Le Case di Houzz: Evitare l’Effetto Corridoio in 70 mq a Roma
Una mis-à-jour stilosa salvaguardia la romanità di un vecchio appartamento, potenziandone la vivibilità
Come mantenere il fascino di una casa di inizi ‘900 a Roma? E come correggerne l’effetto corridoio dovuto alle quattro stanze allineate in sequenza l’una dopo l’altra? Con un occhio al budget e uno al mantenimento degli elementi originali che definivano l’appartamento, lo studio 02A lavora per dare una nuova forma alla zona giorno. Dimostrando che un restauro conservativo può essere intelligentemente declinato per assecondare esigenze di vivibilità tutte contemporanee.
Luminoso e non compromesso da precedenti ristrutturazioni, il vecchio appartamento conservava, anche grazie a porte e pavimenti originali, tutto il fascino di un décor del primo Novecento. Mantenendo però, allo stesso tempo, anche quella tipica disposizione con le stanze affacciate su un lungo corridoio: una soluzione che oggi tendiamo a scartare perché cunicolare nonché dispendiosa in termini di metri quadri.
Come essere sicuri, allora, che l’acquisto poteva funzionare? Dopo una lunga ricerca per individuare architetti dai gusti affini, gli aspiranti proprietari si sono messi in contatto con il team di 02A, studio specializzato in ristrutturazione e progettazione di interni.
«Può sembrare un controsenso», racconta Marco Rulli, socio con Thomas Grossi dello studio di architettura 02A, «eppure la coppia aveva subito capito di aver bisogno di un architetto proprio per spendere poco. Il budget che pensavano di allocare ai lavori, di soli 20.000 €, non permetteva loro alcun inciampo con i fornitori. L’occhio di un professionista, poi, era anche necessario per sfruttare al massimo il potenziale della casa considerando quello che era o non era possibile fare con questa cifra».
Come essere sicuri, allora, che l’acquisto poteva funzionare? Dopo una lunga ricerca per individuare architetti dai gusti affini, gli aspiranti proprietari si sono messi in contatto con il team di 02A, studio specializzato in ristrutturazione e progettazione di interni.
«Può sembrare un controsenso», racconta Marco Rulli, socio con Thomas Grossi dello studio di architettura 02A, «eppure la coppia aveva subito capito di aver bisogno di un architetto proprio per spendere poco. Il budget che pensavano di allocare ai lavori, di soli 20.000 €, non permetteva loro alcun inciampo con i fornitori. L’occhio di un professionista, poi, era anche necessario per sfruttare al massimo il potenziale della casa considerando quello che era o non era possibile fare con questa cifra».
Il sopralluogo dell’architetto, effettuato prima di procedere con l’acquisto, sembra confermare le intuizioni dei due aspiranti compratori: il tramonto dalle finestre era semplicemente “mozzafiato” e l’affaccio molto ampio offriva uno sguardo realmente aperto su Roma, addirittura fino al quartiere dell’EUR con i suoi landmark di architettura razionalista. La preoccupazione rispetto all’incidenza del traffico, poi, viene subito ridimensionata grazie ai consigli dell’architetto Rulli: l’utilizzo di nuovi infissi a isolamento acustico avrebbe scagionato la presenza ingombrante del rumore di tram e macchine, riducendola a un lievissimo brusio di sottofondo.
Finalizzato l’acquisto, gli architetti si mettono al lavoro per ripensare la ridistribuzione dei volumi. Obiettivi: favorire il più possibile la vivibilità della zona living e ottimizzare lo spazio del bagno, piccolissimo in origine (3,4 metri quadri e con angoli mal sfruttati).
Finalizzato l’acquisto, gli architetti si mettono al lavoro per ripensare la ridistribuzione dei volumi. Obiettivi: favorire il più possibile la vivibilità della zona living e ottimizzare lo spazio del bagno, piccolissimo in origine (3,4 metri quadri e con angoli mal sfruttati).
L’intervento sulle prime due stanze, quelle che sembravano naturalmente candidate a ospitare la zona giorno, non è stato però esente da accurate riflessioni. Molte le ipotesi al vaglio: meglio optare per un grande open space, oppure salvaguardare specificità d’uso di salotto e cucina?
«Alla fine abbiamo concordato sulla necessità di mantenere una piccola anticamera, a cui poi far seguire una cucina e un salotto collegati visivamente da una grande porta finestra. Personalmente credo che l’ingresso, di cui oggi tendiamo a fare a meno, sia uno spazio sottovalutato. È uno luogo intimo di cui continuiamo ad avere bisogno per l’accoglienza e il saluto», racconta l’architetto Rulli.
In questa immagine, una vecchia cassapanca del ‘700 di fronte alla porta di ingresso, a cui segue un vecchio divanetto, tutti arredi dei proprietari. Alla parete, un vecchio telefono della Telecom anni Novanta ritrovato tra gli arredi originali della casa: ancora in funzione, è stato mantenuto nella posizione originaria.
«Alla fine abbiamo concordato sulla necessità di mantenere una piccola anticamera, a cui poi far seguire una cucina e un salotto collegati visivamente da una grande porta finestra. Personalmente credo che l’ingresso, di cui oggi tendiamo a fare a meno, sia uno spazio sottovalutato. È uno luogo intimo di cui continuiamo ad avere bisogno per l’accoglienza e il saluto», racconta l’architetto Rulli.
In questa immagine, una vecchia cassapanca del ‘700 di fronte alla porta di ingresso, a cui segue un vecchio divanetto, tutti arredi dei proprietari. Alla parete, un vecchio telefono della Telecom anni Novanta ritrovato tra gli arredi originali della casa: ancora in funzione, è stato mantenuto nella posizione originaria.
Per mettere in relazione le due aree del living è stata invece studiata una soluzione che permettesse di accrescere libertà di movimento e passaggio della luce: una porta finestra a tre ante in ferro pieno e vetro. Realizzata su disegno da un fabbro locale, si può aprire completamente, come quando in occasione di una cena con amici i due tavoli di cucina e salotto vengono uniti in un’unica tavolata. Al contrario, se è necessario contenere rumori o odori, può essere lasciata completamente chiusa o con una sola anta aperta a battente.
5 Idee Per Separare la Cucina dal Living con Una Sola Vetrata
5 Idee Per Separare la Cucina dal Living con Una Sola Vetrata
PRIMA. La vecchia porta della cucina, che vediamo qui sopra, è stata invece chiusa con dei blocchi di laterite.
Per ottimizzare l’entità dei lavori e incrementare anche la coibentazione della casa, poi, è stato ricavato un controsoffitto tecnico di 20 cm dove far passare tutti i cavi degli impianti, evitando di dover mettere mano a nuove tracce nei muri. L’impiego di un cartongesso e di lastre in polistirene espanso ha permesso inoltre di rafforzare la tenuta termica del solaio, che confina direttamente con il lastrico solare.
Per ottimizzare l’entità dei lavori e incrementare anche la coibentazione della casa, poi, è stato ricavato un controsoffitto tecnico di 20 cm dove far passare tutti i cavi degli impianti, evitando di dover mettere mano a nuove tracce nei muri. L’impiego di un cartongesso e di lastre in polistirene espanso ha permesso inoltre di rafforzare la tenuta termica del solaio, che confina direttamente con il lastrico solare.
La cucina è lo spazio dove emerge maggiormente l’inedito sapore vintage che definisce l’appartamento. Tra i vecchi pezzi, salta subito all’occhio una vecchia cucina Gasfire degli anni Cinquanta, acquistata in un vecchio mercatino per soli 120 euro e perfettamente funzionante. Ancora, la dispensa a parete è un arredo originale della casa mantenutosi integro negli anni, mentre inserita tra i differenti pezzi troviamo una cucina componibile dell’Ikea, scelta non solo in un’ottica di budget, ma anche per la sua assoluta neutralità.
L’approccio conservativo alla ristrutturazione e il grande amore per gli arredi di recupero sono da sempre una cifra distintiva del lavoro dello studio 02A. «Nel lavoro dell’architetto ripensare gli spazi non basta, è anche importante che la scelta di arredi e decori possa offrire un layout esteticamente gradevole», racconta l’architetto Rulli. Per questo, è buona pratica dello studio accompagnare i clienti alla scoperta di showroom o, a seconda del caso, mercatini, dove poter selezionare insieme dei pezzi che risultino non solo accattivanti, ma anche coerenti con con le caratteristiche dell’appartamento.
L’approccio conservativo alla ristrutturazione e il grande amore per gli arredi di recupero sono da sempre una cifra distintiva del lavoro dello studio 02A. «Nel lavoro dell’architetto ripensare gli spazi non basta, è anche importante che la scelta di arredi e decori possa offrire un layout esteticamente gradevole», racconta l’architetto Rulli. Per questo, è buona pratica dello studio accompagnare i clienti alla scoperta di showroom o, a seconda del caso, mercatini, dove poter selezionare insieme dei pezzi che risultino non solo accattivanti, ma anche coerenti con con le caratteristiche dell’appartamento.
PRIMA. Vero e proprio fiore all’occhiello di tutto l’appartamento, i pavimenti sono stati debitamente trattati per poterne riportare alla luce, quando possibile, tutta la bellezza originale. Levigate e quindi lucidate, le mattonelle sono state sostituite solo là dove erano realmente in cattive condizioni. È il caso del pavimento del salotto, dove sono state preservate solo le cementine in buone condizioni, mentre quelle troppo rovinate sono state sostituite da mattonelle nere acquistate da D’Ascenzi a Montoretondo, dando vita a un motivo a scacchi non originale sebbene in linea con l’estetica della casa.
La camera da letto matrimoniale si distingue per la spiccata neutralità del letto e dell’armadio: a saltare all’occhio come vero protagonista del décor rimane infatti il pavimento, animato da cementine con pattern a croce greca con terminazioni trilobe.
Come Si Recupera un Pavimento in Graniglia? I Pro Rispondono
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PRIMA. In questa immagine, i lavori in corso d’opera nella stanza da letto. L’armadio che vediamo nella foto, acquistato in un negozio dell’usato, è stato circondato da una parete di cartongesso simulando così la realizzazione di un armadio a muro. La soluzione, molto economica, ha permesso non solo di valorizzare un pezzo di arredo certamente neutro sebbene non di pregevole fattura, ma anche di ricavare un piccolo spazio sgabuzzino oggi destinato a ospitare la lettiera del gatto.
Accanto alla porta bianca in legno a filo muro che dà accesso allo sgabuzzino, troviamo l’ingresso nella seconda camera e quindi l’accesso al bagno.
Prima di procedere all’abbattimento del tramezzo tra questi due spazi, è stata collocata una trave IPE140 posata su appositi angolari realizzati ad hoc per l’appartamento. Poiché il tramezzo fungeva da rompitratta rispetto ai travetti collocati ortogonalmente rispetto alle pareti portanti, l’intervento si è reso necessario per escludere qualsiasi tipo di lesione sul lastrico sovrastante.
Prima di procedere all’abbattimento del tramezzo tra questi due spazi, è stata collocata una trave IPE140 posata su appositi angolari realizzati ad hoc per l’appartamento. Poiché il tramezzo fungeva da rompitratta rispetto ai travetti collocati ortogonalmente rispetto alle pareti portanti, l’intervento si è reso necessario per escludere qualsiasi tipo di lesione sul lastrico sovrastante.
Nel bagno, il lavabo trova in un vecchio tavolino un inedito piano di appoggio. A terra sono state posate le mattonelle in gres porcellanato Rewind Patchwork di Ragno, scelte per il motivo vintage che le legava allo stile dell’appartamento. A parete, invece, mattonelle della linea Rewind ad effetto cemento, sempre di Ragno.
Usata come studio o per accogliere gli ospiti, l’ultima stanza da letto – a detta di tutti la più bella della casa grazie al suo doppio affaccio su Porta Maggiore e le vie che qui confluiscono – è arredata ancora una volta vecchi arredi di famiglia, tra cui spicca un portabiancheria del ‘700 con eleganti bugne decorate affiancato da un cavalletto da pittore utilizzato a scopo decorativo. Ancora una volta, uno spazio dove ritrovarsi a guardare il tramonto, con un occhio alle rovine e l’altro al brulichio di una piazza in costante movimento.
A sinistra, la pianta dell’appartamento ante operam; a destra, la pianta dell’appartamento dopo la ristrutturazione. Da notare: l’intervento nella zona giorno e l’ottimizzazione dello spazio nella stanza da bagno.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Chi ci abita: una coppia di professionisti (lei è una restauratrice, lui un attore), con il gatto
Dove: Porta Maggiore, Roma
Superficie: 70 m² distribuiti tra salotto, cucina, due stanze da letto, bagno e sgabuzzino
Anno di costruzione: 1920 circa
Anno di ristrutturazione: 2015
Architetti: Marco Rulli e Thomas Grossi di 02A Studio
Siamo a Porta Maggiore, una delle piazze più monumentali che si affacciano sul perimetro della vecchia cinta muraria della Roma imperiale e papalina. È proprio qui – nel punto di convergenza tra le Mura Aureliane e l’acquedotto Claudio, in un luogo molto “romano” non solo per la presenza spiccata di importanti reperti storici, ma anche per la veracità un po’ caotica che un grande punto di snodo finisce spesso per assumere – che una coppia aveva individuato un promettente appartamento in vendita ubicato all’ultimo piano di un grande palazzo in stile umbertino, affacciato proprio sulla piazza.