Come Si Recupera un Pavimento in Graniglia? I Pro Rispondono
Cosa serve sapere per restaurare un vecchio pavimento in graniglia o cementine? Come ingaggiare un levigatore fidato?
I pavimenti di graniglia, cementine o marmo, sono presenti nelle case di tutta Italia costruite in particolare nel Dopoguerra e negli anni Sessanta-Settanta, periodo del boom edilizio.
Questi bellissimi pavimenti stanno tornando ora più che mai di moda – da tempo sono stati riscoperti all’estero, forse ci accorgiamo solo ora della peculiarità del nostro patrimonio? –, tanto che non esiste azienda di piastrelle che non proponga delle varianti in graniglia più o meno colorata. Questo per chi non ha la fortuna di possedere un pavimento antico. Ma nel caso in cui ci si dovesse imbattere nell’acquisto di un immobile con queste caratteristiche, o si desideri restaurare un pavimento usurato, qual è la prassi e cosa chiedere al professionista?
Questi bellissimi pavimenti stanno tornando ora più che mai di moda – da tempo sono stati riscoperti all’estero, forse ci accorgiamo solo ora della peculiarità del nostro patrimonio? –, tanto che non esiste azienda di piastrelle che non proponga delle varianti in graniglia più o meno colorata. Questo per chi non ha la fortuna di possedere un pavimento antico. Ma nel caso in cui ci si dovesse imbattere nell’acquisto di un immobile con queste caratteristiche, o si desideri restaurare un pavimento usurato, qual è la prassi e cosa chiedere al professionista?
Valutare le condizioni
«La prima cosa da fare è un sopralluogo per determinare il tipo di materiale, lo stato del pavimento e se si trova all’ interno, semi interno/esterno o all’esterno», spiega Ivano Sarma.
David Gaglio ci racconta che con i moderni sistemi basta anche un messaggio su WhatsApp per dare un giudizio molto vicino alla realtà. Ovviamente questo si fa per dare al cliente un’idea sulla fattibilità dell’intervento e una stima dei costi; poi una visita in loco è assolutamente necessaria.
«La prima cosa da fare è un sopralluogo per determinare il tipo di materiale, lo stato del pavimento e se si trova all’ interno, semi interno/esterno o all’esterno», spiega Ivano Sarma.
David Gaglio ci racconta che con i moderni sistemi basta anche un messaggio su WhatsApp per dare un giudizio molto vicino alla realtà. Ovviamente questo si fa per dare al cliente un’idea sulla fattibilità dell’intervento e una stima dei costi; poi una visita in loco è assolutamente necessaria.
Hai bisogno di un professionista per il tuo progetto "ristrutturazione edilizia"?
Troviamo i professionisti più adatti a te
Troviamo i professionisti più adatti a te
«Pavimenti apparentemente puliti e semilucidi possono essere molto consumati e aver bisogno di una fase di sgrossatura (pulizia profonda della superficie) molto lunga e difficile, altri che magari sono sporchi e opachi si lavorano con più facilità», continua Gaglio.
Rosario Messina spiega che c’è anche da valutare se le mattonelle sono ben ferme o magari qualcuna è da consolidare; infatti ci sono casi in cui è consigliabile togliere le mattonelle, rinnovare il massetto dedicato e rifare la posa.
«Le pavimentazioni devono avere una perfetta aderenza con il sottofondo per poter lavorare correttamente», spiega Sarma.
Rosario Messina spiega che c’è anche da valutare se le mattonelle sono ben ferme o magari qualcuna è da consolidare; infatti ci sono casi in cui è consigliabile togliere le mattonelle, rinnovare il massetto dedicato e rifare la posa.
«Le pavimentazioni devono avere una perfetta aderenza con il sottofondo per poter lavorare correttamente», spiega Sarma.
Lo spessore conta
«In linea di massima i passaggi per recuperare un pavimento – sia esso di graniglia, marmo o cementine – sono praticamente gli stessi; cambia solo come si trattano le fughe. In alcuni casi le graniglie sono talmente consumate che non permettono di eseguire una levigatura vera e propria», precisa Sarma. Infatti una cosa molto importante è valutare bene quanto spessore di graniglia si ha a disposizione per la lavorazione. Quando si ha poco spessore – vuoi perché la posa, a suo tempo, non è stata fatta a regola d’arte, vuoi perché interventi precedenti hanno peggiorato le condizioni – allora è meglio eseguire una microlevigatura, spiega Messina.
La microlevigatura è una tipologia di lavorazione della superficie molto veloce e pratica, ma è da utilizzare solo quando il professionista ritiene che sia opportuno.
«In linea di massima i passaggi per recuperare un pavimento – sia esso di graniglia, marmo o cementine – sono praticamente gli stessi; cambia solo come si trattano le fughe. In alcuni casi le graniglie sono talmente consumate che non permettono di eseguire una levigatura vera e propria», precisa Sarma. Infatti una cosa molto importante è valutare bene quanto spessore di graniglia si ha a disposizione per la lavorazione. Quando si ha poco spessore – vuoi perché la posa, a suo tempo, non è stata fatta a regola d’arte, vuoi perché interventi precedenti hanno peggiorato le condizioni – allora è meglio eseguire una microlevigatura, spiega Messina.
La microlevigatura è una tipologia di lavorazione della superficie molto veloce e pratica, ma è da utilizzare solo quando il professionista ritiene che sia opportuno.
«Abbiamo recuperato pavimenti in apparenza distrutti, ma che con un’accurata analisi e una successiva levigatura hanno ripreso il vigore iniziale, se non sono diventati addirittura più belli, visto l’utilizzo di più moderni e sofisticati abrasivi. Cosa diversa è il recupero delle cementine che, avendo solo una parte superficiale decorata, levigandole si rischierebbe di consumarla per intero. Fortunatamente oggi esistono dei dischi diamantati che seguendo le ondulazioni della pavimentazione, microlevigano la superficie dando dei risultati veramente eccellenti», racconta David Gallio.
Quanto tempo ci vuole e quanto costa?
Le principali fasi di lavorazione che effettua un levigatore sono la sgrossatura, lavaggio e stuccatura delle fughe, la levigatura e la lucidatura (se si vuole un pavimento a specchio; Rosario Messina infatti suggerisce «da non escludere a priori una finitura levigato naturale, anziché lucida»).
In linea di massima si riescono a fare 18-20 m² al giorno, ma questo può variare di molto in base alle condizioni. Mai più di 30 m² però.
Le principali fasi di lavorazione che effettua un levigatore sono la sgrossatura, lavaggio e stuccatura delle fughe, la levigatura e la lucidatura (se si vuole un pavimento a specchio; Rosario Messina infatti suggerisce «da non escludere a priori una finitura levigato naturale, anziché lucida»).
In linea di massima si riescono a fare 18-20 m² al giorno, ma questo può variare di molto in base alle condizioni. Mai più di 30 m² però.
«Le lavorazioni di ripristino non sono più lunghe e sporche come un tempo, anzi, con i macchinari e i materiali disponibili oggi è possibile rilucidare le pavimentazioni molto più velocemente di un tempo e con risultati eccellenti», spiega Gianfranco Carraro.
Per dare un’idea, per recuperare delle graniglie che non presentino grossi problemi strutturali, e per metrature superiori ai 25 m², il costo si aggira attorno ai 20/25 €/m². Chi sta sotto queste tariffe è probabile che non sia un tecnico in grado di garantire qualità e professionalità.
Per dare un’idea, per recuperare delle graniglie che non presentino grossi problemi strutturali, e per metrature superiori ai 25 m², il costo si aggira attorno ai 20/25 €/m². Chi sta sotto queste tariffe è probabile che non sia un tecnico in grado di garantire qualità e professionalità.
Come si ingaggia un Pro levigatore?
Gianfranco Carraro suggerisce di trovare una ditta con referenze qualificate. Richiedere loro di fare delle campionature sul pavimento da trattare, delle brochure di lavorazioni eseguite in modo da vedere i risultati in foto. Guardare le recensioni su Houzz, il loro sito e altri profili social, se hanno dei video di lavorazioni…
«Un buon levigatore è come un bravo medico: deve trasmettere sicurezza al proprio cliente che in fin dei conti, inizialmente, di lui sa solo il nome. Il cliente non deve preoccuparsi di chiedere, di fare domande all’artigiano, il quale a sua volta dovrà essere disponibile e trasparente. Costruire subito un rapporto di fiducia tra cliente e professionista è la base per avere delle soddisfazioni», conclude Carraro.
Gianfranco Carraro suggerisce di trovare una ditta con referenze qualificate. Richiedere loro di fare delle campionature sul pavimento da trattare, delle brochure di lavorazioni eseguite in modo da vedere i risultati in foto. Guardare le recensioni su Houzz, il loro sito e altri profili social, se hanno dei video di lavorazioni…
«Un buon levigatore è come un bravo medico: deve trasmettere sicurezza al proprio cliente che in fin dei conti, inizialmente, di lui sa solo il nome. Il cliente non deve preoccuparsi di chiedere, di fare domande all’artigiano, il quale a sua volta dovrà essere disponibile e trasparente. Costruire subito un rapporto di fiducia tra cliente e professionista è la base per avere delle soddisfazioni», conclude Carraro.
Questa storia è stata pubblicata il 31 agosto 2017 e poi aggiornata
Raccontaci: hai mai dovuto far restaurare un pavimento in graniglia? Quali sono state le difficoltà maggiori? Condividi la tua esperienza nei Commenti qui sotto.
Altro
I Consigli dei Pro per Ricoprire un Vecchio Pavimento con il Parquet
Maioliche, Ceramiche & Co., i Pavimenti che Decorano la Cucina
Raccontaci: hai mai dovuto far restaurare un pavimento in graniglia? Quali sono state le difficoltà maggiori? Condividi la tua esperienza nei Commenti qui sotto.
Altro
I Consigli dei Pro per Ricoprire un Vecchio Pavimento con il Parquet
Maioliche, Ceramiche & Co., i Pavimenti che Decorano la Cucina
Consigli professionali di:
Cerchi un levigatore nella tua zona? Visita il profilo dell’Associazione Levigatori d’Italia; sul sito web dell’Associazione trovi l’elenco completo dei soci.
Puoi anche guardare nella sezione Professionisti “marmi e pietre“. La sezione Professionisti serve proprio per trovare gli esperti per ristrutturare/decorare/arredare casa.