Vuoi Abitare in una Casa Naturale? 3 Esperti Spiegano Come Fare
Tre professionisti spiegano che cosa vuol dire progettare (e vivere) in un’abitazione naturale
Greta La Rocca
18 maggio 2017
Collaboratore Houzz Magazine. Giornalista, svolgo anche attività di Ufficio Stampa e mi occupo di tutto ciò che riguarda la Comunicazione, off e on line.
Curiosa e appassionata scrivo da sempre (anche) di architettura e design.
Affascinata dalla bellezza, cerco il giusto compromesso tra estetica e funzionalità.
Collaboratior of Houzz Magazine. Journalist; I do PR activities also and in communication in general, both on and off line.
Curious and passionate, I write since ever (also) of Architecture and Design. Fascinated by beauty, I look for the right balance between esthetic and functionality.
Collaboratore Houzz Magazine. Giornalista, svolgo anche attività di Ufficio Stampa... Altro
Quando possiamo affermare di vivere in un edificio naturale? Come possiamo progettare la nostra abitazione in modo che sia anche sostenibile ed ecologica? E se viviamo in un appartamento, quali interventi si possono prevedere? Abbiamo chiesto a tre architetti di svelarci tutti i segreti di questa tipologia di costruzione.
Prima di indagare gli aspetti tecnici che vedremo in questo Ideabook, c’è una premessa che i nostri esperti hanno sottolineato: è importante affidarsi a un professionista in grado di progettare edifici capaci di preservare la qualità dell’aria negli ambienti costruiti, garantendo isolamento termico, traspirabilità e fonoassorbenza.
Consigli professionali di:
Prima di indagare gli aspetti tecnici che vedremo in questo Ideabook, c’è una premessa che i nostri esperti hanno sottolineato: è importante affidarsi a un professionista in grado di progettare edifici capaci di preservare la qualità dell’aria negli ambienti costruiti, garantendo isolamento termico, traspirabilità e fonoassorbenza.
Consigli professionali di:
- Mariastefania Bianco, architetto (prov. di Bari)
- Mauro Rivolta, architetto di Studio Ecoarch (Varese)
- Mauro Attura, architetto di Studio Casambiente (prov. di Gorizia)
Quando una casa è naturale?
Quando parliamo di casa naturale, vogliamo far riferimento in modo particolare alla sua struttura, agli impianti, alle fondamenta, al terreno e non esclusivamente agli arredi.
Una casa è naturale quando è stata progettata con l’uso di materiali reperibili in natura, per cui sono limitati allo stretto necessario quelli di origine petrolchimica, per esempio i PVC o EPS come suggerisce l’architetto Rivolta, o che hanno un consumo eccessivo di energia grigia, tra cui alluminio o cemento armato.
Questa tipologia di abitazione è bioclimatica, per cui rispetta il paesaggio e il contesto nel quale è stata realizzata. Ed è anche biocompatibile, ricorda l’architetto Bianco, perchè durante l’intero suo ciclo di vita, dalla fase di progettazione a quella di dismissione, non produce alterazioni negative.
Quando parliamo di casa naturale, vogliamo far riferimento in modo particolare alla sua struttura, agli impianti, alle fondamenta, al terreno e non esclusivamente agli arredi.
Una casa è naturale quando è stata progettata con l’uso di materiali reperibili in natura, per cui sono limitati allo stretto necessario quelli di origine petrolchimica, per esempio i PVC o EPS come suggerisce l’architetto Rivolta, o che hanno un consumo eccessivo di energia grigia, tra cui alluminio o cemento armato.
Questa tipologia di abitazione è bioclimatica, per cui rispetta il paesaggio e il contesto nel quale è stata realizzata. Ed è anche biocompatibile, ricorda l’architetto Bianco, perchè durante l’intero suo ciclo di vita, dalla fase di progettazione a quella di dismissione, non produce alterazioni negative.
Il ruolo del contesto
Rende la nostra abitazione “amica della natura”, anche l’ambiente sul quale è stata costruita: deve essere privo di fonti inquinanti e non umido; mentre il progetto deve tener conto della insolazione naturale, dell’isolamento, della funzionalità e assicurare un elevato grado di benessere interno ed esterno.
«La casa naturale – afferma Attura – non ha un cliché definito e riconoscibile, è un’architettura che dialoga con l’ambiente, quando questo non è eccessivamente degradato, altrimenti in quel sito non è al suo posto». Gli fa eco Rivolta: «Non si può progettare un edificio sulle Alpi come si farebbe su un’isola greca! È diverso il luogo, cambiano i problemi che le condizioni climatiche ti pongono, sono differenti le soluzioni progettuali che la bioclimatica ti stimola a definire, così come i materiali e le tecnologie da utilizzare».
Edifici naturali possono sorgere anche in aree fortemente urbanizzate. La sensibilità dell’architetto, spiega Bianco, deve essere tale da privilegiare forme e materiali locali, insiti già nella tradizione del posto, in maniera tale da rispettare anche lo spirito del luogo.
Rende la nostra abitazione “amica della natura”, anche l’ambiente sul quale è stata costruita: deve essere privo di fonti inquinanti e non umido; mentre il progetto deve tener conto della insolazione naturale, dell’isolamento, della funzionalità e assicurare un elevato grado di benessere interno ed esterno.
«La casa naturale – afferma Attura – non ha un cliché definito e riconoscibile, è un’architettura che dialoga con l’ambiente, quando questo non è eccessivamente degradato, altrimenti in quel sito non è al suo posto». Gli fa eco Rivolta: «Non si può progettare un edificio sulle Alpi come si farebbe su un’isola greca! È diverso il luogo, cambiano i problemi che le condizioni climatiche ti pongono, sono differenti le soluzioni progettuali che la bioclimatica ti stimola a definire, così come i materiali e le tecnologie da utilizzare».
Edifici naturali possono sorgere anche in aree fortemente urbanizzate. La sensibilità dell’architetto, spiega Bianco, deve essere tale da privilegiare forme e materiali locali, insiti già nella tradizione del posto, in maniera tale da rispettare anche lo spirito del luogo.
La struttura di una casa “amica della natura”
Dal punto di vista strutturale una casa naturale è normalmente costituita da strutture portanti in legno (le tecniche più comuni e utilizzate sono le strutture a telaio e in x-lam) e tamponature realizzate con materiali possibilmente isolanti. Inoltre, puntualizza Attura, questi edifici sono caratterizzati anche dall’assenza di gabbie metalliche, quindi travi e pilastri.
I Consigli degli Esperti: Guida alle Case Prefabbricate in Legno
Dal punto di vista strutturale una casa naturale è normalmente costituita da strutture portanti in legno (le tecniche più comuni e utilizzate sono le strutture a telaio e in x-lam) e tamponature realizzate con materiali possibilmente isolanti. Inoltre, puntualizza Attura, questi edifici sono caratterizzati anche dall’assenza di gabbie metalliche, quindi travi e pilastri.
I Consigli degli Esperti: Guida alle Case Prefabbricate in Legno
I materiali: non solo legno
Una casa naturale, spiega Rivolta, può essere progettata anche con fibra di lino o di cellulosa o con il sughero; mentre i rivestimenti e intonaci possono essere realizzati con la calce.
Esistono altre soluzioni “green”, ci spiegano i nostri professionisti, come per esempio i mattoni porizzati con segatura e argilla senza scorie industriali, le fibre di canapa, i pannelli in calcio-silicato, l’argilla (da utilizzare per gli intonaci), gli olii naturali e le cere consigliate per il trattamento delle superfici.
Una casa naturale, spiega Rivolta, può essere progettata anche con fibra di lino o di cellulosa o con il sughero; mentre i rivestimenti e intonaci possono essere realizzati con la calce.
Esistono altre soluzioni “green”, ci spiegano i nostri professionisti, come per esempio i mattoni porizzati con segatura e argilla senza scorie industriali, le fibre di canapa, i pannelli in calcio-silicato, l’argilla (da utilizzare per gli intonaci), gli olii naturali e le cere consigliate per il trattamento delle superfici.
A proposito degli impianti
Un’abitazione può essere naturale anche dal punto di vista impiantistico. L’architetto Attura consiglia «un impianto elettrico con disinseritone biologico e un impianto termico radiante a bassa temperatura o ad aria nel caso di abitazioni isolate e con velocità dell’aria molto bassa, in modo da non sollevare polveri o rendere l’ambiente asimmetrico dal punto di vista termico».
E a proposito del riscaldamento invernale quello radiante permette, grazie a piccoli accorgimenti tecnici, di provvedere anche al raffrescamento estivo. Rivolta invita ad «abbinarlo a una VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) che permette di far circolare l’aria all’interno dell’edificio, in questo modo sarà sempre fresca, senza che vi sia necessità di aprire le finestre con conseguente perdita di calore».
Un’abitazione può essere naturale anche dal punto di vista impiantistico. L’architetto Attura consiglia «un impianto elettrico con disinseritone biologico e un impianto termico radiante a bassa temperatura o ad aria nel caso di abitazioni isolate e con velocità dell’aria molto bassa, in modo da non sollevare polveri o rendere l’ambiente asimmetrico dal punto di vista termico».
E a proposito del riscaldamento invernale quello radiante permette, grazie a piccoli accorgimenti tecnici, di provvedere anche al raffrescamento estivo. Rivolta invita ad «abbinarlo a una VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) che permette di far circolare l’aria all’interno dell’edificio, in questo modo sarà sempre fresca, senza che vi sia necessità di aprire le finestre con conseguente perdita di calore».
La domotica in un’abitazione ecologica
Oggi possiamo avere un’abitazione naturale e, insieme, moderna, dotata per esempio anche di un impianto domotico, che permette di gestire con maggiore praticità diverse funzioni, per esempio chiudere o aprire contemporaneamente tutte le finestre di un edificio o consentire scenari d’illuminazione diversi a seconda delle occasioni. Questo, spiegano gli intervistati, consente di programmare i nostri elettrodomestici e i diversi apparecchi elettrici ottenendo massime performance e minor consumo di energia, riducendo anche i costi.
7 Cose che un’Abitazione Domotica Può Fare per Te
Oggi possiamo avere un’abitazione naturale e, insieme, moderna, dotata per esempio anche di un impianto domotico, che permette di gestire con maggiore praticità diverse funzioni, per esempio chiudere o aprire contemporaneamente tutte le finestre di un edificio o consentire scenari d’illuminazione diversi a seconda delle occasioni. Questo, spiegano gli intervistati, consente di programmare i nostri elettrodomestici e i diversi apparecchi elettrici ottenendo massime performance e minor consumo di energia, riducendo anche i costi.
7 Cose che un’Abitazione Domotica Può Fare per Te
Naturale e moderna
Una casa naturale può essere perfettamente in linea con i caratteri di un’abitazione contemporanea e avveniristica.
«Grazie a un’accurata progettazione architettonica e tecnologica, oggi è possibile progettare una casa naturale articolata su più livelli, secondo linee più essenziali, realizzata ricorrendo a modalità costruttive d’avanguardia», afferma Bianco.
Una casa naturale può essere perfettamente in linea con i caratteri di un’abitazione contemporanea e avveniristica.
«Grazie a un’accurata progettazione architettonica e tecnologica, oggi è possibile progettare una casa naturale articolata su più livelli, secondo linee più essenziali, realizzata ricorrendo a modalità costruttive d’avanguardia», afferma Bianco.
I vantaggi
Una casa amica della natura, quindi, consuma meno, è riciclabile e inquina poco, è un edificio più salubre che garantisce a chi vi abita maggior comfort, oltre ad avere un minor impatto sul paesaggio e in generale sul contesto.
Non dimentichiamo che queste abitazioni, grazie a una buona traspirazione degli ambienti, «mantengono un ottimo microclima e adeguati livelli di umidità, mentre l’elasticità insita nei materiali naturali le rende antisismiche – spiega Bianco e aggiunge – a “fine vita” la quasi totalità dell’edificio può essere riciclata o biodegradata, questo permette di abbattere i costi».
Una casa amica della natura, quindi, consuma meno, è riciclabile e inquina poco, è un edificio più salubre che garantisce a chi vi abita maggior comfort, oltre ad avere un minor impatto sul paesaggio e in generale sul contesto.
Non dimentichiamo che queste abitazioni, grazie a una buona traspirazione degli ambienti, «mantengono un ottimo microclima e adeguati livelli di umidità, mentre l’elasticità insita nei materiali naturali le rende antisismiche – spiega Bianco e aggiunge – a “fine vita” la quasi totalità dell’edificio può essere riciclata o biodegradata, questo permette di abbattere i costi».
Costi (e benefici)
Una casa naturale richiede un investimento economico maggiore rispetto a un’abitazione costruita in edilizia convenzionata, a patto che abbia le medesime prestazioni energetiche e dotazioni tecnologiche. «La maggior qualità dei materiali incide mediamente sul totale dei costi della casa», dichiara Rivolta.
Non bisogna però dimenticare che il “sacrificio” economico, che dipende anche dagli impianti scelti e dalle finiture e non solo dai materiali, viene compensato dalle prestazioni raggiungibili in termini di riduzione dei consumi energetici e miglioramento della qualità dell’abitare.
L’architetto Bianco fa un interessante esempio: «Il legno per via dell’elevata coibenza termica può far risparmiare in media il 40-50% del fabbisogno energetico rispetto alla stessa costruzione in cemento. Per ottenere il medesimo valore garantito da una parete in legno di 10 cm, un muro di mattoni in cemento dovrebbe avere uno spessore di 54 cm. Se si ha a che fare con una casa di 100 m² lordi questo risparmio di materiale si traduce in un guadagno di volumetria di circa 7-8 m²».
Una casa naturale richiede un investimento economico maggiore rispetto a un’abitazione costruita in edilizia convenzionata, a patto che abbia le medesime prestazioni energetiche e dotazioni tecnologiche. «La maggior qualità dei materiali incide mediamente sul totale dei costi della casa», dichiara Rivolta.
Non bisogna però dimenticare che il “sacrificio” economico, che dipende anche dagli impianti scelti e dalle finiture e non solo dai materiali, viene compensato dalle prestazioni raggiungibili in termini di riduzione dei consumi energetici e miglioramento della qualità dell’abitare.
L’architetto Bianco fa un interessante esempio: «Il legno per via dell’elevata coibenza termica può far risparmiare in media il 40-50% del fabbisogno energetico rispetto alla stessa costruzione in cemento. Per ottenere il medesimo valore garantito da una parete in legno di 10 cm, un muro di mattoni in cemento dovrebbe avere uno spessore di 54 cm. Se si ha a che fare con una casa di 100 m² lordi questo risparmio di materiale si traduce in un guadagno di volumetria di circa 7-8 m²».
E se viviamo in un appartamento?
Se viviamo in un appartamento, possiamo intervenire in modo più limitato, per esempio sulle finiture, nel trattamento delle superfici, nei materiali di pulizia, nell’impianto luci e anche nella scelta di diffusori termici.
«L’abbinamento di materiali naturali limitato alle sole finiture può portare a vantaggi più estetici ed emozionali che di miglioramento indoor della qualità dell’aria – spiega Bianco – laddove però sussiste la possibilità di integrare alla parte strutturale una tamponatura naturale o una coibentazione a cappotto, i benefici dell’intervento sono senz’altro maggiori».
Altro
Design Green ai Raggi X: 5 Passi per Capire Cosa è Sostenibile
Raccontaci: e tu? Quali soluzioni hai scelto per rendere la tua casa “amica della natura”? Condividile nei Commenti.
Se viviamo in un appartamento, possiamo intervenire in modo più limitato, per esempio sulle finiture, nel trattamento delle superfici, nei materiali di pulizia, nell’impianto luci e anche nella scelta di diffusori termici.
«L’abbinamento di materiali naturali limitato alle sole finiture può portare a vantaggi più estetici ed emozionali che di miglioramento indoor della qualità dell’aria – spiega Bianco – laddove però sussiste la possibilità di integrare alla parte strutturale una tamponatura naturale o una coibentazione a cappotto, i benefici dell’intervento sono senz’altro maggiori».
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Salve, oggi non è facile districarsi tra gli innumerevoli materiali e le molte tecniche costruttive che offre il mercato, ma una soluzione economica ed efficace per una casa veramente naturale e con alto confort interno esiste, è la "casa di paglia". Detto così può suonare strano, ma è una soluzione intelligente ed economica. Se abbinata all'autocostruzione abbatte i costi in modo considerevole. Anche le case in terra cruda che troviamo nel centro Italia, o quelle in pietra delle Nostre montagne, se ristrutturate mantenendo la filosofia bio, sono un esempio di casa naturale e confortevole. Purtroppo gran parte dell'edilizia esistente è tutt'altro che bio, ma esistono soluzioni di ristrutturazione naturale anche per questa. Calce o argilla e calcio silicato sono ottimi alleati per le pareti, se dobbiamo lavorare solo all'interno. Paglia, lana o fibra di cellulosa possono essere usati per isolare le coperture a muretti. Il cappotto esterno può essere eseguito con paglia o canna palustre e poi intonacato a calce. Insomma le soluzioni sono molteplici e variegate, non è questa la sede per approfondire l'argomento, ma le soluzioni ci sono. Ormai la bioedilizia è per tutti!
muro isolato con paglia, con impianto di riscaldamento radiante, tutto pronto per l'intonaco in terra cruda.
Nel caso della ristrutturazione possiamo intervenire con una rasatura a calce delle murature o, ancora meglio, applicando un intonaco in terra cruda. La terra, in particolare, è perfetta per migliorare il microclima interno: depura l'aria dagli inquinanti assorbendoli, assorbe e cede umidità regolando il microclima interno. Se poi sostituiamo gli infissi vale la pena scegliere il legno che è un materiale di lunga durata e sostenibile. Chiediamo sempre che sia prevista una microventilazione in modo da non "sigillare" gli ambienti. Altrimenti sarà molto facile che si formi condensa e muffa negli angoli.