Le Case di Houzz
La Casa senza Porte sui Tetti di Napoli
La luce circola liberamente e rimbalza sulle pareti mentre il legno dominante e le tante piante riscaldano l'atmosfera
A Napoli, in un palazzo del ‘600 con vista sui tetti, vive l’architetta Ada Catapano con suo marito Maurizio e il loro figlio Theo di 6 anni. L’appartamento, ristrutturato nel 2016, ha una vista sorprendente sui tetti della città e sui Quartieri Spagnoli, griglia urbana di stretti vicoli perpendicolari tra loro e densi di edifici d’epoca e vita. All’interno della casa le porte sono ridotte al minimo e le due camere da letto assomigliano più a delle nicchie appartate che a degli ambienti a sé stanti. L’idea, infatti, è far circolare luce e aria attraverso tutta la casa, obiettivo pienamente raggiunto.
La pianta di progetto
Entrando nella casa dell’architetta Ada Catapano gli elementi che dominano la vista sono il bianco delle pareti, il legno di pavimento e arredi e la luce che entra dalle tante finestre e circola liberamente. Qui siamo nell’ingresso e sulla destra, oltre la scaffalatura, si intravede la camera da letto di suo figlio. Non c’è porta e lo stesso vale per la camera da letto padronale, proprio per far entrare la luce anche nella zona ingresso e corridoio. A sinistra, un infisso originale della casa è stato utilizzato per creare un guardaroba.
Nella cameretta l’arredo è molto semplice ed essenziale. Ed è in continuo cambiamento perché segue la crescita del bambino. La scritta con il suo nome è stata realizzata dall’architetta con tavole di pallet in occasione del suo primo compleanno, il disegno in giallo è invece del bambino.
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I quadretti contengono disegni ritagliati da un calendario dell’anno di nascita del bambino. L’arazzo in lana è un regalo di un’amica colombiana.
L’idea di utilizzare spunti semplici per creare motivi decorativi è ricorrente in tutta la casa.
L’idea di utilizzare spunti semplici per creare motivi decorativi è ricorrente in tutta la casa.
Piastrelle bianche: Fabresa superwhite gloss; pavimento in grès Basaltina Stromboli di Casalgrande Padana; cavo tessile: Creative Cables
Dal corridoio d’ingresso si accede, attraverso l’unica porta della casa, a una cabina armadio e da qui a uno dei due bagni. Sopra la vasca c’è un mezzanino che funge da deposito: vi si accede con una scaletta oppure, come racconta l’architetta, salendo in piedi sul bordo della vasca. La lampada sospesa sulla sinistra è stata realizzata da lei «Utilizzando un vecchio paralume in vetro opalino di Ikea, cavo tessile Creative Cables e attacco a parete in legno di faggio (residui del top cucina)» racconta.
Dal corridoio d’ingresso si accede, attraverso l’unica porta della casa, a una cabina armadio e da qui a uno dei due bagni. Sopra la vasca c’è un mezzanino che funge da deposito: vi si accede con una scaletta oppure, come racconta l’architetta, salendo in piedi sul bordo della vasca. La lampada sospesa sulla sinistra è stata realizzata da lei «Utilizzando un vecchio paralume in vetro opalino di Ikea, cavo tessile Creative Cables e attacco a parete in legno di faggio (residui del top cucina)» racconta.
Lavabo: Ninive di Galassia; cementine a parete: Mosaic de Sur
Nella parte più interna del bagno ci sono i sanitari e il lavabo che poggia su un mensolone «Realizzato su disegno in BauBuche: un lamellare di faggio composto da sfoglie di 3 mm di spessore» spiega. La collezione di Linus, esposta a parete, è del marito Maurizio.
Nella parte più interna del bagno ci sono i sanitari e il lavabo che poggia su un mensolone «Realizzato su disegno in BauBuche: un lamellare di faggio composto da sfoglie di 3 mm di spessore» spiega. La collezione di Linus, esposta a parete, è del marito Maurizio.
Proseguendo, sulla sinistra, si trova la camera da letto matrimoniale. Dalla finestra che si intravede, si accede al terrazzo. Niente porta anche qui, ma una leggera tenda in lino grigio. «Chiaramente una scelta del genere compromette la privacy personale, ma la distribuzione è stata pensata creando comunque degli spazi ben delineati (che si possono chiudere alla vista grazie alle tende), anche attraverso salti di quota, e lasciando la possibilità di chiudere con delle pareti, scorrevoli, vetrate (che stiamo pensando di realizzare ora che nostro figlio inizia a farsi grande). Mi piace l’idea che la nostra casa sia un costante non finito, un organismo che cresce insieme a noi abitanti: alcuni pezzi sono provvisori, altri ancora mancano, perché magari l’oggetto giusto ancora deve “arrivare”, o c’è ma è fuori budget» spiega.
La camera ha un bagno a cui si accede attraverso la doccia: «il piatto doccia è artigianale, composto da vasca in resina e pannello rimovibile in doghe di teak, tutto su misura. Anche i divisori in vetro sono artigianali, realizzati in pannelli (antiscivolo) di Madras, la cui finitura a puntini in rilievo richiama le piastrelle in gres all’interno».
Pavimento: Pico di Mutina
All’interno si trovano i sanitari e il lavabo che poggia su un vecchio mobile Singer restaurato dal papà dell’architettoa, così come lo specchio. Le maioliche smaltate che decorano il lato sinistro della parete provengono dal cantiere, erano per terra e ricoprivano parte dell’ingresso. In entrambi i bagni, la pittura è in smalto.
All’interno si trovano i sanitari e il lavabo che poggia su un vecchio mobile Singer restaurato dal papà dell’architettoa, così come lo specchio. Le maioliche smaltate che decorano il lato sinistro della parete provengono dal cantiere, erano per terra e ricoprivano parte dell’ingresso. In entrambi i bagni, la pittura è in smalto.
Pavimento: rovere prefinito Impression di Woodco; tavolo: Ikea; sedie: Haywood di Made.com; cucina: Ikea
Proseguendo si accede allo spazioso e alto ambiente unico che ospita cucina e living e da cui si accede al terrazzo panoramico.
Proseguendo si accede allo spazioso e alto ambiente unico che ospita cucina e living e da cui si accede al terrazzo panoramico.
La cucina è di Ikea ma le maniglie sono state acquistate online in un negozio inglese e il top è realizzato in lamellare di faggio tagliato su misura in negozio e verniciato dall’architetto. «La verniciatura non è stata semplice, perché si tratta di un legno particolare e ci è voluto molto tempo e vari tentativi per trovare la tipologia giusta di componenti per la verniciatura. Sarebbe stato meglio farlo fare a un artigiano specializzato ma eravamo alla fine dei lavori e del budget» .
Lampade: Morandi luci di Bottega Gradelle
La credenza in legno proviene da una precedente casa del marito dell’architetto. Le lampade sospese sono in ceramica.
La credenza in legno proviene da una precedente casa del marito dell’architetto. Le lampade sospese sono in ceramica.
Anche il divano proviene da una precedente casa ed è stato ritappezzato. Le scaffalature sono state acquistate in un negozio napoletano di articoli vintage: «Si incastravano perfettamente nel nostro spazio: due dei quattro moduli erano meno profondi e potevano essere inseriti dietro la scala. Un modulo è stato riproposto all’ingresso», racconta.
Le scale in ferro e legno, realizzate dal fabbro Ciro Pepe e dal falegname Carlo Calabró (che ha realizzato anche la scrivania e il guardaroba dell’ingresso) conducono al soppalco, dove si trova la zona studio/laboratorio dell’architetta, che si occupa anche di moda. Da quest’anno, a causa della pandemia, lo studio è condiviso con il marito.
La scrivania con finestra di Ada Catapano.
«Per mio figlio è sempre stata zona off limits per vari motivi: non solo la mancanza del parapetto, ma anche per la presenza di forbici e strumenti affilati e macchina da cucire». L’idea è installare, al posto del classico parapetto in vetro, una rete a tutta altezza, di quelle usate anche dagli acrobati, che proteggono ma lasciano comunque pasare la luce.
«Per mio figlio è sempre stata zona off limits per vari motivi: non solo la mancanza del parapetto, ma anche per la presenza di forbici e strumenti affilati e macchina da cucire». L’idea è installare, al posto del classico parapetto in vetro, una rete a tutta altezza, di quelle usate anche dagli acrobati, che proteggono ma lasciano comunque pasare la luce.
Sul soppalco c’è anche un piccolo angolo relax e le travi sono sfruttate come contenitore.
Lampada: Potence di Jean Prouvé per Vitra
In casa non c’è televisore, «Ma c’è un proiettore a soffitto rivolto verso la parete di fronte al divano, che perciò è bianca e un po’ spoglia: la scelta della lampada deriva proprio dalla necessità di avere un oggetto decorativo ma facilmente rimovibile per lasciare spazio alle proiezioni». Gli infissi hanno costituito una voce di budget importante, anche a causa delle misure: quello a tutta altezza è di 4 metri.
In casa non c’è televisore, «Ma c’è un proiettore a soffitto rivolto verso la parete di fronte al divano, che perciò è bianca e un po’ spoglia: la scelta della lampada deriva proprio dalla necessità di avere un oggetto decorativo ma facilmente rimovibile per lasciare spazio alle proiezioni». Gli infissi hanno costituito una voce di budget importante, anche a causa delle misure: quello a tutta altezza è di 4 metri.
Pavimento: Meteor di Casalgrande Padana in vari formati
Dal soggiorno si accede al terrazzo in cui sono stati fatti vari interventi: realizzazione di una nuova guaina impermeabilizzante, posa del pavimento, spostamento delle ringhiere (riverniciate) sul lato esterno dei pilastri. Allestimento (ancora non completo) con vasi in terracotta e cassette in vetrocemento agganciati alle ringhiere.
Dal soggiorno si accede al terrazzo in cui sono stati fatti vari interventi: realizzazione di una nuova guaina impermeabilizzante, posa del pavimento, spostamento delle ringhiere (riverniciate) sul lato esterno dei pilastri. Allestimento (ancora non completo) con vasi in terracotta e cassette in vetrocemento agganciati alle ringhiere.
«Il volume che insiste sul terrazzo era anticamente un bagno di servizio. Era presente fin dalle prime piante catastali, ma in principio volevo eliminarlo. Poi ho pensato che potesse essere un’opportunità per la cucina, ma anche per articolare meglio il lungo terrazzo in più spazi diversi (creandone uno più funzionale e riservato dietro la veranda, dove affaccia la camera da letto). Così è nata questa veranda dall’aspetto industriale, realizzata con i sistemi di facciate continue in alluminio di Metra abbinati ai profili linea ferro degli altri infissi dell’appartamento». Anche le persiane sono in alluminio.
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Colpo d’occhio
Dove: Napoli
Anno di ristrutturazione: 2016
Architetto: Ada Catapano in collaborazione con l’architetto Danilo Iacone
Superficie: 83m² + 10m² di soppalco con due camere da letto e due bagni
Costo: circa 100.000 euro
Chi abita la casa: l’architetta Ada Catapano con suo marito Maurizio e il loro figlio Theo di 6 anni