Le Case di Houzz
A Milano, un Edificio Costruito da Zero per un Gruppo di Amici
Abitazioni su misura e ambienti condivisi caratterizzano questo progetto. Vediamo nel dettaglio uno degli appartamenti
Gli architetti Valentina Morandi e Matteo Vischioni sono riusciti, con questo progetto, a realizzare il sogno di molti. Trovare un terreno a Milano su cui costruire un edificio che ospitasse gli appartamenti per la loro famiglia e per quelle degli amici che si sono aggregati. L’edificio preesistente è stato demolito e il nuovo è stato progettato con l’obiettivo di realizzare abitazioni che rispondessero alle esigenze specifiche di ciascuno e al desiderio condiviso di avere spazi comuni per adulti e bambini. I lavori sono durati circa 18 mesi e il risultato è un palazzo suddiviso in 14 unità abitative tra cui il loro stesso appartamento, distribuito su due piani, in cui vivono insieme ai due figli.
Nel progettare da zero l’edificio, gli architetti hanno voluto individuare uno stile che si integrasse con le costruzioni circostanti. «La facciata in mattoni e un po’ monumentale riprende il linguaggio dell’architettura milanese degli anni ‘30 e ‘40 e in particolare dell’architetto Giovanni Muzio. La finestra ovale è stata mutuata da un edificio anni ‘30 che si trova nella stessa via», racconta l’architetta Valentina Morandi.
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Parquet in rovere: Milano Parquet; armadio: Calligaris; tavolo: Tulip di Eero Saarinen per Knoll; sedia: Plywood DCW di Charles e Ray Eames, appendiabiti: Sklum
All’appartamento si accede attraverso un terrazzo con una porta finestra su un angolo ingresso che vediamo in foto. L’armadio in fondo è destinato a giacche e scarpe. Il piano terra è un ampio spazio aperto occupato dalla zona giorno.
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All’appartamento si accede attraverso un terrazzo con una porta finestra su un angolo ingresso che vediamo in foto. L’armadio in fondo è destinato a giacche e scarpe. Il piano terra è un ampio spazio aperto occupato dalla zona giorno.
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Madia realizzata su disegno; poltrona: Ikea; divano: Mies di Calligaris, design Stefano Cavazzana; lampada: Toio di Flos; binario con faretti: Rossini Illuminazione
Dall’ingresso si accede al soggiorno. «Per le scelte cromatiche ci siamo affidati alle nostre sensazioni. Abbiamo privilegiato il bianco e i colori neutri con alcuni dettagli neri. Per i serramenti abbiamo optato per un grigio caldo che stesse bene anche con la struttura esterna in mattoni».
Dall’ingresso si accede al soggiorno. «Per le scelte cromatiche ci siamo affidati alle nostre sensazioni. Abbiamo privilegiato il bianco e i colori neutri con alcuni dettagli neri. Per i serramenti abbiamo optato per un grigio caldo che stesse bene anche con la struttura esterna in mattoni».
Tavolo: Less Less di Molteni, design Jean Nouvel; sedie: Cesca di Marcel Breuer per Thonet; libreria su disegno; luce: Glo-Ball di Jasper Morrison per Flos; quadro di Luca Pignatelli
Dall’altro lato del soggiorno c’è la zona pranzo/cucina. Qui l’ambiente ha una doppia altezza, scandita da un cambio di colore: la parte superiore delle pareti è in grigio chiaro. Il risultato è una zona di grande respiro e luminosità. Il pavimento, in tutta la casa, è in parquet di rovere.
Dall’altro lato del soggiorno c’è la zona pranzo/cucina. Qui l’ambiente ha una doppia altezza, scandita da un cambio di colore: la parte superiore delle pareti è in grigio chiaro. Il risultato è una zona di grande respiro e luminosità. Il pavimento, in tutta la casa, è in parquet di rovere.
Sanitari: Villeroy & Boch; rubinetteria: Paffoni; specchio: Maison du Monde
Al piano terra si trova un bagno al servizio della zona giorno.
Al piano terra si trova un bagno al servizio della zona giorno.
Proseguendo si entra nella zona della cucina composta da un’isola operativa – che si vede in questa immagine – e da un elemento a colonne in cui si trovano il frigorifero e spazi di contenimento. Lungo tutta la parete è collocata una libreria bassa, realizzata su misura e su disegno degli architetti in ferro laccato giallo opaco. I tanti volumi e ricordi che vi trovano spazio riscaldano l’ambiente, e il quadro dell’artista Luca Pignatelli arreda e caratterizza la parete.
Cucina: Cesar; luce a parete: 265 di Flos
Per illuminare l’isola, che contiene piano cottura e lavabo, è stata scelta una lampada pivottante a parete. In questa immagine si vede, in fondo, l’armadiatura della cucina e sulla destra, le scale di accesso al piano superiore. La porta a filomuro sulla parete sottoscala nasconde una dispensa. L’architetta non si pente di aver posato il parquet anche nella zona operativa della cucina: «Non soffre e non comporta nessun accorgimento particolare in termini di pulizia», spiega.
Per illuminare l’isola, che contiene piano cottura e lavabo, è stata scelta una lampada pivottante a parete. In questa immagine si vede, in fondo, l’armadiatura della cucina e sulla destra, le scale di accesso al piano superiore. La porta a filomuro sulla parete sottoscala nasconde una dispensa. L’architetta non si pente di aver posato il parquet anche nella zona operativa della cucina: «Non soffre e non comporta nessun accorgimento particolare in termini di pulizia», spiega.
La scala è un insieme di raffinati dettagli stilistici. Gli scalini sono rivestiti dello stesso materiale del pavimento. Tra l’ultimo scalino e il pianerottolo è stato creato un vuoto: «Ci piaceva che il pianerottolo facesse parte di una struttura a sé, sospesa nel vuoto, in casa la chiamiamo proprio “la cabina”». Il metallo è il filo conduttore tra i vari elementi: «Abbiamo fatto diversi disegni; inizialmente la scala, il corrimano e il pianerottolo erano una struttura tutta in metallo che partiva dal piano inferiore e saliva fino al soffitto, successivamente abbiamo preferito qualcosa di più leggero dando più importanza al volume del pianerottolo e lasciando la scala in secondo piano».
Armadi: Caccaro
È interessante anche la vista dal corridoio del piano superiore in cui si trovano due file di armadi a muro.
È interessante anche la vista dal corridoio del piano superiore in cui si trovano due file di armadi a muro.
Dal corridoio si accede alle due camere da letto. Qui siamo in quella padronale con bagno.
Vasca: Gaia di Bathroom Design; rubinetteria: Paffoni
Ed eccoci nel bagno padronale: quello alla parete non è uno specchio bensì un oblò che affaccia sullo spazio giorno a doppia altezza. «L’apertura consente la vista all’esterno dell’edificio perché le finestre del piano inferiore arrivano a quasi 6 metri di altezza», fa notare l’architetta. La trave in cemento è stata lasciata a vista per raccontare la struttura dell’edificio.
Ed eccoci nel bagno padronale: quello alla parete non è uno specchio bensì un oblò che affaccia sullo spazio giorno a doppia altezza. «L’apertura consente la vista all’esterno dell’edificio perché le finestre del piano inferiore arrivano a quasi 6 metri di altezza», fa notare l’architetta. La trave in cemento è stata lasciata a vista per raccontare la struttura dell’edificio.
Un dettaglio della vista dall’oblò del bagno padronale.
Libreria: Maisons du Monde
Sul piano superiore si trova anche la camera da letto dei figli che, grazie alle due finestre, può essere, in futuro, divisa in due ambienti indipendenti.
Sul piano superiore si trova anche la camera da letto dei figli che, grazie alle due finestre, può essere, in futuro, divisa in due ambienti indipendenti.
Piatto doccia e lavabo: Villeroy & Boch; rubinetteria: Paffoni; rivestimento: Mirage; specchio vintage anni ’40
Nel secondo bagno del piano superiore c’è un’ampia doccia con dettagli neri che rimandano alla vasca del bagno padronale e ai profili della scala.
Nel secondo bagno del piano superiore c’è un’ampia doccia con dettagli neri che rimandano alla vasca del bagno padronale e ai profili della scala.
Il terrazzo dell’appartamento è stato fotografato durante una nevicata. Oltre a questo spazio privato, l’edificio presenta anche alcuni ambienti comuni a tutti i condomini. C’è una sala per gli adulti con sedie e tavolini, in cui saranno collocate anche una cucina e una libreria. E una sala per i bambini con un grande vetrata che si affaccia sul giardino condominiale: all’interno c’è un tavolo da ping-pong ed è in arrivo un calcio balilla. «Le restrizioni dovute al Covid – racconta l’architetta
– ci hanno impedito di utilizzare a pieno gli spazi chiusi in comune, ma speriamo di poterli vivere pienamente al più presto».
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– ci hanno impedito di utilizzare a pieno gli spazi chiusi in comune, ma speriamo di poterli vivere pienamente al più presto».
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Dove: Milano
Anno di costruzione: 2019
Architetto: Costruzioni Italiane
Superficie: 160m² + 60m² di terrazzo con due camere da letto e tre bagni e lavanderia
Costo: circa 1.700 euro al m²