Le Case di Houzz
L'appartamento Ristrutturato in Sintonia con Zaha Hadid
A City Life, un corridoio di specchi, grandi finestre e citazioni di design moderno in un edificio progettato da Hadid
Un edificio progettato da un celebre architetto, Zaha Hadid, e un appartamento da ristrutturare per una famiglia. La sfida era di rispettare l’impronta dell’archistar senza cadere nella citazione pedissequa del suo stile fatto di curve e asimmetrie, ma neanche rimuoverne l’impronta. Una missione compiuta e il risultato è un intervento misurato, con tanta cura dei dettagli, pensati non per stupire, ma per accogliere.
L’ingresso della casa è costituito da un piccolo disimpegno che in pochi passi porta al salotto. Qui ci accolgono due elementi di forte impatto. Il primo, entrando a sinistra, è la serie di specchiere brunite di forma ovale, installate per rendere più profonda la prospettiva. Le specchiere celano due porte a filo muro: il guardaroba e la cucina. Il secondo elemento forte è la grande finestratura sulla destra, dai profili curvi, segno distintivo dello stile Hadid. La stanza può essere oscurata grazie alle persiane che coprono tutta la vetrata.
Il corridoio con le specchiere presenta un soffitto in cartongesso che contiene gli impianti di riscaldamento e raffreddamento. Da qui si accede alla zona salotto-pranzo. Nell’area living, la libreria in ebano tinto scuro è stata realizzata da un falegname su disegno dell’architetto.
I colori scelti per le tappezzerie in velluto sono il grigio e il blu pavone, divani e poltrone sono armonizzati anche dal tappeto, realizzato su misura, in una tinta che sembra a metà strada tra il grigio e il blu.
La porta finestra da accesso al balcone che gira intorno a parte della casa.
Divani: Lutetia; poltrone: Febo, tutto di Antonio Citterio per Maxalto
I colori scelti per le tappezzerie in velluto sono il grigio e il blu pavone, divani e poltrone sono armonizzati anche dal tappeto, realizzato su misura, in una tinta che sembra a metà strada tra il grigio e il blu.
La porta finestra da accesso al balcone che gira intorno a parte della casa.
Divani: Lutetia; poltrone: Febo, tutto di Antonio Citterio per Maxalto
La libreria presenta in basso due nicchie curve, il cui interno è dipinto in celeste: accolgono due vasi di ceramica napoletana d’epoca di proprietà della famiglia.
Lampada da terra: Captain Flint di Michael Anastassiades per Flos
Lampada da terra: Captain Flint di Michael Anastassiades per Flos
La libreria dialoga sul fronte opposto con il mobile LC Casier di Le Corbusier, che funge da piattaia e appoggio per la zona pranzo. L’apertura nel muro sulla destra, in cui tornano le linee curve distintive dello stile Hadid, la mette in collegamento con l’ingresso.
A sinistra, la colonna è un pilastro portante dell’edificio. Sullo sfondo, una tela di Ribana Szutor.
Luce sospesa: Futura di Vistosi; tavolo: Tavolo ‘95 di Achille Castiglioni per De Padova; lampada sulla madia: Atollo di Vico Magistretti per Oluce
A sinistra, la colonna è un pilastro portante dell’edificio. Sullo sfondo, una tela di Ribana Szutor.
Luce sospesa: Futura di Vistosi; tavolo: Tavolo ‘95 di Achille Castiglioni per De Padova; lampada sulla madia: Atollo di Vico Magistretti per Oluce
Una delle due porte nascoste nello specchio porta in un piccolo disimpegno da cui si accede alla lavanderia e alla cucina.
La cucina, ampia e luminosa, è immaginata come uno spazio conviviale e da condividere, tutt’altro che riservato alla preparazione dei pasti. Il bianco, il legno e le trasparenze del vetro contribuiscono a dare leggerezza a ariosità all’ambiente.
Il salottino è composto da due sedie del ‘900 in legno e un caminetto a bioetanolo.
Cucina: Varenna; caminetto a bioetanolo: Antonio Lupi
Il salottino è composto da due sedie del ‘900 in legno e un caminetto a bioetanolo.
Cucina: Varenna; caminetto a bioetanolo: Antonio Lupi
Le sedie dell’angolo colazione erano di proprietà dei committenti e sono state rivestite in tessuto fantasia scandinavo.
Tavolo: Tulip di Eero Saarinen per Knoll; lampada a parete: 265 di Paolo Rizzatto per Flos
Tavolo: Tulip di Eero Saarinen per Knoll; lampada a parete: 265 di Paolo Rizzatto per Flos
La zona operativa della cucina è composta da due elementi: sulla parete, dispensa, forno in posizione alta, lavandino e lavastoviglie. L’isola, in legno, ospita invece il piano cottura a induzione. La cucina è priva di cappa, i fumi vengono aspirati da un elemento integrato nel piano cottura.
Dal salotto, una seconda porta conduce alla zona notte, attraverso un corridoio con armadi. Non avendo molto spazio nelle camere da letto, la funzione di contenimento è stata spostata in questa zona di passaggio e affidata agli armadi a muro a tutta altezza.
Anche qui le porte sono tutte a filo muro e come nel resto della casa, le pareti sono dipinte a smalto fino a tutto il soffitto.
Quando il progetto è stato affidato all’architetto, l’appartamento non presentava alcun tipo di rivestimento.
Anche qui le porte sono tutte a filo muro e come nel resto della casa, le pareti sono dipinte a smalto fino a tutto il soffitto.
Quando il progetto è stato affidato all’architetto, l’appartamento non presentava alcun tipo di rivestimento.
Anche nel disegnare alcuni degli arredi delle camere da letto, l’architetto ha voluto assecondare l’impronta di Zaha Hadid, inserendo dei cassettoni tondeggianti e lisci.
Poltrona: D.153.1 disegnata da Gio Ponti nel 1953 per la sua casa di via Dezza, oggi rieditata da Molteni&C.
Poltrona: D.153.1 disegnata da Gio Ponti nel 1953 per la sua casa di via Dezza, oggi rieditata da Molteni&C.
Anche la scrivania, in una delle camere dei figli, riprende le linee curve, risultando giocosa e sofisticata allo stesso tempo, perfetta per accompagnare la crescita. Disegnata dall’architetto, non risulta infantile ma nemmeno troppo seria.
In uno dei bagni principali la collocazione della doccia è stata risolta sfruttando la parete della finestra. La pittura sale e ricopre anche il soffitto e si tratta di una miscela con una componente di resina, più resistente e adatta all’ambiente bagno.
Nel bagno degli ospiti, il lavandino dalle forme rotonde è un altro tributo a Zaha Hadid. Alla sua destra uno sportellino a scorrimento nasconde una nicchia per gli accessori, anche lo specchio è contenitore, mentre le salviette si appoggiano sul tavolino.
Lavabo: Calice di Mario Ferrarini e Domenico De Palo per Antonio Lupi
Lavabo: Calice di Mario Ferrarini e Domenico De Palo per Antonio Lupi
Il profilo irregolare e tondeggiante della casa non ha comportato alcun problema in fase di progettazione. «Abbiamo rispettato l’estetica della Hadid, riprendendone le linee curve negli arredi e senza apportare particolari modifiche alla pianta, anche perché gli appartamenti erano stati in origine tagliati in maniera sommaria per dare ai proprietari la possibilità di personalizzare», spiega l’architetto Paolo Frello.
Se l’impresa edile che ha costruito l’edificio ha messo in piedi il “contenitore”, lo studio di architettura si è occupato del “contenuto” e quindi delle divisioni interne, della scelta dei materiali e degli arredi. Ecco perché non c’è attrito tra gli interventi successivi, resta l’impronta sapiente di ciascun architetto – Hadid prima, Frello dopo –, in un prodotto finale che risulta fluido e ricco di spunti.
Nella nostra rubrica “Le Case di Houzz” proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com
Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Se l’impresa edile che ha costruito l’edificio ha messo in piedi il “contenitore”, lo studio di architettura si è occupato del “contenuto” e quindi delle divisioni interne, della scelta dei materiali e degli arredi. Ecco perché non c’è attrito tra gli interventi successivi, resta l’impronta sapiente di ciascun architetto – Hadid prima, Frello dopo –, in un prodotto finale che risulta fluido e ricco di spunti.
Nella nostra rubrica “Le Case di Houzz” proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com
Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: una famiglia di quattro persone
Dove: Milano, Citylife
Anno di ristrutturazione: fine 2016
Architetto: Paolo Frello & Partners
Superficie: 220 m²
Costo: 200.000 euro circa, inclusi gli arredi
Il particolare interessante: l’appartamento si trova al quinto piano di un edificio disegnato dall’archistar Zaha Hadid, scomparsa nel 2016. La costruzione fa parte di CityLife, un progetto di riqualificazione dell’area della Fiera Campionaria di Milano. L’appartamento si presentava come una tela bianca: la divisione dei vari ambienti era solo accennata e quindi è stato possibile adattare la pianta alle esigenze dei proprietari. L’idea era: limitare lo spazio della zona notte a vantaggio delle aree comuni, ovvero cucina e living.
Non era stato posato alcun rivestimento e i committenti hanno lasciato la scelta nelle mani dell’architetto.