Come Trovare il Giusto Budget per Rifare i Pavimenti
Dalla consulenza fino al progetto passando per il preventivo: ecco come si definisce il budget per il pavimento
Che si tratti di sostituzione integrale, posa sopra l’esistente o recupero e restauro conservativo del pavimento, per arrivare al giusto budget per questo tipo di interventi è bene tenere in considerazione una serie di parametri. Quali?
Ci rispondono i Pro specializzati sul tema, in modo da aiutarci a capire come arrivare alla definizione del giusto budget.
I consigli professionali di:
Alberto Fantin, titolare di Re_Floor Srl, provincia di Treviso
Gianluca Ferraro, titolare di IGF Trattamenti e Levigatura materiali naturali, Milano
Alessandro Marrocco, managing director di MPT Parquet Srl, Roma
Ci rispondono i Pro specializzati sul tema, in modo da aiutarci a capire come arrivare alla definizione del giusto budget.
I consigli professionali di:
Alberto Fantin, titolare di Re_Floor Srl, provincia di Treviso
Gianluca Ferraro, titolare di IGF Trattamenti e Levigatura materiali naturali, Milano
Alessandro Marrocco, managing director di MPT Parquet Srl, Roma
Se, però, invece della sostituzione si vuole recuperare l’esistente perché si tratta di un materiale naturale di valore (economico o affettivo)? In questo caso viene in aiuto la consulenza di Gianluca Ferraro, specializzato nel trattamento e nella levigatura dei materiali naturali e nel restauro conservativo: «La prima cosa che valuto assieme al committente è lo stato attuale del materiale da ripristinare, partendo dall’usura superficiale alla vista (pulizia, macchie, corrosioni, graffi etc), affrontando la tenuta delle fughe/stuccature (mancanze, omogeneità di colore, etc) fino ad arrivare alla parte strutturale (crepe ed eventuale distacco del sottofondo). Solitamente, dopo aver fatto una prima analisi di tutti i parametri appena citati, cerco di capire quali sono le aspettative del cliente».
I Consigli dei Pro per Ricoprire un Vecchio Pavimento con il Parquet
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Troviamo i professionisti più adatti a te
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Il rapporto con il committente
Una volta analizzato lo stato del pavimento comincia il dialogo fra committente e professionista, in cui si cercano di stabilire le priorità per il cliente e modulare di conseguenza l’offerta dello specialista.
Continua Gianluca Ferraro: «Dopo l’analisi dei parametri, dunque, cerco di capire se il cliente è predisposto al recupero conservativo delle superfici accettando che, come spesso accade, non risulteranno pari al nuovo. Una volta capite le intenzioni e l’eventuale grado di sopportazione del cliente a caratteristiche estetiche del materiale da recuperare, comincio a stilare un preventivo».
Clicca qui e accedi a Project Match, il servizio gratuito di Houzz che ti mette in contatto con un esperto di posa dei pavimenti della tua zona
Una volta analizzato lo stato del pavimento comincia il dialogo fra committente e professionista, in cui si cercano di stabilire le priorità per il cliente e modulare di conseguenza l’offerta dello specialista.
Continua Gianluca Ferraro: «Dopo l’analisi dei parametri, dunque, cerco di capire se il cliente è predisposto al recupero conservativo delle superfici accettando che, come spesso accade, non risulteranno pari al nuovo. Una volta capite le intenzioni e l’eventuale grado di sopportazione del cliente a caratteristiche estetiche del materiale da recuperare, comincio a stilare un preventivo».
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Si inserisce nel dibattito anche Alberto Fantin, secondo cui «I parametri da tenere in considerazione sono essenzialmente tre: qualità, prezzo e tempistiche. In base a quale fra queste tre si concentra la priorità del committente, si possono stabilire i tempi e i costi di esecuzione, cercando di centrare anche la sua idea di progetto. Ad esempio, se un cliente vuole un lavoro economico ma d’effetto, si può procedere con il rifacimento del pavimento usando un lvt/laminato senza demolire il fondo; altrimenti se il budget è più sostanzioso si possono fare delle resine a pennello. Per lavori più dispendiosi c’è la demolizione con ripristino dei fondi con, poi, l’uso delle finiture più disparate, ma in questo caso i tempi si allungano e anche i costi aumentano di molto: tutto dipende dal progetto e dal budget che il cliente ha in mente».
I consigli dei Pro
Essendo disponibili così tante variabili, come si può aiutare il committente a orientarsi nel mondo dei pavimenti per riuscire a intercettare le sue esigenze e, di conseguenza, stilare un preventivo che rispetti l’idea di budget del cliente? Prova a dare una prima risposta Alberto Fantin: «Consigliamo sempre di valutare l’effettivo utilizzo che devono fare dell’ambiente, ad esempio se è un appartamento da affittare a breve termine si possono valutare delle finiture di pregio risparmiando sui tempi; se invece si tratta di un restauro o di un progetto nuovo si punta a proporre dei prodotti con un budget più sostenuto e con finiture in linea con l’idea e lo stile dell’arredamento del cliente».
Essendo disponibili così tante variabili, come si può aiutare il committente a orientarsi nel mondo dei pavimenti per riuscire a intercettare le sue esigenze e, di conseguenza, stilare un preventivo che rispetti l’idea di budget del cliente? Prova a dare una prima risposta Alberto Fantin: «Consigliamo sempre di valutare l’effettivo utilizzo che devono fare dell’ambiente, ad esempio se è un appartamento da affittare a breve termine si possono valutare delle finiture di pregio risparmiando sui tempi; se invece si tratta di un restauro o di un progetto nuovo si punta a proporre dei prodotti con un budget più sostenuto e con finiture in linea con l’idea e lo stile dell’arredamento del cliente».
Alessandro Marrocco consiglia ai clienti, in prima istanza, di fare una scelta di stile: «Il consiglio che do ai clienti è quello di scegliere il parquet che più piace, perché nel mercato c’è grande varietà di offerta e costi e sicuramente si trova, a posteriori, la corrispondenza più adatta all’esigenza».
Il momento di stilare il preventivo
Scelto, quindi, il pavimento più adatto all’esigenza si arriva al momento di definire il preventivo e parlare di budget. «Individuati i prodotti in linea con lo stile del progetto del committente, si fa una prima bozza del preventivo e da qui si comincia a discutere di budget; la prima bozza serve a capire se i gusti del cliente sono in linea con il budget mentale che si era fatto», conferma Alberto Fantin.
Ma, esattamente, quando si comincia a parlare di preventivo? Secondo l’esperienza di Alessandro Marrocco si comincia a mettere nero su bianco al secondo incontro, ed è questo il momento in cui si può definire il budget per la fornitura e la posa in opera del nuovo pavimento.
Scelto, quindi, il pavimento più adatto all’esigenza si arriva al momento di definire il preventivo e parlare di budget. «Individuati i prodotti in linea con lo stile del progetto del committente, si fa una prima bozza del preventivo e da qui si comincia a discutere di budget; la prima bozza serve a capire se i gusti del cliente sono in linea con il budget mentale che si era fatto», conferma Alberto Fantin.
Ma, esattamente, quando si comincia a parlare di preventivo? Secondo l’esperienza di Alessandro Marrocco si comincia a mettere nero su bianco al secondo incontro, ed è questo il momento in cui si può definire il budget per la fornitura e la posa in opera del nuovo pavimento.
Le voci di spesa nel preventivo
Nell’elenco di voci presenti sul preventivo, il cliente fa subito uno zoom sui numeri, per capire se il documento rispetterà la sua idea di budget. «Quando presentiamo un preventivo – conferma Gianluca Ferraro – le prime due voci che vengono subito prese in considerazione e sulle quali magari vengono richieste informazioni ulteriori sono quelle relative al costo – perché spesso il cliente non valuta correttamente quale sia il costo di un operaio, quanti professionisti siano necessari per l’intervento, il costo dei materiali – e quelle relative alle modalità di pagamento. Nello specifico riguardo all’acconto».
Una volta confermato il preventivo, però, in questo specifico settore è poco probabile che emergano brutte sorprese; viene tutto deciso in grande anticipo e dettagliato in ogni particolare, dopo sopralluoghi e progetti esecutivi; spese extra è difficile che emergano, confermano all’unisono i Pro.
Nell’elenco di voci presenti sul preventivo, il cliente fa subito uno zoom sui numeri, per capire se il documento rispetterà la sua idea di budget. «Quando presentiamo un preventivo – conferma Gianluca Ferraro – le prime due voci che vengono subito prese in considerazione e sulle quali magari vengono richieste informazioni ulteriori sono quelle relative al costo – perché spesso il cliente non valuta correttamente quale sia il costo di un operaio, quanti professionisti siano necessari per l’intervento, il costo dei materiali – e quelle relative alle modalità di pagamento. Nello specifico riguardo all’acconto».
Una volta confermato il preventivo, però, in questo specifico settore è poco probabile che emergano brutte sorprese; viene tutto deciso in grande anticipo e dettagliato in ogni particolare, dopo sopralluoghi e progetti esecutivi; spese extra è difficile che emergano, confermano all’unisono i Pro.
Le difficoltà
Quali sono, quindi, le principali difficoltà che i Pro incontrano nel definire preventivo e budget?
Una riguarda la capacità del cliente di astrarre e di immaginare il progetto finito. Un altro problema è, spesso, riuscire ad associare l’idea di progetto del committente alla sua disponibilità economica: non sempre questi due aspetti viaggiano in parallelo; altre volte, sempre rimanendo sul piano economico, il problema riguarda l’incessante richiesta di sconti. Le conferme arrivano dai tre Pro interpellati:
• Alberto Fantin: «Non sempre si riesce a far capire al cliente che quello che lui ha in mente è possibile da realizzare con delle tempistiche o costi in linea con il lavoro da eseguire, quindi si cerca di mediare e risolvere nel migliore dei modi».
Quali sono, quindi, le principali difficoltà che i Pro incontrano nel definire preventivo e budget?
Una riguarda la capacità del cliente di astrarre e di immaginare il progetto finito. Un altro problema è, spesso, riuscire ad associare l’idea di progetto del committente alla sua disponibilità economica: non sempre questi due aspetti viaggiano in parallelo; altre volte, sempre rimanendo sul piano economico, il problema riguarda l’incessante richiesta di sconti. Le conferme arrivano dai tre Pro interpellati:
• Alberto Fantin: «Non sempre si riesce a far capire al cliente che quello che lui ha in mente è possibile da realizzare con delle tempistiche o costi in linea con il lavoro da eseguire, quindi si cerca di mediare e risolvere nel migliore dei modi».
• Gianluca Ferraro: «La cosa più difficile da spiegare al cliente è come sarà l’aspetto finale delle superfici da recuperare una volta finiti i lavori, soprattutto se allo stato di fatto, al momento del sopralluogo, le superfici risultato essere molto rovinate e quindi spesso il cliente non riesce a immaginare che quel ‘brutto’ pavimento può diventare bello. Ovviamo a questo problema facendo una campionatura sul posto o proponendo una galleria di immagini di lavori già eseguiti in passato, che aiuti il cliente a scegliere».
• Alessandro Marrocco: «Non incontriamo quasi mai difficoltà oggettive, ma a seconda del cliente che ci troviamo davanti possiamo ricevere delle richieste di sconto sul materiale o sulla posa in opera, non dovute al prezzo proposto ma alla semplice volontà del cliente di ricevere un trattamento ancora migliore rispetto alla normalità».
Qual è stata la tua esperienza? Raccontaci nei Commenti come è stato il tuo percorso di rinnovo del pavimento.
Altro
Come Rifare il Pavimento di Casa? Tutte le Risposte
Come la Scheda Tecnica ci Aiuta a Scegliere il Pavimento Ideale
• Alessandro Marrocco: «Non incontriamo quasi mai difficoltà oggettive, ma a seconda del cliente che ci troviamo davanti possiamo ricevere delle richieste di sconto sul materiale o sulla posa in opera, non dovute al prezzo proposto ma alla semplice volontà del cliente di ricevere un trattamento ancora migliore rispetto alla normalità».
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Chiaramente il percorso cambia in funzione dell’obiettivo e le variabili principali riguardano la volontà (o possibilità) di recuperare il pavimento esistente, la scelta di posarne uno nuovo direttamente sopra il supporto presente (sempre se si tratta di un’operazione possibile) o, quella più radicale, di eliminare il rivestimento e sostituirlo integralmente.
Da dove cominciare, quindi? Lo spiega Alessandro Marrocco concentrandosi sul parquet: «Per prima cosa bisogna valutare il sottofondo sul quale si andrà a montare il nuovo rivestimento: qualora il pavimento sottostante non fosse adeguato per la posa del parquet (pavimento non ben fissato a terra, o che suona a vuoto, o nel caso del cassetto che “spolveri"), si dovrà considerare lo smantellamento del vecchio e l’eventuale rifacimento del cassetto. Questi passaggi influiscono notevolmente sulla spesa totale. Un altro aspetto da tenere in considerazione è la grandezza delle liste, poiché il prezzo cresce anche con l’aumentare della dimensione delle doghe».