Ristrutturare
Come Installare un Impianto Fotovoltaico sul Tetto di Casa
Una guida con le informazioni base indispensabili a chi sta valutando di installare un impianto fotovoltaico sul tetto della propria casa
Questa breve guida tratta del sistema fotovoltaico e in particolare dell’impianto fotovoltaico domestico. Esistono in realtà due tipologie d’impianto che utilizzano il sole come fonte energetica: gli impianti fotovoltaici che trasformano direttamente la radiazione solare in energia elettrica, e i pannelli solari termici che utilizzano l’energia termica del sole per riscaldare l’acqua da utilizzare per uso igienico sanitario o per il riscaldamento degli ambienti. Ambedue questi sistemi sono considerati “ecologici” poiché garantiscono la produzione di energia senza alcun tipo di emissione inquinante e perché consentono il risparmio di combustibili fossili. Qui ci focalizzeremo sul primo tipo.
La caratteristica principale di un impianto fotovoltaico domestico (o residenziale) è che l’energia elettrica che viene prodotta dall’intero sistema, installato direttamente sul tetto, è finalizzata all’uso e al consumo del solo utente che vive all’interno dell’abitazione stessa. In sostanza l’utente che produce energia elettrica e quello che la consuma coincidono.
Chi può installare un impianto fotovoltaico domestico
Chiunque sia proprietario di un’abitazione può optare per un impianto fotovoltaico: indispensabile è avere un’abitazione che disponga di una superficie ben esposta e sufficientemente ampia, su cui montare i pannelli. Nella maggior parte dei casi i pannelli sono installati sul tetto: la superficie dell’abitazione che meglio è esposta ai raggi solari. Il tetto ideale ha un’esposizione a sud completamente libera da ingombri (come alberi o altre abitazioni), che potrebbero causare l’ombreggiamento dei moduli riducendone sensibilmente la resa.
Chiunque sia proprietario di un’abitazione può optare per un impianto fotovoltaico: indispensabile è avere un’abitazione che disponga di una superficie ben esposta e sufficientemente ampia, su cui montare i pannelli. Nella maggior parte dei casi i pannelli sono installati sul tetto: la superficie dell’abitazione che meglio è esposta ai raggi solari. Il tetto ideale ha un’esposizione a sud completamente libera da ingombri (come alberi o altre abitazioni), che potrebbero causare l’ombreggiamento dei moduli riducendone sensibilmente la resa.
L’inclinazione migliore del tetto dipende dalla latitudine in cui si trova l’abitazione: in Italia si passa da un’inclinazione ottimale di 32° a Siracusa a quella di 38° a Bolzano. Ad ogni modo, per migliorare il rendimento dell’impianto, è possibile utilizzare dei supporti specifici che consentono di orientare al meglio l’intero sistema.
La superficie necessaria per disporre i pannelli dipende dalla capacità dell’impianto: in media servono un minimo di 8 m² e un massimo di 12 per ogni kilowatt (kW) di potenza installato (nel caso di un impianto domestico medio sono necessari 3 kW totali).
L’impianto può essere installato anche se l’abitazione si trova all’interno di una struttura condominiale, in questi casi si possono utilizzare gli spazi privati o la porzione di spazi comuni di cui si è in diritto (in base alla legge sulla comunione).
La superficie necessaria per disporre i pannelli dipende dalla capacità dell’impianto: in media servono un minimo di 8 m² e un massimo di 12 per ogni kilowatt (kW) di potenza installato (nel caso di un impianto domestico medio sono necessari 3 kW totali).
L’impianto può essere installato anche se l’abitazione si trova all’interno di una struttura condominiale, in questi casi si possono utilizzare gli spazi privati o la porzione di spazi comuni di cui si è in diritto (in base alla legge sulla comunione).
Gli elementi di un impianto fotovoltaico
I principali componenti di un impianto fotovoltaico sono:
I principali componenti di un impianto fotovoltaico sono:
- i moduli fotovoltaici (pannelli), che sono la parte attiva dell’impianto poiché trasformano la radiazione solare in energia elettrica producendo corrente continua;
- gli inverter, che trasformano la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata per renderla utilizzabile dai carichi domestici;
- i quadri elettrici e i cavi di collegamento, indispensabili per collegare il sistema fotovoltaico alla rete elettrica e conteggiare lo scambio di energia;
- il sistema di monitoraggio, che permette di verificare il funzionamento dell’intero impianto e segnalare eventuali malfunzionamenti o anomalie;
- le batterie d’accumulo: sono degli elementi opzionali ma indispensabili se si vuole utilizzare l’energia elettrica prodotta dal sistema in un secondo momento.
I pannelli fotovoltaici: tipologie e caratteristiche
I moduli fotovoltaici oltre ad essere la parte attiva dell’impianto sono anche gli elementi che hanno l’impatto visivo maggiore, per questo sono molto importanti da un punto di vista architettonico. I pannelli possono essere inseriti sopra i tetti come semplici impianti oppure integrati completamente nell’architettura: lucernari, parapetti, frangisole. Per questo è essenziale conoscere i sistemi più diffusi sul mercato e le relative caratteristiche.
I moduli fotovoltaici oltre ad essere la parte attiva dell’impianto sono anche gli elementi che hanno l’impatto visivo maggiore, per questo sono molto importanti da un punto di vista architettonico. I pannelli possono essere inseriti sopra i tetti come semplici impianti oppure integrati completamente nell’architettura: lucernari, parapetti, frangisole. Per questo è essenziale conoscere i sistemi più diffusi sul mercato e le relative caratteristiche.
- Pannelli cristallini in silicio, possono essere monocristallini o policristallini. Sono i pannelli più comuni perché hanno un costo abbastanza accessibile e una buona resa. I monocristallini sono più puri e questo vuol dire che sono di qualità maggiore ma anche di costo più elevato; i policristallini sono meno puri, hanno una resa minore ma di contro costano meno. Possono essere installati sui tetti con apposite strutture.
- Pannelli trasparenti, oppure “vetro-vetro”. Sono chiamati così perché sono caratterizzati da due lastre di vetro che chiudono le celle fotovoltaiche come un sandwich. Questi tipi di pannelli sono architettonicamente molto versatili (si possono utilizzare per verande, giardini d’inverno, finestre, lucernari, ecc.), perché filtrano la luce naturale all’interno degli ambienti creando degli effetti molto suggestivi. Purtroppo costano di più dei classici pannelli e hanno una minore resa, questo vuol dire che per produrre una buona quantità di energia servono superfici più ampie.
- Pannelli a film sottili. Sono considerati la nuova generazione di pannelli fotovoltaici: molto più ecologici, per via della quantità di materiale utilizzato; molto più economici, perché il processo di fabbricazione è più semplice e veloce, e perché il substrato è un vetro comune a basso costo o una lamina metallica per i substrati flessibili; molto più efficaci per resa e durata. Inoltre i film possono essere posizionati anche su sistemi amovibili.
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La manutenzione
La manutenzione di un sistema solare domestico non è particolarmente complessa. Grazie al sistema di monitoraggio è possibile verificare in ogni momento l’efficienza dell’impianto intervenendo tempestivamente in caso di danni o malfunzionamenti. Una delle cause più frequenti ma anche più banali di riduzione di produzione dell’energia è la sporcizia dei pannelli. Polveri, pioggia e pollini possono creare uno strato sottile di ombra che ne riduce l’efficienza per cui è bene tenere a mente che periodicamente bisogna procedere alla pulizia dei pannelli (ovviamente con la strumentazione adeguata o richiedendo l’intervento dell’installatore). Più onerosa ma comunque inevitabile è la normale fine del ciclo di vita di tutte quelle attrezzature elettroniche che fanno parte dell’intero impianto: tipo gli inverter o le batterie. Per questi elementi è necessario preventivare la sostituzione una o due volte nell’arco di venti anni.
La manutenzione di un sistema solare domestico non è particolarmente complessa. Grazie al sistema di monitoraggio è possibile verificare in ogni momento l’efficienza dell’impianto intervenendo tempestivamente in caso di danni o malfunzionamenti. Una delle cause più frequenti ma anche più banali di riduzione di produzione dell’energia è la sporcizia dei pannelli. Polveri, pioggia e pollini possono creare uno strato sottile di ombra che ne riduce l’efficienza per cui è bene tenere a mente che periodicamente bisogna procedere alla pulizia dei pannelli (ovviamente con la strumentazione adeguata o richiedendo l’intervento dell’installatore). Più onerosa ma comunque inevitabile è la normale fine del ciclo di vita di tutte quelle attrezzature elettroniche che fanno parte dell’intero impianto: tipo gli inverter o le batterie. Per questi elementi è necessario preventivare la sostituzione una o due volte nell’arco di venti anni.
Tipi di sistemi fotovoltaici: fissi o amovibili
Gli impianti fotovoltaici domestici possono essere fissi o amovibili. I primi sono quelli più frequenti, i secondi sono dei generatori fotovoltaici “portatili” che non richiedono alcun tipo di autorizzazione per l’installazione, né pratiche o costi per la sua connessione in rete. Questi elementi si possono fissare su supporti amovibili e sono molto semplici da utilizzare perché provvisti di una presa elettrica collegabile alla rete elettrica di casa per l’immissione diretta dell’energia prodotta. Hanno una potenza minore, ma per chi non ha altra possibilità è comunque un buon modo per ottenere energia pulita e ridurre il costo in bolletta.
Gli impianti fotovoltaici domestici possono essere fissi o amovibili. I primi sono quelli più frequenti, i secondi sono dei generatori fotovoltaici “portatili” che non richiedono alcun tipo di autorizzazione per l’installazione, né pratiche o costi per la sua connessione in rete. Questi elementi si possono fissare su supporti amovibili e sono molto semplici da utilizzare perché provvisti di una presa elettrica collegabile alla rete elettrica di casa per l’immissione diretta dell’energia prodotta. Hanno una potenza minore, ma per chi non ha altra possibilità è comunque un buon modo per ottenere energia pulita e ridurre il costo in bolletta.
Le autorizzazioni da richiedere
Per quanto riguarda le autorizzazioni di sola messa in opera dell’impianto, se l’abitazione su cui si vuole installare il sistema fotovoltaico non è soggetta a vincoli storico-culturali (che spesso non consentono l’installazione di sistemi fotovoltaici fissi), o di tipo paesaggistico (che permettono l’installazione solo adattando soluzioni tecniche nel rispetto e soddisfacimento del vincolo), è sufficiente, in generale, comunicare preventivamente al Comune l’inizio dei lavori.
Per la richiesta dell’allaccio in rete bisogna invece interfacciarsi con il GSE (Gestore Servizi Energetici). Qualche anno fa a gestire tutte le pratiche di allaccio era la ditta installatrice dell’impianto, oggi può occuparsene il proprietario stesso compilando il modello scaricabile direttamente dal sito web del gestore.
Per quanto riguarda le autorizzazioni di sola messa in opera dell’impianto, se l’abitazione su cui si vuole installare il sistema fotovoltaico non è soggetta a vincoli storico-culturali (che spesso non consentono l’installazione di sistemi fotovoltaici fissi), o di tipo paesaggistico (che permettono l’installazione solo adattando soluzioni tecniche nel rispetto e soddisfacimento del vincolo), è sufficiente, in generale, comunicare preventivamente al Comune l’inizio dei lavori.
Per la richiesta dell’allaccio in rete bisogna invece interfacciarsi con il GSE (Gestore Servizi Energetici). Qualche anno fa a gestire tutte le pratiche di allaccio era la ditta installatrice dell’impianto, oggi può occuparsene il proprietario stesso compilando il modello scaricabile direttamente dal sito web del gestore.
Installare il fotovoltaico: perché sì
L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, anche se di dimensioni ridotte come quello domestico, è “pulita” cioè, nel produrre energia l’impianto non emette sostanze dannose per l’ambiente. Inoltre produrre energia nello stesso luogo del consumo, significa meno dispersioni, più efficienza e più economicità.
Da un punto di vista economico, nonostante l’assenza dei vecchi incentivi, i punti favorevoli sono: il minor costo rispetto agli anni precedenti dei pannelli (oggi costano un terzo che cinque anni fa); la produzione di energia elettrica a costo (quasi) zero o comunque molto più basso di quello della rete normale; gli sgravi fiscali: al fotovoltaico domestico spettano delle detrazioni fiscali pari al 50% e un’Iva agevolata al 10%.
Vale Ancora la Pena Puntare sul Fotovoltaico? Sembra Proprio di Sì
L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, anche se di dimensioni ridotte come quello domestico, è “pulita” cioè, nel produrre energia l’impianto non emette sostanze dannose per l’ambiente. Inoltre produrre energia nello stesso luogo del consumo, significa meno dispersioni, più efficienza e più economicità.
Da un punto di vista economico, nonostante l’assenza dei vecchi incentivi, i punti favorevoli sono: il minor costo rispetto agli anni precedenti dei pannelli (oggi costano un terzo che cinque anni fa); la produzione di energia elettrica a costo (quasi) zero o comunque molto più basso di quello della rete normale; gli sgravi fiscali: al fotovoltaico domestico spettano delle detrazioni fiscali pari al 50% e un’Iva agevolata al 10%.
Vale Ancora la Pena Puntare sul Fotovoltaico? Sembra Proprio di Sì
Piano di rientro economico: i fattori negativi
Nonostante questi aspetti positivi, prima di installare un impianto è bene fare un’attenta analisi, per essere sicuri di non fare un investimento sbagliato. Il costo iniziale infatti, seppure minore rispetto agli anni precedenti, è comunque sostanzioso (si deve considerare una spesa media di 6.000 euro per un impianto destinato ad una famiglia di quattro persone), e il rientro dell’investimento deve essere considerato di venti o trent’anni (dipende dalla tipologia di impianto scelto).
Inoltre bisogna considerare che non è possibile fare previsioni sulla quantità di energia che l’impianto produrrà. Questo dipende da troppe variabili: dalle giornate (più o meno calde, soleggiate o nuvolose), dalle stagioni, dal normale calo di rendimento dell’impianto.
Nonostante questi aspetti positivi, prima di installare un impianto è bene fare un’attenta analisi, per essere sicuri di non fare un investimento sbagliato. Il costo iniziale infatti, seppure minore rispetto agli anni precedenti, è comunque sostanzioso (si deve considerare una spesa media di 6.000 euro per un impianto destinato ad una famiglia di quattro persone), e il rientro dell’investimento deve essere considerato di venti o trent’anni (dipende dalla tipologia di impianto scelto).
Inoltre bisogna considerare che non è possibile fare previsioni sulla quantità di energia che l’impianto produrrà. Questo dipende da troppe variabili: dalle giornate (più o meno calde, soleggiate o nuvolose), dalle stagioni, dal normale calo di rendimento dell’impianto.