Come Liberarsi degli Arredi Ingombranti: I Consigli dagli Esperti
Dalla solidarietà, alla vendita, al trasloco temporaneo: 8 pratiche idee in caso di trasloco o cambio arredo
Capita di voler trasformare la propria casa cambiando mobili; capita di dover traslocare in un appartamento più piccolo del precedente o, ultima possibilità, di dovere svuotare un’abitazione per sempre. Come fare? Come organizzarsi senza sacrificare oggetti a cui teniamo, per il loro valore affettivo o economico? Le soluzioni ci sono e sono a portata di mano, spaziando fra i vari sistemi di vendita, l’affitto di box, la solidarietà ai bisognosi o l’uso dei servizi comunali.
Fra le otto scelte, ognuna approfondita per capirne il funzionamento, tre sono raccontate direttamente dalla voce della figura professionale coinvolta, che ci ha spiegato come avvalersi dei loro servizi.
Consigli professionali di:
Cesare Carcano, CEO di Casaforte Self Storage (Milano)
Fabio Noli, direttore marketing di Cambi Casa d’Aste (Genova)
Giovanni Balestreri, segreteria Caritas Ambrosiana (Milano, zona VI)
Fra le otto scelte, ognuna approfondita per capirne il funzionamento, tre sono raccontate direttamente dalla voce della figura professionale coinvolta, che ci ha spiegato come avvalersi dei loro servizi.
Consigli professionali di:
Cesare Carcano, CEO di Casaforte Self Storage (Milano)
Fabio Noli, direttore marketing di Cambi Casa d’Aste (Genova)
Giovanni Balestreri, segreteria Caritas Ambrosiana (Milano, zona VI)
2. Casa d’Aste
Quando, invece, l’obiettivo è liberarsi degli oggetti ingombrati cercando di ricavarne qualcosa, strada da percorrere quando si hanno informazioni sul valore degli arredi, una delle possibilità è rivolgersi ad una casa d’aste. Si tratta di strutture organizzate, con esperti in grado di valutare i beni e un sistema studiato per procedere alla loro vendita.
Fabio Noli di Cambi Casa d’Aste ci chiarisce come funziona: «La prima cosa da fare per cominciare il percorso di vendita con noi è sicuramente inviarci immagini in formato digitale, anche via mail, in modo che i nostri esperti possano farsi un’idea del tipo di opere. Successivamente può essere necessaria una visione dal vivo per confermare la prima valutazione. A questo punto le opere possono essere prese in carico dalla Casa d’Aste, che si occupa di schedare e fotografare tutto per presentarlo poi nei propri cataloghi d’asta.
Cambi propone aste generali e specialistiche due volte l’anno per tipologia di asta, inoltre vengono presentate con maggiore frequenza aste a tempo sul sito web. I cataloghi delle aste vengono preparati circa 30-40 giorni prima dell’asta; i pagamenti dei lotti venduti vengono effettuati 30 giorni lavorativi dopo l’asta (per dare il tempo agli acquirenti, spesso stranieri, di pagare i lotti aggiudicati). Per cui dalla presa in carico dell’opera all’eventuale accredito in caso di vendita passano circa due mesi. In caso di non vendita l’oggetto può essere reso al proprietario oppure riproposto in una successiva asta, ma ad un prezzo abbassato circa del 30%».
Quando, invece, l’obiettivo è liberarsi degli oggetti ingombrati cercando di ricavarne qualcosa, strada da percorrere quando si hanno informazioni sul valore degli arredi, una delle possibilità è rivolgersi ad una casa d’aste. Si tratta di strutture organizzate, con esperti in grado di valutare i beni e un sistema studiato per procedere alla loro vendita.
Fabio Noli di Cambi Casa d’Aste ci chiarisce come funziona: «La prima cosa da fare per cominciare il percorso di vendita con noi è sicuramente inviarci immagini in formato digitale, anche via mail, in modo che i nostri esperti possano farsi un’idea del tipo di opere. Successivamente può essere necessaria una visione dal vivo per confermare la prima valutazione. A questo punto le opere possono essere prese in carico dalla Casa d’Aste, che si occupa di schedare e fotografare tutto per presentarlo poi nei propri cataloghi d’asta.
Cambi propone aste generali e specialistiche due volte l’anno per tipologia di asta, inoltre vengono presentate con maggiore frequenza aste a tempo sul sito web. I cataloghi delle aste vengono preparati circa 30-40 giorni prima dell’asta; i pagamenti dei lotti venduti vengono effettuati 30 giorni lavorativi dopo l’asta (per dare il tempo agli acquirenti, spesso stranieri, di pagare i lotti aggiudicati). Per cui dalla presa in carico dell’opera all’eventuale accredito in caso di vendita passano circa due mesi. In caso di non vendita l’oggetto può essere reso al proprietario oppure riproposto in una successiva asta, ma ad un prezzo abbassato circa del 30%».
3. Negozi di antiquariato
Concetto simile ma target diverso per i mobili antichi o per il duro lavoro dei collezionisti, che possono rivolgersi a esperti dei vari settori, gli antiquari, per avere la garanzia di riuscire a incrociare gli intenditori degli stessi generi, sia per quanto riguarda i venditori che per la loro abituale clientela. Solitamente è necessario affrontare una barriera iniziale, perché gli antiquari di alta gamma esaminano con scrupolo ogni elemento per fare in modo di rappresentare solo oggetti in linea con l’identità storica del negozio; il secondo ostacolo riguarda le trattenute, che spesso raggiungono, o superano, il 40% del valore di vendita.
Concetto simile ma target diverso per i mobili antichi o per il duro lavoro dei collezionisti, che possono rivolgersi a esperti dei vari settori, gli antiquari, per avere la garanzia di riuscire a incrociare gli intenditori degli stessi generi, sia per quanto riguarda i venditori che per la loro abituale clientela. Solitamente è necessario affrontare una barriera iniziale, perché gli antiquari di alta gamma esaminano con scrupolo ogni elemento per fare in modo di rappresentare solo oggetti in linea con l’identità storica del negozio; il secondo ostacolo riguarda le trattenute, che spesso raggiungono, o superano, il 40% del valore di vendita.
4. Grandi magazzini usato
Un’altra strada da percorrere, adatta agli arredi di minor valore o alle grandi quantità, è consegnarli in conto vendita ad alcuni specifici magazzini dell’usato, distribuiti spesso nella prima periferia delle città, quindi semplici da raggiungere e con una logistica pensata proprio per le operazioni di carico/scarico. La consuetudine prevede la consegna presso i grandi magazzini che quoteranno ciascun elemento, lo metteranno in vendita per poi consegnare una percentuale sul venduto al “vecchio” proprietario degli arredi. Il risultato economico qualche volta è discutibile, ma delegare la vendita può essere una buona opportunità.
Un’altra strada da percorrere, adatta agli arredi di minor valore o alle grandi quantità, è consegnarli in conto vendita ad alcuni specifici magazzini dell’usato, distribuiti spesso nella prima periferia delle città, quindi semplici da raggiungere e con una logistica pensata proprio per le operazioni di carico/scarico. La consuetudine prevede la consegna presso i grandi magazzini che quoteranno ciascun elemento, lo metteranno in vendita per poi consegnare una percentuale sul venduto al “vecchio” proprietario degli arredi. Il risultato economico qualche volta è discutibile, ma delegare la vendita può essere una buona opportunità.
5. Vendita online
Strumento scelto più spesso dai nativi digitali ma in realtà basato su piattaforme molto semplici da usare, la vendita online è una soluzione veloce e che non richiede l’assistenza di terzi. Basta specificare, dopo la descrizione dell’arredo da vendere, che si richiede il ritiro sul posto, in modo che un potenziale acquirente sappia subito che deve organizzarsi con strumenti propri per il trasporto. Il percorso comincia dalla foto del mobile, meglio se in più angolature e con zoom sui dettagli, e dalla successiva descrizione, con misure e spiegazione oggettiva sullo stato di fatto.
Un clic per pubblicare l’annuncio online è la vendita si avvicina!
Fra le piattaforme più utili, perché offrono un servizio di geolocalizzazione e quindi mettono in contatto domanda e offerta fra loro geograficamente vicine, vi sono Shopck, Subito e Kijiji, del gruppo Ebay.
Strumento scelto più spesso dai nativi digitali ma in realtà basato su piattaforme molto semplici da usare, la vendita online è una soluzione veloce e che non richiede l’assistenza di terzi. Basta specificare, dopo la descrizione dell’arredo da vendere, che si richiede il ritiro sul posto, in modo che un potenziale acquirente sappia subito che deve organizzarsi con strumenti propri per il trasporto. Il percorso comincia dalla foto del mobile, meglio se in più angolature e con zoom sui dettagli, e dalla successiva descrizione, con misure e spiegazione oggettiva sullo stato di fatto.
Un clic per pubblicare l’annuncio online è la vendita si avvicina!
Fra le piattaforme più utili, perché offrono un servizio di geolocalizzazione e quindi mettono in contatto domanda e offerta fra loro geograficamente vicine, vi sono Shopck, Subito e Kijiji, del gruppo Ebay.
6. Solidarietà
Obiettivo simile al precedente, cioè liberarsi dei beni, ma senza aspettarsi ricavi? In ogni città ci sono enti solidali che si occupano della raccolta dei beni per destinarli ai bisognosi. Laici o di stampo religioso, svolgono un doppio compito: liberano cantine e solai e devolvono gli arredi ingombranti (come anche vestiti o altri oggetti) a chi non ha modo di comprarli.
L’intervento di Giovanni Balestreri di Caritas Ambrosiana: «Il punto di forza di Caritas è la presenza capillare sul territorio e il privato che vuole donare i propri arredi ai bisognosi può contattare direttamente il centro parrocchiale Caritas più vicino alla sua residenza e che sarà in grado di indirizzarlo ad associazioni ed enti del territorio per aiutarlo in ogni fase del sgombero, per fare in modo che la logistica non sia un peso. Uno fra i progetti più interessanti, in questo contesto, è Di mano in mano: un’impresa sociale, attiva sul territorio italiano e che affonda le sue radici nell’esperienza delle comunità di vita di Villapizzone e Castellazzo. L’attività, nata inizialmente per sostenere le comunità famigliari, è cresciuta e si è strutturata e oggi dispone di due negozi con oltre 4.000 m² di spazio espositivo, in cui è possibile trovare oggetti e arredi di antiquariato e modernariato, provenienti anche dagli sgomberi gratuiti effettuati dalla Cooperativa».
Obiettivo simile al precedente, cioè liberarsi dei beni, ma senza aspettarsi ricavi? In ogni città ci sono enti solidali che si occupano della raccolta dei beni per destinarli ai bisognosi. Laici o di stampo religioso, svolgono un doppio compito: liberano cantine e solai e devolvono gli arredi ingombranti (come anche vestiti o altri oggetti) a chi non ha modo di comprarli.
L’intervento di Giovanni Balestreri di Caritas Ambrosiana: «Il punto di forza di Caritas è la presenza capillare sul territorio e il privato che vuole donare i propri arredi ai bisognosi può contattare direttamente il centro parrocchiale Caritas più vicino alla sua residenza e che sarà in grado di indirizzarlo ad associazioni ed enti del territorio per aiutarlo in ogni fase del sgombero, per fare in modo che la logistica non sia un peso. Uno fra i progetti più interessanti, in questo contesto, è Di mano in mano: un’impresa sociale, attiva sul territorio italiano e che affonda le sue radici nell’esperienza delle comunità di vita di Villapizzone e Castellazzo. L’attività, nata inizialmente per sostenere le comunità famigliari, è cresciuta e si è strutturata e oggi dispone di due negozi con oltre 4.000 m² di spazio espositivo, in cui è possibile trovare oggetti e arredi di antiquariato e modernariato, provenienti anche dagli sgomberi gratuiti effettuati dalla Cooperativa».
7. Ritiro rifiuti ingombranti
I Comuni dispongono di un servizio di raccolta per i rifiuti ingombranti, che possono essere depositati direttamente nei vari Ecocentri o, nel caso della raccolta porta a porta, fuori dalla porta di casa nella data stabilita dal regolamento comunale, solitamente una volta al mese.
Una volta portati all’Ecocentro o posizionati fuori dalla porta di casa, si aprono diverse possibilità, perché è uso comune che i rigattieri o gli indigenti, conoscendo il giorno di raccolta di questo tipo di rifiuti, passino prima dei mezzi comunali e ritirino quanto utile alla vendita, nel caso dei piccoli negozianti, o quanto necessario nelle case dei bisognosi.
I Comuni dispongono di un servizio di raccolta per i rifiuti ingombranti, che possono essere depositati direttamente nei vari Ecocentri o, nel caso della raccolta porta a porta, fuori dalla porta di casa nella data stabilita dal regolamento comunale, solitamente una volta al mese.
Una volta portati all’Ecocentro o posizionati fuori dalla porta di casa, si aprono diverse possibilità, perché è uso comune che i rigattieri o gli indigenti, conoscendo il giorno di raccolta di questo tipo di rifiuti, passino prima dei mezzi comunali e ritirino quanto utile alla vendita, nel caso dei piccoli negozianti, o quanto necessario nelle case dei bisognosi.
8. Ritiro elettrodomestici
Discorso diverso e soggetto ad una chiara regolamentazione per quanto riguarda gli elettrodomestici, che appartengono, come classificazione, ai RAEE: Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Per liberarsi di elettrodomestici rotti o semplicemente inutilizzati è necessario richiedere la raccolta dagli specifici operatori autorizzati, perché si tratta di rifiuti, chiaramente non biodegradabili, da cui potrebbero diffondersi sostanze tossiche per l’ambiente.
Gli elettrodomestici vanno quindi raccolti e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti, da rame, ferro, acciaio, piombo, mercurio, plastica e gli altri.
Raccontaci: ti è capitato di doverti liberare di arredi ingombranti? Come hai fatto? Condividi la tua esperienza nei Commenti qui sotto.
Discorso diverso e soggetto ad una chiara regolamentazione per quanto riguarda gli elettrodomestici, che appartengono, come classificazione, ai RAEE: Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Per liberarsi di elettrodomestici rotti o semplicemente inutilizzati è necessario richiedere la raccolta dagli specifici operatori autorizzati, perché si tratta di rifiuti, chiaramente non biodegradabili, da cui potrebbero diffondersi sostanze tossiche per l’ambiente.
Gli elettrodomestici vanno quindi raccolti e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti, da rame, ferro, acciaio, piombo, mercurio, plastica e gli altri.
Raccontaci: ti è capitato di doverti liberare di arredi ingombranti? Come hai fatto? Condividi la tua esperienza nei Commenti qui sotto.
Quando non si hanno a disposizione una cantina o un solaio, non rimane che cercare spazio altrove. Una possibilità sono i box in affitto, disponibili in diverse dimensioni e solitamente affiancati da servizi di sicurezza. Di questa tipologia di servizio ce ne parla Cesare Carcano di Casaforte: «Il servizio di self deposit (o self storage) offre la possibilità di usufruire di spazio extra, con la comodità di accedere autonomamente ai propri box e la sicurezza di una struttura garantita e presidiata.
In generale, comunque, il nostro compito è di risolvere i problemi di spazio che, nelle varie fasi della vita, si vanno a creare. Partendo da quando si è ragazzi con degli hobby ingombranti (ad esempio la collezione di fumetti, libri, vinili…), al cambio di stagione negli armadi, al cambio gomme, attrezzature sportive…
Noi offriamo spazi da 1 mq a 200 mq e il valore è proporzionale alla dimensione richiesta e dal tempo che si ritiene utile.
Se dovessimo indicare una cifra, possiamo dire che la nostra offerta parte da 1,50 € al giorno».