Come Risolvere il Dilemma del Posizionamento degli Scarichi?
Quando si ristruttura una casa non sempre è possibile spostare il bagno o la cucina. Scopriamo perché
Nelle nostre case non le vediamo e tendiamo a dimenticarle quando valutiamo se acquistare un nuovo appartamento, eppure senza di loro non avremmo né il bagno né la cucina, comodità indispensabili per la nostra casa. Stiamo parlando delle tubazioni di adduzione e scarico dell’acqua e di uscita dei fumi, che a volte fanno “dannare” chi si accinge a ristrutturare la propria abitazione e comincia a chiedersi se potrà spostare la cucina attuale, dove ricavare un secondo bagno o se si può installare un bel caminetto.
In altre culture, come in quella giapponese o indù, l’antico rituale del purificarsi con l’acqua si è tradotto nella tradizionale separazione tra la stanza da bagno, adibita esclusivamente a lavarsi, e un secondo spazio per le necessità corporali. La vasca in camera o in una stanza indipendente è una piacevole tendenza che si sta diffondendo anche nelle case italiane, mentre il nuovo trend anglosassone prevede un vero e proprio bagno open space.
Come Realizzare un Bagno in Stile Zen (Copiandolo dai Giapponesi)
Come Realizzare un Bagno in Stile Zen (Copiandolo dai Giapponesi)
Come spostare il bagno rispetto alla colonna di scarico
Per riprogettare la disposizione interna di un alloggio è importante non allontanarsi troppo dagli scarichi, ma quanto? Dipende: dalla tipologia di impianti, dallo spessore dei massetti, dal fatto che i sanitari abbiano lo scarico a parete o pavimento.
In generale è tecnicamente sconsigliato spostare il vaso o il lavello oltre i 4 metri dalla colonna di scarico esistente perché altrimenti si avrebbe una ventilazione insufficiente delle tubazioni della colonna di scarico e la possibilità di cattivi odori.
Per riprogettare la disposizione interna di un alloggio è importante non allontanarsi troppo dagli scarichi, ma quanto? Dipende: dalla tipologia di impianti, dallo spessore dei massetti, dal fatto che i sanitari abbiano lo scarico a parete o pavimento.
In generale è tecnicamente sconsigliato spostare il vaso o il lavello oltre i 4 metri dalla colonna di scarico esistente perché altrimenti si avrebbe una ventilazione insufficiente delle tubazioni della colonna di scarico e la possibilità di cattivi odori.
Come calcolare le pendenze
Oltre alla distanza massima da tenere dalle colonne di scarico occorre pensare anche alla reale possibilità di mettere in pendenza le tubazioni, in modo che le acque luride defluiscano naturalmente. In generale una pendenza adeguata da tenere in fase di predimensionamento è del 2%. A livello pratico questo significa che la somma del diametro del tubo più il dislivello massimo realizzato per la pendenza non deve superare lo spessore del massetto degli impianti sotto al pavimento.
Oltre alla distanza massima da tenere dalle colonne di scarico occorre pensare anche alla reale possibilità di mettere in pendenza le tubazioni, in modo che le acque luride defluiscano naturalmente. In generale una pendenza adeguata da tenere in fase di predimensionamento è del 2%. A livello pratico questo significa che la somma del diametro del tubo più il dislivello massimo realizzato per la pendenza non deve superare lo spessore del massetto degli impianti sotto al pavimento.
Si può spostare la cucina?
Anche per la cucina occorre che siano presenti una tubazione che porta l’acqua calda o fredda al lavello e una tubazione di scarico dell’acqua sporca; in generale valgono per queste tubazioni le stesse regole sopra descritte per i bagni. La differenza sta nel fatto che generalmente il riposizionamento della cucina risulta meno difficoltoso perché è più facile trovare lo spazio per pendenze adeguate dal momento che il diametro delle tubazioni occorrenti è ridotto e che il lavello scarica più in alto sul muro rispetto alla doccia o a un vaso, anche a parete.
Anche per la cucina occorre che siano presenti una tubazione che porta l’acqua calda o fredda al lavello e una tubazione di scarico dell’acqua sporca; in generale valgono per queste tubazioni le stesse regole sopra descritte per i bagni. La differenza sta nel fatto che generalmente il riposizionamento della cucina risulta meno difficoltoso perché è più facile trovare lo spazio per pendenze adeguate dal momento che il diametro delle tubazioni occorrenti è ridotto e che il lavello scarica più in alto sul muro rispetto alla doccia o a un vaso, anche a parete.
E per lo scarico dei fumi?
La presenza della canna fumaria è una costante nella storia delle abitazioni, anche più umili, perché è sempre servita per cucinare oltre che per scaldarsi, tanto che a Firenze, intorno all’anno Mille, il Catasto censiva i cosiddetti “fochi” per far pagare le tasse alle famiglie.
Oggi però il piano cottura, a gas o a induzione, richiede la presenza di una semplice cappa di aspirazione che può essere posizionata senza troppi limiti mentre la presenza del fuoco vero e proprio, del caminetto o della stufa, non è una necessità impellente quanto una scelta estetica e di comfort.
La presenza della canna fumaria è una costante nella storia delle abitazioni, anche più umili, perché è sempre servita per cucinare oltre che per scaldarsi, tanto che a Firenze, intorno all’anno Mille, il Catasto censiva i cosiddetti “fochi” per far pagare le tasse alle famiglie.
Oggi però il piano cottura, a gas o a induzione, richiede la presenza di una semplice cappa di aspirazione che può essere posizionata senza troppi limiti mentre la presenza del fuoco vero e proprio, del caminetto o della stufa, non è una necessità impellente quanto una scelta estetica e di comfort.
Soluzioni estreme per casi difficili
Se volete ricavare un bagno dove proprio non si può dovete ricorrere a sistemi spingenti tipo “sanitrit” che permettono di spostarsi un po’ di più dalla colonna di scarico grazie alle presenza della pompa di spinta. Occhio però ai costi d’uso e di manutenzione richiesti; questa soluzione estrema è più adatta alle seconde case piuttosto che alle abitazioni usate costantemente.
In caso di solai in legno tradizionali o su volticciole con pavimenti posati su caldane sottili di 2-3 cm non resta che prevedere un gradino per recuperare le pendenze. Se invece il problema è la canna fumaria si può ricorrere a caminetti elettrici o a bioetanolo, che necessitano al massimo di una cappa di aspirazione.
Se volete ricavare un bagno dove proprio non si può dovete ricorrere a sistemi spingenti tipo “sanitrit” che permettono di spostarsi un po’ di più dalla colonna di scarico grazie alle presenza della pompa di spinta. Occhio però ai costi d’uso e di manutenzione richiesti; questa soluzione estrema è più adatta alle seconde case piuttosto che alle abitazioni usate costantemente.
In caso di solai in legno tradizionali o su volticciole con pavimenti posati su caldane sottili di 2-3 cm non resta che prevedere un gradino per recuperare le pendenze. Se invece il problema è la canna fumaria si può ricorrere a caminetti elettrici o a bioetanolo, che necessitano al massimo di una cappa di aspirazione.
Ultimi consigli
Non aspettate di avere comprato un nuovo appartamento per affrontare il dilemma degli scarichi perché rischiate di rimanere delusi magari dall’impossibilità di spostare la cucina proprio lì dove a prima vista ve la siete immaginata. Se la casa che volete ristrutturare è indipendente non è tragico prevedere una nuova colonna di scarico; potrebbe essere anzi l’occasione per adeguare l’impianto fognario nell’ottica di renderlo più efficiente e ridurne i futuri costi di manutenzione.
Non aspettate di avere comprato un nuovo appartamento per affrontare il dilemma degli scarichi perché rischiate di rimanere delusi magari dall’impossibilità di spostare la cucina proprio lì dove a prima vista ve la siete immaginata. Se la casa che volete ristrutturare è indipendente non è tragico prevedere una nuova colonna di scarico; potrebbe essere anzi l’occasione per adeguare l’impianto fognario nell’ottica di renderlo più efficiente e ridurne i futuri costi di manutenzione.
Raccontateci la vostra esperienza: come avete risolto il problema degli scarichi?
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È curioso pensare come il bagno privato in casa, di cui è impensabile oggi farne a meno, sia per la cultura occidentale disponibile per tutti solo da poco; in Italia, ad esempio, il bagno privato in ogni abitazione si è diffuso solo con la ricostruzione del primo dopoguerra e in molti vecchi palazzi di città storiche, come Torino o Napoli, permangono le tracce dei vecchi gabinetti in comune, posizionati tradizionalmente sul ballatoio di ogni piano.