Il Tuo Pavimento in Legno Fa Bene all’Ambiente (e a Te)?
Guida per conoscere cosa si nasconde dietro ai pavimenti in legno per rispettare la salute e il pianeta
Nel corso degli ultimi anni è cresciuta enormemente la sensibilità dell’opinione pubblica verso i temi della salvaguardia ambientale e l’interesse per l’acquisto di beni e servizi rispondenti a precisi criteri di qualità, certificati secondo norme e standard nazionali e internazionali.
Anche le produzioni legnose sono entrate a far parte dei prodotti per i quali il mercato sempre più spesso richiede una certificazione comprovante l’ecocompatibilità del processo produttivo. È quindi molto importante verificare che la materia prima provenga da foreste a deforestazione controllata.
Anche le produzioni legnose sono entrate a far parte dei prodotti per i quali il mercato sempre più spesso richiede una certificazione comprovante l’ecocompatibilità del processo produttivo. È quindi molto importante verificare che la materia prima provenga da foreste a deforestazione controllata.
Oggi molte aziende possono esibire la certificazione forestale su quasi tutti i legni, è importante però sapere di cosa si tratta e come riconoscerla. Ecco tutti gli aspetti da considerare per la scelta consapevole di un pavimento in parquet.
Richiedete la certificazione forestale
Per “certificazione della gestione forestale” si intende una procedura di verifica, da parte di un organismo indipendente, attestante che le forme di gestione boschiva rispondono a determinati requisiti di sostenibilità, secondo principi ambientali, sociali ed economici, anche in riferimento alla popolazione locale.
Attualmente, gli organismi che si occupano di emettere tale certificazione, nel rispetto dei criteri e degli indicatori definiti nelle Conferenze Ministeriali per la protezione delle foreste in Europa, sono principalmente due: PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) e FSC (Forest Stewardship Council).
Per “certificazione della gestione forestale” si intende una procedura di verifica, da parte di un organismo indipendente, attestante che le forme di gestione boschiva rispondono a determinati requisiti di sostenibilità, secondo principi ambientali, sociali ed economici, anche in riferimento alla popolazione locale.
Attualmente, gli organismi che si occupano di emettere tale certificazione, nel rispetto dei criteri e degli indicatori definiti nelle Conferenze Ministeriali per la protezione delle foreste in Europa, sono principalmente due: PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) e FSC (Forest Stewardship Council).
Gli enti di riferimento in Europa
Il PEFC è stato sviluppato nel 1998 dai proprietari forestali e dagli operatori dell’industria del legno europei per facilitare il mutuo riconoscimento degli schemi di certificazione forestali nazionali già esistenti.
L’FSC è una ONG internazionale che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo.
Il PEFC è stato sviluppato nel 1998 dai proprietari forestali e dagli operatori dell’industria del legno europei per facilitare il mutuo riconoscimento degli schemi di certificazione forestali nazionali già esistenti.
L’FSC è una ONG internazionale che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo.
La marchiatura CE
Fondamentale, poi, che nel processo di lavorazione e trasformazione del legno in parquet vengano utilizzati prodotti privi di sostanze nocive.
La marchiatura CE attesta e certifica che i prodotti sono conformi ai parametri fissati dalla norma europea relativamente sia al controllo del sistema produttivo (FPC, Factory Production Control) sia, nel prodotto finito, al contenuto di sostanze particolarmente pericolose quali il pentaclorofenolo e la formaldeide.
Fondamentale, poi, che nel processo di lavorazione e trasformazione del legno in parquet vengano utilizzati prodotti privi di sostanze nocive.
La marchiatura CE attesta e certifica che i prodotti sono conformi ai parametri fissati dalla norma europea relativamente sia al controllo del sistema produttivo (FPC, Factory Production Control) sia, nel prodotto finito, al contenuto di sostanze particolarmente pericolose quali il pentaclorofenolo e la formaldeide.
Ricercare parquet senza PCP
Il pentaclorofenolo (PCP) è un composto organoclorato usato come pesticida e disinfettante, in particolare come insetticida contro le termiti, defogliante prima della mietitura, diserbante, fungicida, molluschicida e antivegetativo in generale. È contenuto, come conservante, in prodotti come legno, prodotti del legno, tessuti, amido, destrine e colle.
Esiste la possibilità di esporsi al pentaclorofenolo attraverso l’inalazione di aria contaminata oppure attraverso il contatto cutaneo con i prodotti in legno trattati con PCP.
Attualmente è possibile acquistare parquet preparati con legni certificati senza PCP che garantiscono così non solo la salubrità del vostro appartamento, ma anche quella dei lavoratori dell’azienda produttrice e più in generale, del pianeta, in quanto senza scarti di lavorazione contaminati.
Potrebbe interessarti leggere Consigli di Stile: Scegliere Geometrie e Colori del Parquet
Il pentaclorofenolo (PCP) è un composto organoclorato usato come pesticida e disinfettante, in particolare come insetticida contro le termiti, defogliante prima della mietitura, diserbante, fungicida, molluschicida e antivegetativo in generale. È contenuto, come conservante, in prodotti come legno, prodotti del legno, tessuti, amido, destrine e colle.
Esiste la possibilità di esporsi al pentaclorofenolo attraverso l’inalazione di aria contaminata oppure attraverso il contatto cutaneo con i prodotti in legno trattati con PCP.
Attualmente è possibile acquistare parquet preparati con legni certificati senza PCP che garantiscono così non solo la salubrità del vostro appartamento, ma anche quella dei lavoratori dell’azienda produttrice e più in generale, del pianeta, in quanto senza scarti di lavorazione contaminati.
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La formaldeide: il più diffuso inquinante nelle nostre case
La formaldeide è impiegata come vernice collante di pannelli in legno (truciolare, nobilitato o MDF); può anche essere contenuta nelle colle per la posa dei parquet.
Dato il largo impiego di resine derivate da questa sostanza nelle produzioni di manufatti, rivestimenti e schiume isolanti, e considerato che tende a rilasciare nel tempo molecole nocive nell’ambiente circostante, la formaldeide è uno dei più diffusi inquinanti di interni.
La formaldeide è impiegata come vernice collante di pannelli in legno (truciolare, nobilitato o MDF); può anche essere contenuta nelle colle per la posa dei parquet.
Dato il largo impiego di resine derivate da questa sostanza nelle produzioni di manufatti, rivestimenti e schiume isolanti, e considerato che tende a rilasciare nel tempo molecole nocive nell’ambiente circostante, la formaldeide è uno dei più diffusi inquinanti di interni.
Ma davvero queste sostanze sono dannose?
L’Associazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) sin dal 2004 ha inserito la formaldeide nell’elenco delle sostanze considerate con certezza cancerogene per la specie umana.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito un limite massimo di concentrazione accettabile di formaldeide. Secondo il decreto vigente in Italia non possono essere introdotti nel mercato prodotti la cui concentrazione di equilibrio di formaldeide che provocano nell’aria superi il valore di 0.1 ppm (pari a 0,1 parti per milione – ppm), ossia 100 microgrammi per metro cubo. A concentrazioni superiori può irritare per inalazione le mucose e gli occhi.
Per l’emissione di formaldeide, i parquet sono certificati dall’ente CATAS, secondo una suddivisione in classi: la classe E1 è a bassa emissione di formaldeide (inferiore a 0,1 ppm). Esiste anche la classe FF (senza formaldeide).
Leggi anche Parla l’Esperto: Come Ristrutturare in Modo Sostenibile e Essere Felici
L’Associazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) sin dal 2004 ha inserito la formaldeide nell’elenco delle sostanze considerate con certezza cancerogene per la specie umana.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito un limite massimo di concentrazione accettabile di formaldeide. Secondo il decreto vigente in Italia non possono essere introdotti nel mercato prodotti la cui concentrazione di equilibrio di formaldeide che provocano nell’aria superi il valore di 0.1 ppm (pari a 0,1 parti per milione – ppm), ossia 100 microgrammi per metro cubo. A concentrazioni superiori può irritare per inalazione le mucose e gli occhi.
Per l’emissione di formaldeide, i parquet sono certificati dall’ente CATAS, secondo una suddivisione in classi: la classe E1 è a bassa emissione di formaldeide (inferiore a 0,1 ppm). Esiste anche la classe FF (senza formaldeide).
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La finitura del vostro pavimento non è un dettaglio
Importante anche la finitura della superficie del parquet, per la quale sono preferibili gli oli o le cere naturali oppure una verniciatura senza solventi che utilizza finiture acriliche che reticolano con irraggiamento attraverso lampade in ultravioletto. Niente evapora in atmosfera: né in fabbrica, né nell’ambiente domestico.
Riassumendo il consiglio è di scegliere consapevolmente sia il parquet che la colla per la posa, cercando prodotti certificati nella gestione forestale, senza PCP, in classe E1 o meglio ancora FF per emissione di formaldeide e, se il vostro parquet è verniciato, accertatevi che sia una vernice senza solventi.
Ricordatevi che i prodotti a basso costo, di origine incerta e non certificati potrebbero mettere a rischio la vostra salute oltre a quella del pianeta.
Raccontaci: eri a conoscenza di queste informazioni? Come hai scelto il tuo parquet? Descrivi la tua esperienza nei Commenti qui sotto.
Importante anche la finitura della superficie del parquet, per la quale sono preferibili gli oli o le cere naturali oppure una verniciatura senza solventi che utilizza finiture acriliche che reticolano con irraggiamento attraverso lampade in ultravioletto. Niente evapora in atmosfera: né in fabbrica, né nell’ambiente domestico.
Riassumendo il consiglio è di scegliere consapevolmente sia il parquet che la colla per la posa, cercando prodotti certificati nella gestione forestale, senza PCP, in classe E1 o meglio ancora FF per emissione di formaldeide e, se il vostro parquet è verniciato, accertatevi che sia una vernice senza solventi.
Ricordatevi che i prodotti a basso costo, di origine incerta e non certificati potrebbero mettere a rischio la vostra salute oltre a quella del pianeta.
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