Come Proteggere le Piante del Balcone dal Gelo
Le coltivazioni in vaso sono più sensibili a freddo e gelate: ecco alcuni sistemi per proteggerle
Per contrastare il gelo che può creare gravi danni alle vostre piante innanzitutto non lesinate sulla grandezza del vaso.
La coltivazione delle piante in balcone i terrazza, infatti, ha vantaggi e svantaggi: uno è il problema correlato al contenitore. Più piccolo è, più acqua necessiterà in estate e più alto è il rischio che il pane di terra congeli in inverno. Perciò è importante scegliere vasi non troppo piccoli, possibilmente di materiali isolanti e resistenti al gelo.
In Italia l’annaffiatura va evitata solo quando il terreno è completamente gelato o soffia un forte vento, altrimenti, come indicazione di massima, è sempre bene irrigare se la superficie del terreno nel vaso è secca o se sono previste minime rigide.
La coltivazione delle piante in balcone i terrazza, infatti, ha vantaggi e svantaggi: uno è il problema correlato al contenitore. Più piccolo è, più acqua necessiterà in estate e più alto è il rischio che il pane di terra congeli in inverno. Perciò è importante scegliere vasi non troppo piccoli, possibilmente di materiali isolanti e resistenti al gelo.
In Italia l’annaffiatura va evitata solo quando il terreno è completamente gelato o soffia un forte vento, altrimenti, come indicazione di massima, è sempre bene irrigare se la superficie del terreno nel vaso è secca o se sono previste minime rigide.
Tessuto non tessuto
La protezione più facile da usare è il tessuto non tessuto (TNT), che permette la traspirazione e la ventilazione, mantenendo però un certo isolamento. Non aspettatevi però che basti un “giro”: dovrete fasciare per bene le piante, facendo attenzione a non romperle. Meglio legarle prima, con estrema cautela.
Il TNT si può usare anche come copertura su telai, ma il suo potere coibentante diminuirà. Sarà comunque una protezione supplementare in un portico aperto o in una piccola serra a tunnel.
La protezione più facile da usare è il tessuto non tessuto (TNT), che permette la traspirazione e la ventilazione, mantenendo però un certo isolamento. Non aspettatevi però che basti un “giro”: dovrete fasciare per bene le piante, facendo attenzione a non romperle. Meglio legarle prima, con estrema cautela.
Il TNT si può usare anche come copertura su telai, ma il suo potere coibentante diminuirà. Sarà comunque una protezione supplementare in un portico aperto o in una piccola serra a tunnel.
Sacchi, paglia e altri materiali isolanti
Quando il freddo si fa duro, il vero giardiniere lo riconosci da quanto va per il sottile. Qualunque cosa possa isolare le piante in vaso, il loro pane di radici e la chioma, va bene. Che sia un sacco di iuta, della paglia, plastica a bolle, carta di giornale, cartone, polistirolo o altro. Il sacco aiuta a contenere tutto proteggendo il pane di terra e consentendo un sollevamento più agevole. Inoltre sempre meglio distanziare i vasi da terra, appoggiandoli su materiale isolante, nel caso in foto dei ceppi di albero.
Quando il freddo si fa duro, il vero giardiniere lo riconosci da quanto va per il sottile. Qualunque cosa possa isolare le piante in vaso, il loro pane di radici e la chioma, va bene. Che sia un sacco di iuta, della paglia, plastica a bolle, carta di giornale, cartone, polistirolo o altro. Il sacco aiuta a contenere tutto proteggendo il pane di terra e consentendo un sollevamento più agevole. Inoltre sempre meglio distanziare i vasi da terra, appoggiandoli su materiale isolante, nel caso in foto dei ceppi di albero.
Le campane di vetro
Metodo super classico, un po’ inglese, ma davvero comodo. Specie per piante con fusti molto erbacei, che si spezzerebbero se avvolte nel TNT. Le campane si trovano ormai di molte forme, comprese quelle un po’ shabby, oggi di tendenza. La comodità del modello raffigurato in foto è che ruotando il “tetto” si può ventilare nelle ore più calde. Questo tipo di campana è utilissimo anche per proteggere alcuni tipi di piante (ad esempio quelle alpine) da una pioggia eccessiva.
Metodo super classico, un po’ inglese, ma davvero comodo. Specie per piante con fusti molto erbacei, che si spezzerebbero se avvolte nel TNT. Le campane si trovano ormai di molte forme, comprese quelle un po’ shabby, oggi di tendenza. La comodità del modello raffigurato in foto è che ruotando il “tetto” si può ventilare nelle ore più calde. Questo tipo di campana è utilissimo anche per proteggere alcuni tipi di piante (ad esempio quelle alpine) da una pioggia eccessiva.
I tutori che diventano telai per le protezioni
Concluso il loro compito di tutori stagionali per fiori o verdure estive, queste belle e tecnologiche strutture possono trasformarsi in un telaio da rivestire di TNT o di plastica trasparente.
Concluso il loro compito di tutori stagionali per fiori o verdure estive, queste belle e tecnologiche strutture possono trasformarsi in un telaio da rivestire di TNT o di plastica trasparente.
Letame fresco e pacciamatura
Il metodo più diffuso per proteggere il terreno dal gelo è quello di coprirlo con la pacciamatura. Lo strato deve essere molto alto, almeno 20-30 centimetri. Pacciamare può fare la differenza tra un terreno ghiacciato e un terreno freddo, ma non ghiacciato.
Se in aggiunta mescolate del letame fresco, meglio se equino o suino, la fermentazione farà salire la temperatura. Il potere riscaldante del letame fresco è noto, tanto che in zone dove le temperature sono basse, le semine anticipate si facevano su strati di letame fresco, coperto da terriccio normale. Potete riunire tutti i vasi in un punto riparato del terrazzo, magari sopra un pallet coperto da plastica, e coprirli con paglia e all’occorrenza letame. Non fate invece l’errore di mettere il letame fresco nei vasi: per quanto freddo faccia danneggerà le piante!
Il metodo più diffuso per proteggere il terreno dal gelo è quello di coprirlo con la pacciamatura. Lo strato deve essere molto alto, almeno 20-30 centimetri. Pacciamare può fare la differenza tra un terreno ghiacciato e un terreno freddo, ma non ghiacciato.
Se in aggiunta mescolate del letame fresco, meglio se equino o suino, la fermentazione farà salire la temperatura. Il potere riscaldante del letame fresco è noto, tanto che in zone dove le temperature sono basse, le semine anticipate si facevano su strati di letame fresco, coperto da terriccio normale. Potete riunire tutti i vasi in un punto riparato del terrazzo, magari sopra un pallet coperto da plastica, e coprirli con paglia e all’occorrenza letame. Non fate invece l’errore di mettere il letame fresco nei vasi: per quanto freddo faccia danneggerà le piante!
Cassoni freddi e ghiaia
Anche un terrazzo può ospitare dei cassoni vetrati, tanto più che in commercio ne esistono vari modelli dotati di rotelle. Nulla dà sicurezza e serenità quanto un cassone vetrato (che per inciso serve in moltissime occasioni in giardino), poiché si può distribuire sul fondo il materiale per la pacciamatura che occorre di volta in volta, che sia terriccio, paglia, sabbia, ecc. La copertura in vetro garantisce un effetto serra sufficiente per mantenere calde le piante delicate, e la facilità di apertura rende agevole l’aerazione.
Il problema dei cassoni vetrati è che sono ingombranti e non ci entrano piante a fusto alto: per quelle infatti meglio ricorrere ad altro tipo di protezione o a serre verticali.
Nella foto, sullo sfondo, si vede anche un sistema assai usato per la protezione delle piante alpine e per le piante grasse. Si immergono i vasi nella ghiaia fine, in modo da proteggerli dal freddo e da ristagni d’acqua.
Anche un terrazzo può ospitare dei cassoni vetrati, tanto più che in commercio ne esistono vari modelli dotati di rotelle. Nulla dà sicurezza e serenità quanto un cassone vetrato (che per inciso serve in moltissime occasioni in giardino), poiché si può distribuire sul fondo il materiale per la pacciamatura che occorre di volta in volta, che sia terriccio, paglia, sabbia, ecc. La copertura in vetro garantisce un effetto serra sufficiente per mantenere calde le piante delicate, e la facilità di apertura rende agevole l’aerazione.
Il problema dei cassoni vetrati è che sono ingombranti e non ci entrano piante a fusto alto: per quelle infatti meglio ricorrere ad altro tipo di protezione o a serre verticali.
Nella foto, sullo sfondo, si vede anche un sistema assai usato per la protezione delle piante alpine e per le piante grasse. Si immergono i vasi nella ghiaia fine, in modo da proteggerli dal freddo e da ristagni d’acqua.
E naturalmente… scegliere le piante giuste!
Ma la cosa più importante è sempre la scelta delle piante. Se vivete al Nord, dovete essere preparati al fatto che se volete coltivare piante delicate o esotiche, vi occorrerà un posto dove ricoverarle in inverno.
E tu? Hai escogitato altri sistemi per la protezione dei tuoi vasi? Ti va di condividerli con la community di Houzz? Lo spazio sotto l’articolo è a tua disposizione!
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Chiunque coltivi piante mediamente delicate in climi freschi sa quanto sia importante alleggerire i vasi, prendendoli magari di resine o di materiali tecnologici, o dotarli di piani con rotelle, o ancora acquistare un piccolo carrellino per aiutarsi con quelli più pesanti. Le piante sempreverdi devono essere ricoverate dove prendano luce e calore, mentre quelle spoglianti possono rimanere in zone più ombrose. Mai in luoghi della casa dove c’è ristagno di umidità o dove fa davvero freddo.