Guida Houzz: Stili e Piante per Specchi d’Acqua in Giardino
Laghetto o stagno, naturale o artificiale, di design o romantico: ogni piccolo specchio d’acqua rende il giardino vivo e ammaliante
I giardini con un lago, un piccolo stagno, una fontana o una qualsiasi componente d’acqua, hanno un “passo in più” rispetto a quelli asciutti, seppur belli. L’acqua è un elemento che fa rivivere sensazioni ancestrali e primordiali. Non a caso i primi giardini nacquero attorno alle oasi per proteggere i piccoli specchi d’acqua.
More geometrico demonstrata
L’incontro tra la superficie dell’acqua color petrolio e il colore chiaro e pacato della ghiaia, unito alla forma regolare, ai materiali sobri e non ricercati, dona a questo specchio d’acqua serenità e quiete.
Uno stagno artificiale permetterà un maggiore controllo, sia sulle infestanti che sulle piante ornamentali, nonché sulla qualità dell’acqua.
Ricordate che se scegliete un materiale scuro per il fondo (un telo in PVC, un rivestimento in calcestruzzo o di piastrelle), avrete un maggiore effetto “specchio” ma anche un colore dell’acqua più cupo.
Più il rivestimento del fondale è chiaro, maggiore sarà l’effetto trasparenza: attenzione, perché questo può determinare un colore d’acqua incerto e tendente al verdastro o marroncino, specie se l’equilibrio tra superficie dell’acqua, aria, piante e fauna non è ottimale.
L’incontro tra la superficie dell’acqua color petrolio e il colore chiaro e pacato della ghiaia, unito alla forma regolare, ai materiali sobri e non ricercati, dona a questo specchio d’acqua serenità e quiete.
Uno stagno artificiale permetterà un maggiore controllo, sia sulle infestanti che sulle piante ornamentali, nonché sulla qualità dell’acqua.
Ricordate che se scegliete un materiale scuro per il fondo (un telo in PVC, un rivestimento in calcestruzzo o di piastrelle), avrete un maggiore effetto “specchio” ma anche un colore dell’acqua più cupo.
Più il rivestimento del fondale è chiaro, maggiore sarà l’effetto trasparenza: attenzione, perché questo può determinare un colore d’acqua incerto e tendente al verdastro o marroncino, specie se l’equilibrio tra superficie dell’acqua, aria, piante e fauna non è ottimale.
Altezza del bacino
Anche se il livello dell’acqua è a sfioro, come in questo bacino dal design moderno ed elegante, per coltivare alcuni tipi di piante, come i loti e le ninfee, occorre una profondità di circa un metro.
Esistono anche molte ninfee nane, coltivabili in profondità modeste o in “tinozze” debitamente modificate, per terrazze o balconi.
Anche se il livello dell’acqua è a sfioro, come in questo bacino dal design moderno ed elegante, per coltivare alcuni tipi di piante, come i loti e le ninfee, occorre una profondità di circa un metro.
Esistono anche molte ninfee nane, coltivabili in profondità modeste o in “tinozze” debitamente modificate, per terrazze o balconi.
Le diverse tipologie di piante acquatiche
I giardinieri dividono le piante acquatiche in categorie piuttosto ampie a seconda della profondità dell’acqua e della funzione.
I giardinieri dividono le piante acquatiche in categorie piuttosto ampie a seconda della profondità dell’acqua e della funzione.
- Le piante da acque profonde (ad es. Euryale, Aponogeton, Nymphaea, Orontium, Victoria)
- Piante da acque poco profonde (ad es. Thypha, Nelumbo, Acorus, Pontederia)
- Piante da acque basse (ad es. Cyperus, Iris laevigata, Sagittaria, Typha)
- Piante da margine acquatico o da “bog garden” (ad es. Hemerocallis, Iris ensata, Cimicifuga, Rodgersia, Osmunda, Phalaris, Primula, Trollius, Euphorbia palustris)
- Acquatiche galleggianti (ad es. Pistia, Azolla, Eichhornia)
- Ossigenatrici sommerse (ad es. Elodea, Potamogeton,Tillarea, Callitriche).
Il fior di loto (Nelumbo nucifera)
Le ninfee sono tra i fiori acquatici più amati e desiderati, anche per il fogliame, che è piuttosto ingombrante. Una sola pianta può arrivare a coprire una superficie di oltre un metro. Questo è di estrema importanza nel mantenimento di scambio gassoso tra l’acqua e la superficie, che non deve essere mai troppo coperta.
Tra le ninfee ne esistono anche di rustiche.
La dimensione delle piante acquatiche, come quella delle rose, dei bonsai, delle orchidee, e di qualsiasi altra pianta che richieda una iper specializzazione, è altamente esclusiva. In questo contesto ci sono gli amanti del fior di loto e coloro che lo evitano come la gramigna.
È infatti una pianta acquatica di facile mantenimento, totalmente rustica, dai fiori di grande fascino, con capsule di semi pregevoli e molto usate nelle composizioni floreali. La parte bianca delle radici è perfino commestibile e l’uso come vasodilatatore è riconosciuto dalla farmacopea.
Per contro è estremamente ingombrante e invasiva, fino ad essere considerata un pericolo per la flora acquatica spontanea di molte regioni, che periodicamente si impegnano ad estirparla dai corsi acquatici e dagli specchi d’acqua.
Valutate con attenzione se inserirla o no nel vostro laghetto e informatevi su eventuali regolamenti o divieti della vostra regione.
Le ninfee sono tra i fiori acquatici più amati e desiderati, anche per il fogliame, che è piuttosto ingombrante. Una sola pianta può arrivare a coprire una superficie di oltre un metro. Questo è di estrema importanza nel mantenimento di scambio gassoso tra l’acqua e la superficie, che non deve essere mai troppo coperta.
Tra le ninfee ne esistono anche di rustiche.
La dimensione delle piante acquatiche, come quella delle rose, dei bonsai, delle orchidee, e di qualsiasi altra pianta che richieda una iper specializzazione, è altamente esclusiva. In questo contesto ci sono gli amanti del fior di loto e coloro che lo evitano come la gramigna.
È infatti una pianta acquatica di facile mantenimento, totalmente rustica, dai fiori di grande fascino, con capsule di semi pregevoli e molto usate nelle composizioni floreali. La parte bianca delle radici è perfino commestibile e l’uso come vasodilatatore è riconosciuto dalla farmacopea.
Per contro è estremamente ingombrante e invasiva, fino ad essere considerata un pericolo per la flora acquatica spontanea di molte regioni, che periodicamente si impegnano ad estirparla dai corsi acquatici e dagli specchi d’acqua.
Valutate con attenzione se inserirla o no nel vostro laghetto e informatevi su eventuali regolamenti o divieti della vostra regione.
La Victoria amazonica delle meraviglie
La caccia alla Victoria amazonica è quasi leggendaria nella storia della botanica, il fiore era tanto ammirato e desiderato che la pianta fu intitolata alla regina Vittoria, difatti fino a qualche tempo fa era classificata anche come Victoria regia.
Fu celebre la gara alla fioritura, che nel 1849 vide trionfare Joseph Paxton, il giardiniere del Duca di Chatsworth. Paxton si ispirò alla forma della foglia della Victoria per disegnare il famoso Crystal Palace per l’Esposizione Universale del 1850.
Un fraintendimento spesso diffuso attorno alla Victoria è che debba avere una grande quantità d’acqua e di spazio: in verità la pianta si adatta a contenitori relativamente piccoli e poco profondi, rimpicciolendo sia fogliame che fiori. Per avere il fogliame enorme, di diametro superiore al metro, è necessario disporre di un vero e proprio laghetto.
La caccia alla Victoria amazonica è quasi leggendaria nella storia della botanica, il fiore era tanto ammirato e desiderato che la pianta fu intitolata alla regina Vittoria, difatti fino a qualche tempo fa era classificata anche come Victoria regia.
Fu celebre la gara alla fioritura, che nel 1849 vide trionfare Joseph Paxton, il giardiniere del Duca di Chatsworth. Paxton si ispirò alla forma della foglia della Victoria per disegnare il famoso Crystal Palace per l’Esposizione Universale del 1850.
Un fraintendimento spesso diffuso attorno alla Victoria è che debba avere una grande quantità d’acqua e di spazio: in verità la pianta si adatta a contenitori relativamente piccoli e poco profondi, rimpicciolendo sia fogliame che fiori. Per avere il fogliame enorme, di diametro superiore al metro, è necessario disporre di un vero e proprio laghetto.
Gli ibischi d’acqua
La pianta di Hibiscus è un po’ il simbolo dell’esotismo delicato che non sopporta basse temperature. Questo è vero per l’Hibiscus rosa-sinensis, ma la quantità di specie di ibischi è davvero grande, e alcuni hanno come caratteristica comune quella di essere piante fortemente igrofile.
Di sicuro i più diffusi tra gli ibischi acquatici sono l’Hibiscus moscheutos e l’Hibiscus coccineus, che sempre più spesso si vedono non solo alle fiere specializzate, ma anche ai garden e vivai “dietro l’angolo”.
Solitamente la colorazione dei petali è vistosa, resa più lucida da una superficie riflettente, quasi vetrosa. Il fiore inoltre può raggiungere dimensioni considerevoli. Le tonalità di rosso mattone e terracotta si ritrovano spesso anche nel fogliame, fine ed elegante di alcune specie. Meno diffuse sono le forme stradoppie e dai petali arricciati.
Questi ibischi, a seconda di specie e ibrido, si coltivano in acque poco profonde, o al margine dello stagno, in zone sottoposte a frequenti inondazioni, o anche in terreno normale, purché sempre umido. Non possono essere coltivati invece in acque molto profonde, dove marcirebbero.
La pianta di Hibiscus è un po’ il simbolo dell’esotismo delicato che non sopporta basse temperature. Questo è vero per l’Hibiscus rosa-sinensis, ma la quantità di specie di ibischi è davvero grande, e alcuni hanno come caratteristica comune quella di essere piante fortemente igrofile.
Di sicuro i più diffusi tra gli ibischi acquatici sono l’Hibiscus moscheutos e l’Hibiscus coccineus, che sempre più spesso si vedono non solo alle fiere specializzate, ma anche ai garden e vivai “dietro l’angolo”.
Solitamente la colorazione dei petali è vistosa, resa più lucida da una superficie riflettente, quasi vetrosa. Il fiore inoltre può raggiungere dimensioni considerevoli. Le tonalità di rosso mattone e terracotta si ritrovano spesso anche nel fogliame, fine ed elegante di alcune specie. Meno diffuse sono le forme stradoppie e dai petali arricciati.
Questi ibischi, a seconda di specie e ibrido, si coltivano in acque poco profonde, o al margine dello stagno, in zone sottoposte a frequenti inondazioni, o anche in terreno normale, purché sempre umido. Non possono essere coltivati invece in acque molto profonde, dove marcirebbero.
Un giardino acquatico particolare
Detto anche “bog garden”, il giardino palustre rappresenta la zona di naturale transizione dal lago al terreno asciutto rappresenta una possibilità enorme dal punto di vista estetico, biologico e tecnico.
Oltre all’ampliamento delle possibilità di accoglimento di piante insolite che non vivrebbero in altri ambienti, e quindi a dare soddisfazione allo spirito conoscitivo, il giardino palustre rende il laghetto più aggraziato e naturale, con esiti spesso molto belli. L’insediamento, artificiale o meno, di flora e fauna specializzata e costituisce un forte richiamo per gli animali selvatici.
Se il vostro laghetto è artificiale questa zona sarà meno ampia e il passaggio dall’umido all’asciutto più rapido e meno graduale: questo potrebbe determinare asciugamento più rapido durante l’estate.
Le piante palustri sono in genere molto rigogliose anche nei mesi caldi, mentre soffrono molto le gelate, che spesso ne azzerano completamente la parte aerea, che ricrescerà la primavera successiva.
Detto anche “bog garden”, il giardino palustre rappresenta la zona di naturale transizione dal lago al terreno asciutto rappresenta una possibilità enorme dal punto di vista estetico, biologico e tecnico.
Oltre all’ampliamento delle possibilità di accoglimento di piante insolite che non vivrebbero in altri ambienti, e quindi a dare soddisfazione allo spirito conoscitivo, il giardino palustre rende il laghetto più aggraziato e naturale, con esiti spesso molto belli. L’insediamento, artificiale o meno, di flora e fauna specializzata e costituisce un forte richiamo per gli animali selvatici.
Se il vostro laghetto è artificiale questa zona sarà meno ampia e il passaggio dall’umido all’asciutto più rapido e meno graduale: questo potrebbe determinare asciugamento più rapido durante l’estate.
Le piante palustri sono in genere molto rigogliose anche nei mesi caldi, mentre soffrono molto le gelate, che spesso ne azzerano completamente la parte aerea, che ricrescerà la primavera successiva.
Un dettaglio di stile
Spesso durante una ristrutturazione o in un vecchio giardino si trova un abbeveratoio, una vecchia vasca per il lavaggio dei panni, o delle piccole cisterne di raccolta per l’acqua.
Invece di usarli come contenitori per le piante possono essere stuccati all’interno e usati per creare un piccolo stagno.
Anche paioli, barili, tinozze, secchi per la pigiatura dell’uva, mastelli, e tutti i contenitori che abbiano una profondità di almeno 30-40 cm possono essere usati a questo scopo, avendo cura di scegliere piante piccole e poco invadenti.
Altro
I Giardini Rocciosi Acquatici
i Consigli dell’Esperto per Pulire il Laghetto Artificiale
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Invece di usarli come contenitori per le piante possono essere stuccati all’interno e usati per creare un piccolo stagno.
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Il giardino naturale è più libero da rappresentazioni simboliche e scenografiche, ed è molto più vivibile di quello d’impostazione formale, oltre che più tollerante di errori e imperfezioni.
Uno stagno o un laghetto sono un importante completamento per questo tipo di giardino, sia per la contemplazione che per il ristoro e il gioco. Creare uno stagno naturale è un’operazione impegnativa, anche dal punto di vista economico, che ripaga presto di ogni sforzo. Per realizzare un vero stagno naturale si deve lasciare l’acqua a contatto con il terreno. Ovviamente uno stagno naturale non sarà trasparente come uno artificiale, ma consentirà l’insediarsi di flora e fauna spontanea.
Se ne avete la possibilità e lo spazio, è una scelta altamente raccomandata sia come pregio estetico, sia per il valore di biodiversità che il giardino acquisterebbe.