Buone Notizie: 2017 Positivo Per i Professionisti della Casa
Secondo lo Studio di Settore Houzz, il 2016 è stato un anno molto produttivo. E il 2017 si prospetta brillante!
Clara Carreras
30 marzo 2017
Redazione Houzz Italia. Psicologa specializzata in psicologia ambientale e architettonica.
Redazione Houzz Italia. Psicologa specializzata in psicologia ambientale e architettonica.... Altro
Houzz ha appena pubblicato lo Studio di Settore 2017, un’indagine condotta annualmente a livello globale che per l’ultima edizione ha coinvolto oltre 12 mila professionisti di 15 Paesi per esplorare le performance dell’anno appena concluso e le previsioni per quello corrente. Sono quasi 900 gli italiani ad aver compilato il sondaggio, che grazie alle loro testimonianze ci offrono una panoramica della situazione lavorativa nel nostro Paese, confermando la ripresa positiva emersa a livello internazionale. Architetti, interior designer e aziende di mobili le tre categorie di professionisti con più partecipanti (rispettivamente 45%, 15% e 7%), ma anche imprese edili, designer del verde, fornitori di attrezzature per cucine e bagni e tanti altri.
«Dopo un anno forte come quello del 2016, le prospettive per il 2017 sono ancora più positive per i professionisti del design della Community italiana di Houzz», dice Mattia Perroni, Managing Director di Houzz Italia. «Stiamo assistendo a un aumento sia delle entrate che dei guadagni in tutti i settori del mercato, guidato da una domanda costante che beneficia di una solida fiducia da parte dei clienti, dell’invecchiamento delle abitazioni e della limitata disponibilità delle nuove costruzioni».
«Dopo un anno forte come quello del 2016, le prospettive per il 2017 sono ancora più positive per i professionisti del design della Community italiana di Houzz», dice Mattia Perroni, Managing Director di Houzz Italia. «Stiamo assistendo a un aumento sia delle entrate che dei guadagni in tutti i settori del mercato, guidato da una domanda costante che beneficia di una solida fiducia da parte dei clienti, dell’invecchiamento delle abitazioni e della limitata disponibilità delle nuove costruzioni».
È in atto una ripresa favorevole
I segnali sono positivi: secondo 1 professionista su 7, il 2016 è stato l’anno migliore degli ultimi 10 anni. Considerando che il 54% dei rispondenti ha almeno 10 anni di attività alle spalle, è sicuramente un dato significativo.
Entrando nello specifico nel confronto con il 2015, quasi la metà degli intervistati (46%) ha registrato una crescita delle entrate lorde e solo una piccola parte del campione (25%) parla di un calo. Di pari passo l’incremento dei guadagni (utile netto), che ha riguardato il 35% degli intervistati. Gli interior designer sono quelli che più di tutti hanno sentito questa ripresa, seguiti dalle aziende di mobili e accessori e dagli architetti.
Confronto internazionale: dando uno sguardo ai risultati raccolti negli altri Paesi, tutti i professionisti hanno visto una crescita del proprio business rispetto all’anno precedente. Quelli che hanno registrato un boom maggiore sono irlandesi e neozelandesi (con un aumento di circa 80% per le entrate e 60% per i guadagni).
I segnali sono positivi: secondo 1 professionista su 7, il 2016 è stato l’anno migliore degli ultimi 10 anni. Considerando che il 54% dei rispondenti ha almeno 10 anni di attività alle spalle, è sicuramente un dato significativo.
Entrando nello specifico nel confronto con il 2015, quasi la metà degli intervistati (46%) ha registrato una crescita delle entrate lorde e solo una piccola parte del campione (25%) parla di un calo. Di pari passo l’incremento dei guadagni (utile netto), che ha riguardato il 35% degli intervistati. Gli interior designer sono quelli che più di tutti hanno sentito questa ripresa, seguiti dalle aziende di mobili e accessori e dagli architetti.
Confronto internazionale: dando uno sguardo ai risultati raccolti negli altri Paesi, tutti i professionisti hanno visto una crescita del proprio business rispetto all’anno precedente. Quelli che hanno registrato un boom maggiore sono irlandesi e neozelandesi (con un aumento di circa 80% per le entrate e 60% per i guadagni).
Spese e criticità affrontate
Nonostante l’aumento degli introiti, quasi la metà dei professionisti (42%) ha chiuso il 2016 con più spese aziendali. A influire maggiormente sono i costi legali e amministrativi (52%). Tra gli altri troviamo l’affitto e le bollette (40%), l’acquisto di attrezzature per l’ufficio e software (35%) e i costi di prodotti e materiali (29%).
Per la stragrande maggioranza dei professionisti non vi è stato alcun cambiamento nel numero del personale, ma sono leggermente di più quelle che dichiarano di aver ridotto i dipendenti rispetto a chi ne ha assunto di nuovi (13% vs. 10%). Per leggere meglio questo dato bisogna anche considerare che il 58% dei rispondenti al sondaggio sono liberi professionisti.
Ma i professionisti della casa hanno dovuto affrontare anche altre problematiche nell’anno appena trascorso. Sul podio le preoccupazioni dei clienti per i costi, la difficoltà nel reperire potenziali clienti e nel riscuotere i pagamenti. Tra le cause che hanno maggiormente ostacolato i profitti nel 2016, un’economia locale e nazionale ancora debole e incerta e l’aumento della concorrenza.
Nonostante l’aumento degli introiti, quasi la metà dei professionisti (42%) ha chiuso il 2016 con più spese aziendali. A influire maggiormente sono i costi legali e amministrativi (52%). Tra gli altri troviamo l’affitto e le bollette (40%), l’acquisto di attrezzature per l’ufficio e software (35%) e i costi di prodotti e materiali (29%).
Per la stragrande maggioranza dei professionisti non vi è stato alcun cambiamento nel numero del personale, ma sono leggermente di più quelle che dichiarano di aver ridotto i dipendenti rispetto a chi ne ha assunto di nuovi (13% vs. 10%). Per leggere meglio questo dato bisogna anche considerare che il 58% dei rispondenti al sondaggio sono liberi professionisti.
Ma i professionisti della casa hanno dovuto affrontare anche altre problematiche nell’anno appena trascorso. Sul podio le preoccupazioni dei clienti per i costi, la difficoltà nel reperire potenziali clienti e nel riscuotere i pagamenti. Tra le cause che hanno maggiormente ostacolato i profitti nel 2016, un’economia locale e nazionale ancora debole e incerta e l’aumento della concorrenza.
Un futuro ottimista
I dati diventano ancora confortanti se si guarda al futuro. La maggior parte dei professionisti intervistati si affaccia al 2017 con ottimismo, prevedendo una crescita delle entrate e dei guadagni (rispettivamente 61% e 56%) per l’anno in corso. Gli interior designer sono i più ottimisti sugli incrementi delle entrate lorde attesi nel 2017 (65%), mentre gli architetti si rivelano essere i più conservatori (58%).
Ma di quanto aumenteranno gli introiti? Quasi la metà (44%) scommette su una crescita dei ricavi di oltre il 10% rispetto al 2016. Ma c’è anche chi è estremamente fiducioso e punta ancora più alto: un fatturato di oltre il 50% è atteso dal 7% degli interior designer e delle aziende di mobili e accessori e dal 6% degli architetti intervistati.
Confronto internazionale: affiancando i dati agli altri 14 Paesi coinvolti dove Houzz ha svolto l’indagine, i professionisti italiani sembrano tuttavia i meno ottimisti, insieme a spagnoli e giapponesi. Mentre quelli che scommettono di più sull’incremento sono gli irlandesi (88% per le entrate lorde e 79% per i guadagni), seguiti da indiani e nordamericani.
I dati diventano ancora confortanti se si guarda al futuro. La maggior parte dei professionisti intervistati si affaccia al 2017 con ottimismo, prevedendo una crescita delle entrate e dei guadagni (rispettivamente 61% e 56%) per l’anno in corso. Gli interior designer sono i più ottimisti sugli incrementi delle entrate lorde attesi nel 2017 (65%), mentre gli architetti si rivelano essere i più conservatori (58%).
Ma di quanto aumenteranno gli introiti? Quasi la metà (44%) scommette su una crescita dei ricavi di oltre il 10% rispetto al 2016. Ma c’è anche chi è estremamente fiducioso e punta ancora più alto: un fatturato di oltre il 50% è atteso dal 7% degli interior designer e delle aziende di mobili e accessori e dal 6% degli architetti intervistati.
Confronto internazionale: affiancando i dati agli altri 14 Paesi coinvolti dove Houzz ha svolto l’indagine, i professionisti italiani sembrano tuttavia i meno ottimisti, insieme a spagnoli e giapponesi. Mentre quelli che scommettono di più sull’incremento sono gli irlandesi (88% per le entrate lorde e 79% per i guadagni), seguiti da indiani e nordamericani.
Pianificazione delle strategie
Quali strumenti saranno messi in campo per ottenere questi risultati? Per incrementare la propria attività e superare gli ostacoli, i professionisti dedicheranno maggiori investimenti per le attività di marketing (62%) e lanceranno nuovi prodotti e servizi (53%). C’è chi poi mira ad acquisire progetti con budget più elevati (47%), chi si affiderà a collaborazioni con altri professionisti (43%) e chi proverà a migliorare l’esperienza del cliente (40%).
Anche il numero dei dipendenti è destinato a salire nel 2017: del 20% per le aziende di mobili e accessori, del 12% per gli interior designer e dell’11% per gli architetti.
Confronto internazionale: dall’America al Giappone passando per l’india, il marketing sembra essere la chiave per raggiungere gli obiettivi prefissati e aumentare i guadagni, compare infatti in tutti i 15 Paesi tra le due strategie di crescita più popolari. Se le tattiche in programma sono più o meno le stesse per tutti i professionisti del mondo, emerge un dato curioso: i neozelandesi sembrano essere i più inclini a migliorare la produttività dei dipendenti (46%) come mezzo per incrementare gli introiti.
Leggi il report italiano completo.
Quali strumenti saranno messi in campo per ottenere questi risultati? Per incrementare la propria attività e superare gli ostacoli, i professionisti dedicheranno maggiori investimenti per le attività di marketing (62%) e lanceranno nuovi prodotti e servizi (53%). C’è chi poi mira ad acquisire progetti con budget più elevati (47%), chi si affiderà a collaborazioni con altri professionisti (43%) e chi proverà a migliorare l’esperienza del cliente (40%).
Anche il numero dei dipendenti è destinato a salire nel 2017: del 20% per le aziende di mobili e accessori, del 12% per gli interior designer e dell’11% per gli architetti.
Confronto internazionale: dall’America al Giappone passando per l’india, il marketing sembra essere la chiave per raggiungere gli obiettivi prefissati e aumentare i guadagni, compare infatti in tutti i 15 Paesi tra le due strategie di crescita più popolari. Se le tattiche in programma sono più o meno le stesse per tutti i professionisti del mondo, emerge un dato curioso: i neozelandesi sembrano essere i più inclini a migliorare la produttività dei dipendenti (46%) come mezzo per incrementare gli introiti.
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Molto, molto interessante! Grazie Clara Carreras e Grazie Houzz! Utile soprattutto per acquisire Positività e distribuirla a chi non ce l'ha! Essendo legato al 17, oltre all'aver inaugurato Anni fa un Negozio di Venerdì 17, non poteva quest'anno "2017" che essere così! Attrezziamoci per crederci tutti, anche quando ci vien difficile... Ma prima o poi torna sempre il Sole, basta cercarlo o aver fiducia di aspettarlo! Questo Link va divulgato e nelle occasioni giuste... Lo farò!
Piero
Molto interessante sotto il profilo dei dati economici legati all'ambito dell'interior design e dell'arredamento.
Aumento entrate e guadagni?? Dove?
Si prevede che l'anno 2017 porterà maggiori utili? Forse, considerando che nella mia regione (Lazio) mancano all'appello per chiusura definitiva o ridimensionamento diversi mobilieri può starci, ma come conseguenza. Se l'aumento delle vendite ci sarà perché c'è chi ha chiuso, non mi sembra granché come miglioria. Parlo chiaramente del mio settore che conosco meglio, poi forse e dico forse, qualche professionista d'arredo interni avrà fatto di più consigliando il recupero di mobili esistenti, ma quella è altra storia.
Il mercato interno va sempre più al ribasso economico e di conseguenza qualitativo, salvo rari casi il settore mobili risente della carenza di "soldi da spendere" e calo dei matrimoni. Le convivenze dei giovani sanno di precarietà come il lavoro e non spingono a fare investimenti sulla casa.
Ma forse in Italia accade quel che scrivete voi e io non mi sono accorto di vivere in un altro paese :-D