Salotto + TV: Guida per Arredare con Stile
Regole base e consigli dei Pro per inserire in modo corretto il televisore in soggiorno
Che importanza diamo al televisore quando immaginiamo il nostro nuovo soggiorno? Possiamo farne a meno o rappresenta una presenza imprescindibile? E ancora, a quale altezza o distanza dobbiamo metterlo e quanto deve essere grande?
Cerchiamo di capirne di più con l’aiuto di tre Pro su Houzz.
I pareri professionali di:
Loretta Manzoni, architetto di IMAGE & STYLING Studio Manzoni, provincia di Monza e Brianza)
Silvio Maglione, architetto di Silvio Maglione architetti, Milano
Rachele Biancalani, architetto di Rachele Biancalani Studio, provincia di Arezzo
Cerchiamo di capirne di più con l’aiuto di tre Pro su Houzz.
I pareri professionali di:
Loretta Manzoni, architetto di IMAGE & STYLING Studio Manzoni, provincia di Monza e Brianza)
Silvio Maglione, architetto di Silvio Maglione architetti, Milano
Rachele Biancalani, architetto di Rachele Biancalani Studio, provincia di Arezzo
Il televisore non è mai stato un semplice elettrodomestico, al pari di forno o lavatrice. Sin dal suo ingresso nelle nostre case si è guadagnato il titolo di componente acquisito della famiglia, e rappresenta ancora oggi quasi un totem attorno al quale si svolge la routine di chi vi abita. C’è chi lo vuole grande, chi lo vorrebbe nascondere, ma solo pochi sono disposti a farne a meno. Tra questi, spesso, gli architetti per i quali il televisore rappresenta l’oggetto di richieste non sempre facilmente esaudibili.
Nel living al pari degli altri arredi
«Come architetto di interni affronto spesso l’annosa questione del televisore nella zona living», spiega Loretta Manzoni. «Molte volte il problema è proprio conciliarne le dimensioni importanti con quelle del mobile contenitore o della libreria, e fare in modo che tutto risulti bello e armonioso. Calibrare lo spazio da dedicare ad ognuna di queste componenti del living ha un’importanza decisiva. La soluzione si trova parlando a lungo con i proprietari per arrivare a trovare le giuste proporzioni a misura delle loro esigenze».
«Come architetto di interni affronto spesso l’annosa questione del televisore nella zona living», spiega Loretta Manzoni. «Molte volte il problema è proprio conciliarne le dimensioni importanti con quelle del mobile contenitore o della libreria, e fare in modo che tutto risulti bello e armonioso. Calibrare lo spazio da dedicare ad ognuna di queste componenti del living ha un’importanza decisiva. La soluzione si trova parlando a lungo con i proprietari per arrivare a trovare le giuste proporzioni a misura delle loro esigenze».
La giusta distanza…
Diciamo subito che non esistono regole assolute, ma solo indicazioni normalmente condivise dai produttori per migliorare l’esperienza della visione. L’elemento discriminante è la misura della diagonale dello schermo. Ma anche questo parametro è puramente indicativo. I modelli comunemente acquistati hanno risoluzione video ben più elevata in confronto ai modelli di qualche anno addietro, e questo consente di avvicinarli rispetto ai televisori con schermo ugualmente grande ma qualità di immagine inferiore. Se possediamo una tv ad alta definizione (4K) è sufficiente moltiplicare la diagonale dello schermo per 1,6 per ottenere la distanza a cui dovremmo stare per una visione corretta.
Diciamo subito che non esistono regole assolute, ma solo indicazioni normalmente condivise dai produttori per migliorare l’esperienza della visione. L’elemento discriminante è la misura della diagonale dello schermo. Ma anche questo parametro è puramente indicativo. I modelli comunemente acquistati hanno risoluzione video ben più elevata in confronto ai modelli di qualche anno addietro, e questo consente di avvicinarli rispetto ai televisori con schermo ugualmente grande ma qualità di immagine inferiore. Se possediamo una tv ad alta definizione (4K) è sufficiente moltiplicare la diagonale dello schermo per 1,6 per ottenere la distanza a cui dovremmo stare per una visione corretta.
Facciamo un esempio: se il nostro televisore ha uno schermo di 50 pollici – cioè una diagonale di circa 126 cm – posizioneremo il divano a 190 cm da esso. Se lo schermo è molto grande è consigliabile aumentare la distanza perché altrimenti potremmo non cogliere le immagini nel loro insieme. Anche l’architetto Maglione è dello stesso avviso: «Trovo sempre un po’ risicate le distanze consigliate dai produttori; tendo quindi ad allontanarlo di più». Seguendo questo principio c’è chi ottiene la giusta distanza moltiplicando la misura della diagonale dello schermo per un numero compreso tra 4,2 e 4,8. Attenzione, però, che se allontaniamo troppo il televisore avremo difficoltà nel leggere sottotitoli e didascalie.
…e altezza
Per quanto riguarda l’altezza corretta, l’architetto Maglione preferisce posizionarlo «Non troppo alto perché altrimenti mi sembra un quadro, e non mi piace». Generalmente si considera corretta l’altezza dello schermo quando l’altezza degli occhi dello spettatore raggiunge 1/3 e 1/2 dello schermo. Per l’architetto Manzoni è inoltre importante sapere prima se la tv verrà guardata da più postazioni, ad esempio sia dal divano che dal tavolo da pranzo o dal terrazzo. In tal caso bisognerà stabilire un’altezza che vada sempre bene. Le fa eco l’architetta Rachele Biancalani: «in questo caso si cerca una democratica via di mezzo».
Per quanto riguarda l’altezza corretta, l’architetto Maglione preferisce posizionarlo «Non troppo alto perché altrimenti mi sembra un quadro, e non mi piace». Generalmente si considera corretta l’altezza dello schermo quando l’altezza degli occhi dello spettatore raggiunge 1/3 e 1/2 dello schermo. Per l’architetto Manzoni è inoltre importante sapere prima se la tv verrà guardata da più postazioni, ad esempio sia dal divano che dal tavolo da pranzo o dal terrazzo. In tal caso bisognerà stabilire un’altezza che vada sempre bene. Le fa eco l’architetta Rachele Biancalani: «in questo caso si cerca una democratica via di mezzo».
Un consiglio, quindi, è di acquistare il televisore solo dopo avere chiari posizione e distanze disponibili, per non cadere in facili errori. Racconta Rachele Biancalani: «Una volta entrai a casa di un’amica il cui padre aveva comprato una tv talmente grande che quasi non entrava nella parete. Inoltre il divano dal quale veniva guardata era così incredibilmente vicino che dubito gli spettatori potessero avere una visione globale della scena. Non lo scorderò mai!».
Protagonista ma a scomparsa
I nostri Pro concordano che per i clienti il televisore assume comunque importanza primaria nell’organizzazione del living, per cui bisogna trovare il modo per dare vita a uno spazio proporzionato e funzionale in cui la tv non sia la protagonista assoluta. Spesso l’ideale è intervenire con arredi su disegno. «Difficilmente il televisore viene relegato in secondo piano», aggiunge l’architetta Manzoni, «semmai cerco di mascherarlo con schermi integrati o orientabili».
I nostri Pro concordano che per i clienti il televisore assume comunque importanza primaria nell’organizzazione del living, per cui bisogna trovare il modo per dare vita a uno spazio proporzionato e funzionale in cui la tv non sia la protagonista assoluta. Spesso l’ideale è intervenire con arredi su disegno. «Difficilmente il televisore viene relegato in secondo piano», aggiunge l’architetta Manzoni, «semmai cerco di mascherarlo con schermi integrati o orientabili».
La pensa allo stesso modo Rachele Biancalani: «Mi piacciono le librerie a tutta parete con ante scorrevoli che nascondano alla vista la Tv se lo si desidera». Anche Silvio Maglione è dell’idea che non bisogna mai perdere il focus che rimane l’intero ambiente living: «Cerco di non progettare arredi fissi pensati principalmente per la TV. Per capirci, quelle soluzioni dove il televisore è al centro di tutto, il perno della composizione della parete attrezzata con mensole o volumi che gli fanno da contorno. Per me è un “elemento tecnico”, lo considero come un elettrodomestico indispensabile che deve essere pensato nel posto giusto in funzione dell’uso».
Tv e illuminazione
Non sottovalutiamo il tempo che trascorriamo davanti alla tv e la postura assunta che non sempre è corretta. La posizione in relazione allo schermo è importante: se possibile bisogna sedere frontalmente ad esso o con un angolo inferiore ai 35 gradi. Fondamentale, poi, è la luce. A dispetto di quanto si crede, guardare la tv al buio è stancante per gli occhi e va evitato. È giusto ce vi sia la luce, naturale o artificiale. «Bisogna evitare», ci dice Loretta Manzoni, «che la luce naturale provenga da dietro o frontalmente il televisore per non incorrere fastidiosi controluce e riflessi».
Non sottovalutiamo il tempo che trascorriamo davanti alla tv e la postura assunta che non sempre è corretta. La posizione in relazione allo schermo è importante: se possibile bisogna sedere frontalmente ad esso o con un angolo inferiore ai 35 gradi. Fondamentale, poi, è la luce. A dispetto di quanto si crede, guardare la tv al buio è stancante per gli occhi e va evitato. È giusto ce vi sia la luce, naturale o artificiale. «Bisogna evitare», ci dice Loretta Manzoni, «che la luce naturale provenga da dietro o frontalmente il televisore per non incorrere fastidiosi controluce e riflessi».
Meglio se la luce proviene dalla parete laterale, conclude Silvio Maglione. Lo stesso ragionamento vale per la luce artificiale che non dovrà mai essere eccessiva e meglio se diffusa o indiretta. Anche una lampada da lettura posizionata tra i divani farà al nostro caso, creando il giusto chiarore senza produrre riflessi o abbagliamenti. Molti televisori, inoltre, sono provvisti di sistemi di retroilluminazione led per una migliore qualità delle immagini e dell’esperienza visiva.
Il consiglio dei Pro
Per concludere, i consigli dei Pro per chi si appresta a fare o rifare il living di casa e già pensa a quale tv prendere.
«Consiglierei innanzitutto di pensare alla misura corretta del televisore», dice l’architetta Manzoni. «Se sei distante due metri è inutile avere un televisore da 50 pollici. Se la parete è contenuta, è possibile trovare soluzioni con schermi integrati dove si riesce a sfruttare la parte di contenimento retrostante con ante scorrevoli».
«Sono cosciente di andare contro corrente» conclude l’architetto Maglione, «ma il mio consiglio è di organizzare lo spazio in modo da non rendere il televisore troppo protagonista. Una soluzione che mi piace, per esempio, è inserirlo in una libreria – possibilmente non al centro – e circondarlo di libri, oggetti e fotografie».
Infine il consiglio dell’architetta Rachele Biancalani è: «Rivolgetevi ad un professionista e non recatevi da soli in un mobilificio perché la tendenza è quella di riempire gli spazi il più possibile di arredi quando invece possono essere sufficienti pochi interventi per rendere funzionale e bella la zona tv».
Come è posizionata la tv nel tuo ambiente living? Allega una foto nei Commenti.
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«Sono cosciente di andare contro corrente» conclude l’architetto Maglione, «ma il mio consiglio è di organizzare lo spazio in modo da non rendere il televisore troppo protagonista. Una soluzione che mi piace, per esempio, è inserirlo in una libreria – possibilmente non al centro – e circondarlo di libri, oggetti e fotografie».
Infine il consiglio dell’architetta Rachele Biancalani è: «Rivolgetevi ad un professionista e non recatevi da soli in un mobilificio perché la tendenza è quella di riempire gli spazi il più possibile di arredi quando invece possono essere sufficienti pochi interventi per rendere funzionale e bella la zona tv».
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