5 Cose da Fare per Farsi Pubblicare un Progetto dai Media
Vorresti che i tuoi progetti fossero pubblicati su prestigiose riviste di architettura e design? Leggi questi consigli
Clara Carreras
5 luglio 2022
Redazione Houzz Italia. Psicologa specializzata in psicologia ambientale e architettonica.
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Padroneggiare l’arte di comunicare in modo interessante ma allo stesso tempo conciso il proprio lavoro è un’abilità essenziale nel mondo digitale di oggi. Ma come comportarsi se non hai mai frequentato alcun corso di marketing e pubbliche relazioni? Non preoccuparti: segui questi consigli per promuoverti al meglio con gli editori, sia cartacei che online. E per sapere quali sono gli errori più comuni da evitare, leggi la seconda parte di questa rubrica: 5 Cose da NON Fare per Farsi Pubblicare un Progetto dai Media.
1. Fidati del “Ti contattiamo perché abbiamo notato il tuo lavoro”
Quando vengono contattati per una possibile pubblicazione, alcuni professionisti reagiscono con perplessità e diffidenza. Paure che nella maggior parte dei casi si rivelano infondate perché quando si tratta di pubblicare il proprio lavoro su riviste o siti di settore le esperienze negative sono abbastanza rare. La visibilità che si raggiunge, di portata più o meno ampia, è sempre comunque positiva. Con una pubblicazione puoi raggiungere più potenziali clienti, farti conoscere dai colleghi, rafforzare la tua reputazione e ricevere feedback positivi o domande interessanti dai lettori.
In caso di dubbi, fai delle ricerche sulla rivista o sul giornalista in questione. Sia le riviste che i blog hanno risorse limitate in termini di tempo, persone e contenuti da dedicare ai progetti di architettura. E se tra tanti hanno scelto proprio il tuo lavoro, dovresti prenderlo come un bellissimo complimento e riconoscimento della tua bravura!
Quando vengono contattati per una possibile pubblicazione, alcuni professionisti reagiscono con perplessità e diffidenza. Paure che nella maggior parte dei casi si rivelano infondate perché quando si tratta di pubblicare il proprio lavoro su riviste o siti di settore le esperienze negative sono abbastanza rare. La visibilità che si raggiunge, di portata più o meno ampia, è sempre comunque positiva. Con una pubblicazione puoi raggiungere più potenziali clienti, farti conoscere dai colleghi, rafforzare la tua reputazione e ricevere feedback positivi o domande interessanti dai lettori.
In caso di dubbi, fai delle ricerche sulla rivista o sul giornalista in questione. Sia le riviste che i blog hanno risorse limitate in termini di tempo, persone e contenuti da dedicare ai progetti di architettura. E se tra tanti hanno scelto proprio il tuo lavoro, dovresti prenderlo come un bellissimo complimento e riconoscimento della tua bravura!
Greta La Rocca, giornalista e collaboratrice del magazine di Houzz, ci offre alcuni consigli per aumentare le probabilità di essere notati: «Un progetto è interessante quando ha delle specificità, che prescindono dall’essere un lavoro grande o piccolo, costoso o un intervento semplice. Rendono un lavoro ‘notiziabile’ - parola che i media ripetono spesso - soluzioni inaspettate, scelte di recupero non scontate, idee nuove».
2. Rispondi sempre e il prima possibile
Nonostante i grandi vantaggi, molti professionisti non rispondono in modo tempestivo alle proposte di giornalisti ed editori per presentare i loro progetti. Se ricevi una richiesta ma non hai tempo per rispondere subito alle domande specifiche, è sempre consigliabile rispondere con una breve email o fare una telefonata veloce per confermare il tuo interesse, come consiglia Antonia Solari, giornalista e architetta, nonché collaboratrice del magazine di Houzz: «Una volta ricevuta una richiesta da parte dei media, sarebbe meglio rispondere con una certa solerzia per dare conferma al mittente di averla ricevuta e di avere a disposizione quanto richiesto, in modo che non vada alla ricerca di alternative nel momento in cui non riceve feedback».
Nonostante i grandi vantaggi, molti professionisti non rispondono in modo tempestivo alle proposte di giornalisti ed editori per presentare i loro progetti. Se ricevi una richiesta ma non hai tempo per rispondere subito alle domande specifiche, è sempre consigliabile rispondere con una breve email o fare una telefonata veloce per confermare il tuo interesse, come consiglia Antonia Solari, giornalista e architetta, nonché collaboratrice del magazine di Houzz: «Una volta ricevuta una richiesta da parte dei media, sarebbe meglio rispondere con una certa solerzia per dare conferma al mittente di averla ricevuta e di avere a disposizione quanto richiesto, in modo che non vada alla ricerca di alternative nel momento in cui non riceve feedback».
Se non rispondi, infatti, rischi di perdere l’occasione, sia per quanto riguarda questa intervista ma anche per eventuali prossime pubblicazioni. Perché a prescindere da quanto sia eccezionale il tuo lavoro, è probabile che non ti ricontatteranno in futuro. Le redazioni lavorano spesso con scadenze ravvicinate e i giornalisti hanno tempi di consegna rapidi, quindi se in futuro si presenterà l’opportunità di intervistare un professionista con le tue caratteristiche, daranno la priorità a chi ha risposto in maniera celere ed esaustiva alle precedenti chiamate o email.
3. Fai domande per fissare le aspettative
«Sarebbe meglio informarsi sulla tipologia di testata che chiede il materiale, per poter fornire con maggior precisione quanto richiesto», dice Antonia Solari. «Ci sono alcuni giornali, per esempio, che non possono pubblicare in mancanza di piante e sezioni, o altri che hanno bisogno delle informazioni relative ai costi. In caso di dubbio, meglio fare una domanda in più».
Un’altra buona idea è quella di estendere l’intervista ai proprietari di casa. Innanzitutto chiedi ai committenti se sono disponibili a farsi intervistare. Questa possibilità è frequentemente ben vista dagli editori e arricchisce l’articolo con una storia più personale, che arriva dritta al cuore delle persone (e non solamente agli occhi per il bellissimo risultato estetico!).
«Sarebbe meglio informarsi sulla tipologia di testata che chiede il materiale, per poter fornire con maggior precisione quanto richiesto», dice Antonia Solari. «Ci sono alcuni giornali, per esempio, che non possono pubblicare in mancanza di piante e sezioni, o altri che hanno bisogno delle informazioni relative ai costi. In caso di dubbio, meglio fare una domanda in più».
Un’altra buona idea è quella di estendere l’intervista ai proprietari di casa. Innanzitutto chiedi ai committenti se sono disponibili a farsi intervistare. Questa possibilità è frequentemente ben vista dagli editori e arricchisce l’articolo con una storia più personale, che arriva dritta al cuore delle persone (e non solamente agli occhi per il bellissimo risultato estetico!).
4. Fornisci risposte esaustive (non a monosillabi!)
Spesso i professionisti tendono a rispondere in maniera concisa, e questo in linea di massima va bene, ma nel caso di un’intervista bisogna offrire al giornalista informazioni e dettagli sufficienti per poter scrivere l’articolo. Quindi non avere paura di fornire informazioni extra, raccontare aneddoti o approfondire un aspetto del progetto anche quando non richiesto. È materiale in più che il giornalista potrà valutare.
Chiaramente poniti dei limiti: una paginetta di testo dovrebbe essere sufficiente. Rileggi sempre il testo prima di inviarlo. E non andare troppo fuori tema!
«Le buone risposte alle interviste sono sì concise, ma anche ricche di dettagli», dice Julia Fairley, scrittrice specializzata in architettura e design che collabora con Houzz. «Cerca di fornire il nome esatto di quella meravigliosa tonalità di vernice, piuttosto che riferirti semplicemente ad essa come ‘bianco’».
Spesso i professionisti tendono a rispondere in maniera concisa, e questo in linea di massima va bene, ma nel caso di un’intervista bisogna offrire al giornalista informazioni e dettagli sufficienti per poter scrivere l’articolo. Quindi non avere paura di fornire informazioni extra, raccontare aneddoti o approfondire un aspetto del progetto anche quando non richiesto. È materiale in più che il giornalista potrà valutare.
Chiaramente poniti dei limiti: una paginetta di testo dovrebbe essere sufficiente. Rileggi sempre il testo prima di inviarlo. E non andare troppo fuori tema!
«Le buone risposte alle interviste sono sì concise, ma anche ricche di dettagli», dice Julia Fairley, scrittrice specializzata in architettura e design che collabora con Houzz. «Cerca di fornire il nome esatto di quella meravigliosa tonalità di vernice, piuttosto che riferirti semplicemente ad essa come ‘bianco’».
5. Massima attenzione alle foto
Oltre alla componente descrittiva del progetto, un ruolo fondamentale è ricoperto da quella visiva. «Quando si richiedono le foto di un progetto, è importante averle ad alta risoluzione e professionali, quelle fatte in velocità solitamente non rendono giustizia al progetto e spesso sono a una risoluzione troppo bassa per la pubblicazione», dice Antonia Solari. «Di contro, può essere utile mantenere (ed eventualmente consegnare) le foto di cantiere, soprattutto se il format della testata prevede di mostrare ai lettori il passaggio pre e post intervento».
Inoltre, tra le informazioni fornite, è bene comprendere una lista completa dei crediti: «È utile per i media, perché si danno maggiori informazioni ai lettori, e lo è anche per il Pro, perché rafforza le relazioni con partner e collaboratori al progetto», consiglia Antonia Solari.
Oltre alla componente descrittiva del progetto, un ruolo fondamentale è ricoperto da quella visiva. «Quando si richiedono le foto di un progetto, è importante averle ad alta risoluzione e professionali, quelle fatte in velocità solitamente non rendono giustizia al progetto e spesso sono a una risoluzione troppo bassa per la pubblicazione», dice Antonia Solari. «Di contro, può essere utile mantenere (ed eventualmente consegnare) le foto di cantiere, soprattutto se il format della testata prevede di mostrare ai lettori il passaggio pre e post intervento».
Inoltre, tra le informazioni fornite, è bene comprendere una lista completa dei crediti: «È utile per i media, perché si danno maggiori informazioni ai lettori, e lo è anche per il Pro, perché rafforza le relazioni con partner e collaboratori al progetto», consiglia Antonia Solari.
A proposito di questo aspetto Greta La Rocca aggiunge: «Attenzione, perché non è sempre scontato, è importante avere conferma da parte di chi ha scattato le foto di poterle utilizzare ogni qualvolta lo si desideri e per diversi obiettivi».
Altro
Utilizzare Houzz: Come una Foto ti Può Salvare… il Lavoro!
E ora, tocca a te: in base alla tua esperienza, quali sono le migliori pratiche per ‘collezionare’ pubblicazioni?
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Buongiorno @Clara Carreras, grazie e complimenti per l'articolo; ci sono consigli utilissimi e non scontati.
Mi fa piacere anche che @Antonia Solari abbia posto l'accento sull'utilità dei crediti e delle rispettive menzioni. Io credo sia una forma di rispetto e una piccola attenzione, la cui efficacia viene sottovalutata, che a volte viene meno (non necessariamente per malafede) e che, invece, crea un circolo virtuoso che può tornare utile a tutti i professionisti coinvolti.
Ringrazio anche @Greta La Rocca per aver sottolineato l'aspetto dei diritti d'uso delle immagini. E' un argomento "spinoso" che per noi è scontato, ma che può essere difficile da trasmettere ai committenti che spesso immaginano, una volta ricevute le foto, di poterne fare qualsiasi utilizzo in qualsiasi ambito. Essere guardati come alieni quando si spiega che non è esattamente così, è all'ordine del giorno.