My Houzz a Roma: La Casa di Due Creativi, Tra Fotografia e Teatro
Le passioni dei proprietari di casa dettano le regole d’arredo in questa luminosa abitazione romana
L’appartamento di Irene, photoeditor e direttrice creativa, e Marcello, regista teatrale, è il risultato dell’unione di due passioni molto forti e di un’idea chiara di come deve essere pensato l’interior design per non cancellare la storia della casa, permettendole di raccontare i nuovi proprietari. Con l’aiuto degli architetti di Matca Studio, questo appartamento ai margini del Pigneto, quartiere romano in pieno fermento e rinascita, è stato plasmato sulle personalità dei due proprietari, e sulla loro visione dello stile che deve avere una casa e di come questa debba essere fruita. Gli spazi di questo appartamento sono così diventati luminosi, in comunicazione gli uni con gli altri e accoglienti per i padroni di casa, i loro ospiti e le loro passioni.
E infatti, è stato amore a prima vista: i soffitti alti, la luce, la decorazione a stucco del soffitto, la distribuzione degli spazi sui due piani, la storia dell’appartamento e la possibilità di adattarlo alle esigenze dei proprietari di casa e della loro cagnolina. Tutto come desiderato, anche se fuori dai confini del Pigneto.
Il soggiorno è lo spazio che più chiaramente racconta la storia e le passioni di Irene e Marcello. Lui è un regista teatrale, e proprio grazie alla scuola di teatro si sono conosciuti. Il teatro è quindi importante per entrambi: la lampada di scena e l’enciclopedia dello spettacolo di Alberto Lionello, che fa da quinta al tavolo, ne sono chiara testimonianza.
Il soggiorno è lo spazio che più chiaramente racconta la storia e le passioni di Irene e Marcello. Lui è un regista teatrale, e proprio grazie alla scuola di teatro si sono conosciuti. Il teatro è quindi importante per entrambi: la lampada di scena e l’enciclopedia dello spettacolo di Alberto Lionello, che fa da quinta al tavolo, ne sono chiara testimonianza.
Irene è direttore creativo dello studio di progettazione e produzione fotografica DER Lab ed è anche per questo che la fotografia è un elemento narrativo della casa, con stampe, ognuna con una storia, rapporto o momento della vita, parte di progetti curati o realizzati. «Non si tratta solo di elementi decorativi», specifica Irene.
Il tavolo, comprato a Napoli dalla nonna di Marcello e passato a lui dalla madre è infatti circondato dalle fotografie. Pur essendo un tavolo di antiquariato è accoppiato con le sedie DSR di Vitra. «Io le adoro – racconta Irene – e poi ci piacciono le contaminazioni!».
Il tavolo, comprato a Napoli dalla nonna di Marcello e passato a lui dalla madre è infatti circondato dalle fotografie. Pur essendo un tavolo di antiquariato è accoppiato con le sedie DSR di Vitra. «Io le adoro – racconta Irene – e poi ci piacciono le contaminazioni!».
Altra presenza fondamentale in casa è quella di Zazie, la cagnolina, che ha anche lei il suo posto di rilievo in soggiorno.
La prima zona lavoro, situata in fondo al soggiorno, è lo studio di Marcello, il quale, occupandosi spesso di montaggio video, aveva bisogno di una postazione dove ospitare tre monitor, scelti anche per la loro estetica e montati sopra una scrivania anni Trenta che apparteneva al nonno.
Una libreria a tutta parete, realizzata con i moduli Billy di Ikea, ospita la collezione di Cd (soprattutto musica indie, elettronica e post rock) e i libri di teatro di Marcello.
Una libreria a tutta parete, realizzata con i moduli Billy di Ikea, ospita la collezione di Cd (soprattutto musica indie, elettronica e post rock) e i libri di teatro di Marcello.
La camera da letto è l’ambiente più appartato di casa. Ma anch’essa non ha porte, come tutti gli altri spazi di casa (esclusi i bagni). Irene e Marcello, hanno infatti espressamente richiesto che nel progetto di ristrutturazione fosse assente ogni separazione tra funzioni e spazi, tra i vari momenti della vita in casa.
Sulla parete che nasconde la cabina armadio, una testiera dell’Ottocento, comprata in un mercatino vintage, è sovrastata da una scritta al neon Closer, parola scelta con cura, anche perché titolo di un importante spettacolo portato in scena da Marcello.
Scritta al neon: Letters di Seletti; lampade sui comodini: Ikea
Sulla parete che nasconde la cabina armadio, una testiera dell’Ottocento, comprata in un mercatino vintage, è sovrastata da una scritta al neon Closer, parola scelta con cura, anche perché titolo di un importante spettacolo portato in scena da Marcello.
Scritta al neon: Letters di Seletti; lampade sui comodini: Ikea
Di fronte al letto c’è una credenza sorrentina degli anni Cinquanta, comprata da un rigattiere napoletano, che il caso vuole sia stato un ex alunno della madre di Irene.
Il bagno padronale è moderno e funzionale. Nonostante non sia stato toccato dalla ristrutturazione voluta da Irene e Marcello, è coerente con lo stile e le atmosfere del resto di casa (anche qui troviamo fotografia e teatro, con manifesti e fotografie appesi alle pareti) ed è caratterizzato da una profonda e spaziosa doccia, rivestita da un luminoso mosaico perlato, e che ha fatto innamorare Marcello a prima vista.
Sanitari: Flaminia
Sanitari: Flaminia
Tornando all’ingresso di casa troviamo una piccola sala lettura, uno spazio pensato per parlare subito della casa e dei proprietari a chi entra, con libri di fotografia, di teatro e dischi.
Carta da parati: Cole & Son
Carta da parati: Cole & Son
Dalla sala lettura, una scala di metallo porta al piano superiore, che ospita lo studio di Irene, la cucina e il terrazzo.
Sotto la scala, uno specchio riflette una macchina di latta comprata da Irene in Angola, durante un viaggio al termine del quale ha conosciuto Marcello. Il tavolino su cui si appoggiano è quello di una macchina da cucire Necchi, comprato da un rigattiere napoletano e restaurato da Irene e sua madre.
Sotto la scala, uno specchio riflette una macchina di latta comprata da Irene in Angola, durante un viaggio al termine del quale ha conosciuto Marcello. Il tavolino su cui si appoggiano è quello di una macchina da cucire Necchi, comprato da un rigattiere napoletano e restaurato da Irene e sua madre.
Salendo al piano superiore (l’ultimo dell’edificio) troviamo lo studio di Irene, diviso dalla cucina tramite una porta scorrevole in metallo. La stanza è caratterizzata da una carta da parati tropicale, scelta perché ricordava lo stile del Beverly Hills Hotel di Los Angeles, di cui Irene si è innamorata durante un viaggio effettuato da piccola.
Gli architetti di Matca Studio si sono occupati della ristrutturazione e dell’interior design dell’appartamento, necessario per realizzare un progetto che fosse coerente attraverso il cambio di funzione di alcuni spazi, ma senza snaturare la casa, cancellandone la storia passata. Lo studio di Irene, che in precedenza era la zona pranzo accessoria alla cucina, è uno di questi spazi. La seduta è una vecchia sedia da insegnante, scovata in un mercatino, restaurata e dipinta da Irene.
Carta da parati: La Havane di Nobilis; tavolino: Chele di Atipico, design Antonino Sciortino
Gli architetti di Matca Studio si sono occupati della ristrutturazione e dell’interior design dell’appartamento, necessario per realizzare un progetto che fosse coerente attraverso il cambio di funzione di alcuni spazi, ma senza snaturare la casa, cancellandone la storia passata. Lo studio di Irene, che in precedenza era la zona pranzo accessoria alla cucina, è uno di questi spazi. La seduta è una vecchia sedia da insegnante, scovata in un mercatino, restaurata e dipinta da Irene.
Carta da parati: La Havane di Nobilis; tavolino: Chele di Atipico, design Antonino Sciortino
La cucina, semplice e funzionale mantiene la luminosità che arriva dalle finestre grazie alla scelta del bianco che ricopre quasi tutte le superfici, incluso il soffitto a travi.
Cucina: Snaidero; sgabelli: Ikea
Cucina: Snaidero; sgabelli: Ikea
Anche il terrazzo di casa, a cui si accede passando dallo studio di Irene, è molto curato e accogliente. La panca su cui Irene e Marcello si siedono con i loro ospiti per le cene estive è uno degli elementi che testimonia la storia precedente dell’appartamento: deriva da una scrivania, così come il tavolino in salotto, che prima si trovava nella sala lettura.
Il fascino di questo appartamento non si limita agli interni, ma riserva un’ultima sorpresa sulla facciata esterna del palazzo, decorata da un murales del duo tedesco Herakut che recita: “Nei nostri momenti di bisogno ci affidiamo alle persone come famiglia. Sarebbe bello se potessimo ricordarci di questi legami anche nei momenti di forza”.
Guarda tutte le foto di questa casa
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Irene Alison e Marcello Cotugno con la cagnolina Zazie
Dove: Roma, zona Torpignattara
Superficie: 150 m² distribuiti su due piani (il 4° e il 5° del palazzo). Al primo livello c’è l’ingresso con angolo lettura, il soggiorno, lo studio di Marcello, la camera da letto e due bagni; al secondo livello: la cucina, lo studio di Irene e il terrazzo che misura 40 m².
Anno di costruzione: anni 40
Anno di ristrutturazione: 2016
Architetti: Matca Studio
Irene e Marcello hanno abitato per anni al Pigneto e quando hanno deciso di cambiare casa, non volevano per nessuna ragione cambiare anche zona. Questa decisione, però, stava rendendo la ricerca di una nuova abitazione lunga e difficile. Finché non è arrivata la telefonata dell’agente immobiliare: «Marce’, ho trovato la casa perfetta pe’ tu’ moglie!».