Architettura e design
Come Adattare lo “Standard Passivhaus” ai Climi Più Caldi?
Tre semplici accorgimenti da seguire per la costruzione di case a basso consumo energetico nel Mediterraneo
Il principio fondamentale del sistema “Passivhaus” è quello di costruire degli edifici che riducano al minimo il consumo di energia non rinnovabile pur garantendo temperature interne confortevoli sia in estate, sia in inverno.
Ma le incongruenze tra lo standard delle case passive, nato per i climi freddi, e le caratteristiche climatiche dei Paesi più caldi del Mediterraneo, così come l’emergere di possibili conflittualità tra la concezione energetica di un edificio e i futuri cambiamenti climatici, hanno dimostrato la necessità di una rilettura dei parametri.
Ma le incongruenze tra lo standard delle case passive, nato per i climi freddi, e le caratteristiche climatiche dei Paesi più caldi del Mediterraneo, così come l’emergere di possibili conflittualità tra la concezione energetica di un edificio e i futuri cambiamenti climatici, hanno dimostrato la necessità di una rilettura dei parametri.
Nel 2005 è stato finanziato dalla Comunità Europea, il progetto “Passive-on” con l’obiettivo di adattare lo standard Passivhaus ai Paesi del Sud Europa. Sul sito web del progetto è disponibile la versione completa e revisionata dello standard, e le linee guida che sono state definite.
I risultati del progetto hanno mostrato che, anche se alcune soluzioni tecniche previste dallo standard Passivhaus possono essere un punto di partenza efficace per raffrescare le abitazioni in estate, altri requisiti, invece, devono essere resi meno stringenti nei climi dei Paesi Mediterranei.
Ma ancor più interessante è scoprire che è molto efficace, energeticamente parlando, integrare lo standard con tutta una serie di accorgimenti progettuali che richiamano l’architettura vernacolare tipica delle aree mediterranee.
I risultati del progetto hanno mostrato che, anche se alcune soluzioni tecniche previste dallo standard Passivhaus possono essere un punto di partenza efficace per raffrescare le abitazioni in estate, altri requisiti, invece, devono essere resi meno stringenti nei climi dei Paesi Mediterranei.
Ma ancor più interessante è scoprire che è molto efficace, energeticamente parlando, integrare lo standard con tutta una serie di accorgimenti progettuali che richiamano l’architettura vernacolare tipica delle aree mediterranee.
La casa mediterranea: tre regole fondamentali
Sono gli archetipi della tradizione costruttiva delle coste spagnole e dell’Italia centro-meridionale, le architetture vernacolari greche, romane e quelle arabe a essere riproposte nelle costruzioni votate al contenimento dei consumi energetici, per il riscaldamento e il raffrescamento.
Ventilazione naturale, controllo dell’influenza solare, massa e inerzia termica, sono i tre accorgimenti costruttivi tipici della casa mediterranea, che significano, nella sostanza, un modo concreto e specifico di affrontare il problema costruttivo e climatico. Un atteggiamento consapevole e, dunque, una soluzione reale al problema (sempre più frequente), del caldo estivo.
Sono gli archetipi della tradizione costruttiva delle coste spagnole e dell’Italia centro-meridionale, le architetture vernacolari greche, romane e quelle arabe a essere riproposte nelle costruzioni votate al contenimento dei consumi energetici, per il riscaldamento e il raffrescamento.
Ventilazione naturale, controllo dell’influenza solare, massa e inerzia termica, sono i tre accorgimenti costruttivi tipici della casa mediterranea, che significano, nella sostanza, un modo concreto e specifico di affrontare il problema costruttivo e climatico. Un atteggiamento consapevole e, dunque, una soluzione reale al problema (sempre più frequente), del caldo estivo.
La ventilazione naturale
Un sistema sicuramente molto semplice ed efficace per ottimizzare l’uso delle risorse energetiche e generare un maggiore comfort interno all’abitazione, soprattutto nelle giornate di afa estiva, è quello di riuscire a controllarne la circolazione dell’aria. L’organizzazione degli spazi interni e il posizionamento delle aperture di ingresso e fuoriuscita dell’aria, devono essere ben progettati per garantire un’ottima aerazione, cercando di sfruttare al meglio quelli che sono i due principi fondamentali per la regolazione della ventilazione naturale: l’effetto camino e la differenza di pressione.
Un sistema sicuramente molto semplice ed efficace per ottimizzare l’uso delle risorse energetiche e generare un maggiore comfort interno all’abitazione, soprattutto nelle giornate di afa estiva, è quello di riuscire a controllarne la circolazione dell’aria. L’organizzazione degli spazi interni e il posizionamento delle aperture di ingresso e fuoriuscita dell’aria, devono essere ben progettati per garantire un’ottima aerazione, cercando di sfruttare al meglio quelli che sono i due principi fondamentali per la regolazione della ventilazione naturale: l’effetto camino e la differenza di pressione.
L’aria fredda è generalmente molto densa e quindi pesante, man mano che si riscalda tende ad alleggerirsi e ad andare verso l’alto. Uno spazio (anche a doppia altezza), che preveda delle aperture basse per l’ingresso di aria fresca e delle aperture più alte, sul lato opposto, per l’uscita dell’aria che si è riscaldata, accelera il naturale movimento dell’aria, consentendo una migliore e continua aerazione. Ovviamente le aperture devono essere ben dimensionate e proporzionate all’ambiente interno e alla sua destinazione d’uso, per far sì che l’aria affluisca in modo continuo e regolare senza l’uso di energia artificiale.
L’uso del verde
Anche la circolazione del vento intorno e sopra un edificio può essere di aiuto per garantire una buona differenza di pressione e quindi una buona ventilazione. In questo caso l’uso della vegetazione, quando è possibile integrarla, aiuta a produrre variazioni microclimatiche considerevoli.
In edifici con impianto a corte, ad esempio, la presenza di vegetazione favorisce la ventilazione naturale stimolando l’espulsione dell’aria calda nel periodo estivo. Le piante, infatti, traspirano acqua e questo oltre a favorire il processo evaporativo e dunque il raffrescamento degli ambienti interni, incide anche sulla percentuale di umidità relativa e quindi sul microclima interno.
Anche la circolazione del vento intorno e sopra un edificio può essere di aiuto per garantire una buona differenza di pressione e quindi una buona ventilazione. In questo caso l’uso della vegetazione, quando è possibile integrarla, aiuta a produrre variazioni microclimatiche considerevoli.
In edifici con impianto a corte, ad esempio, la presenza di vegetazione favorisce la ventilazione naturale stimolando l’espulsione dell’aria calda nel periodo estivo. Le piante, infatti, traspirano acqua e questo oltre a favorire il processo evaporativo e dunque il raffrescamento degli ambienti interni, incide anche sulla percentuale di umidità relativa e quindi sul microclima interno.
Un portico per difendersi dal sole
Sicuramente i raggi solari sono ben accetti, quando fanno capolino per poche ore nelle fredde giornate invernali, ma è fondamentale, nelle lunghe ore estive, proteggere l’abitazione dal loro calore.
Il portico, costruito tutto intorno all’abitazione, assicura un buon ombreggiamento alle pareti che, rimanendo protette dal sole, non si surriscaldano. I portici erano frequenti nelle Domus romane: un segno stilistico ben definito, un elemento funzionale efficace appartenente alla tradizione, ma che può incontrare i moderni criteri di tecnologia costruttiva e di sperimentazione, offrendo una varietà di soluzioni e utilizzando nuovi materiali, per arrivare a soluzioni moderne, razionali ed efficaci.
Un portico in metallo e legno, ad esempio, può essere una rilettura elegantemente moderna del portico in laterizio delle antiche costruzioni romane.
Sicuramente i raggi solari sono ben accetti, quando fanno capolino per poche ore nelle fredde giornate invernali, ma è fondamentale, nelle lunghe ore estive, proteggere l’abitazione dal loro calore.
Il portico, costruito tutto intorno all’abitazione, assicura un buon ombreggiamento alle pareti che, rimanendo protette dal sole, non si surriscaldano. I portici erano frequenti nelle Domus romane: un segno stilistico ben definito, un elemento funzionale efficace appartenente alla tradizione, ma che può incontrare i moderni criteri di tecnologia costruttiva e di sperimentazione, offrendo una varietà di soluzioni e utilizzando nuovi materiali, per arrivare a soluzioni moderne, razionali ed efficaci.
Un portico in metallo e legno, ad esempio, può essere una rilettura elegantemente moderna del portico in laterizio delle antiche costruzioni romane.
Come i moucharabieh per filtrare la luce
Accanto al portico romano, i moucharabieh arabi: una sorta di balcone chiuso, in legno o in una travatura finemente intrecciata, caratterizzato da trame di diverse grandezze che permettevano alla luce di penetrare riducendone l’intensità.
L’attuale produzione industriale consente di utilizzare nuovi e vari tipi di materiali, nuove decorazioni, trame di varie dimensioni, per realizzare delle grate o in generale dei sistemi oscuranti molto efficaci e originali.
Accanto al portico romano, i moucharabieh arabi: una sorta di balcone chiuso, in legno o in una travatura finemente intrecciata, caratterizzato da trame di diverse grandezze che permettevano alla luce di penetrare riducendone l’intensità.
L’attuale produzione industriale consente di utilizzare nuovi e vari tipi di materiali, nuove decorazioni, trame di varie dimensioni, per realizzare delle grate o in generale dei sistemi oscuranti molto efficaci e originali.
Non proteggere solo la finestra ma tutta la parete
Per proteggere e filtrare, ad esempio, la calda aria siciliana, non è sufficiente oscurare le sole finestre, ma può essere indispensabile coprire con degli elementi oscuranti, forati, l’intero affaccio. Gli elementi oscuranti, incernierati alla parte più esterna di questa costruzione, proteggono dal sole non solo l’infisso vetrato ma anche i piccoli balconi, lasciando spazio al passaggio di aria tra il sistema di oscuramento e la muratura dell’edificio. Questi elementi si possono aprire a ventaglio, impacchettandosi all’estremo dell’apertura, oppure chiudersi completamente, dando un momento di fresco riposo a tutta l’abitazione. Proprio come i moucharabieh, gli elementi di chiusura traforati impediscono al sole di raggiungere i muri e di scaldarli, garantendo freschezza all’interno.
Per scoprirne di più leggi: 8 Buone Ragioni per Investire in una Casa Passiva
Per proteggere e filtrare, ad esempio, la calda aria siciliana, non è sufficiente oscurare le sole finestre, ma può essere indispensabile coprire con degli elementi oscuranti, forati, l’intero affaccio. Gli elementi oscuranti, incernierati alla parte più esterna di questa costruzione, proteggono dal sole non solo l’infisso vetrato ma anche i piccoli balconi, lasciando spazio al passaggio di aria tra il sistema di oscuramento e la muratura dell’edificio. Questi elementi si possono aprire a ventaglio, impacchettandosi all’estremo dell’apertura, oppure chiudersi completamente, dando un momento di fresco riposo a tutta l’abitazione. Proprio come i moucharabieh, gli elementi di chiusura traforati impediscono al sole di raggiungere i muri e di scaldarli, garantendo freschezza all’interno.
Per scoprirne di più leggi: 8 Buone Ragioni per Investire in una Casa Passiva
Involucri massivi ad elevata capacità termica
Per garantire una temperatura pressappoco costante sia in estate sia in inverno, lo spessore delle pareti perimetrali esterne è molto importante. La tradizione costruttiva del Mediterraneo ci mostra pareti in pietra e laterizio di spessori compresi tra gli 80 e i 200 cm. I muri così spessi consentono (come se si vivesse all’interno di una grotta) di smorzare e sfalsare i flussi di calore che arrivano dall’esterno, ma anche di controllare e trattenere il calore che si accumula all’interno nel periodo invernale.
Per garantire una temperatura pressappoco costante sia in estate sia in inverno, lo spessore delle pareti perimetrali esterne è molto importante. La tradizione costruttiva del Mediterraneo ci mostra pareti in pietra e laterizio di spessori compresi tra gli 80 e i 200 cm. I muri così spessi consentono (come se si vivesse all’interno di una grotta) di smorzare e sfalsare i flussi di calore che arrivano dall’esterno, ma anche di controllare e trattenere il calore che si accumula all’interno nel periodo invernale.
Con spessori così importanti, infatti, il calore che si accumula durante il giorno nelle pareti, non riesce ad arrivare all’interno dell’abitazione e nella notte viene re-irraggiato verso l’esterno, perché le superfici esterne calde a contatto con l’aria più fresca generano moti convettivi che allontanano il calore.
È il caso dei Dammusi di Pantelleria che, oltre alle pareti molto spesse, presentano aperture molto piccole e sporadiche (per assicurare la giusta illuminazione proteggendo l’interno dell’abitazione dall’incidenza diretta dei raggi solari in estate), e coperture tinteggiate in calce bianca che riflette parte delle radiazioni, abbassando il valore di assorbenza del calore della copertura.
Guarda anche questa Casa Passiva dal Design Innovativo e Tradizionale
È il caso dei Dammusi di Pantelleria che, oltre alle pareti molto spesse, presentano aperture molto piccole e sporadiche (per assicurare la giusta illuminazione proteggendo l’interno dell’abitazione dall’incidenza diretta dei raggi solari in estate), e coperture tinteggiate in calce bianca che riflette parte delle radiazioni, abbassando il valore di assorbenza del calore della copertura.
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“Anche in un ambiente freddo, bastano coperte sufficientemente pesanti per isolare il corpo e mantenerlo caldo, trattenendo il calore prodotto fisiologicamente”: riprodurre una situazione analoga a quella di una persona che dorme in un letto è, pressappoco, l’idea intrinseca della Passivhaus.
Per ottenere questo anche all’interno degli edifici, basta seguire due semplici regole: ridurre le perdite energetiche e ottimizzare i guadagni termici (favorendo, ovviamente, quelli gratuiti o poco energivori). È evidente che queste, sebbene possano essere valide per le abitazioni che si trovano in Paesi dove il problema principale è il freddo invernale, devono essere integrate da ben altre regole nei Paesi dove il problema è invece, e in alcuni casi soprattutto, il caldo estivo.