Come Scegliere la Cappa, 5 Domande e 5 Risposte degli Esperti
Due professionisti sciolgono i dubbi su questo elettrodomestico fondamentale in cucina
La cappa è un elemento indispensabile in cucina, diventata ormai obbligatoria per legge, nelle versioni di design più nuove e contemporanee non è più soltanto un oggetto funzionale, ma anche un importante elemento d’arredo che può dare carattere allo spazio e far cambiare il volto all’intero ambiente cucina.
Elettrodomestico imprescindibile non è sempre semplicissimo da scegliere e acquistare e spesso porta con sé qualche perplessità, in modo particolare per ciò che concerne la tipologia più indicata allo spazio e la conseguente installazione.
Per comprendere meglio come divincolarci nel vasto mondo delle cappe e quali sono le regole base della corretta installazione abbiamo chiesto a due architetti che nei loro progetti si sono confrontati diverse volte con questo importante elemento.
Consigli professionali di:
Elettrodomestico imprescindibile non è sempre semplicissimo da scegliere e acquistare e spesso porta con sé qualche perplessità, in modo particolare per ciò che concerne la tipologia più indicata allo spazio e la conseguente installazione.
Per comprendere meglio come divincolarci nel vasto mondo delle cappe e quali sono le regole base della corretta installazione abbiamo chiesto a due architetti che nei loro progetti si sono confrontati diverse volte con questo importante elemento.
Consigli professionali di:
- Architetto Erica Pilotto di AD2P architetti (Torino)
- Architetto Silvana Citterio (Milano)
L’aspetto che riguarda la questione del rumore è un tema caldo per i produttori di cappe da cucina, che dedicano molte risorse allo studio di motori che a parità di prestazioni abbiano una rumorosità ridotta.
«Alcuni hanno ideato diversi sistemi e accessori per attutire il rumore come pannelli fonoassorbenti, silenziatori o sistemi brevettati integrati, tutti studi e accorgimenti che si evolvono di continuo e che stanno creando una sempre più ampia panoramica di soluzioni e costi», spiega l’architetto Silvana Citterio.
«Alcuni hanno ideato diversi sistemi e accessori per attutire il rumore come pannelli fonoassorbenti, silenziatori o sistemi brevettati integrati, tutti studi e accorgimenti che si evolvono di continuo e che stanno creando una sempre più ampia panoramica di soluzioni e costi», spiega l’architetto Silvana Citterio.
2. Cappe aspiranti o filtranti?
Bisogna premettere che ormai la maggior parte delle cappe presenti sul mercato nascono con la doppia funzione, hanno quindi la possibilità di essere utilizzate in modalità filtrante o aspirante; basta, in fase di montaggio, predisporre una funzione piuttosto che l’altra.
Alcune considerazioni di Silvana Citterio: «Il vantaggio delle cappe filtranti è quello dell’installazione, non necessitano, infatti, né di opere murarie né di supporti tecnici particolari. Interventi al contrario necessari per una cappa aspirante che deve essere collegata ad una canna fumaria dedicata e installata da personale qualificato».
Bisogna premettere che ormai la maggior parte delle cappe presenti sul mercato nascono con la doppia funzione, hanno quindi la possibilità di essere utilizzate in modalità filtrante o aspirante; basta, in fase di montaggio, predisporre una funzione piuttosto che l’altra.
Alcune considerazioni di Silvana Citterio: «Il vantaggio delle cappe filtranti è quello dell’installazione, non necessitano, infatti, né di opere murarie né di supporti tecnici particolari. Interventi al contrario necessari per una cappa aspirante che deve essere collegata ad una canna fumaria dedicata e installata da personale qualificato».
«Un contro delle cappe filtranti è legato ai filtri: in media, quelli ai carboni attivi antiodore, devono essere sostituiti ogni quattro mesi, mentre quelli antigrasso devono essere lavati periodicamente.
Le cappe aspiranti, in questo, garantiscono prestazioni più elevate per ciò che concerne il ricambio d’aria in quanto espellono vapori e odori della cottura all’esterno del locale, richiamando aria pulita e garantendo una corretta areazione dell’ambiente».
Le cappe aspiranti, in questo, garantiscono prestazioni più elevate per ciò che concerne il ricambio d’aria in quanto espellono vapori e odori della cottura all’esterno del locale, richiamando aria pulita e garantendo una corretta areazione dell’ambiente».
3. Cappa con condotto a vista o modello a incasso?
«Ciò che cambia è la manutenzione, oltre ovviamente all’estetica, visto che sempre più spesso la cappa può essere un oggetto d’arredo che dà carattere all’intera stanza – spiega Erica Pilotto.
Per ciò che riguarda la praticità, la maggior parte delle cappe con condotto a vista è ispezionabile: questa caratteristica, in caso di problemi e guasti, permette una maggiore facilità di riparazione e di controllo».
«Ciò che cambia è la manutenzione, oltre ovviamente all’estetica, visto che sempre più spesso la cappa può essere un oggetto d’arredo che dà carattere all’intera stanza – spiega Erica Pilotto.
Per ciò che riguarda la praticità, la maggior parte delle cappe con condotto a vista è ispezionabile: questa caratteristica, in caso di problemi e guasti, permette una maggiore facilità di riparazione e di controllo».
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4. Qual è la cappa adatta per una cucina open space?
«In questi ambienti la cappa può essere inserita in una lama di cartongesso che permette il collegamento del condotto con l’esterno per una maggiore ventilazione (ed eventualmente vi si può nascondere un motore suppletivo per ottenere un migliore ricircolo dell’aria) – spiega l’architetto Pilotto.
In spazi ampi è importante avere un’ottima qualità dell’aria e se la cucina è direttamente collegata al salotto a ad altri ambienti della casa spesso non è sufficiente una cappa tradizionale».
«In questi ambienti la cappa può essere inserita in una lama di cartongesso che permette il collegamento del condotto con l’esterno per una maggiore ventilazione (ed eventualmente vi si può nascondere un motore suppletivo per ottenere un migliore ricircolo dell’aria) – spiega l’architetto Pilotto.
In spazi ampi è importante avere un’ottima qualità dell’aria e se la cucina è direttamente collegata al salotto a ad altri ambienti della casa spesso non è sufficiente una cappa tradizionale».
«La lama di cartongesso può inoltre ospitare ulteriori bocchette per l’aspirazione ed essere utilizzata per l’illuminazione diretta ed indiretta dell’ambiente. Se la cappa serve per separare l’ambiente living dalla cucina, anche la lama può essere messa in evidenza, in questo modo valorizzerà l’oggetto: non tutto deve essere necessariamente nascosto».
5. Quale design scegliere?
«L’ultima considerazione da fare – continua Silvana Citterio – riguarda l’estetica: la cappa dovrà “dialogare” con la cucina. Io consiglio di non seguire le mode del momento, ma di scegliere un modello che piaccia e che si integri nell’ambiente nel quale andrà inserito, qualcosa che possa ben armonizzarsi con i materiali e i colori scelti».
Una buona cappa non ha proprio dei costi irrisori, quindi va scelta con molta attenzione e giudizio. «Per la forma oramai c’è davvero l’imbarazzo della scelta, i modelli possono essere da parete, da piano, sottopensile, ad isola o ad angolo. Alcuni modelli sarà in partenza la vostra cucina a scartarli, ma in generale vi assicuro che vi perderete in un mondo di soluzioni e prestazioni che vi affascinerà!», conclude l’architetto Citterio.
Raccontaci: come hai scelto la cappa per la cucina? È stato difficile? Sei stato consigliato da un professionista? Scrivilo nei Commenti.
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«L’ultima considerazione da fare – continua Silvana Citterio – riguarda l’estetica: la cappa dovrà “dialogare” con la cucina. Io consiglio di non seguire le mode del momento, ma di scegliere un modello che piaccia e che si integri nell’ambiente nel quale andrà inserito, qualcosa che possa ben armonizzarsi con i materiali e i colori scelti».
Una buona cappa non ha proprio dei costi irrisori, quindi va scelta con molta attenzione e giudizio. «Per la forma oramai c’è davvero l’imbarazzo della scelta, i modelli possono essere da parete, da piano, sottopensile, ad isola o ad angolo. Alcuni modelli sarà in partenza la vostra cucina a scartarli, ma in generale vi assicuro che vi perderete in un mondo di soluzioni e prestazioni che vi affascinerà!», conclude l’architetto Citterio.
Raccontaci: come hai scelto la cappa per la cucina? È stato difficile? Sei stato consigliato da un professionista? Scrivilo nei Commenti.
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«Si inizia valutando se occorre installare una cappa di tipo aspirante o filtrante e se la cucina è dotata di una canna fumaria da poter dedicare unicamente alla cappa o, nel caso si sia in fase di ristrutturazione, accertarsi della possibilità di poterne creare una nuova per l’espulsione di fumi e odori; da non dimenticare il dettaglio dell’allacciamento elettrico», spiega l’architetto Silvana Citterio. «Bisogna anche pensare al tipo di collocazione e questa è vincolata alla conformazione della cucina e degli arredi già presenti o che si andranno a realizzare».
«È altresì necessario capire qual è la potenza di ricambio d’aria (L/h) – avverte l’architetto Erica Pilotto – e se questa è sufficiente per la dimensione della stanza dove la cappa sarà inserita.
Essendo poi la cappa un oggetto che viene utilizzato durante la permanenza delle persone nella stanza, è sempre importante accertarsi preventivamente di quanto questa sia rumorosa. Una buona cappa dovrà essere, infatti, il meno fastidiosa possibile».