I Consigli degli Esperti: Come Ristrutturare un Sottotetto
Tre professionisti spiegano quali sono i fattori da considerare per poter godere della famosa “stanza in più”
Greta La Rocca
3 febbraio 2021
Collaboratore Houzz Magazine. Giornalista, svolgo anche attività di Ufficio Stampa e mi occupo di tutto ciò che riguarda la Comunicazione, off e on line.
Curiosa e appassionata scrivo da sempre (anche) di architettura e design.
Affascinata dalla bellezza, cerco il giusto compromesso tra estetica e funzionalità.
Collaboratior of Houzz Magazine. Journalist; I do PR activities also and in communication in general, both on and off line.
Curious and passionate, I write since ever (also) of Architecture and Design. Fascinated by beauty, I look for the right balance between esthetic and functionality.
Collaboratore Houzz Magazine. Giornalista, svolgo anche attività di Ufficio Stampa... Altro
«Beato chi può godere di un sottotetto!». È la frase con cui ha esordito uno dei professionisti di Houzz quando gli abbiamo chiesto di rispondere alle nostre domande sul tema della ristrutturazione sottotetto.
Al di là della felice esclamazione, avere la possibilità di rinnovare un sottotetto significa ricavare una o più stanze, le cui destinazioni d’uso possono diventare molteplici.
Il sottotetto ha anche il potere di valorizzare la nostra abitazione che apparirà subito più grande e allettante. Ma è veramente tutto concesso durante la ristrutturazione? Non proprio.
Al di là della felice esclamazione, avere la possibilità di rinnovare un sottotetto significa ricavare una o più stanze, le cui destinazioni d’uso possono diventare molteplici.
Il sottotetto ha anche il potere di valorizzare la nostra abitazione che apparirà subito più grande e allettante. Ma è veramente tutto concesso durante la ristrutturazione? Non proprio.
Prima di iniziare i lavori per recuperare un sottotetto, è necessario analizzare il quadro normativo. Ogni regione ha il proprio regolamento edilizio che consente di intervenire o meno sulla struttura esistente.
Analizzata la legge, vi sono altri fattori da valutare per progettare un ambiente che sia confortevole, salubre e luminoso. Per capire quali sono, abbiamo intervistato tre professionisti:
Analizzata la legge, vi sono altri fattori da valutare per progettare un ambiente che sia confortevole, salubre e luminoso. Per capire quali sono, abbiamo intervistato tre professionisti:
- Claudio Altini di Altini Costruzioni (Bari)
- Oreste Batori, architetto di Archinapsi (Milano)
- Mattia Marchesi, architetto (Perugia)
Conoscere la normativa
I limiti per cui è possibile trasformare una soffitta in uno spazio abitabile sono stabiliti dalle diverse regioni.
«Il recupero dei locali del sottotetto è possibile dal punto di vista normativo in caso di edifici residenziali esistenti ad una determinata data, che varia da regione a regione: in Umbria, per esempio, tali interventi possono essere eseguiti su edifici esistenti o autorizzati alla data del 31/12/2009; per edifici più recenti non è consentito il recupero dei sottotetti ai fini abitativi», spiega Oreste Batori.
Gli fa eco Mattia Marchesi: «È importante verificare anche se vi sono vincoli ambientali per cui, per esempio, non è possibile modificare la facciata del palazzo e, pertanto, non è consentito aprire una nuova finestra».
Le stesse leggi regionali specificano le altezze minime consentite, le volumetrie e anche i rapporti aeroilluminanti (il rapporto tra la superficie del pavimento e quella delle finestre).
Proprio per decifrare correttamente la normativa, l’aiuto di un architetto o di un’impresa può rivelarsi molto utile. In genere, quando si parla di ristrutturazione l’intervento di un professionista è necessario.
I limiti per cui è possibile trasformare una soffitta in uno spazio abitabile sono stabiliti dalle diverse regioni.
«Il recupero dei locali del sottotetto è possibile dal punto di vista normativo in caso di edifici residenziali esistenti ad una determinata data, che varia da regione a regione: in Umbria, per esempio, tali interventi possono essere eseguiti su edifici esistenti o autorizzati alla data del 31/12/2009; per edifici più recenti non è consentito il recupero dei sottotetti ai fini abitativi», spiega Oreste Batori.
Gli fa eco Mattia Marchesi: «È importante verificare anche se vi sono vincoli ambientali per cui, per esempio, non è possibile modificare la facciata del palazzo e, pertanto, non è consentito aprire una nuova finestra».
Le stesse leggi regionali specificano le altezze minime consentite, le volumetrie e anche i rapporti aeroilluminanti (il rapporto tra la superficie del pavimento e quella delle finestre).
Proprio per decifrare correttamente la normativa, l’aiuto di un architetto o di un’impresa può rivelarsi molto utile. In genere, quando si parla di ristrutturazione l’intervento di un professionista è necessario.
Parametri di riferimento
I nostri professionisti, pur sottolineando l’impossibilità di stabilire delle norme generali, ci hanno aiutato a fissare dei parametri di riferimento.
Tutte le regioni chiedono altezze minime inferiori a 270 cm, ma l’altezza media più comune per i locali abitabili è di 240 cm che può essere ribassata a 230 cm per i luoghi di passaggio, come i corridoi, o per i bagni. Se non ci sono particolari vincoli culturali o paesaggistici (in genere esistono nei centri storici), è possibile ricavare finestre o aprire lucernari e il rapporto tra la superficie delle finestre e quella del pavimento deve essere generalmente di 1/16 (in modo da assicurare luce e ricambio d’aria sufficiente). Non è invece concesso, salvo particolari condizioni, modificare l’altezza del colmo (punto più alto del sottotetto) o la pendenza del tetto.
«Per non ricorrere anche a porte e finestre su misura, quindi più dispendiose economicamente, è bene che al colmo vi sia un’altezza minima di 210 cm», puntualizza Marchesi.
Qual è la Migliore Finestra per un Sottotetto?
I nostri professionisti, pur sottolineando l’impossibilità di stabilire delle norme generali, ci hanno aiutato a fissare dei parametri di riferimento.
Tutte le regioni chiedono altezze minime inferiori a 270 cm, ma l’altezza media più comune per i locali abitabili è di 240 cm che può essere ribassata a 230 cm per i luoghi di passaggio, come i corridoi, o per i bagni. Se non ci sono particolari vincoli culturali o paesaggistici (in genere esistono nei centri storici), è possibile ricavare finestre o aprire lucernari e il rapporto tra la superficie delle finestre e quella del pavimento deve essere generalmente di 1/16 (in modo da assicurare luce e ricambio d’aria sufficiente). Non è invece concesso, salvo particolari condizioni, modificare l’altezza del colmo (punto più alto del sottotetto) o la pendenza del tetto.
«Per non ricorrere anche a porte e finestre su misura, quindi più dispendiose economicamente, è bene che al colmo vi sia un’altezza minima di 210 cm», puntualizza Marchesi.
Qual è la Migliore Finestra per un Sottotetto?
Ambiente salubre e asciutto
Capite le normative, è importante «impermeabilizzare il tetto e realizzare un cappotto termico a pareti a regola d’arte (non inferiore a 7 centimetri)», spiega Claudio Altini e aggiunge: «è necessario prestare attenzione agli infissi che, essendo maggiormente esposti ai fattori climatici, devono essere completamente isolati. E valutare la coibentazione a muro per una maggiore efficienza energetica».
Lo ripete anche l’architetto Marchesi: «Il sottotetto deve essere ben coibentato così da garantire la giusta temperatura sia nelle stagioni più fredde sia in estate. Ricordiamo che questi spazi hanno una volumetria minore rispetto a un appartamento classico e pertanto si riscaldano più facilmente, ma – proprio perché sono in alto – hanno una dispersione termica maggiore».
«I locali devono essere ben areati, le pareti e le coperture dotate di un adeguato isolamento termico, il tetto ventilato (in particolare se viene costruito un solaio di copertura), e deve essere realizzato un cappotto esterno sui muri perimetrali», aggiunge Batori.
Capite le normative, è importante «impermeabilizzare il tetto e realizzare un cappotto termico a pareti a regola d’arte (non inferiore a 7 centimetri)», spiega Claudio Altini e aggiunge: «è necessario prestare attenzione agli infissi che, essendo maggiormente esposti ai fattori climatici, devono essere completamente isolati. E valutare la coibentazione a muro per una maggiore efficienza energetica».
Lo ripete anche l’architetto Marchesi: «Il sottotetto deve essere ben coibentato così da garantire la giusta temperatura sia nelle stagioni più fredde sia in estate. Ricordiamo che questi spazi hanno una volumetria minore rispetto a un appartamento classico e pertanto si riscaldano più facilmente, ma – proprio perché sono in alto – hanno una dispersione termica maggiore».
«I locali devono essere ben areati, le pareti e le coperture dotate di un adeguato isolamento termico, il tetto ventilato (in particolare se viene costruito un solaio di copertura), e deve essere realizzato un cappotto esterno sui muri perimetrali», aggiunge Batori.
Quali materiali scegliere?
Riferendoci al punto precedente, vi sono materiali che più di altri contribuiscono a rendere salubre e asciutto il sottotetto. «La scelta dei materiali varia, in genere è subordinata a quelli utilizzati per le parti esterne dell’edificio e per il tetto – afferma Batori e continua – è bene, però, prediligere materiali traspiranti per scongiurare il rischio di condensa».
«Un pavimento in legno, quindi un materiale caldo, contribuisce a mantenere l’equilibrio degli ambienti», dice Altini.
Riferendoci al punto precedente, vi sono materiali che più di altri contribuiscono a rendere salubre e asciutto il sottotetto. «La scelta dei materiali varia, in genere è subordinata a quelli utilizzati per le parti esterne dell’edificio e per il tetto – afferma Batori e continua – è bene, però, prediligere materiali traspiranti per scongiurare il rischio di condensa».
«Un pavimento in legno, quindi un materiale caldo, contribuisce a mantenere l’equilibrio degli ambienti», dice Altini.
Per quanto riguarda la copertura, «progetterei un tetto in legno», consiglia Marchesi. «Un soffitto con travi e pilastri a vista, meglio se di legno, contribuisce a creare un’atmosfera più accogliente, anche se gli ambienti sono piccoli o hanno forme particolari», conferma Altini.
Attenzione alla pavimentazione del solaio
L’architetto Batori aggiunge: «Non dimentichiamo di valutare la qualità e le capacità portanti del solaio di calpestio del sottotetto: spesso lo spazio da recuperare è un semplice controsoffitto, non progettato quindi per sostenere i carichi di un solaio interpiano normale. In alcuni casi il progettista può prevedere interventi mirati per consolidare il solaio esistente e renderlo idoneo alla nuova funzione».
L’architetto Batori aggiunge: «Non dimentichiamo di valutare la qualità e le capacità portanti del solaio di calpestio del sottotetto: spesso lo spazio da recuperare è un semplice controsoffitto, non progettato quindi per sostenere i carichi di un solaio interpiano normale. In alcuni casi il progettista può prevedere interventi mirati per consolidare il solaio esistente e renderlo idoneo alla nuova funzione».
Il fattore luce
«La luce naturale è molto importante e, al di là dei requisiti minimi richiesti, è determinante per rendere luminosi e accoglienti i nuovi spazi», precisa Batori.
Quante finestre sono necessarie per una corretta illuminazione? «Almeno una per ogni stanza, se il sottotetto è abbastanza grande da ospitare più ambienti. Consideriamo anche la possibilità di sfruttare finestre a tetto, ovvero lucernari, o addirittura veri e propri abbaini. Questi ultimi, in particolare, comportando una variazione della sagoma esterna delle coperture, sono subordinati – come abbiamo detto – all’approvazione della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio del comune di riferimento, oltre al nulla osta della competente Soprintendenza qualora l’immobile oggetto di intervento sia vincolato per il suo valore storico, artistico o architettonico».
«La luce naturale è molto importante e, al di là dei requisiti minimi richiesti, è determinante per rendere luminosi e accoglienti i nuovi spazi», precisa Batori.
Quante finestre sono necessarie per una corretta illuminazione? «Almeno una per ogni stanza, se il sottotetto è abbastanza grande da ospitare più ambienti. Consideriamo anche la possibilità di sfruttare finestre a tetto, ovvero lucernari, o addirittura veri e propri abbaini. Questi ultimi, in particolare, comportando una variazione della sagoma esterna delle coperture, sono subordinati – come abbiamo detto – all’approvazione della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio del comune di riferimento, oltre al nulla osta della competente Soprintendenza qualora l’immobile oggetto di intervento sia vincolato per il suo valore storico, artistico o architettonico».
«Al di là dell’aspetto estetico, l’illuminazione naturale è funzionale al calore e all’efficienza energetica degli ambienti», spiega Altini e puntualizza: «è importante studiare la direzione della luce».
Lo conferma Marchesi: «È opportuno studiare l’orientamento delle finestre per evitare l’irraggiamento diretto che potrebbe causare l’ingiallimento del pavimento o anche delle placche che ricoprono le parti elettriche».
Lo conferma Marchesi: «È opportuno studiare l’orientamento delle finestre per evitare l’irraggiamento diretto che potrebbe causare l’ingiallimento del pavimento o anche delle placche che ricoprono le parti elettriche».
Destinazione d’uso
In virtù dello spazio a disposizione e delle normative della regione di riferimento, il sottotetto può ospitare una o più stanze in più e valorizzare così l’abitazione. «Puoi ricavare un altro ambiente, uno studio, una zona relax, uno spazio giochi per i bambini, una palestra o addirittura un secondo appartamento», dichiara Marchesi. «Può avere molteplici destinazioni d’uso», ribatte Altini.
Ristrutturare: Trasformare un Semplice Sottotetto in una Zona Giorno
In virtù dello spazio a disposizione e delle normative della regione di riferimento, il sottotetto può ospitare una o più stanze in più e valorizzare così l’abitazione. «Puoi ricavare un altro ambiente, uno studio, una zona relax, uno spazio giochi per i bambini, una palestra o addirittura un secondo appartamento», dichiara Marchesi. «Può avere molteplici destinazioni d’uso», ribatte Altini.
Ristrutturare: Trasformare un Semplice Sottotetto in una Zona Giorno
«Il sottotetto rende affascinanti gli spazi abitativi, la presenza di falde inclinate a vista fa sentire inconsciamente “protetti”», continua Batori, «È possibile unire il sottotetto con il piano sottostante per esempio tramite soppalchi o affacci vetrati che mettono in comunicazione visiva i due piani. Queste soluzioni sono efficaci anche per dare risalto alla scala di collegamento, che può diventare un vero elemento di arredo, quasi scultoreo».
Consigli per l’arredo
Pronta la parte strutturale e definita la destinazione d’uso, è possibile pensare all’arredamento: «Non vi sono materiali più adatti di altri. Una volta impermeabilizzato e coibentato l’esterno, è come arredare una qualsiasi abitazione. Il legno è più caldo, ma la scelta dipende esclusivamente dai gusti personali», afferma Marchesi.
Pronta la parte strutturale e definita la destinazione d’uso, è possibile pensare all’arredamento: «Non vi sono materiali più adatti di altri. Una volta impermeabilizzato e coibentato l’esterno, è come arredare una qualsiasi abitazione. Il legno è più caldo, ma la scelta dipende esclusivamente dai gusti personali», afferma Marchesi.
È importante, però, considerare le altezze. È inevitabile, soprattutto se vogliamo sfruttare al meglio gli spazi, ricorrere a soluzioni su misura che in genere hanno costi maggiori rispetto ai mobili standard.
«Nei punti in cui le altezze minime sono inferiori a 180 centimetri, è consigliabile concentrare le attività svolte da seduti e posizionare per esempio un letto, un divano o una scrivania; o attrezzare le pareti più basse con arredi fissi, quali armadi, librerie, cucina, ecc.», consiglia Batori.
«Nei punti in cui le altezze minime sono inferiori a 180 centimetri, è consigliabile concentrare le attività svolte da seduti e posizionare per esempio un letto, un divano o una scrivania; o attrezzare le pareti più basse con arredi fissi, quali armadi, librerie, cucina, ecc.», consiglia Batori.
Quanto costa ristrutturare un sottotetto?
È difficile avere un’idea precisa dei costi di ristrutturazione poiché entrano in gioco diversi fattori. Indicativamente, spiegano i tre professionisti, il prezzo di ristrutturazione di un sottotetto va da 500 euro al metro quadrato fino a 1.000 euro, oneri e arredi esclusi.
È difficile avere un’idea precisa dei costi di ristrutturazione poiché entrano in gioco diversi fattori. Indicativamente, spiegano i tre professionisti, il prezzo di ristrutturazione di un sottotetto va da 500 euro al metro quadrato fino a 1.000 euro, oneri e arredi esclusi.
Raccontaci: e tu? Hai altre curiosità sulla ristrutturazione di un sottotetto? Scrivile nei Commenti qui sotto!
Questo Ideabook è stato originariamente pubblicato il 30 maggio 2016 e poi aggiornato
Questo Ideabook è stato originariamente pubblicato il 30 maggio 2016 e poi aggiornato
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Buonasera Antonio, non necessariamente, potrai provare ad utilizzare armadiature standard e successivamente realizzare una fasca superiore per tamponare il vano che resta libero tra il top dell'armadio e l'intradosso della copertura.
Spero di esserti stato utile, ma se avessi qualche domanda più specifica non esitare a contattarmi, sarò felice di aiutarti... Magari mandami una sezione del sottotetto in modo che possa capire meglio.