GAP di Gitto Antonino

“Ai momenti indimenticabili di una vita appartengono quelli, rari, in cui uno si vede come dal di fuori e riconosce improvvisamente in sé dei tratti che prima non aveva, o che almeno gli erano ignoti: con un sussulto e un leggero spavento ci si avvede di non essere quell’entità sempre uguale… ci si vede mutati, accresciuti o diminuiti,potenziati o immiseriti; con spavento o con gioia ci sentiamo immersi nel flusso infinito del divenire…perché se fossimo desti, se quegli attimi o quelle ore durassero mesi e anni, non saremmo capaci di vivere” — Herman Hesse (Un istante di risveglio – Le Stagioni della vita) Questa vuole essere ed è la sintesi e il vero significato dell’opera di Antonino Gitto.. fissare l’istante irripetibile, cogliere il significato profondo di quello che stiamo vivendo, l’occhio che ci guarda come vorremmo guardarci,il nostro vero io che esce fuori…anche quando vorremmo nasconderlo. La sua esperienza inizia nella terra d’origine, cioè in un paese siciliano affacciato sulle isole Eolie, i cui volti e paesaggi costituiscono gran parte della propria ispirazione. Continua il suo percorso approfondendo gli studi a Milano, frequentando l’accademia” john kaverdash” e imparando a scattare in digitale e analogico, da reporter e in studio. Successivamente si trasferisce a Londra per frequentare il “Westminster college”,approfondendo la conoscenza della lingua inglese, e dove le sue opere assumono un respiro cosmopolita e acquisiscono una maggiore consapevolezza sia del mezzo,sia della realtà circostante. Continua ad oggi ad esercitare la professione con entusiasmo nel paese dov’è nato e cresciuto.