Come Una Masseria per Famiglie È Ritornata alla Tradizione
Il restauro essenziale di una masseria pugliese dell’800: un tributo alle architetture storiche e ai materiali locali
Come preservare l’essenzialità e il rigore di un’antica masseria pugliese adattandola alle esigenze di una famiglia in vacanza? Il compito di dare risposta a questo dilemma è stato messo nelle mani degli architetti dello Studio Talent, che hanno trovato la soluzione proprio nel restare fedeli alle origini, utilizzando tecniche di restauro conservativo e conoscenze moderne per rendere “invisibile” l’intervento. Il primo step, infatti, è stato consolidare la struttura, dare sostegno all’edificio per salvarlo e consegnarlo al futuro.
La masseria non si trovava allo stato di rudere, ma era in totale abbandono. All’interno le volte realizzate in pietra a secco – tipica del luogo – non garantivano la stabilità richiesta dalle norme antisismiche e dunque sono state consolidate con interventi in cemento armato. E non sono state rivestite per lasciare a vista la pietra bianca locale. Il camino è stato ridisegnato e ampliato rispetto a quello originario, pur mantenendo le giuste proporzioni.
Anche per le pareti di tutta la casa è stato scelto un semplice intonaco bianco con una finitura in latte di calce e per i pavimenti l’architetto ha adottato un uniforme rivestimento in cocciopesto: un impasto di calce, tradizionale dell’epoca di edificazione, in una tinta chiara color sabbia, in continuità con il pavimento esterno in pietra.
I grandi accessi ai locali del piano terra, un tempo magazzini adibiti al lavoro contadino, sono diventati vetrate sull’esterno, incorniciando lo scenario naturale e lasciando entrare il vento di mare, che dista solo 7 chilometri.
I grandi accessi ai locali del piano terra, un tempo magazzini adibiti al lavoro contadino, sono diventati vetrate sull’esterno, incorniciando lo scenario naturale e lasciando entrare il vento di mare, che dista solo 7 chilometri.
Vetro e acciaio costituiscono proprio il collegamento tra esterno e interno: al piano terra, oltre al salotto, c’è anche la grande cucina, in cui l’architetto è riuscito a fondere le origini rustiche e la vocazione elegante della casa, grazie a una scelta accorta degli arredi, fatta in collaborazione con i proprietari. Gli elementi contemporanei – vedi il tavolo e le luci – sono accostati a elementi tecnici – come la cucina in acciaio – ed elementi “poveri” come la vecchia madia in legno.
Cucina su misura: Alpes
Cucina su misura: Alpes
Al primo piano, troviamo la camera padronale il cui letto è stato fatto su misura da maestranze locali, in ferro.
Le porte originali, irrimediabilmente deteriorate, lasciavano però intravedere il loro colore di origine, questo celeste polvere che è stato ripreso, identico, nelle porte rifatte.
Le porte originali, irrimediabilmente deteriorate, lasciavano però intravedere il loro colore di origine, questo celeste polvere che è stato ripreso, identico, nelle porte rifatte.
In tutti i bagni, le docce sono a filo pavimento e le piastrelle sono totalmente assenti: il cocciopesto, infatti, risulta estremamente impermeabile.
Rubinetteria: Pegaso di Ponsi; lavabo d’appoggio: Shui di CIelo
Rubinetteria: Pegaso di Ponsi; lavabo d’appoggio: Shui di CIelo
Accanto alla camera da letto e al bagno padronale, ci sono un piccolo soggiorno e un angolo studio della padrona di casa, ricavato dalla conversione della vecchia cucina, di cui conserva ancora il camino originario.
Dallo studio, le scale danno accesso al terrazzo di copertura e sembrano scavate nella muratura. Le pedate sono state pulite ma non restaurate, i segni dell’usura sono stati lasciati volutamente evidenti, a raccontare la lunga storia di questa masseria.
Gli ambienti destinati agli ospiti si trovano invece al piano terra, dove un tempo trovavano ricovero gli animali: qui l’antica mangiatoia in pietra è stata preservata e valorizzata e funge ora da piano d’appoggio e contenimento.
La porta finestra degli ospiti affaccia su una delle quattro corti in cui è suddivisa l’area esterna. E costituisce una sorta di accesso privato a loro riservato.
Ciascuna delle quattro corti, infatti, è stata ripristinata: quella a ridosso della cucina ospita l’orto con vasche di coltivazione di ortaggi e fiori da recidere per poi metterli in casa, in una seconda corte sono stati piantati agrumi e melograni, sulla corte attinente alle camere degli ospiti c’è un grande fico e piante di lavanda profumata, infine la corte della piscina ospita vegetazione mediterranea.
La piscina richiama nell’aspetto le antiche vasche di irrigazione: non è a sfioro bensì emerge di circa 45 cm con un bordo abbastanza alto e profondo da fungere sia da seduta – in occasione delle feste – sia da lettino prendisole. Il fondo, anch’esso in impasto di calce, è scuro, in modo tale da dare all’acqua un effetto di colorazione turchese, più intenso e interessante rispetto al solito azzurro chiaro delle piscine tradizionali.
Confrontando le immagini di prima e dopo i lavori, si ha subito chiaro l’intento dell’architetto: essere rigorosi nel compiere un intervento rispettoso delle origini e il più possibile nascosto, sfruttando competenze e tecnologie innovative: sul tetto sono stati istallati pannelli solari per l’acqua calda; riscaldamento e raffreddamento della casa sono a pavimento.
Tutto contribuisce a renderla accogliente e allo stesso tempo a farla assomigliare, formalmente, alla masseria operosa che era un tempo.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: è la casa vacanze di una coppia di italiani che vive a Parigi e dei loro figli
Dove: Ostuni (Brindisi)
Anno di ristrutturazione: 2015
Architetto: Studio Talent
Superficie: 300 m², 5 camere da letto e 4 bagni; corte/giardino di 2.000 m²
Costo: circa 700 mila euro
Il particolare interessante: l’ampio giardino si sviluppa tutto attraverso le quattro corti, ciascuna destinata a una coltivazione arborea diversa e a una diversa funzione. É la conformazione tipica delle masserie pugliesi del XIX secolo, in cui il piano terra dell’edificio era adibito al lavoro contadino e il primo piano ospitava gli ambienti usati dal padrone di casa.