5 Cose da Sapere sui Sistemi di Recupero per l'Acqua Piovana
Le soluzioni per recuperare l'acqua piovana possono essere di varia scala, da cisterne attrezzate a impianti articolati
Oltre a combattere lo spreco di acqua in bagno e in cucina, se ne può anche recuperare: l’acqua piovana, per esempio, se depurata attraverso un sistema di recupero, può poi essere riutilizzata per diversi usi, dagli scarichi in bagno, al lavaggio di auto e pavimenti, all’alimentazione degli elettrodomestici o l’irrigazione dei giardini.
Già da queste prime fasi sarà necessario prevedere anche un filtro, per proteggere le tubazioni dall’ingresso di foglie o insetti.
Capitolo a parte è il sistema di depurazione dell’acqua, da progettare in funzione dell’uso che se ne vuole fare e delle dimensioni dell’impianto.
In questo caso aziende specializzate propongono diverse tecnologie.
Cerca ispirazione fra le foto di case e interni! Puoi scegliere colore, dimensione, luogo e budget dei progetti che vuoi scoprire.
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In questo caso aziende specializzate propongono diverse tecnologie.
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2. Le dimensioni
Le cisterne, sia esterne che interrate, possono essere di diverse dimensioni. Per capire qual è quella più adatta alle proprie necessità, può essere utile conoscere alcuni dati relativi al consumo di acqua:
• per irrigare un orto o un giardino sono mediamente necessari 15 litri di acqua per ogni metro quadrato;
• per lavare un’auto si consumano mediamente 200 litri di acqua;
• per capire quanta acqua piovana si può recuperare dalla propria copertura, i professionisti propongono una formula il cui risultato propone che mediamente si possano recuperare 800 litri d’acqua pluviale per metro quadrato di tetto (cioè 80mila litri l’anno su un tetto di 100 mq).
Mediamente, per un uso per cinque persone, anche per gli scarichi in bagno, sarà necessaria una cisterna da cinquemila litri.
In commercio sono dunque disponibili serbatoi di diversa capienza; uno esterno da 1000 litri può costare circa 250 euro.
Le cisterne, sia esterne che interrate, possono essere di diverse dimensioni. Per capire qual è quella più adatta alle proprie necessità, può essere utile conoscere alcuni dati relativi al consumo di acqua:
• per irrigare un orto o un giardino sono mediamente necessari 15 litri di acqua per ogni metro quadrato;
• per lavare un’auto si consumano mediamente 200 litri di acqua;
• per capire quanta acqua piovana si può recuperare dalla propria copertura, i professionisti propongono una formula il cui risultato propone che mediamente si possano recuperare 800 litri d’acqua pluviale per metro quadrato di tetto (cioè 80mila litri l’anno su un tetto di 100 mq).
Mediamente, per un uso per cinque persone, anche per gli scarichi in bagno, sarà necessaria una cisterna da cinquemila litri.
In commercio sono dunque disponibili serbatoi di diversa capienza; uno esterno da 1000 litri può costare circa 250 euro.
3. Le normative
In Italia non ci sono ancora norme specifiche rivolte alla progettazione, realizzazione e manutenzione degli impianti per l’acqua piovana e si fa generalmente riferimento alla norma tedesca DIN 1989-1-2-3-4.
Esistono, poi, linee guida in alcune regioni, province o comuni.
In Italia non ci sono ancora norme specifiche rivolte alla progettazione, realizzazione e manutenzione degli impianti per l’acqua piovana e si fa generalmente riferimento alla norma tedesca DIN 1989-1-2-3-4.
Esistono, poi, linee guida in alcune regioni, province o comuni.
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4. Gli impianti
Qualora si intenda installare un sistema di recupero più articolato rispetto alla semplice cisterna, bisogna scegliere fra un impianto con serbatoio esterno o interrato.
Pur variando in funzione dell’azienda produttrice, un impianto di recupero di acqua piovana con serbatoio esterno viene scelto soprattutto se con l’acqua recuperata si vorrà irrigare il giardino o lavare la macchina, quindi non per uso sanitario (l’acqua dello sciacquone). Sarà necessario installare un collettore, un filtro, un serbatoio e una pompa a cui poi collegare, per esempio, il tubo per annaffiare il giardino.
Qualora si intenda installare un sistema di recupero più articolato rispetto alla semplice cisterna, bisogna scegliere fra un impianto con serbatoio esterno o interrato.
Pur variando in funzione dell’azienda produttrice, un impianto di recupero di acqua piovana con serbatoio esterno viene scelto soprattutto se con l’acqua recuperata si vorrà irrigare il giardino o lavare la macchina, quindi non per uso sanitario (l’acqua dello sciacquone). Sarà necessario installare un collettore, un filtro, un serbatoio e una pompa a cui poi collegare, per esempio, il tubo per annaffiare il giardino.
Nel caso in cui si voglia usare l’acqua anche per sciacquone e lavatrice, ad esempio, sarà necessario inaugurare un intervento di scala maggiore, che preveda un serbatoio interrato. Per l’installazione bisognerà prevedere uno scavo per posizionare la cisterna, da collegare, poi, al tubo di distribuzione dell’impianto idraulico in casa.
Per dimensionare l’impianto ed effettuare i corretti collegamenti sarà necessaria la consulenza di un professionista, spesso al lavoro in tandem con i produttori del sistema.
Trova un professionista nella tua zona
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5. A cosa stare attenti
Come manutenzione, nel tempo, sarà necessario controllare l’efficacia del filtro e la pulizia delle grondaie, oltre a mettere in programma una pulizia a fondo della cisterna, circa una volta l’anno. In funzione, poi, della zona climatica in cui il sistema di raccolta verrà installato, sarà importante stare attenti ai cicli di gelo e disgelo e svuotare la cisterna se necessario.
Come manutenzione, nel tempo, sarà necessario controllare l’efficacia del filtro e la pulizia delle grondaie, oltre a mettere in programma una pulizia a fondo della cisterna, circa una volta l’anno. In funzione, poi, della zona climatica in cui il sistema di raccolta verrà installato, sarà importante stare attenti ai cicli di gelo e disgelo e svuotare la cisterna se necessario.
Hai un sistema di recupero dell’acqua? Raccontaci come funziona e come ti trovi!
Il primo passaggio per organizzare la propria raccolta di acqua piovana consiste nel prevedere un sistema di canalizzazione: dalla copertura, per gravità, si raccoglie l’acqua attraverso specifiche tubazioni e la si convoglia in un serbatoio, che può essere una cisterna esterna o un sistema interrato.
Dalla cisterna o dall’impianto interrato avviene poi la distribuzione dell’acqua, attraverso un semplice rubinetto (se si ha a disposizione un serbatoio esterno) o attraverso una pompa che distribuirà l’acqua dove richiesto.