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Come Rendere i tuoi Servizi di Design d'Interni più Sostenibili
Architetti e interior designer sono chiamati a impegnarsi nella salvaguardia dell'ambiente: ecco alcune idee green
Le conseguenze dell’inquinamento e del cambiamento climatico sono sempre più tangibili e nel settore dell’architettura e della progettazione di interni è in corso una vera e propria rivoluzione ecologista che ruota attorno ai nuovi concetti di bioedilizia e bioarchitettura. Ogni professionista dovrebbe assumersi l’impegno di contribuire alla transizione ecologica, perché concretamente nel suo piccolo può fare tanto per rispondere alle urgenti sfide e proteggere il nostro pianeta.
Abbiamo chiesto ad alcuni architetti e interior designer esperti di “green interior design” di raccontarci quali azioni stanno mettendo in atto per offrire servizi di progettazione di interni più sostenibili ed ecologici. Ecco i consigli per ridurre l’impatto sull’ambiente, grazie a una progettazione ecocompatibile attenta a tutte le fasi dell’intervento: dalla selezione dei materiali agli accorgimenti in cantiere fino alle buone abitudini in studio.
Abbiamo chiesto ad alcuni architetti e interior designer esperti di “green interior design” di raccontarci quali azioni stanno mettendo in atto per offrire servizi di progettazione di interni più sostenibili ed ecologici. Ecco i consigli per ridurre l’impatto sull’ambiente, grazie a una progettazione ecocompatibile attenta a tutte le fasi dell’intervento: dalla selezione dei materiali agli accorgimenti in cantiere fino alle buone abitudini in studio.
Concorda l’architetto Daniele Agostinelli, che lavora come consulente di architettura sostenibile per la ristrutturazione di appartamenti: «Green interior design vuol dire impiegare materiali senza formaldeide e composti organici volatili (i VOC infatti rappresentano la causa di numerose malattie) e significa anche migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente interno con sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) che evitano il propagarsi di virus e batteri grazie al ricambio d’aria».
Curando questi aspetti si ottengono ambienti sani che evitano lo sviluppo e il diffondersi di malattie.
Cerca ispirazione fra le foto di case e interni! Puoi scegliere colore, dimensione, luogo e budget dei progetti che vuoi scoprire.
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Riprogettare gli anni ‘50 (in foto) è un progetto di Daniele Agostinelli, in cui sono stati utilizzati materiali ecocompatibili e riciclabili come la graniglia, parquet certificato FSC e posato con collanti eco privi di VOC.
Guarda altre foto di questo progetto.
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2. Seguire un approccio life cycle
Un’accurata ricerca della sostenibilità ambientale degli edifici non può prescindere da un’accurata selezione dei materiali da costruzione, con un approccio che valuta l’intero ciclo di vita dei prodotti edilizi considerando l’impatto ambientale legato alla produzione, all’uso e al fine vita. Preferendo opzioni durevoli e che garantiscono la possibilità di riuso e riciclo dei materiali.
«Impiegare materiali locali (con ridotti costi di trasporto), naturali o riciclati, certificati e privi di sostanze inquinanti rappresenta un elemento fondamentale per ottenere una casa sana e sostenibile», sottolinea Daniele Agostinelli. «L’impiego di questi materiali “virtuosi” non solo ci può garantire un ambiente domestico più sano, ma migliora di conseguenza tutta la filiera», aggiunge Marco Ferrari.
Un’accurata ricerca della sostenibilità ambientale degli edifici non può prescindere da un’accurata selezione dei materiali da costruzione, con un approccio che valuta l’intero ciclo di vita dei prodotti edilizi considerando l’impatto ambientale legato alla produzione, all’uso e al fine vita. Preferendo opzioni durevoli e che garantiscono la possibilità di riuso e riciclo dei materiali.
«Impiegare materiali locali (con ridotti costi di trasporto), naturali o riciclati, certificati e privi di sostanze inquinanti rappresenta un elemento fondamentale per ottenere una casa sana e sostenibile», sottolinea Daniele Agostinelli. «L’impiego di questi materiali “virtuosi” non solo ci può garantire un ambiente domestico più sano, ma migliora di conseguenza tutta la filiera», aggiunge Marco Ferrari.

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Troviamo i professionisti più adatti a te
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Villa Alice – questa casa ecosostenibile immersa nell’altopiano del Carso, vicino a Trieste – è un ottimo esempio di costruzione in bioarchitettura. Progettata dall’architetta Angela Baghino e realizzata da Rubner, la struttura è composta da elementi in legno lavorati e prefabbricati in stabilimento, per poi essere montati in sito rispettando tempi di cantiere serrati. Gli arredi certificati sono realizzati con essenze provenienti da boschi soggetti a riforestazione programmata. Le ampie vetrate sono pensate per incentivare l’apporto di luce naturale e incrementare la ventilazione.
Leggi la sua storia: Bioarchitettura e Arredi Certificati per la Casa di un Biologo
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3. Migliorare l’efficienza energetica
Il risparmio energetico è un tema centrale sia a livello collettivo e ambientale che a livello individuale, soprattutto per far fronte ai rincari delle bollette di luce e gas. Domotica, isolamento a cappotto, riscaldamento a pavimento con pannelli radianti, impianto solare termico, tetto fotovoltaico, sostituzione degli infissi… sono solo alcune delle soluzioni che consentono di ridurre i consumi energetici.
Il risparmio energetico è un tema centrale sia a livello collettivo e ambientale che a livello individuale, soprattutto per far fronte ai rincari delle bollette di luce e gas. Domotica, isolamento a cappotto, riscaldamento a pavimento con pannelli radianti, impianto solare termico, tetto fotovoltaico, sostituzione degli infissi… sono solo alcune delle soluzioni che consentono di ridurre i consumi energetici.
La terrazza di questa casa progettata da Michele Perlini è esposta a sud in modo da contenere i consumi energetici legati alle vaste superfici vetrate.
L’architetto segnala una nuova tecnologia emergente: i nuovi generatori di calore a idrogeno. «Riscaldano gli ambienti domestici attraverso una reazione catalitica, senza fiamma e senza emissioni di CO₂. Questo avviene a una temperatura di circa 300°C e non forma ossidi di azoto nocivi (NOx); l’unico prodotto di scarto della reazione è il vapore acqueo, senza anidride carbonica o rifiuti inquinanti, che può essere rilasciato nell’atmosfera senza problemi».
Per le caldaie a idrogeno è possibile accedere all’Ecobonus 65%.
L’architetto segnala una nuova tecnologia emergente: i nuovi generatori di calore a idrogeno. «Riscaldano gli ambienti domestici attraverso una reazione catalitica, senza fiamma e senza emissioni di CO₂. Questo avviene a una temperatura di circa 300°C e non forma ossidi di azoto nocivi (NOx); l’unico prodotto di scarto della reazione è il vapore acqueo, senza anidride carbonica o rifiuti inquinanti, che può essere rilasciato nell’atmosfera senza problemi».
Per le caldaie a idrogeno è possibile accedere all’Ecobonus 65%.
4. Limitare il consumo idrico
Oggi risparmiare acqua per evitare sprechi e danni all’ambiente non diventa un’opzione legata alle mode o alla sensibilità ecologica delle singole persone, «ma rappresenta una necessità anche per risparmiare importanti quantità di denaro che si potrebbero impiegare per scopi più utili e vantaggiosi», come sottolinea Daniele Agostinelli. «Utilizzare tecnologie e soluzioni rivolte al risparmio e alla riduzione dei consumi di acqua rappresenta un altro importante fattore che rende le nostre case sostenibili».
Tra le soluzioni proposte per il risparmio di acqua vi sono, ad esempio, gli aeratori per i rubinetti e sanitari e cassette a basso flusso idrico.
Oggi risparmiare acqua per evitare sprechi e danni all’ambiente non diventa un’opzione legata alle mode o alla sensibilità ecologica delle singole persone, «ma rappresenta una necessità anche per risparmiare importanti quantità di denaro che si potrebbero impiegare per scopi più utili e vantaggiosi», come sottolinea Daniele Agostinelli. «Utilizzare tecnologie e soluzioni rivolte al risparmio e alla riduzione dei consumi di acqua rappresenta un altro importante fattore che rende le nostre case sostenibili».
Tra le soluzioni proposte per il risparmio di acqua vi sono, ad esempio, gli aeratori per i rubinetti e sanitari e cassette a basso flusso idrico.
5. Ridurre i tempi di cantiere
Per uno studio di architettura e design di interni, il concetto di sostenibilità viene affiancato anche alle buone pratiche di progettazione e organizzazione di cantiere.
«La quarta dimensione, ovvero il tempo, diventa la risorsa che oggi è sostanziale non sprecare, ma saper sfruttare al meglio. In un mondo iper dinamico e iper connesso, dove tutto è alla portata di tutti, il fattore tempo è certamente l’elemento distintivo di un’azienda o di un professionista», dice l’architetto Andrea Dolcetti, spiegando che risparmiare tempo comporta anche una riduzione dei costi.
Per uno studio di architettura e design di interni, il concetto di sostenibilità viene affiancato anche alle buone pratiche di progettazione e organizzazione di cantiere.
«La quarta dimensione, ovvero il tempo, diventa la risorsa che oggi è sostanziale non sprecare, ma saper sfruttare al meglio. In un mondo iper dinamico e iper connesso, dove tutto è alla portata di tutti, il fattore tempo è certamente l’elemento distintivo di un’azienda o di un professionista», dice l’architetto Andrea Dolcetti, spiegando che risparmiare tempo comporta anche una riduzione dei costi.
«Per ridurre i tempi, in particolare quelli di cantiere, ci vuole metodo scientifico. Un approccio alla progettazione meticoloso, attento ai bisogni e delle necessità del cliente, dove nulla è lasciato al caso. La creazione di report di dati raccolti diventano il supporto per la progettazione preliminare, la sperimentazione e la creazione di un modello 3D degli ambienti studiati, la realizzazione di rendering quali test che verificano le proposte progettuali definitive», aggiunge l’architetto Dolcetti. «Una traduzione del fare che ricerca l’eliminazione del superfluo in favore della ricerca della vera essenza di casa, porta a risultati efficaci ed efficienti a livello di cantiere, dove tutto è stato deciso e tutto è stato disegnato».
Nel progetto della King House (in foto), al di là di ogni imprevisto tipico dei cantieri edili, l’approccio dell’architetto Dolcetti è stato evidente sotto un duplice aspetto: «Da un punto di vista ambientale e di efficienza energetica, si è optato per il progressivo abbandono delle fonti energetiche fossili (gas metano), in favore di sistemi di riscaldamento che privilegiano l’elettricità (riscaldamento a pavimento di basso spessore alimentato da una caldaia ibrida)», spiega Dolcetti. «A livello di approccio progettuale il metodo intrapreso ha potuto indirizzare le maestranze in maniera lineare, senza attese o equivoci, con ricadute positive sul cronoprogramma dei lavori».
Per i Pro: Come un Cronoprogramma Può Aiutare i Tuoi Progetti
Con Houzz Pro, il software di gestione aziendale e marketing sviluppato da Houzz per i professionisti dell’architettura e del design d’interni, hai a disposizione numerosi strumenti innovativi, incluso anche il Cronoprogramma per ottimizzare i tempi e monitorare lo stato di avanzamento dei tuoi progetti.
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6. La sostenibilità inizia in studio
Puoi far ricorso a una serie di semplici soluzioni e abitudini quotidiane per rendere il tuo ambiente di lavoro più sostenibile. Favorisci la luce naturale e quando necessario utilizza lampadine Led, installa un impianto di climatizzazione ad alta efficienza energetica, applica pellicole solari sui vetri per evitare di surriscaldare troppo l’ambiente nei mesi estivi, inserisci piante che depurano l’aria (e migliorano l’umore e la produttività), fai un uso ridotto della carta stampata a favore del digitale. Su questo ultimo punto può esserti utile il pacchetto di risorse offerto da Houzz Pro, il software gestionale per organizzare il tuo lavoro e le comunicazioni con i clienti.
Raccontaci: la sostenibilità è un valore importante per la tua azienda? Quali sono i tuoi accorgimenti per proteggere il pianeta? Condividili nei Commenti.
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Un aspetto importantissimo, sul quale bisogna porre grande attenzione è la qualità ambientale interna (IEQ - Indoor Enviromental Quality) data da fattori quali il comfort termico e acustico, l’illuminazione e la qualità dell’aria interna.
Per prima cosa bisogna sicuramente evitare materiali che contengono sostanze chimiche: «Un ambiente chiuso come la casa, che contiene tantissime tipologie di materiali diversi può rivelarsi molto meno sano rispetto alle aspettative», sottolinea l’architetto Marco Ferrari. «Si deve limitare la chimica attraverso l’utilizzo di tinteggiature ecologiche, privilegiare la scelta di superfici sostenibili e di arredi costruiti con pannelli a bassissimo contenuto di formaldeide».