Le Case di Houzz
Casa Ecologica in Legno pensata per Condividere (e Allargarsi)
In provincia di Trento, Burnazzi Feltrin Architetti ha progettato una casa in legno per una famiglia (allargabile)
Proporre un’architettura a risparmio energetico: è stato questo l’obiettivo degli architetti Elisa Burnazzi e Davide Feltrin quando hanno ricevuto l’incarico di realizzare una nuova casa a Borgo Valsugana, in provincia di Trento, dove una giovane famiglia voleva poter abitare accanto ai propri parenti, le cui case erano adiacenti a un terreno dedicato al gioco e allo svago di tre nuclei familiari. Anche per mantenere l’identità di questo spazio verde, il nuovo progetto è stato sviluppato in modo da comprendere ampi spazi di condivisione, dove potersi continuare a vedere tutti insieme. Ed è così che il nuovo involucro in legno comprende un ampio porticato, una zona giorno molto accogliente e un ampio giardino molto curato.
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Il contesto è particolarmente importante dal punto di vista paesaggistico: ci si trova nella zona a sud del Comune di Borgo Valsugana, con una vista rivolta verso i rilievi Cima XII e il Monte Ortigara, il Castel Telvana e sulla strada che porta verso Artesella.
Favorevoli anche l’orientamento e l’esposizione dell’edificio, che permettono fin dalla sua geometria, di agevolare il risparmio energetico.
Favorevoli anche l’orientamento e l’esposizione dell’edificio, che permettono fin dalla sua geometria, di agevolare il risparmio energetico.
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Struttura in legno: Rasom Wood Technology
La struttura dell’edificio è prefabbricata in legno ed è rivestita in listelli in larice – per integrare le facciate nel contesto naturale. Gli infissi sono bassoemissivi e in legno di abete, partecipando così attivamente alla lotta contro la dispersione termica e al contenimento dell’impatto sull’ambiente dell’edificio.
Fanno parte delle soluzioni legate alla sostenibilità del progetto anche le grandi aperture posizionate a est, sud e sud-ovest – pensate per sfruttare il più possibile l’irraggiamento nei mesi invernali – e le logge per proteggersi dal surriscaldamento estivo.
Non ultimo, sulla copertura a doppia falda sono stati collocati pannelli solari e fotovoltaici, posizionati secondo la pendenza della copertura per garantire un impatto visivo nullo.
La struttura dell’edificio è prefabbricata in legno ed è rivestita in listelli in larice – per integrare le facciate nel contesto naturale. Gli infissi sono bassoemissivi e in legno di abete, partecipando così attivamente alla lotta contro la dispersione termica e al contenimento dell’impatto sull’ambiente dell’edificio.
Fanno parte delle soluzioni legate alla sostenibilità del progetto anche le grandi aperture posizionate a est, sud e sud-ovest – pensate per sfruttare il più possibile l’irraggiamento nei mesi invernali – e le logge per proteggersi dal surriscaldamento estivo.
Non ultimo, sulla copertura a doppia falda sono stati collocati pannelli solari e fotovoltaici, posizionati secondo la pendenza della copertura per garantire un impatto visivo nullo.
Termocamino: Bortolotti
Dal punto di vista impiantistico, l’involucro ospita un sistema di ventilazione meccanica controllata e la climatizzazione radiante a pavimento; un termocamino posizionato nella zona giorno, inoltre, partecipa attivamente al bilancio energetico.
Le soluzioni strutturali e impiantistiche scelte dai progettisti hanno permesso all’involucro di raggiungere la classe di efficienza A+.
Guarda tutte le foto del progetto
Dal punto di vista impiantistico, l’involucro ospita un sistema di ventilazione meccanica controllata e la climatizzazione radiante a pavimento; un termocamino posizionato nella zona giorno, inoltre, partecipa attivamente al bilancio energetico.
Le soluzioni strutturali e impiantistiche scelte dai progettisti hanno permesso all’involucro di raggiungere la classe di efficienza A+.
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Pianta piano terra
I committenti sono stati coinvolti attivamente in fase progettuale, come racconta Elisa Burnazzi spiegando contemporaneamente qual è il percorso progettuale seguito dallo studio: «Cerchiamo di essere molto attenti alle esigenze dei committenti, in una prima fase di ascolto – che corrisponde a quello che noi definiamo ‘il libro dei sogni’– il cliente compila un quaderno dove attraverso un testo e delle immagini cerca di spiegare cosa ha in mente e quali sono le sue esigenze funzionali, estetiche ed emotive.
Cerchiamo inoltre di responsabilizzare i committenti nella scelta, non vogliamo imporre niente, viceversa ci aspettiamo che loro facciano un grosso lavoro per far sì che l’edificio che si andrà a realizzare sia effettivamente quello che desiderano».
I committenti sono stati coinvolti attivamente in fase progettuale, come racconta Elisa Burnazzi spiegando contemporaneamente qual è il percorso progettuale seguito dallo studio: «Cerchiamo di essere molto attenti alle esigenze dei committenti, in una prima fase di ascolto – che corrisponde a quello che noi definiamo ‘il libro dei sogni’– il cliente compila un quaderno dove attraverso un testo e delle immagini cerca di spiegare cosa ha in mente e quali sono le sue esigenze funzionali, estetiche ed emotive.
Cerchiamo inoltre di responsabilizzare i committenti nella scelta, non vogliamo imporre niente, viceversa ci aspettiamo che loro facciano un grosso lavoro per far sì che l’edificio che si andrà a realizzare sia effettivamente quello che desiderano».
Pianta primo piano
Ha così preso forma un edificio distribuito su due livelli; il primo piano è occupato soprattutto dalla zona giorno e dalla cucina, oltre a servizi e garage, mentre il secondo piano è dedicato alla zona notte, con tre camere da letto e una zona studio.
Al livello interrato sono state posizionate la cantina e il locale tecnico.
Ha così preso forma un edificio distribuito su due livelli; il primo piano è occupato soprattutto dalla zona giorno e dalla cucina, oltre a servizi e garage, mentre il secondo piano è dedicato alla zona notte, con tre camere da letto e una zona studio.
Al livello interrato sono state posizionate la cantina e il locale tecnico.
«L’esigenza principale da cui è partito tutto il progetto è stata l’idea di avere un edificio che fosse un’oasi per socializzare. L’area in cui insiste l’edificio prima che fosse costruito era destinata al gioco e alla vita all’aria aperta di tre famiglie, quindi doveva essere sviluppato sotto il segno dell’accoglienza. Soprattutto la zona giorno è stata strutturata in modo da accogliere amici e parenti; va bene per una famiglia ma si può anche dilatare per accogliere più persone, come anche il portico d’ingresso, che vuole dare questo senso dell’accoglienza e di sentirsi al riparo», continua Elisa Burnazzi nel descrivere il progetto
Tavolo: Riva1920; divano: Flexteam
Nella zona giorno, come anche nel secondo piano, molte soluzioni di arredo sono state studiate su misura dagli architetti.
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Nella zona giorno, come anche nel secondo piano, molte soluzioni di arredo sono state studiate su misura dagli architetti.
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Fra gli elementi studiati su misura, anche la cucina, realizzata da Team Casa.
La zona giorno è rivolta anche verso una loggia, soluzione compositiva scelta sia per incrementare lo spazio residenziale verso l’esterno, sia per favore il risparmio energetico attraverso lo studio bioclimatico e la ventilazione naturale.
Sedia: Fritz Hansen
La zona notte è stata studiata per garantire la funzionalità degli spazi e anche i disimpegni – come il punto di arrivo della scala – hanno trovato la loro utilità. Qui, infatti è stato inserito un piano di appoggio che può diventare una postazione di studio o di lavoro.
La zona notte è stata studiata per garantire la funzionalità degli spazi e anche i disimpegni – come il punto di arrivo della scala – hanno trovato la loro utilità. Qui, infatti è stato inserito un piano di appoggio che può diventare una postazione di studio o di lavoro.
Rubinetteria: Ritmonio; lavandini: Catalano
La camera da letto matrimoniale ha previsto il letto in una posizione centrale e la sua testiera, che raggiunge il soffitto ed è anche un mobile contenitore, lo divide dalla zona guardaroba, alle sue spalle.
Le due camere da letto per i figli sono semplici e funzionali: un piano di appoggio corre lungo il lato che ospita la finestra e può essere usato per lo studio, mentre il letto è sovrastato da una nicchia da usare come comodino e libreria. Di fronte, l’armadio.
Cosa vuol dire casa ecologica per Elisa Burnazzi di Brunazzi Feltrin
«Già da molti anni in Italia è obbligatorio realizzare nuove costruzioni con alte prestazioni energetiche. Nel 2004 eravamo tra i primi in Italia a formarci come progettisti esperti CasaClima e negli anni abbiamo maturato la convinzione che una casa ecologica non debba solo consumare poco, ma essere anche sostenibile. È necessario cioè che usi materie prime rinnovabili e che impieghi il più possibile sistemi “a secco” in modo che le sue parti possano essere recuperate. Ma non basta: crediamo che un vero progresso delle costruzioni ecologiche si basi sul rispetto delle popolazioni che vivono nei luoghi di estrazione o lavorazione dei materiali impiegati. Ci sarà vera eco-logia (dal greco oikos che significa casa e logos che significa studio) solo quando la Terra sarà considerata la casa di tutti coloro che la abitano».
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«Già da molti anni in Italia è obbligatorio realizzare nuove costruzioni con alte prestazioni energetiche. Nel 2004 eravamo tra i primi in Italia a formarci come progettisti esperti CasaClima e negli anni abbiamo maturato la convinzione che una casa ecologica non debba solo consumare poco, ma essere anche sostenibile. È necessario cioè che usi materie prime rinnovabili e che impieghi il più possibile sistemi “a secco” in modo che le sue parti possano essere recuperate. Ma non basta: crediamo che un vero progresso delle costruzioni ecologiche si basi sul rispetto delle popolazioni che vivono nei luoghi di estrazione o lavorazione dei materiali impiegati. Ci sarà vera eco-logia (dal greco oikos che significa casa e logos che significa studio) solo quando la Terra sarà considerata la casa di tutti coloro che la abitano».
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: una giovane famiglia
Dove: Borgo Valsugana (TN)
Architetto: Burnazzi Feltrin Architetti
Superficie: 267 m² interni, 149 m² esterni, 790 m² giardino
Anno: 2015-2018