My Houzz: Il Cesto dei Tesori di Federica, a Porta Portese
A pochi passi da Porta Portese, a Roma, una casa-laboratorio dove gli oggetti vengono reinterpretati e restituiti a nuova vita
Paolo Fusco
7 settembre 2015
Fotografo con base a Roma, Houzz Contributor, è specializzato in fotografia di architettura e spazi urbani, spesso interessato al rapporto tra le persone ed il paesaggio e sempre in cerca storie ed eventi stimolanti da fotografare.
Fotografo con base a Roma, Houzz Contributor, è specializzato in fotografia di architettura... Altro
Nel 2009, Federica rimane affascinata dal complesso di case popolari e dalla luce di Via Ettore Rolli, a Porta Portese, e decide di acquistare un appartamento, che al momento era utilizzato come studio professionale, per trasformarlo in uno spazio polivalente che rispondesse al suo carattere poliedrico e fosse allo stesso tempo dimora e atelier.
Una casa ricca di oggetti ma dal grande fascino, dove vintage e modernariato sono protagonisti negli arredi grazie a numerosi interventi di restyling.
Una casa ricca di oggetti ma dal grande fascino, dove vintage e modernariato sono protagonisti negli arredi grazie a numerosi interventi di restyling.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Federica Raddi, artigiana che si occupa di restyling di mobili e arredamento d’interni e Jack, il suo geko
Dove: Porta Portese, il quartiere dello storico mercato domenicale di Roma
Superficie: 90 mq interno + 32 mq esterno
Anno di costruzione: 1965
Anno di ristrutturazione: 2010
La casa è in continua metamorfosi; gli ambienti vengono ripensati e ridistribuiti di frequente, per star dietro alle nuove esigenze organizzative dello spazio. I lavori di ristrutturazione sono stati seguiti dalla sorella di Federica, l’architetto Caterina Raddi. «I nostri stili sono all’opposto, lei punta all’essenziale mentre io all’arzigogolato, ma proprio per questo speravo che mi potesse aiutare a realizzare un contenitore dalle linee pulite ed eleganti dove poter collocare tutti i miei tesori».
Chi ci abita: Federica Raddi, artigiana che si occupa di restyling di mobili e arredamento d’interni e Jack, il suo geko
Dove: Porta Portese, il quartiere dello storico mercato domenicale di Roma
Superficie: 90 mq interno + 32 mq esterno
Anno di costruzione: 1965
Anno di ristrutturazione: 2010
La casa è in continua metamorfosi; gli ambienti vengono ripensati e ridistribuiti di frequente, per star dietro alle nuove esigenze organizzative dello spazio. I lavori di ristrutturazione sono stati seguiti dalla sorella di Federica, l’architetto Caterina Raddi. «I nostri stili sono all’opposto, lei punta all’essenziale mentre io all’arzigogolato, ma proprio per questo speravo che mi potesse aiutare a realizzare un contenitore dalle linee pulite ed eleganti dove poter collocare tutti i miei tesori».
Uno degli arredi più curiosi della casa di Federica è il carrello-bar “DRUM”, composto da un piano in cristallo temperato superiore e un ripiano in legno laccato sottostante, fissati su un telaio pre-esistente che faceva originariamente parte di una carrozzina da neonato degli anni ‘60, la classica “inglesina”.
«Il telaio in metallo inox, ammortizzato mediante un sistema a molle e provvisto di un meccanismo frenante a pedale l’ho recuperato accanto ad un cassone della spazzatura nel 2011. Quando lo guardo penso all’importanza del gesto creativo e al valore delle idee».
«Il telaio in metallo inox, ammortizzato mediante un sistema a molle e provvisto di un meccanismo frenante a pedale l’ho recuperato accanto ad un cassone della spazzatura nel 2011. Quando lo guardo penso all’importanza del gesto creativo e al valore delle idee».
«Ho condiviso casa con diversi coinquilini e qualche ex fidanzato – spiega Federica – e tutti sapevano che ogni giorno, aprendo la porta, avrebbero potuto trovare la casa sotto-sopra, riallestita o invasa da qualche ospite ingombrante come un nuovo divano, un tavolo o una poltrona realizzata dei miei clienti o, perché no, di recupero e trovata in giro. In fondo, un tempo tutti i mobili migravano, ossia venivano spostati dentro e fuori una casa, o da una stanza all’altra in base alle stagioni, e solo successivamente, in epoca moderna, furono prodotti gli arredi fissi nelle stanze delle abitazioni….dunque, niente di nuovo sotto il sole, il mio compito è semplicemente portare avanti un’antica consuetudine!».
Lampada: Arco, di Flos; scaffali: Errex di Marcegaglia
Lampada: Arco, di Flos; scaffali: Errex di Marcegaglia
«Neanche le pareti sono state risparmiate dal mio horror vacui». Alcune fotografie in bianco e nero sono d’autore e costituiscono le prime prove di stampa uscite dalle macchine tipografiche quando per un periodo Federica ha realizzato libri fotografici. Si trovano scatti di Anders Petersen, Raghu Rai, Gabriele Basilico, Don McCullin, ma anche opere di Patti Smith e Art Coq. Altre immagini alle pareti sono foto di famiglia come quelle realizzate dal nonno nella Roma degli anni ‘60, dal padre negli anni ‘70 o da Federica stessa in occasione dei suoi numerosi viaggi.
In questo angolo della casa, una vecchia finestra e due valigie d’epoca diventano un originale mobile per la TV.
In questo angolo della casa, una vecchia finestra e due valigie d’epoca diventano un originale mobile per la TV.
Per la cucina, Federica desiderava uno spazio moderno e funzionale, così ha sostituito il vecchio rivestimento con delle piastrelle in grés porcellanato color grigio cemento sul pavimento e alcune più piccole bianche diamantate sulle pareti.
Tutta l’attrezzatura per le infusioni è raccolta un una zona equipaggiata con piccole mensole.
La camera da letto più piccola è di soli 9 mq e, non volendo rinunciare a un letto da una piazza e mezzo, Federica ha deciso di utilizzare una struttura a soppalco, così da poter organizzare e sfruttare al meglio la zona sottostante.
Ha però pensato di renderla più comoda realizzando una scala su misura che nascondesse nella sua parte sottostante una serie di armadiature aggiuntive.
Trattandosi di uno spazio molto piccolo, Federica ha puntato sul bianco delle strutture, che si ritagliano su una parete di fondo viola e contrastano con i colori caldi dei pochi ma particolari arredi: un “uomo morto” degli anni ‘40 in legno chiaro per appendere gli abiti e svuotare le tasche, una poltrona da teatro con il sedile ribaltabile, un piccolo scrittoio bordeaux.
Soppalco: Stora di Ikea
Ha però pensato di renderla più comoda realizzando una scala su misura che nascondesse nella sua parte sottostante una serie di armadiature aggiuntive.
Trattandosi di uno spazio molto piccolo, Federica ha puntato sul bianco delle strutture, che si ritagliano su una parete di fondo viola e contrastano con i colori caldi dei pochi ma particolari arredi: un “uomo morto” degli anni ‘40 in legno chiaro per appendere gli abiti e svuotare le tasche, una poltrona da teatro con il sedile ribaltabile, un piccolo scrittoio bordeaux.
Soppalco: Stora di Ikea
Anche il bagno più grande della casa rivela la personalità e l’inventiva della padrona di casa e offre soluzioni originali per l’organizzazione dei numerosi accessori.
Per il portasciugamani Federica ha pensato ad una soluzione originale, riutilizzando un tendi racchetta degli anni ‘40.
Una parte del laboratorio artigianale sorge nel cuore dell’appartamento, dove si trovano due oggetti a cui Federica tiene molto: il tavolo da lavoro in legno massello e gambe in acciaio, che ha realizzato appositamente per questa casa, e un antico lampadario in vetro di Murano che apparteneva alla nonna Rosella.
È la stanza in cui passa più tempo: «Spesso mi metto a lavorare direttamente sul pavimento e mi trovo circondata da chilometri di stoffe da tagliare, imbastire, piegare e stirare».
Nel laboratorio, Federica porta avanti lavori prevalentemente di tappezzeria, cucito e decorazione, mentre la parte di restauro e falegnameria viene eseguita in un secondo laboratorio distaccato, nel quartiere Ostiense.
«Più che usare io abuso del mio spazio di lavoro, portandolo fino al limite della capienza. Lo ringrazio sempre con dei gesti di affetto quali profonde e periodiche pulizie e migliorie».
Cornici: Tonki
È la stanza in cui passa più tempo: «Spesso mi metto a lavorare direttamente sul pavimento e mi trovo circondata da chilometri di stoffe da tagliare, imbastire, piegare e stirare».
Nel laboratorio, Federica porta avanti lavori prevalentemente di tappezzeria, cucito e decorazione, mentre la parte di restauro e falegnameria viene eseguita in un secondo laboratorio distaccato, nel quartiere Ostiense.
«Più che usare io abuso del mio spazio di lavoro, portandolo fino al limite della capienza. Lo ringrazio sempre con dei gesti di affetto quali profonde e periodiche pulizie e migliorie».
Cornici: Tonki
«La mia macchina da cucire a pedale della Singer è stata acquistata quando nacque
mia nonna nel 1923, e l’ho tratta in salvo dalla cantina della casa di campagna di famiglia, dove l’umidità aveva seriamente danneggiato la parte superiore. È stato il primo intervento di restauro che ho realizzato nella mia vita e a volte credo sia lì a ricordarmi la bellezza e la fatica del lavoro manuale».
mia nonna nel 1923, e l’ho tratta in salvo dalla cantina della casa di campagna di famiglia, dove l’umidità aveva seriamente danneggiato la parte superiore. È stato il primo intervento di restauro che ho realizzato nella mia vita e a volte credo sia lì a ricordarmi la bellezza e la fatica del lavoro manuale».
«La mia idea di casa è molto simile all’atmosfera che si poteva trovare nelle storiche wunderkammer, le camere delle meraviglie. Con un bagaglio di 15 anni di viaggi alle
spalle ho cercato di definire uno stile personale che fondesse la mia indole bohémien, con i luoghi e gli oggetti cari alle mie origini borghesi, nonché con elementi più industriali che tanto piacciono alla mia generazione.»
spalle ho cercato di definire uno stile personale che fondesse la mia indole bohémien, con i luoghi e gli oggetti cari alle mie origini borghesi, nonché con elementi più industriali che tanto piacciono alla mia generazione.»
La camera principale della casa viene affittata a volte anche come B&B, dove è possibile pernottare, ma anche vedere, toccare e respirare la creatività e la manifattura dei mobili che Federica disegna e produce.
«La testiera l’ho ereditata da un mio ex fidanzato e mi piace perché è di un blu intenso e ha gli schienali reclinabili.
Più in alto, in una cornice decapata, un poster che ho fatto realizzare con stampa a caratteri mobili da BetterPress Lab, con su scritta la nota frase tratta dal Mago di Oz “Nessun posto è come casa”!».
Lampade a sospensione: Easy, di Kartell; poster: BetterPress LAb
«La testiera l’ho ereditata da un mio ex fidanzato e mi piace perché è di un blu intenso e ha gli schienali reclinabili.
Più in alto, in una cornice decapata, un poster che ho fatto realizzare con stampa a caratteri mobili da BetterPress Lab, con su scritta la nota frase tratta dal Mago di Oz “Nessun posto è come casa”!».
Lampade a sospensione: Easy, di Kartell; poster: BetterPress LAb
La mano fantasiosa della padrona di casa non ha risparmiato il guardaroba di Ikea, non l’aggiunta di tende bianche e di inserti in cuoio.
«Ciò che realmente adoro sono i comodini». Due sgabelli trovati in giro per cantine, che casualmente avevano lo stesso colore azzurro, e due valigie, una recuperata accanto alla spazzatura e l’altra acquistata in un negozietto di provincia, che accidentalmente avevano le stesse dimensioni, si sono accoppiate tra loro generando due comodini simpatici e pratici.
Sopra, appesi sulle lampade a sospensione, due piccole insegne ovali che generalmente si trovano sulle porte dei bagni, per distinguere i servizi destinati alle donne da quelli degli uomini.
Guardaroba: Stolmen, di Ikea
«Ciò che realmente adoro sono i comodini». Due sgabelli trovati in giro per cantine, che casualmente avevano lo stesso colore azzurro, e due valigie, una recuperata accanto alla spazzatura e l’altra acquistata in un negozietto di provincia, che accidentalmente avevano le stesse dimensioni, si sono accoppiate tra loro generando due comodini simpatici e pratici.
Sopra, appesi sulle lampade a sospensione, due piccole insegne ovali che generalmente si trovano sulle porte dei bagni, per distinguere i servizi destinati alle donne da quelli degli uomini.
Guardaroba: Stolmen, di Ikea
Con la ristrutturazione, Federica ha realizzato un suo sogno di sempre: la posa di uno splendido parquet industriale, particolarmente indicato per ambienti soggetti ad alto calpestio e usura. Il grande
vantaggio è la possibilità di poter rigenerare la superficie molte volte, perché in grado di sopportare più interventi di lamatura nel tempo; questo le consente di poterci lavorare tranquillamente sopra senza avere costantemente paura di rovinarlo.
vantaggio è la possibilità di poter rigenerare la superficie molte volte, perché in grado di sopportare più interventi di lamatura nel tempo; questo le consente di poterci lavorare tranquillamente sopra senza avere costantemente paura di rovinarlo.
Per il bagno degli ospiti, Federica ha recuperato un mobile bar adattandolo a supporto per il lavandino.
Un vecchio cassetto fa da pensile per gli oggetti di uso quotidiano.
“Girls with class don’t need a glass”.
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto insieme a una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto insieme a una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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Ciao ti avevo contattata per la realizzazione di un banco in Cucina ti mi hai risposto ma ho perso la mail con il tuo número mi chiamo Nerina e abito vicino Casa tua Mail venera.acagnino@infocamere.it
grazie per la pazienza
è possibile contattare federica reddi per email o telefono? grazie
Certo la mia mail è raddifederica@gmail.com a presto!