Architettura e design
Houzz Eco: Insieme è Meglio! L'Avventura Collettiva del Cohousing
Cohousing, ecovillaggi, autocostruzione: un nuovo modo di abitare, spiegato passo passo
Lo scriveva nel 1914 Walter Gropius, fra gli architetti che hanno fondato il Bauhaus: «Mi immagino che a Weimar prenda forma un grande insediamento nelle vicinanze del monte Belvedere, con un centro di edifici popolari, teatri, casa della musica e come punto culminante un edificio di culto e che ogni anno in estate vi abbia luogo un grande festival popolare, nel quale venga offerto quanto di meglio il nuovo tempo sappia offrire nel campo della musica, del teatro e dell’arte figurativa».
Quello di Dessau, 150 chilometri a nord di Weimar, è forse uno degli esempi più illustri d’insediamento autocostruito, nato per riunire artisti e architetti alla ricerca di “un’opera d’arte unitaria” e di una “grande architettura”. Erano i primi anni del ‘900, la tecnologia cui si faceva riferimento era inscindibile dall’industria, dalla produzione, dall’efficienza. Oggi l’autocostruzione è più a portata di mano: è scelta anche da gente comune, che si unisce per perseguire un’idea progettuale e costruttiva più legata ai principi della solidarietà fra gli uomini e dell’armonia con la natura, fuggendo, il più delle volte, alla logica della globalizzazione.
Quello di Dessau, 150 chilometri a nord di Weimar, è forse uno degli esempi più illustri d’insediamento autocostruito, nato per riunire artisti e architetti alla ricerca di “un’opera d’arte unitaria” e di una “grande architettura”. Erano i primi anni del ‘900, la tecnologia cui si faceva riferimento era inscindibile dall’industria, dalla produzione, dall’efficienza. Oggi l’autocostruzione è più a portata di mano: è scelta anche da gente comune, che si unisce per perseguire un’idea progettuale e costruttiva più legata ai principi della solidarietà fra gli uomini e dell’armonia con la natura, fuggendo, il più delle volte, alla logica della globalizzazione.
Cohousing ed ecovillaggi: cosa sono e come funzionano
Per cohousing si intende un sistema composto da alloggi privati abbastanza piccoli e vasti spazi comuni – chiusi e aperti – destinati alle attività dell’intera comunità. Questo modo di vivere e abitare è nato e sta crescendo nei paesi del Nord Europa, dove non mancano esempi di gruppi che acquistano interi immobili da ristrutturare o che ne costruiscono di nuovi, anche all’interno delle città.
Gli eco-villaggi, invece, non si trovano all’interno della città trattandosi, appunto, di villaggi. Questo tipo di organizzazione abitativa è sempre più frequente in Italia, dove ormai esiste una rete di eco-villaggi (per chi vuole saperne di più: RIVE: Rete Italiana Villaggi Ecologici).
I principi di costruzione di questi due sistemi sono fondamentalmente gli stessi, così come anche le loro caratteristiche di gestione: autocostruzione delle case, convivenza, uso di energie rinnovabili, autosufficienza alimentare.
Per cohousing si intende un sistema composto da alloggi privati abbastanza piccoli e vasti spazi comuni – chiusi e aperti – destinati alle attività dell’intera comunità. Questo modo di vivere e abitare è nato e sta crescendo nei paesi del Nord Europa, dove non mancano esempi di gruppi che acquistano interi immobili da ristrutturare o che ne costruiscono di nuovi, anche all’interno delle città.
Gli eco-villaggi, invece, non si trovano all’interno della città trattandosi, appunto, di villaggi. Questo tipo di organizzazione abitativa è sempre più frequente in Italia, dove ormai esiste una rete di eco-villaggi (per chi vuole saperne di più: RIVE: Rete Italiana Villaggi Ecologici).
I principi di costruzione di questi due sistemi sono fondamentalmente gli stessi, così come anche le loro caratteristiche di gestione: autocostruzione delle case, convivenza, uso di energie rinnovabili, autosufficienza alimentare.
Autocostruzione
In molti insediamenti ogni luogo è progettato, costruito e gestito dagli stessi abitanti. I futuri proprietari delle abitazioni e degli spazi comuni partecipano attivamente alla costruzione, dedicando tempo e professionalità. L’impegno degli autocostruttori a prestare la propria opera manuale in cantiere per un numero di ore contabilizzate e monetizzate secondo criteri precisi consente un forte contenimento dei costi di costruzione. La questione economica non è però il motivo principale per autocostruire il proprio spazio: «Costruire insieme è una maniera sinergica e virtuosa per raggiungere l’obiettivo finale del vivere in gruppo».
Per far sì che ogni operazione eseguita sia adeguata ed efficiente in termini costruttivi, in ogni progetto di autocostruzione edilizia è fondamentale la formazione dei soggetti che lavoreranno in cantiere.
In molti insediamenti ogni luogo è progettato, costruito e gestito dagli stessi abitanti. I futuri proprietari delle abitazioni e degli spazi comuni partecipano attivamente alla costruzione, dedicando tempo e professionalità. L’impegno degli autocostruttori a prestare la propria opera manuale in cantiere per un numero di ore contabilizzate e monetizzate secondo criteri precisi consente un forte contenimento dei costi di costruzione. La questione economica non è però il motivo principale per autocostruire il proprio spazio: «Costruire insieme è una maniera sinergica e virtuosa per raggiungere l’obiettivo finale del vivere in gruppo».
Per far sì che ogni operazione eseguita sia adeguata ed efficiente in termini costruttivi, in ogni progetto di autocostruzione edilizia è fondamentale la formazione dei soggetti che lavoreranno in cantiere.
Un gruppo guidato
Affinché questi gruppi funzionino e il progetto di autocostruzione si concretizzi, è necessario che vengano guidati da un team di esperti in mediazione, progettazione architettonica e direzione dei lavori. Esulando da qualsiasi logica di profitto, il team deve contribuire a sostenere le attività del gruppo di autocostruttori. È dunque essenziale che, oltre ad avere le competenze professionali, il team creda anche nel valore umano e sociale del lavoro fatto insieme. Solo in questo modo il gruppo può essere accompagnato durante tutto il processo di costruzione e aiutato a risolvere eventuali problemi e conflittualità.
Affinché questi gruppi funzionino e il progetto di autocostruzione si concretizzi, è necessario che vengano guidati da un team di esperti in mediazione, progettazione architettonica e direzione dei lavori. Esulando da qualsiasi logica di profitto, il team deve contribuire a sostenere le attività del gruppo di autocostruttori. È dunque essenziale che, oltre ad avere le competenze professionali, il team creda anche nel valore umano e sociale del lavoro fatto insieme. Solo in questo modo il gruppo può essere accompagnato durante tutto il processo di costruzione e aiutato a risolvere eventuali problemi e conflittualità.
Ecocompatibilità delle costruzioni
La costituzione del gruppo, la sua organizzazione, il lavoro insieme e la gestione comune sono tutti principi che coesistono all’interno tanto del cohousing quanto degli ecovillaggi.
Questi gruppi condividono molto insieme e sono accomunati dall’obiettivo di instaurare un rapporto equilibrato fra l’ambiente e il costruito.
Ecco perché l’utilizzo di tecnologie e materiali ecocompatibili sono frequenti nella costruzione di queste abitazioni. I materiali più utilizzati sono quelli naturali che, se applicati con idonee tecniche costruttive, non comportano alcun problema in termini di ponti termici, umidità, trasmissione del rumore; inoltre possono assicurare bassi consumi per il riscaldamento e il raffreddamento. In genere i materiali naturali non producono inquinamento e sono facilmente riciclabili.
La costituzione del gruppo, la sua organizzazione, il lavoro insieme e la gestione comune sono tutti principi che coesistono all’interno tanto del cohousing quanto degli ecovillaggi.
Questi gruppi condividono molto insieme e sono accomunati dall’obiettivo di instaurare un rapporto equilibrato fra l’ambiente e il costruito.
Ecco perché l’utilizzo di tecnologie e materiali ecocompatibili sono frequenti nella costruzione di queste abitazioni. I materiali più utilizzati sono quelli naturali che, se applicati con idonee tecniche costruttive, non comportano alcun problema in termini di ponti termici, umidità, trasmissione del rumore; inoltre possono assicurare bassi consumi per il riscaldamento e il raffreddamento. In genere i materiali naturali non producono inquinamento e sono facilmente riciclabili.
Parola d’ordine: collaborazione
Uno stile di vita collaborativo è non solo fondamentale, ma anche indispensabile per favorire lo sviluppo di reti di aiuto e di socializzazione. La collaborazione iniziata con l’autocostruzione continua all’interno del gruppo con l’autoproduzione che consente di raggiungere l’indipendenza dell’intero insediamento.
Uno stile di vita collaborativo è non solo fondamentale, ma anche indispensabile per favorire lo sviluppo di reti di aiuto e di socializzazione. La collaborazione iniziata con l’autocostruzione continua all’interno del gruppo con l’autoproduzione che consente di raggiungere l’indipendenza dell’intero insediamento.
Autoproduzione alimentare
L’autoproduzione alimentare è fattibile all’interno di villaggi distanti dalle città, là dove è possibile immaginare uno spazio dedicato alle coltivazioni. L’area comune è perciò attrezzata per ospitare orti di culture biologiche autogestiti. Dove è possibile non mancano anche piccole fattorie, che richiedono però più tempo e una organizzazione più complessa dell’intera comunità.
L’autoproduzione alimentare è fattibile all’interno di villaggi distanti dalle città, là dove è possibile immaginare uno spazio dedicato alle coltivazioni. L’area comune è perciò attrezzata per ospitare orti di culture biologiche autogestiti. Dove è possibile non mancano anche piccole fattorie, che richiedono però più tempo e una organizzazione più complessa dell’intera comunità.
Autoproduzione di energia
L’autosufficienza non è però solo alimentare: più spesso è energetica ed è perseguibile anche in città. Se l’insediamento è progettato per avere spazi comuni, è anche concepito per avere un buon risparmio energetico. Il risparmio parte già dalla costruzione, visto che il reticolo degli impianti è ridotto, e passa dalla gestione, perché la spesa e il consumo energetico dei macchinari è diviso fra i proprietari.
A questo punto, l’energia elettrica o termica che deriva dai sistemi fotovoltaici o di pannelli solari può essere sufficiente.
Altro: Vale Ancora la Pena Puntare sul Fotovoltaico? Sembra Proprio di Sì
L’autosufficienza non è però solo alimentare: più spesso è energetica ed è perseguibile anche in città. Se l’insediamento è progettato per avere spazi comuni, è anche concepito per avere un buon risparmio energetico. Il risparmio parte già dalla costruzione, visto che il reticolo degli impianti è ridotto, e passa dalla gestione, perché la spesa e il consumo energetico dei macchinari è diviso fra i proprietari.
A questo punto, l’energia elettrica o termica che deriva dai sistemi fotovoltaici o di pannelli solari può essere sufficiente.
Altro: Vale Ancora la Pena Puntare sul Fotovoltaico? Sembra Proprio di Sì
Lo spazio comune
Se parliamo di cohousing in città, la progettazione degli spazi comuni è ancora più importante. Se progettare ambienti esterni da condividere in un villaggio è abbastanza semplice, farlo all’interno o all’esterno di un edificio è molto più complesso. Nel cohousing gli spazi comuni possono essere cucine, lavanderie, terrazze e giardini che devono essere progettati a misura e con le giuste attrezzature.
Se parliamo di cohousing in città, la progettazione degli spazi comuni è ancora più importante. Se progettare ambienti esterni da condividere in un villaggio è abbastanza semplice, farlo all’interno o all’esterno di un edificio è molto più complesso. Nel cohousing gli spazi comuni possono essere cucine, lavanderie, terrazze e giardini che devono essere progettati a misura e con le giuste attrezzature.
Innovazione di una tradizione
La storia sociale italiana dell’abitare conosce già bene l’idea del “farsi la casa”. In molte zone del sud del nostro Paese, era consuetudine costruirsi la propria abitazione da soli. I tempi della chiusura dei lavori erano dettati dal tempo con cui si riuscivano a mettere da parte i soldi per la costruzione. A guidare questo faticoso lavoro era l’idea, del tutto individualistica, di costruire per la propria famiglia una casa intesa come edificio perenne e immutabile.
La storia sociale italiana dell’abitare conosce già bene l’idea del “farsi la casa”. In molte zone del sud del nostro Paese, era consuetudine costruirsi la propria abitazione da soli. I tempi della chiusura dei lavori erano dettati dal tempo con cui si riuscivano a mettere da parte i soldi per la costruzione. A guidare questo faticoso lavoro era l’idea, del tutto individualistica, di costruire per la propria famiglia una casa intesa come edificio perenne e immutabile.
La moderna autocostruzione, il moderno cohousing e gli ecovillaggi raccontano invece una storia diversa e innovativa. L’innovazione sta nello spostare l’attenzione dall’oggetto (la casa) all’evento (la comunità che autocostruisce e autoproduce). E le persone che si riuniscono e decidono il proprio modo di vivere occupano il centro della scena.
Vi sembra che esageriamo? Allora procediamo con ordine.