Come Rendere Antisismica la Tua Casa? L’Esperto Risponde
7 punti per migliorare il comportamento sismico della propria abitazione
Oltre la metà degli immobili italiani, essendo stati costruiti prima del 1971*, sono a rischio in caso di evento sismico anche di piccola entità, e questo rende il costruito del nostro paese molto vulnerabile ai terremoti.
Spesso, però, la conformazione urbanistica peculiare delle nostre città rende complicato e molto oneroso l’intervento di adeguamento sismico. Si evidenzia infatti un paradosso: per quanto la cultura edilizia e la tecnologia italiana siano perfettamente all’avanguardia nella realizzazione di edifici antisismici, ciò che manca è una vera cultura della prevenzione.
Vediamo insieme una serie di interventi che possono essere messi in atto al fine di migliorare il comportamento sismico delle nostre abitazioni. La casistica è necessariamente limitata, ma illustrativa di quello che è la maggior parte degli edifici dei nostri centri storici.
* Fonte: Primo Rapporto Ance/Cresme. Lo stato del territorio italiano 2012. Insediamento e rischio sismico e idrogeologico, pag. 76
Spesso, però, la conformazione urbanistica peculiare delle nostre città rende complicato e molto oneroso l’intervento di adeguamento sismico. Si evidenzia infatti un paradosso: per quanto la cultura edilizia e la tecnologia italiana siano perfettamente all’avanguardia nella realizzazione di edifici antisismici, ciò che manca è una vera cultura della prevenzione.
Vediamo insieme una serie di interventi che possono essere messi in atto al fine di migliorare il comportamento sismico delle nostre abitazioni. La casistica è necessariamente limitata, ma illustrativa di quello che è la maggior parte degli edifici dei nostri centri storici.
* Fonte: Primo Rapporto Ance/Cresme. Lo stato del territorio italiano 2012. Insediamento e rischio sismico e idrogeologico, pag. 76
2. Alleggerire il carico
Il miglior intervento che possiamo riservare alla nostra abitazione è quello di alleggerire il carico che grava su murature e fondazioni. Specialmente in situazioni con murature datate, l’alleggerimento della copertura è sicuramente uno dei principali interventi. Priorità assoluta va data a strutture in legno, leggere, flessibili e con un alto grado di isolamento termico. Da evitare cordoli di irrigidimento in calcestruzzo armato soprattutto se realizzati senza interventi sulle murature sottostanti e in caso di edifici con strutture povere.
Il miglior intervento che possiamo riservare alla nostra abitazione è quello di alleggerire il carico che grava su murature e fondazioni. Specialmente in situazioni con murature datate, l’alleggerimento della copertura è sicuramente uno dei principali interventi. Priorità assoluta va data a strutture in legno, leggere, flessibili e con un alto grado di isolamento termico. Da evitare cordoli di irrigidimento in calcestruzzo armato soprattutto se realizzati senza interventi sulle murature sottostanti e in caso di edifici con strutture povere.
3. Rinforzare le strutture
L’intervento va calibrato in base alla tipologia costruttiva dell’edificio. In caso di edifici realizzati in muratura portante, è necessario valutare la forza delle pareti portanti ed eventualmente sostituirne porzioni con mattoni nuovi anche laddove non vi siano connessioni tra l’interno e l’esterno della parete. È possibile anche fare interventi di irrigidimento con intonaco armato o iniezioni. In caso di struttura in cemento armato va valutata la resistenza delle strutture verticali ed eventualmente provvedere a una cerchiatura dei pilastri.
L’intervento va calibrato in base alla tipologia costruttiva dell’edificio. In caso di edifici realizzati in muratura portante, è necessario valutare la forza delle pareti portanti ed eventualmente sostituirne porzioni con mattoni nuovi anche laddove non vi siano connessioni tra l’interno e l’esterno della parete. È possibile anche fare interventi di irrigidimento con intonaco armato o iniezioni. In caso di struttura in cemento armato va valutata la resistenza delle strutture verticali ed eventualmente provvedere a una cerchiatura dei pilastri.
4. Solidarizzare pareti e orizzontamenti
È necessario creare delle connessioni tra le varie parti dell’edificio in modo che la struttura reagisca in maniera organica al sisma e non come singole unità.
Si possono predisporre catene (che collegano le pareti opposte evitandone il distaccamento) o strutture metalliche di connessione tra solaio e struttura perimetrale. I vari interventi vanno calibrati in base alla tipologia di edificio e di intervento che viene messo in atto. In merito ai cordoli: per quanto siano stati molto diffusi anche nel recente passato, vanno sempre valutati in base alle strutture sottostanti altrimenti si rischia l’effetto contrario.
È necessario creare delle connessioni tra le varie parti dell’edificio in modo che la struttura reagisca in maniera organica al sisma e non come singole unità.
Si possono predisporre catene (che collegano le pareti opposte evitandone il distaccamento) o strutture metalliche di connessione tra solaio e struttura perimetrale. I vari interventi vanno calibrati in base alla tipologia di edificio e di intervento che viene messo in atto. In merito ai cordoli: per quanto siano stati molto diffusi anche nel recente passato, vanno sempre valutati in base alle strutture sottostanti altrimenti si rischia l’effetto contrario.
5. Intervenire sulle fondazioni
Particolare attenzione va posta negli edifici rurali le cui fondazioni sono spesso inadatte e molto vicine alla superficie. In questi casi è sempre bene predisporre delle strutture di rinforzo al di sotto delle fondazioni esistenti al fine di offrire un solido appoggio all’edificio.
Nei casi in cui si verificassero dei cedimenti a causa della scarsa resistenza del terreno è necessario predisporre dei sistemi di costipazione del terreno o fondazione indiretta (ad esempio dei pali) per poter raggiungere lo strato di terreno con maggior resistenza e garantire un appoggio solido all’edificio.
Particolare attenzione va posta negli edifici rurali le cui fondazioni sono spesso inadatte e molto vicine alla superficie. In questi casi è sempre bene predisporre delle strutture di rinforzo al di sotto delle fondazioni esistenti al fine di offrire un solido appoggio all’edificio.
Nei casi in cui si verificassero dei cedimenti a causa della scarsa resistenza del terreno è necessario predisporre dei sistemi di costipazione del terreno o fondazione indiretta (ad esempio dei pali) per poter raggiungere lo strato di terreno con maggior resistenza e garantire un appoggio solido all’edificio.
6. Creare ampliamenti e superfetazioni
L’aggiunta successiva di nuovi volumi, e in particolare di sopraelevazioni, può alterare il comportamento dell’edificio al sisma. Attualmente la normativa è abbastanza stringente e prevede spesso un calcolo statico ex novo del nuovo edificio che si viene a creare.
Sarebbe bene predisporre una verifica su ampliamenti realizzati in passato specialmente nel caso di aumento di altezza e controllare che l’aggiunta del nuovo carico sia sostenibile dalla struttura portante dell’edificio. Eventualmente si può intervenire con un rinforzo mirato delle strutture.
L’aggiunta successiva di nuovi volumi, e in particolare di sopraelevazioni, può alterare il comportamento dell’edificio al sisma. Attualmente la normativa è abbastanza stringente e prevede spesso un calcolo statico ex novo del nuovo edificio che si viene a creare.
Sarebbe bene predisporre una verifica su ampliamenti realizzati in passato specialmente nel caso di aumento di altezza e controllare che l’aggiunta del nuovo carico sia sostenibile dalla struttura portante dell’edificio. Eventualmente si può intervenire con un rinforzo mirato delle strutture.
7. Affidarsi a soluzioni innovative
La ricerca e lo sviluppo di sistemi antisismici innovativi è fiorente anche in Italia. Sono stati sviluppati, ad esempio, dei dissuasori con dei cuscinetti che vengono installati alla base dei pilastri del piano terra e consentono di isolare l’edificio dal terreno e di attenuare fortemente l’effetto del sisma.
È stata sviluppata anche una tecnica che consiste nell’installare una vasca di liquido viscoso alla sommità degli edifici la quale in caso di sisma tende a compensare le oscillazioni.
Infine, possono essere installati veri e propri ammortizzatori ancorati ad una struttura ausiliaria all’edificio, che servono a ridurre le sollecitazioni.
L’elevato costo di messa in opera sul costruito, e la tipologia particolarmente invasiva dell’intervento, rendono questi sistemi di difficile applicazione e diffusione se non che per il settore monumentale.
La ricerca e lo sviluppo di sistemi antisismici innovativi è fiorente anche in Italia. Sono stati sviluppati, ad esempio, dei dissuasori con dei cuscinetti che vengono installati alla base dei pilastri del piano terra e consentono di isolare l’edificio dal terreno e di attenuare fortemente l’effetto del sisma.
È stata sviluppata anche una tecnica che consiste nell’installare una vasca di liquido viscoso alla sommità degli edifici la quale in caso di sisma tende a compensare le oscillazioni.
Infine, possono essere installati veri e propri ammortizzatori ancorati ad una struttura ausiliaria all’edificio, che servono a ridurre le sollecitazioni.
L’elevato costo di messa in opera sul costruito, e la tipologia particolarmente invasiva dell’intervento, rendono questi sistemi di difficile applicazione e diffusione se non che per il settore monumentale.
La messa in atto di azioni atte alla riduzione del rischio sismico nelle abitazioni è possibile ed è qualcosa che va perseguito con forza.
Il raggiungimento però di un adeguamento sismico degli stessi edifici risulta molto difficile specialmente nei centri storici italiani. La particolare conformazione urbanistica infatti, necessiterebbe di un intervento diffuso e organico al fine della messa in sicurezza di interi comparti edificati e non di singoli edifici.
Queste difficoltà non devono però essere scusante per la rinuncia ad agire a una problematica sempre più cogente.
Altro
Trova un Professionista
Ristrutturare: 5 Domande Essenziali per Scegliere un Architetto
Il raggiungimento però di un adeguamento sismico degli stessi edifici risulta molto difficile specialmente nei centri storici italiani. La particolare conformazione urbanistica infatti, necessiterebbe di un intervento diffuso e organico al fine della messa in sicurezza di interi comparti edificati e non di singoli edifici.
Queste difficoltà non devono però essere scusante per la rinuncia ad agire a una problematica sempre più cogente.
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La materia è delicata e spesso un tecnico qualsiasi non basta. È necessario affidarsi a professionisti con esperienza in questa tipologia di interventi poiché la sensibilità dell’esperto in cantiere spesso supera la teoria.
È necessario anche essere pronti a coprire qualche imprevisto che può sorgere in fase di cantiere poiché finché non si mettono a nudo le strutture, in caso di vecchi edifici, non è possibile avere un’idea precisa. Saranno sicuramente soldi bene spesi e non dovrebbero superare il 10% in più del preventivo.