A Confronto: 3 Soggiorni che Mixano Antico e Nuovo
In questi soggiorni dettagli classici, moderni e contemporanei si valorizzano a vicenda in un continuo dialogo armonico
Radicato nell’immaginario della casa italiana, il soggiorno in stile classico può essere reso più attuale con accostamenti inusuali. Abbiamo intervistato tre architetti che hanno realizzato altrettanti soggiorni classici contemporanei alla scoperta delle loro scelte progettuali interessanti e variegate: c’è chi ha realizzato una grande vetrata industrial, chi ha sapientemente giocato con l’uso eccentrico del colore e chi ha puntato sull’accostamento con arredi moderni.
In queste zone giorno anche il dialogo soggiorno-cucina creato dai professionisti merita un particolare attenzione, perché le tre soluzioni percorrono un continuum chiuso-aperto che va dalla porta vetrata al bancone snack fino all’open space.
In queste zone giorno anche il dialogo soggiorno-cucina creato dai professionisti merita un particolare attenzione, perché le tre soluzioni percorrono un continuum chiuso-aperto che va dalla porta vetrata al bancone snack fino all’open space.
Sulla parete opposta è stato inserito un mobile in legno laccato grigio realizzato su disegno dell’architetto che assolve molteplici funzioni: libreria, contenitore, angolo studio (nascosto dalle ante oblique della parte terminale) e al centro vi è una nicchia che ospita un camino a bioetanolo.
Completano il tutto gli imbottiti vividi – il divano e la poltrona in pelle sono di Poltrona Frau – e uno splendido pavimento in legno – collezione Slide di Listone Giordano. «I quadri fanno parte della collezione della famiglia; solo per alcuni abbiamo scelto insieme ai proprietari delle nuove cornici, che si legassero in modo più armonico all’arredo».
Il progetto completo
Completano il tutto gli imbottiti vividi – il divano e la poltrona in pelle sono di Poltrona Frau – e uno splendido pavimento in legno – collezione Slide di Listone Giordano. «I quadri fanno parte della collezione della famiglia; solo per alcuni abbiamo scelto insieme ai proprietari delle nuove cornici, che si legassero in modo più armonico all’arredo».
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2. Modernariato e colore
Pro: Matteo Magnabosco
Dove: Torino
Un punto di forza di questo progetto è il contrasto tra colori vivaci ma sofisticati. «Gli spazi sono caratterizzati da superfici colorate alternate ai profili bianchi delle porte interne», spiega l’architetto Matteo Magnabosco. «Trattandosi di una ristrutturazione parziale, il colore è servito a unificare, amalgamare, porre in risalto alcuni elementi a svantaggio di altri che invece dovevano passare in secondo piano».
Il lungo bancone bar in rovere nasce dalla necessità di collegare la cucina con il soggiorno, senza dover necessariamente ricorrere a un open space. «Diventa l’elemento di unione tra le due zone, dove i vari componenti della famiglia possono consumare i pasti alternandosi nei momenti della giornata».
Pro: Matteo Magnabosco
Dove: Torino
Un punto di forza di questo progetto è il contrasto tra colori vivaci ma sofisticati. «Gli spazi sono caratterizzati da superfici colorate alternate ai profili bianchi delle porte interne», spiega l’architetto Matteo Magnabosco. «Trattandosi di una ristrutturazione parziale, il colore è servito a unificare, amalgamare, porre in risalto alcuni elementi a svantaggio di altri che invece dovevano passare in secondo piano».
Il lungo bancone bar in rovere nasce dalla necessità di collegare la cucina con il soggiorno, senza dover necessariamente ricorrere a un open space. «Diventa l’elemento di unione tra le due zone, dove i vari componenti della famiglia possono consumare i pasti alternandosi nei momenti della giornata».
Fil rouge del progetto è l’integrazione tra arredi nuovi e preesistenti: «Il banco in legno veniva utilizzato per rinvasare le piante nelle serre di proprietà della famiglia e gli abbiamo dato nuova vita come tavolo da pranzo. Anche le sedie rosse riportano a ricordi familiari e sono state riutilizzate». Questi arredi hanno trovato un inedito equilibrio con il nuovo mobile tv e i pensili laccati sopra il divano (Novamobili), dalle forme essenziali e contemporanee.
Il gioco di accostamenti è reso ancora più interessante da alcune note d’ispirazione nordica: la credenza in rovere anni ‘60 proviene dalla Danimarca e la carta da parati (Scandinavian Wallpaper), che richiama il design nordeuropeo anni ‘50 «chiude il cerchio tra contemporaneo e vintage, assecondata dalla nuova illuminazione realizzata con le lampade in finitura ottone (Il Fanale)». Per il pavimento è stato mantenuto il parquet in legno originale.
Il progetto completo
Il gioco di accostamenti è reso ancora più interessante da alcune note d’ispirazione nordica: la credenza in rovere anni ‘60 proviene dalla Danimarca e la carta da parati (Scandinavian Wallpaper), che richiama il design nordeuropeo anni ‘50 «chiude il cerchio tra contemporaneo e vintage, assecondata dalla nuova illuminazione realizzata con le lampade in finitura ottone (Il Fanale)». Per il pavimento è stato mantenuto il parquet in legno originale.
Il progetto completo
3. Classico contemporaneo
Pro: Giulio Paolo Calcaprina e Viviana Cammalleri di Opa Architettura
Impresa Edile: Ediltel B.F. srl
Dove: Roma
Un appartamento degli anni Trenta è stato ristrutturato completamente per accogliere una coppia italo-americana con la passione per l’architettura classica. «I temi portanti del progetto – racconta l’architetto Giulio Paolo Calcaprina – sono stati l’uso di materiali in linea con quelli in voga negli anni ‘30, un sobrio disegno a cornici delle pareti esteso a tutto l’appartamento, l’omogenizzazione di tutti gli ambienti attraverso il colore».
Le funzioni della zona giorno sono state raccolte in un unico ambiente: la cucina, che gravita attorno all’isola centrale, la sala da pranzo e il salotto disposto simmetricamente intorno al volume sospeso che contiene la tv e il camino a bioetanolo. Lo spazio di quasi 60 metri quadrati è stato articolato in modo da definire la divisione degli spazi grazie allo sfalsamento delle quote dei controsoffitti e dal disegno del parquet d’epoca restaurato.
Ampie e sottili cornici, che riprendono i decori degli anni ‘30, misurano geometricamente le pareti. Agli arredi di design milanese degli anni ‘50, restaurati, sono state accostate due poltroncine di Gio Ponti in riedizione.
Pro: Giulio Paolo Calcaprina e Viviana Cammalleri di Opa Architettura
Impresa Edile: Ediltel B.F. srl
Dove: Roma
Un appartamento degli anni Trenta è stato ristrutturato completamente per accogliere una coppia italo-americana con la passione per l’architettura classica. «I temi portanti del progetto – racconta l’architetto Giulio Paolo Calcaprina – sono stati l’uso di materiali in linea con quelli in voga negli anni ‘30, un sobrio disegno a cornici delle pareti esteso a tutto l’appartamento, l’omogenizzazione di tutti gli ambienti attraverso il colore».
Le funzioni della zona giorno sono state raccolte in un unico ambiente: la cucina, che gravita attorno all’isola centrale, la sala da pranzo e il salotto disposto simmetricamente intorno al volume sospeso che contiene la tv e il camino a bioetanolo. Lo spazio di quasi 60 metri quadrati è stato articolato in modo da definire la divisione degli spazi grazie allo sfalsamento delle quote dei controsoffitti e dal disegno del parquet d’epoca restaurato.
Ampie e sottili cornici, che riprendono i decori degli anni ‘30, misurano geometricamente le pareti. Agli arredi di design milanese degli anni ‘50, restaurati, sono state accostate due poltroncine di Gio Ponti in riedizione.
Il progetto illuminotecnico prevede diversi scenari luminosi per il living e utilizza sia lampadari a goccia di design contemporaneo, sia luci architectural di altissima fedeltà cromatica che risaltano i materiali presenti, come il parquet, e che, a seconda dei casi, illuminano morbidamente particolari zone o angoli.
Particolare è stata la modalità di collaborazione tra professionista e cliente: «È venuto in Italia solo per l’acquisto dell’immobile, a lavori iniziati e a casa finita. Lo abbiamo “preso per mano” e condotto in un percorso che abbiamo fatto insieme a distanza, comunicando principalmente via email. Non lavorare in presenza richiede molto più tempo e fatica, perché gli strumenti per creare un rapporto empatico con il cliente sono molto ridotti».
Il progetto completo
Questa storia è stata pubblicata il 3 marzo 2021 e poi aggiornata
Raccontaci: ti piacciono le soluzioni proposte? Hai mixato vecchio e nuovo nel tuo soggiorno? Condividi opinioni e foto nei Commenti.
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Come Portare il tuo Salotto Antico nel Mondo Contemporaneo
Tutto sul Soggiorno in Stile Classico Contemporaneo
Particolare è stata la modalità di collaborazione tra professionista e cliente: «È venuto in Italia solo per l’acquisto dell’immobile, a lavori iniziati e a casa finita. Lo abbiamo “preso per mano” e condotto in un percorso che abbiamo fatto insieme a distanza, comunicando principalmente via email. Non lavorare in presenza richiede molto più tempo e fatica, perché gli strumenti per creare un rapporto empatico con il cliente sono molto ridotti».
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Questa storia è stata pubblicata il 3 marzo 2021 e poi aggiornata
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Pro: Claudia Baldi di MatStudio
Dove: Milano
Questa zona pranzo è divisa dalla cucina da una parete industriale in ferro e vetro, realizzata da Officine Vittorio Colombo Sas su disegno dell’architetta Claudia Baldi che racconta: «La volontà era quella di creare una forte continuità fra i due ambienti, ma garantire nel contempo, quando necessario, la possibilità di isolare gli spazi».
Per legare lo stile classico a quello industriale si è optato per un tavolo completamente rivestito da una superficie a specchio. «Amo l’effetto di leggerezza che crea e il contrasto con il grande armadio antico, arredo di famiglia a cui i proprietari sono molto affezionati e a cui volevo dare un ruolo di rilievo». L’iconica sedia Superleggera di Gio Ponti aggiunge personalità all’insieme senza appesantire la composizione.
Il lampadario (Bolle di Gallotti e Radice) è stato scelto «Avendo cura di evitare l’abbagliamento e il riflesso sulla superficie del tavolo». Vista la morbidezza di questa fonte, per integrare l’illuminazione sulla parete sono state installate della applique (SOL2 Davide Groppi).