Basta Cellulari & Co! Regole per Tornare a Guardarsi negli Occhi
Trucchi per non farci soffocare da cellulari e tecnologia, recuperando benessere, libertà, noi e chiacchiere in famiglia
Iper connessi: uno stato che ci appaga ma che finisce allo stesso tempo per tenerci perennemente sollecitati e sulle spine. Come se si trattasse di un vero e proprio vizio, non riusciamo più a fare a meno della consultazione repentina del telefono o del tablet.
Allora, perché non imporsi di recuperare un ritmo più rilassato almeno tra le pareti domestiche? Organizzarsi non è complicato: basta attenersi a una piccola lista di trucchi e regole per restituire alla nostra casa il senso di un luogo dove si riesce a stare (almeno un po’) al riparo dagli stimoli onnipresenti del mondo.
Allora, perché non imporsi di recuperare un ritmo più rilassato almeno tra le pareti domestiche? Organizzarsi non è complicato: basta attenersi a una piccola lista di trucchi e regole per restituire alla nostra casa il senso di un luogo dove si riesce a stare (almeno un po’) al riparo dagli stimoli onnipresenti del mondo.
Un posto per il laptop
E se lavoriamo con il laptop? In questo caso, ci dovremo impegnare a riporre il nostro computer portatile in un luogo – meglio se sempre lo stesso – dove non possa catturare la nostra attenzione tentandoci con un uso eccessivo.
La regola vale soprattutto se non viviamo da soli e in modo particolare se abbiamo dei figli: meglio trasmettere loro una presenza il più possibile piena, di condivisione e di empatia, oppure un perenne multitasking interrotto dall’uso di dispositivi elettronici che spezza e dequalifica il nostro rapporto con loro?
E se lavoriamo con il laptop? In questo caso, ci dovremo impegnare a riporre il nostro computer portatile in un luogo – meglio se sempre lo stesso – dove non possa catturare la nostra attenzione tentandoci con un uso eccessivo.
La regola vale soprattutto se non viviamo da soli e in modo particolare se abbiamo dei figli: meglio trasmettere loro una presenza il più possibile piena, di condivisione e di empatia, oppure un perenne multitasking interrotto dall’uso di dispositivi elettronici che spezza e dequalifica il nostro rapporto con loro?
Attenzione ai cavi
Un alimentatore buttato sul tappeto in salotto? Un caricabatterie attaccato ad ogni presa? Non scherziamo. Per quanto ognuno di noi abbia il sacrosanto diritto di organizzarsi al meglio la propria vita fatta (per tutti, volenti o nolenti) di telefoni cellulari, tablet, cavi USB e computer da ricaricare (con cavi che magari stanno nello stesso posto proprio per non confonderci e sapere di poter contare sempre su di loro), dovremmo cercare di raggruppare in un unico punto tutti i caricabatterie usati di frequente. Ad esempio, in un cassetto o cestino.
Un alimentatore buttato sul tappeto in salotto? Un caricabatterie attaccato ad ogni presa? Non scherziamo. Per quanto ognuno di noi abbia il sacrosanto diritto di organizzarsi al meglio la propria vita fatta (per tutti, volenti o nolenti) di telefoni cellulari, tablet, cavi USB e computer da ricaricare (con cavi che magari stanno nello stesso posto proprio per non confonderci e sapere di poter contare sempre su di loro), dovremmo cercare di raggruppare in un unico punto tutti i caricabatterie usati di frequente. Ad esempio, in un cassetto o cestino.
Meglio una sveglia
Quante volte il cellulare ci fa compagnia come un fedele servitore sul comodino anche quando dormiamo? Tralasciando la spinosa questione dei rischi per la salute connessi ad una vicinanza prolungata con questo dispositivo, a cui la scienza non sembra ancora essere riuscita a dare una risposta univoca e condivisa dagli esperti, resta comunque l’annosa questione della sua influenza psicologica.
Il cellulare a portata di mano quando stiamo per addormentarci appare come una tentazione naturale: perché non dare un’ultima occhiata alle news? O una sbirciata a cosa succede su Facebook? Ecco, ogni tanto meglio staccare la spina: per evitare di farci stimolare oltre misura da suonerie, alert e fonti luminose e per lasciarci andare ad un buon sonno riparatore.
E per alzarci di mattina? Nessuna scusa, il cellulare non ci serve: si può contare sulla buona vecchia sveglia.
Quante volte il cellulare ci fa compagnia come un fedele servitore sul comodino anche quando dormiamo? Tralasciando la spinosa questione dei rischi per la salute connessi ad una vicinanza prolungata con questo dispositivo, a cui la scienza non sembra ancora essere riuscita a dare una risposta univoca e condivisa dagli esperti, resta comunque l’annosa questione della sua influenza psicologica.
Il cellulare a portata di mano quando stiamo per addormentarci appare come una tentazione naturale: perché non dare un’ultima occhiata alle news? O una sbirciata a cosa succede su Facebook? Ecco, ogni tanto meglio staccare la spina: per evitare di farci stimolare oltre misura da suonerie, alert e fonti luminose e per lasciarci andare ad un buon sonno riparatore.
E per alzarci di mattina? Nessuna scusa, il cellulare non ci serve: si può contare sulla buona vecchia sveglia.
Oggetti vintage
Certo, oggi con i computer possiamo fare veramente di tutto. Basta una connessione ad Internet e parlare con gli amici lontani, ascoltare la musica, scegliere un vestito o anche arredare casa non è più un problema. Eppure, ci saranno pure dei casi in cui fare le cose alla vecchia maniera è ugualmente sensato e certamente più efficace in fatto di disconnessione.
La musica è senz’altro uno di questi. Certo, una cassa bluetooth può sollevarci da qualsiasi problema di amplificazione domestica… ma come paragonargli il fascino del rumore che scaturisce da una puntina che scorre sopra un disco?
Certo, oggi con i computer possiamo fare veramente di tutto. Basta una connessione ad Internet e parlare con gli amici lontani, ascoltare la musica, scegliere un vestito o anche arredare casa non è più un problema. Eppure, ci saranno pure dei casi in cui fare le cose alla vecchia maniera è ugualmente sensato e certamente più efficace in fatto di disconnessione.
La musica è senz’altro uno di questi. Certo, una cassa bluetooth può sollevarci da qualsiasi problema di amplificazione domestica… ma come paragonargli il fascino del rumore che scaturisce da una puntina che scorre sopra un disco?
A tavola insieme (senza telefono)
Capita che una volta seduti a tavola per il nostro pasto serale non abbiamo voglia di parlare e raccontarci la giornata che ci siamo lasciati alle spalle. Eppure, una regola ce la dobbiamo proprio dare: se mangiamo in compagnia dovremmo evitare senza mezze misure di portare il cellulare a tavola e di farci catalizzare da tutto ciò che compare sul suo schermo.
Nel caso in cui mangiassimo da soli poi, la cosa non cambia: perché non verificare se mangiare senza leggere il giornale sul cellulare è così rigenerante come si dice?
Capita che una volta seduti a tavola per il nostro pasto serale non abbiamo voglia di parlare e raccontarci la giornata che ci siamo lasciati alle spalle. Eppure, una regola ce la dobbiamo proprio dare: se mangiamo in compagnia dovremmo evitare senza mezze misure di portare il cellulare a tavola e di farci catalizzare da tutto ciò che compare sul suo schermo.
Nel caso in cui mangiassimo da soli poi, la cosa non cambia: perché non verificare se mangiare senza leggere il giornale sul cellulare è così rigenerante come si dice?
Libri e riviste
Un grande antidoto alla super esposizione verso cellulari & Co. è dato anche dal ritorno al vecchio mondo delle riviste e dei libri. Ogni supporto cartaceo, infatti, non è animato dalle mille app che prendono vita da sole non appena ricevuto un input di qualsiasi tipo tramite Internet: non siamo ancora arrivati all’Internet delle Cose (IoT) per i libri, potremmo dire, e questo favorisce sicuramente la nostra concentrazione sulle pagine scritte e la riduzione dello stress.
Un grande antidoto alla super esposizione verso cellulari & Co. è dato anche dal ritorno al vecchio mondo delle riviste e dei libri. Ogni supporto cartaceo, infatti, non è animato dalle mille app che prendono vita da sole non appena ricevuto un input di qualsiasi tipo tramite Internet: non siamo ancora arrivati all’Internet delle Cose (IoT) per i libri, potremmo dire, e questo favorisce sicuramente la nostra concentrazione sulle pagine scritte e la riduzione dello stress.
Guardarsi intorno
Abbiamo una bella vista, o magari anche solo una bella finestra a cui avvicinarci per prendere un po’ d’aria e affacciarci sul mondo? Approfittiamone, fosse solo per qualche minuto al giorno. Meglio se senza compagnie elettroniche o virtuali, ma con gli occhi ben aperti e alti sul mondo che ci aspetta fuori.
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Fai da Te: 7 Modi per Trasformare i Cavi Elettrici in Mini Opere d’Arte
Abbiamo una bella vista, o magari anche solo una bella finestra a cui avvicinarci per prendere un po’ d’aria e affacciarci sul mondo? Approfittiamone, fosse solo per qualche minuto al giorno. Meglio se senza compagnie elettroniche o virtuali, ma con gli occhi ben aperti e alti sul mondo che ci aspetta fuori.
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Se si lavora da casa, oppure se il nostro lavoro non resta relegato tra le mura di un ufficio ma finisce per cannibalizzare anche il tempo del nostro relax domestico, sarebbe meglio riuscire a confinare il computer (o altri strumenti) in un angolo apposito ed esclusivo, dove ci si occupa solo di lavoro e questioni amministrative.
In un’epoca di open space e spazi fluidi, ci sono ancora ambiti che richiedono luoghi dedicati, separati e raccolti? La risposta è assolutamente sì: un angolo ben curato per lavorare non è solo una garanzia di mancata intrusione nella nostra vita privata, ma è anche un fattore importante per favorire la qualità del nostro lavoro.