4 Concetti che Dovresti Copiare dai Giapponesi per Vivere Meglio
Buone abitudini che possiamo adottare nelle nostre case seguendo le tradizioni del Paese più ordinato del mondo
Ormai lo abbiamo capito che i popoli del Sol Levante sono maestri delle buone abitudini che fanno bene alla nostra casa e a noi. Una cultura ricca di antiche tradizioni che raccontano di un mondo fatto di calma interiore, consapevolezza e semplicità.
A partire da Marie Kondo, ormai riconosciuta come massima esperta internazionale dell’arte del riordino, siamo venuti a conoscenza di una serie di metodi e tecniche che garantiscono risultati stupefacenti per imparare a prenderci meglio cura della nostra casa, e di riflesso di noi stessi.
A partire da Marie Kondo, ormai riconosciuta come massima esperta internazionale dell’arte del riordino, siamo venuti a conoscenza di una serie di metodi e tecniche che garantiscono risultati stupefacenti per imparare a prenderci meglio cura della nostra casa, e di riflesso di noi stessi.
A dire il vero sono sempre stata attirata dalla cultura giapponese, a partire da quando ero bambina e passavo i pomeriggi a guardare Kiss me Licia, Hello! Spank e Doraemon. In questi cartoni animati si distinguevano sempre nelle case dei tratti comuni: gli ambienti erano minimali senza troppe cianfrusaglie in giro, ci si toglieva sempre le scarpe prima di entrare e ogni occasione era buona per offrire un tè agli ospiti.
Si tratta di una cultura molto diversa dalla nostra, ricca di antiche tradizioni di grande fascino, come appunto il rito del tè, l’importanza delle presentazioni, la disciplina ferrea a partire dalle file di attesa. Tuttavia credo che dalla cultura giapponese si possano trarre degli spunti interessanti da portare, a nostro modo, nella nostra quotidianità.
1. Levarsi le scarpe quando si entra in casa
Per comprendere questo aspetto è importante sapere che in Giappone si opera una forte distinzione tra gli ambienti “puliti” e gli ambienti “sporchi”, che non devono mai venire a contatto tra loro per non contaminare l’ambiente “pulito”. Il suolo all’esterno della casa è considerato “sporco”, così come lo sono le suole delle scarpe venute a contatto con esso. Per questo ogni casa giapponese è dotata di un particolare ingresso – detto genkan – più basso rispetto al pavimento della casa e dove di solito si pone una scarpiera o un mobiletto adibito a quell’uso.
Per comprendere questo aspetto è importante sapere che in Giappone si opera una forte distinzione tra gli ambienti “puliti” e gli ambienti “sporchi”, che non devono mai venire a contatto tra loro per non contaminare l’ambiente “pulito”. Il suolo all’esterno della casa è considerato “sporco”, così come lo sono le suole delle scarpe venute a contatto con esso. Per questo ogni casa giapponese è dotata di un particolare ingresso – detto genkan – più basso rispetto al pavimento della casa e dove di solito si pone una scarpiera o un mobiletto adibito a quell’uso.
Amo molto questo aspetto della cultura giapponese e anche io dacché sono andata a vivere da sola ho attuato questa politica in casa mia. Ho sempre pronto un kit di ciabattine per gli ospiti e, a dire il vero, ho anche introdotto l’utilizzo di un kit di ciabattine che mi porto sempre dietro per quando sono ospite io in casa d’altri.
Se all’inizio può sembrarvi una forzatura, provate solo a pensare alla questione igienica, meno germi in giro per casa, specialmente se ci sono dei bambini piccoli, e molto meno tempo da dedicare alle pulizie domestiche.
Su Houzz abbiamo pubblicato un Ideabook proprio su questo tema, che ha sollevato una bella discussione fra i lettori: Basta Scarpe Dentro Casa! Ecco Perché Adottare Questa Regola
Se all’inizio può sembrarvi una forzatura, provate solo a pensare alla questione igienica, meno germi in giro per casa, specialmente se ci sono dei bambini piccoli, e molto meno tempo da dedicare alle pulizie domestiche.
Su Houzz abbiamo pubblicato un Ideabook proprio su questo tema, che ha sollevato una bella discussione fra i lettori: Basta Scarpe Dentro Casa! Ecco Perché Adottare Questa Regola
2. Il libro dei conti di casa
Magari hai già sentito parlare del kakebo: si tratta di un’agenda speciale in cui andare a segnare con precisione tutte le spese. La sua origine è legata al nome di una donna che nel 1903 creò la prima rivista femminile in Giappone, tutt’ora pubblicata. Dalle pagine di questa rivista incoraggiava le lettrici a prendere nota di entrate, uscite e risparmi, promuovendo il controllo quotidiano dell’economia domestica. Nel 1904 venne lanciato con successo il primo kakebo, il resto è storia.
Magari hai già sentito parlare del kakebo: si tratta di un’agenda speciale in cui andare a segnare con precisione tutte le spese. La sua origine è legata al nome di una donna che nel 1903 creò la prima rivista femminile in Giappone, tutt’ora pubblicata. Dalle pagine di questa rivista incoraggiava le lettrici a prendere nota di entrate, uscite e risparmi, promuovendo il controllo quotidiano dell’economia domestica. Nel 1904 venne lanciato con successo il primo kakebo, il resto è storia.
Questo strumento, soprattutto in tempi di crisi, può davvero essere un fedele alleato che potrebbe garantire un risparmio pari al 35%, poiché aiuta a individuare sprechi e voci critiche su cui agire. Inoltre, il fatto di dover annotare ogni sera le spese fatte sviluppa autodisciplina e la conoscenza di sé.
Lo ammetto, pur trovando l’idea assolutamente corretta e indispensabile per tenere traccia delle proprie finanze, preferisco al metodo cartaceo uno strumento digitale, sia essa una app o il vecchio, ma sempre pratico, foglio di calcolo come quello di Excel o Google Sheets. Se è vero che scrivere su carta consente di sviluppare una maggior consapevolezza, il digitale consente di tenerne traccia nel tempo e permette paragoni anno con anno in modo molto più semplice e con meno margine d’errore.
Lo ammetto, pur trovando l’idea assolutamente corretta e indispensabile per tenere traccia delle proprie finanze, preferisco al metodo cartaceo uno strumento digitale, sia essa una app o il vecchio, ma sempre pratico, foglio di calcolo come quello di Excel o Google Sheets. Se è vero che scrivere su carta consente di sviluppare una maggior consapevolezza, il digitale consente di tenerne traccia nel tempo e permette paragoni anno con anno in modo molto più semplice e con meno margine d’errore.
3. L’antica arte di piegare la carta
Fra le cose che mi affascinano di più dei giapponesi ci sono le gestualità. Nelle loro mani tutto si trasforma in arte, compreso il modo di piegare la carta, ovvero l’origami. Se vi state domandando cosa centra l’origami con il prendersi cura della casa è presto spiegato. Avete mai visto Marie Kondo quando mostra come piegare i vestiti?
Non si tratta semplicemente di piegare, ma di un’abitudine che ha il fascino di un rituale: nelle sue mani ogni capo prende la forma di un pacchetto perfetto. Nel suo libro best seller Il magico potere del riordino, Edizioni Vallardi, spiega che per piegare bene è necessario sentire il capo di abbigliamento con le mani, comunicare il nostro affetto con i palmi è molto importante mentre pieghiamo i vestiti, perché non si tratta semplicemente di renderli compatti, ma di comunicare amore, affetto, gratitudine per il loro continuo supporto.
Fra le cose che mi affascinano di più dei giapponesi ci sono le gestualità. Nelle loro mani tutto si trasforma in arte, compreso il modo di piegare la carta, ovvero l’origami. Se vi state domandando cosa centra l’origami con il prendersi cura della casa è presto spiegato. Avete mai visto Marie Kondo quando mostra come piegare i vestiti?
Non si tratta semplicemente di piegare, ma di un’abitudine che ha il fascino di un rituale: nelle sue mani ogni capo prende la forma di un pacchetto perfetto. Nel suo libro best seller Il magico potere del riordino, Edizioni Vallardi, spiega che per piegare bene è necessario sentire il capo di abbigliamento con le mani, comunicare il nostro affetto con i palmi è molto importante mentre pieghiamo i vestiti, perché non si tratta semplicemente di renderli compatti, ma di comunicare amore, affetto, gratitudine per il loro continuo supporto.
Calato nel nostro mondo può sembrare un po’ forzato, ma se vogliamo, a ben vedere, conoscere bene le caratteristiche del tessuto ci permette di prendercene cura nel migliore dei modi. Non solo lavarlo correttamente per farlo durare nel tempo, ma anche riporlo nel modo migliore all’interno dell’armadio, per ritrovarlo in perfette condizioni e facilmente ogni volta che ne abbiamo bisogno.
4. Vivere un’esistenza ricca di significato
Da qualche mese ho scoperto la parola ikigai, e me ne sono innamorata. L’ikigai è la ragione dell’esistenza, il motore che ogni giorno ci dà energia e rende la nostra vita degna di essere vissuta.
La cosa bella è che non deve essere per forza una cosa di grandissima importanza, può essere qualche cosa di piccolo e a secondo delle fasi della vita potrebbe cambiare. È un concetto molto personale composto da quattro elementi: le cose che ci piace fare, le cose che si sanno fare bene, le cose per cui ci pagano o potremmo essere pagati e le cose di cui il mondo ha bisogno e che giovano al prossimo. Praticamente una miscela di passione, professione, vocazione e missione.
Da qualche mese ho scoperto la parola ikigai, e me ne sono innamorata. L’ikigai è la ragione dell’esistenza, il motore che ogni giorno ci dà energia e rende la nostra vita degna di essere vissuta.
La cosa bella è che non deve essere per forza una cosa di grandissima importanza, può essere qualche cosa di piccolo e a secondo delle fasi della vita potrebbe cambiare. È un concetto molto personale composto da quattro elementi: le cose che ci piace fare, le cose che si sanno fare bene, le cose per cui ci pagano o potremmo essere pagati e le cose di cui il mondo ha bisogno e che giovano al prossimo. Praticamente una miscela di passione, professione, vocazione e missione.
Chi ha preso coscienza del proprio ikigai prova un sentimento di entusiasmo sincero per la vita, appagamento interiore e guarda alla vita con ottimismo.
Perché parlare di ikigai? Cosa ha a che fare con la casa? Semplicemente perché credo che se la casa non rispecchia le nostre esigenze potrebbe diventare una fonte di inutile stress e frustrazione, magari uno stato di stress di cui non ci rendiamo neppure più conto e a cui tendiamo non fare caso.
Se così fosse è proprio il momento di prendere in mano la situazione e mettere in atto la soluzione che vi permette di poter tornare a concentravi solo alla scoperta del vostro ikigai.
E tu? Metti in pratica questi 4 concetti giapponesi? Raccontacelo nei Commenti.
Altro
SOS Decluttering: 4 Domande che Marie Kondo Non si Era Fatta
Perché parlare di ikigai? Cosa ha a che fare con la casa? Semplicemente perché credo che se la casa non rispecchia le nostre esigenze potrebbe diventare una fonte di inutile stress e frustrazione, magari uno stato di stress di cui non ci rendiamo neppure più conto e a cui tendiamo non fare caso.
Se così fosse è proprio il momento di prendere in mano la situazione e mettere in atto la soluzione che vi permette di poter tornare a concentravi solo alla scoperta del vostro ikigai.
E tu? Metti in pratica questi 4 concetti giapponesi? Raccontacelo nei Commenti.
Altro
SOS Decluttering: 4 Domande che Marie Kondo Non si Era Fatta