più insolita, in Rwanda, e concludendo l’itinerario in Abruzzo.
La struttura è composta da due capanne, una zona conviviale e una cucina. A breve distanza ci sono la casa del guardiano e la casa di una famiglia locale, solitamente impegnata nelle attività agricole e in un piccolo allevamento.
La zona dove sono collocate le Capanne è a nord dell’isola di Nkombo, sul lago di Kivu, in un’area con la più bassa densità di popolazione del paese.
La zona dove sono collocate le Capanne è a nord dell’isola di Nkombo, sul lago di Kivu, in un’area con la più bassa densità di popolazione del paese.
“Rispetto al tipico resort africano, nel progetto Capanne l’elemento antropologico locale diventa quello intorno al quale gira tutta la permanenza presso l’isola.
Il tentativo, anche in questo terzo progetto (dopo Santo Stefano di Sessanio e Matera) e in maniera ancora più drammatica rispetto ai precedenti due, è quello di impedire che il turismo devasti i sottili equilibri del territorio. Tutte queste operazioni saranno volte all’obiettivo più importante di mantenere gli equilibri socio/culturali originari, così da conservare la dignità delle popolazioni locali”, continua Daniele Kihlgren.
Il tentativo, anche in questo terzo progetto (dopo Santo Stefano di Sessanio e Matera) e in maniera ancora più drammatica rispetto ai precedenti due, è quello di impedire che il turismo devasti i sottili equilibri del territorio. Tutte queste operazioni saranno volte all’obiettivo più importante di mantenere gli equilibri socio/culturali originari, così da conservare la dignità delle popolazioni locali”, continua Daniele Kihlgren.
Il progetto è stato finanziato attraverso una Onlus – sextantionlus – dal 2008 attiva in territorio Rwandese.
Borgo dei Gatti
Dove: Golferenzo (PV)
Appena inaugurato in provincia di Pavia, Borgo dei Gatti è un albergo diffuso fortemente voluto da Paola Calonghi – coordinatrice del progetto e responsabile dell’accoglienza – e Luigi Brega – proprietario degli immobili – pensando alla rinascita del centro di Golferenzo.
Paola si è trasferita qui con la famiglia da Milano, una radicale scelta di vita nata dopo un incontro quasi casuale con Luigi, la cui madre era di Golferenzo e gli aveva lasciato alcuni immobili come eredità.
«Il nostro spirito è quello di far rinascere Golferenzo senza rovinare o modificare nulla della bellezza o della magia che sono già presenti nelle case di pietre antiche e che si respirano nelle vie di questo gioiello d’Oltrepo», racconta Paola.
Dove: Golferenzo (PV)
Appena inaugurato in provincia di Pavia, Borgo dei Gatti è un albergo diffuso fortemente voluto da Paola Calonghi – coordinatrice del progetto e responsabile dell’accoglienza – e Luigi Brega – proprietario degli immobili – pensando alla rinascita del centro di Golferenzo.
Paola si è trasferita qui con la famiglia da Milano, una radicale scelta di vita nata dopo un incontro quasi casuale con Luigi, la cui madre era di Golferenzo e gli aveva lasciato alcuni immobili come eredità.
«Il nostro spirito è quello di far rinascere Golferenzo senza rovinare o modificare nulla della bellezza o della magia che sono già presenti nelle case di pietre antiche e che si respirano nelle vie di questo gioiello d’Oltrepo», racconta Paola.
Sviluppato dopo un percorso di consulenza con Giancarlo Dall’Ara, anche docente di marketing e turismo presso l’Università di Perugia, l’albergo diffuso Borgo dei Gatti ha seguito un processo a tappe: «La prima fase del progetto, che sarà terminata entro giugno 2022, ha previsto la ristrutturazione conservativa di sette immobili nel cuore del Borgo. Abbiamo utilizzato materiali di recupero, cotto antico, pitture a calce perché non andasse perso nulla del sapore di queste dimore che hanno tutte una loro storia da raccontare. Persino il nome che abbiamo dato ad ogni piccola casa riporta alle radici ed alla cultura del paese», continua Paola Calonghi.
Al termine di questa prima fase saranno disponibili nove camere (per un totale di 18 posti letto) in sette unità immobiliari distinte, tutte comprese in un raggio di 400 metri come impone il regolamento degli alberghi diffusi.
A completare l’insieme, una reception – ricavata in una cantina del 1600 – e una piscina.
A chiudere il progetto, probabilmente nell’autunno 2023, l’inaugurazione di una sua pensata sia per gli ospiti dell’albergo che per utenti esterni.
Nei programmi, anche la realizzazione di un appartamento progettato pensando alle necessità delle persone disabili.
A completare l’insieme, una reception – ricavata in una cantina del 1600 – e una piscina.
A chiudere il progetto, probabilmente nell’autunno 2023, l’inaugurazione di una sua pensata sia per gli ospiti dell’albergo che per utenti esterni.
Nei programmi, anche la realizzazione di un appartamento progettato pensando alle necessità delle persone disabili.
«Negli ultimi due anni abbiamo ristrutturato e riaperto, dopo 40 anni di inattività, anche la vecchia bottega del paese, la storica pizzeria e creato un’enoteca con ristoro che è la nostra idea di un’osteria moderna senza dimenticare la tradizione. Abbiamo inoltre recuperato sapientemente un vecchio fenile, per poter ospitare eventi esperienzali, attività culturali, mostre d’arte, insomma tutto ciò che può contribuire a richiamare un turismo consapevole e rispettoso del tessuto sociale del luogo che lo ospita», chiude Paola Calonghi.
Corippo Albergo Diffuso
Dove: Verzasca, Locarno, Svizzera
Nuovo anche l’albergo diffuso Corippo, in Svizzera, fondato da Désiréé e Jeremy nel cuore della Valle Verzasca, in Canton Ticino.
Dove: Verzasca, Locarno, Svizzera
Nuovo anche l’albergo diffuso Corippo, in Svizzera, fondato da Désiréé e Jeremy nel cuore della Valle Verzasca, in Canton Ticino.
Foto di Alessio Pizzicannella
“Il modo migliore per arrivare a Corippo è a piedi”, raccontano i proprietari, mentre consigliano di lasciare la macchina prima di entrare nell’antico nucleo abitativo. L’obiettivo è di entrare subito in contatto con la vera identità del luogo, con le sue particolari caratteristiche e con le dimensioni del centro storico.
“Il modo migliore per arrivare a Corippo è a piedi”, raccontano i proprietari, mentre consigliano di lasciare la macchina prima di entrare nell’antico nucleo abitativo. L’obiettivo è di entrare subito in contatto con la vera identità del luogo, con le sue particolari caratteristiche e con le dimensioni del centro storico.
Le camere sono collocate in diversi edifici storici che compongono il nucleo di Corippo e che sono stati ristrutturati cercando di rispettare il più possibile l’architettura esistente.
L’intervento più oneroso ha riguardato l’inserimento di nuovi bagni nelle camere, per far sì che ciascun ospite possa usufruire di uno spazio privato.
L’intervento più oneroso ha riguardato l’inserimento di nuovi bagni nelle camere, per far sì che ciascun ospite possa usufruire di uno spazio privato.
Fa parte del progetto anche il ristorante; qui, in linea con la filosofia dell’albergo diffuso, il menu è a base di ingredienti locali e stagionali e le ricette sono legate alla tradizione del luogo.
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Troviamo i professionisti più adatti a te
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Montepagano 1137
Dove: Montepagano (TE)
“Ho recuperato alcuni edifici storici di origine medievale con contaminazione seicentesca.
Il restauro ha valorizzato materiali originali ed elementi di pregio architettonico poi arricchiti con innesti di design. Il mio obiettivo è quello di coinvolgere il turista in un’esperienza unica,
pervasa dalla suggestione di vivere in ambienti dall’eleganza moderna all’interno di spazialità antiche”: così Nuccia De Angelis, ideatrice del progetto, presenta Montepagano 1137.
Dove: Montepagano (TE)
“Ho recuperato alcuni edifici storici di origine medievale con contaminazione seicentesca.
Il restauro ha valorizzato materiali originali ed elementi di pregio architettonico poi arricchiti con innesti di design. Il mio obiettivo è quello di coinvolgere il turista in un’esperienza unica,
pervasa dalla suggestione di vivere in ambienti dall’eleganza moderna all’interno di spazialità antiche”: così Nuccia De Angelis, ideatrice del progetto, presenta Montepagano 1137.
L’albergo diffuso è composto da cinque suite collocate appunto in edifici medievali con antiche funzioni legate alla difesa militare. Alla suite L’Archibugiera, per esempio, si accede dall’antica piazza d’armi ed è realizzata all’interno della cortina murale medievale; al suo interno, nel passato alloggiavano i cosiddetti archibugi, parte dell’artiglieria difensiva.
La suite La Riservetta, invece, è ricavata dallo spazio che anticamente era probabilmente destinata a contenere le scorte di munizioni e rifornimenti.
La suite La Riservetta, invece, è ricavata dallo spazio che anticamente era probabilmente destinata a contenere le scorte di munizioni e rifornimenti.
Di metrature diverse, le cinque suite hanno riportato in vita il centro di Montepagano, oggi conosciuto anche per il primo “ristorante diffuso” D.one: i vari ambienti che compongono il locale – dalla Cantinetta alla sala vera e propria ad altri spazi – sono dislocati in diverse vie del centro di Montepagano, pur facendo parte della stessa antica insula.
Tocca a te! Sei mai stato ospite di un Albergo Diffuso? Raccontaci la tua esperienza!
Dove: Lodges in Nkombo Island, Lake Kivu, Rwanda
L’idea alla base del progetto di albergo diffuso nel borgo di Santo Stefano di Sessanio e nei Sassi di Matera è stato riproposto in un altro ‘luogo della marginalità’, racconta Daniele Kihlgren presentando il nuovo intervento di Sextantio sull’isola Nkombo in Rwanda.
“Abbiamo scelto come data di apertura il primo maggio 2022 perché stiamo formando un ragazzo del posto su materie che riguardano l’aspetto floristico e faunistico del territorio, fondamentalmente piante e uccelli e, in particolar modo, sull’aspetto antropologico con alcuni concetti generali della cultura Rwandese e Congolese. Realizzeremo poi delle interviste agli anziani dell’isola, a partire proprio dai genitori e parenti del ragazzo, in una popolazione con un certo sincretismo religioso e alcuni riti paganeggianti. Questi racconti verranno narrati infine anche ai nostri ospiti”.