Vuoi Ristrutturare una Sola Stanza della Casa? Ecco Cosa Sapere
Il percorso da seguire per rifare una stanza seguendo i consigli di tre Pro: tappe, tempi e costi
Antonia Solari
4 novembre 2020
Houzz Italia Contributor, sono architetto e giornalista professionista
Anche quando la ristrutturazione riguarda un singolo ambiente della casa – la cucina, il bagno, una camera da letto o il soggiorno – ci sono strade segnate e tappe precise da seguire. In primo luogo nel rispetto delle normative, soprattutto se si tratta di interventi ingenti, ma anche per quanto riguarda il percorso progettuale: quanto tempo serve per sviluppare il progetto per un ambiente? Quali costi sarà necessario sostenere? Quali documenti bisogna raccogliere prima di cominciare i lavori?
Rispondono a queste (e altre) domande tre Pro interpellate sul tema.
I consigli professionali di:
Carla Gatto, architetta, Salerno
Angela d’Uffizi, interior designer, Roma
Chiara Giunta, architetta di Arnia Architettura, Roma
Rispondono a queste (e altre) domande tre Pro interpellate sul tema.
I consigli professionali di:
Carla Gatto, architetta, Salerno
Angela d’Uffizi, interior designer, Roma
Chiara Giunta, architetta di Arnia Architettura, Roma
1. Le informazioni iniziali
Fondamentale, all’inizio del percorso, stabilire subito un buon rapporto con i committenti, per riuscire a capirsi e trovare una lunghezza d’onda comune, necessaria per poi sviluppare il progetto. Ne parla, passando anche alla pratica, Carla Gatto: «Durante il primo incontro si definiranno le esigenze dei committenti e le modalità dell’intervento. La progettazione di una stanza, infatti, può prevedere lavorazioni molto diverse fra loro. Ad esempio potrebbe essere necessario il rifacimento del pavimento o la realizzazione di elementi in cartongesso. Si potrebbe optare per la pitturazione delle pareti o per la posa in opera di un parato. Si può decidere di comprare nuovi arredi, utilizzare elementi esistenti oppure realizzare mobili su misura.
Una volta stabilito il tipo di intervento sarà necessario effettuare un sopralluogo e redigere una pianta con le misure dell’ambiente che si intende modificare».
Fondamentale, all’inizio del percorso, stabilire subito un buon rapporto con i committenti, per riuscire a capirsi e trovare una lunghezza d’onda comune, necessaria per poi sviluppare il progetto. Ne parla, passando anche alla pratica, Carla Gatto: «Durante il primo incontro si definiranno le esigenze dei committenti e le modalità dell’intervento. La progettazione di una stanza, infatti, può prevedere lavorazioni molto diverse fra loro. Ad esempio potrebbe essere necessario il rifacimento del pavimento o la realizzazione di elementi in cartongesso. Si potrebbe optare per la pitturazione delle pareti o per la posa in opera di un parato. Si può decidere di comprare nuovi arredi, utilizzare elementi esistenti oppure realizzare mobili su misura.
Una volta stabilito il tipo di intervento sarà necessario effettuare un sopralluogo e redigere una pianta con le misure dell’ambiente che si intende modificare».
2. I documenti per partire
È la pianta dell’ambiente, dunque, il punto di partenza per sviluppare il progetto; non sempre il committente ce l’ha aggiornata e, anzi, spesso è da redigere. Ecco le tappe proposte da Angela d’Uffizi per raccogliere le informazioni necessarie per partire:
È la pianta dell’ambiente, dunque, il punto di partenza per sviluppare il progetto; non sempre il committente ce l’ha aggiornata e, anzi, spesso è da redigere. Ecco le tappe proposte da Angela d’Uffizi per raccogliere le informazioni necessarie per partire:
- Primo sopralluogo esplorativo e rilievo fotografico;
- redazione della pianta della stanza con le misure dettagliate e con l’indicazione di: finestre ed esposizione; porte; radiatori; climatizzatori; altezza soffitto; punti luce fissi e prese elettriche;
- foto dello stato attuale da diversi punti di vista;
- indicazioni degli arredi da mantenere;
- compilazione di un questionario per individuare lo stile che più si avvicina ai gusti e alle esigenze del cliente.
3. I permessi da richiedere
In funzione della scala dell’intervento si chiarisce il percorso burocratico che sarà necessario intraprendere.
Chiarisce le diverse possibilità Angela d’Uffizi, anche proponendo esempi concreti:
«Per capire che tipo di permessi richiedere è necessario individuare con esattezza l’intervento che deve essere effettuato (Testo Unico dell’Edilizia (d.p.r 380/2001) all’articolo 3). Gli interventi di manutenzione ordinaria solitamente non richiedono permessi o comunicazioni di inizio lavori (anche se alcuni Comuni potrebbero, anche in questi casi, richiedere una semplice comunicazione).
Per interventi di manutenzione straordinaria che non prevedono modifiche della struttura, è necessario presentare la C.I.L.A. (comunicazione di inizio lavori assertata).
Nei casi in cui nelle opere di manutenzione straordinaria rientrino interventi non contemplati, per la ricostruzione edilizia, risanamento conservativo e restauro, è necessario presentare una S.C.I.A. (segnalazione certificata di inizio attività).
In funzione della scala dell’intervento si chiarisce il percorso burocratico che sarà necessario intraprendere.
Chiarisce le diverse possibilità Angela d’Uffizi, anche proponendo esempi concreti:
«Per capire che tipo di permessi richiedere è necessario individuare con esattezza l’intervento che deve essere effettuato (Testo Unico dell’Edilizia (d.p.r 380/2001) all’articolo 3). Gli interventi di manutenzione ordinaria solitamente non richiedono permessi o comunicazioni di inizio lavori (anche se alcuni Comuni potrebbero, anche in questi casi, richiedere una semplice comunicazione).
Per interventi di manutenzione straordinaria che non prevedono modifiche della struttura, è necessario presentare la C.I.L.A. (comunicazione di inizio lavori assertata).
Nei casi in cui nelle opere di manutenzione straordinaria rientrino interventi non contemplati, per la ricostruzione edilizia, risanamento conservativo e restauro, è necessario presentare una S.C.I.A. (segnalazione certificata di inizio attività).
Qualche esempio concreto:
- se sarà adibito a persone bisogna assicurarsi che ci sia l’altezza minima e si presenterà la Richiesta per il Permesso per Costruire e la S.C.I.A. L’intervento infatti porta ad una variazione dei volumi dell’immobile aggiungendo una stanza».
- Per eliminare un muro non portante tra la cucina e la zona giorno per creare una soluzione open space, o per allargare una porta si presenta una comunicazione di inizio lavori C.I.L.A. È necessario anche presentare i dati relativi all’impresa che esegue i lavori e una relazione di un tecnico (geometra) che assicuri la conformità degli interventi alle normative vigenti.
- Anche per la ristrutturazione del bagno è sufficiente una richiesta di inizio lavori, può bastare una semplice C.I.L.A. Se invece si devono solo cambiare i sanitari oppure intervenire per riparare la perdita di una tubazione, non serve nessun tipo di comunicazione essendo opere di manutenzione ordinaria. Se invece modifichiamo il volume del bagno sarà necessario richiedere una S.C.I.A.
- Se dobbiamo cambiare il pavimento, gli infissi, rifare l’impianto elettrico e tinteggiare le pareti non c’è necessità di permessi e comunicazione di inizio lavori perché queste opere rientrano nella manutenzione ordinaria.
- Se dobbiamo realizzare un soppalco ci sono due casi:
- se sarà adibito a persone bisogna assicurarsi che ci sia l’altezza minima e si presenterà la Richiesta per il Permesso per Costruire e la S.C.I.A. L’intervento infatti porta ad una variazione dei volumi dell’immobile aggiungendo una stanza».
3. I tempi
Chiaramente i tempi cambiano in funzione della mole del progetto, ma con l’aiuto delle Pro e della loro esperienza cerchiamo di dare delle indicazioni di massima.
Introduce l’argomento Chiara Giunta «Per il preventivo sarà necessario qualche giorno, per il progetto due/tre settimane, per la realizzazione dipende ovviamente dalla mole di lavori da affrontare, in genere dall’ingresso degli operai in cantiere, materiali disponibili in loco, si va da un minimo di 10 giorni per il rifacimento di un bagno ad un massimo di 3 mesi per il rifacimento di una abitazione di media metratura (100 mq). Bisogna sempre chiarire se le giornate dichiarate dalla ditta sono “lavorative” (e se il sabato è annoverato tra i lavorativi o no). Per esperienza io aggiungo alla media dei pronostici di durata del cantiere delle varie ditte interpellate circa il 20% della durata come “cuscinetto” di sicurezza. E comunque blindo il cliente con un capitolato con delle penali in caso di ritardi».
La comunicazione fra cliente e professionista è importante. Scopri perché scegliere un Pro che usa Houzz Pro.
Sei un professionista? Vai al sito pro.houzz.it per provare Houzz Pro. Oppure visita il sito houzz.it/pro per scoprire prezzi e servizi.
Chiaramente i tempi cambiano in funzione della mole del progetto, ma con l’aiuto delle Pro e della loro esperienza cerchiamo di dare delle indicazioni di massima.
Introduce l’argomento Chiara Giunta «Per il preventivo sarà necessario qualche giorno, per il progetto due/tre settimane, per la realizzazione dipende ovviamente dalla mole di lavori da affrontare, in genere dall’ingresso degli operai in cantiere, materiali disponibili in loco, si va da un minimo di 10 giorni per il rifacimento di un bagno ad un massimo di 3 mesi per il rifacimento di una abitazione di media metratura (100 mq). Bisogna sempre chiarire se le giornate dichiarate dalla ditta sono “lavorative” (e se il sabato è annoverato tra i lavorativi o no). Per esperienza io aggiungo alla media dei pronostici di durata del cantiere delle varie ditte interpellate circa il 20% della durata come “cuscinetto” di sicurezza. E comunque blindo il cliente con un capitolato con delle penali in caso di ritardi».
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Secondo la sua esperienza, Angela d’Uffizi riassume così i tempi da prevedere: «Per il lavoro di progettazione di una stanza orientativamente 15/20 giorni lavorativi. Una volta approvato il progetto si richiede il preventivo alle ditte che possono essere indicate dal professionista oppure maestranze di fiducia del cliente. I tempi di realizzazione sono in relazione agli interventi da sostenere. In generale per una stanza circa 15 giorni (se non ci sono imprevisti)».
Utile anche la testimonianza di Carla Gatto: «Cerco di dare la prima idea progettuale in tempi brevi (una settimana). In questo primo incontro, attraverso schizzi e foto, trasmetto la mia visione dell’ambiente cercando di stabilire materiali e colori. Una volta che l’idea viene accettata, si procede alla redazione del progetto esecutivo che, a secondo della complessità, può richiedere anche qualche settimana. Il progetto viene poi sottoposto ai clienti e si procede alla definizione della parte economica del progetto (un computo per le opere edili e preventivi per gli impianti o per arredi)».
Utile anche la testimonianza di Carla Gatto: «Cerco di dare la prima idea progettuale in tempi brevi (una settimana). In questo primo incontro, attraverso schizzi e foto, trasmetto la mia visione dell’ambiente cercando di stabilire materiali e colori. Una volta che l’idea viene accettata, si procede alla redazione del progetto esecutivo che, a secondo della complessità, può richiedere anche qualche settimana. Il progetto viene poi sottoposto ai clienti e si procede alla definizione della parte economica del progetto (un computo per le opere edili e preventivi per gli impianti o per arredi)».
5. I costi
Sono diverse la ‘categorie di costi’ da prevedere, perché riguardano le diverse professionalità coinvolte, gli oneri dei percorsi burocratici, l’acquisto di materiali e arredi.
Chiara Giunta dà un consiglio ai committenti: «È bene tenere a mente che prima della redazione di un elenco di lavorazioni da parte dell’architetto, stilata per avere i preventivi dalle ditte, difficilmente si potrà conoscere il prezzo realistico dell’intero intervento di ristrutturazione. Chiedere quindi a priori all’architetto “quanto costa ristrutturare” senza un progetto e senza preventivi da parte delle ditte non è particolarmente utile».
Sono diverse la ‘categorie di costi’ da prevedere, perché riguardano le diverse professionalità coinvolte, gli oneri dei percorsi burocratici, l’acquisto di materiali e arredi.
Chiara Giunta dà un consiglio ai committenti: «È bene tenere a mente che prima della redazione di un elenco di lavorazioni da parte dell’architetto, stilata per avere i preventivi dalle ditte, difficilmente si potrà conoscere il prezzo realistico dell’intero intervento di ristrutturazione. Chiedere quindi a priori all’architetto “quanto costa ristrutturare” senza un progetto e senza preventivi da parte delle ditte non è particolarmente utile».
6. L’organizzazione del cantiere
«Se ci si affida ad un tecnico (si deve per forza di cose farlo in situazioni più complesse) si avrà una figura chiamata “Direttore dei Lavori” che farà da interfaccia tra committente e ditta di ristrutturazioni (nella figura del titolare), tutelando ovviamente gli interessi della committenza», specifica Chiara Giunta.
Angela d’Uffizi aggiunge un tassello legato alla recente emergenza sanitaria: «Per fronteggiare la situazione di emergenza Covid-19 che sta vivendo l’Italia tutti i cantieri, pubblici e privati, dovranno lavorare nel rispetto delle norme e dei decreti emanati. Il documento di riferimento è il Protocollo per il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri, allegato al DPCM 26 aprile 2020».
«Se ci si affida ad un tecnico (si deve per forza di cose farlo in situazioni più complesse) si avrà una figura chiamata “Direttore dei Lavori” che farà da interfaccia tra committente e ditta di ristrutturazioni (nella figura del titolare), tutelando ovviamente gli interessi della committenza», specifica Chiara Giunta.
Angela d’Uffizi aggiunge un tassello legato alla recente emergenza sanitaria: «Per fronteggiare la situazione di emergenza Covid-19 che sta vivendo l’Italia tutti i cantieri, pubblici e privati, dovranno lavorare nel rispetto delle norme e dei decreti emanati. Il documento di riferimento è il Protocollo per il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri, allegato al DPCM 26 aprile 2020».
7. Come rispettare tempi e costi
La chiave per rispettare quanto prospettato durante la redazione del progetto sta nel preventivo: più è dettagliato e meno rischi ci saranno, sia in termini di esborsi che di allungamento dei tempi del cantiere.
Secondo Chiara Giunta, il committente può tutelarsi «Chiedendo all’architetto di redigere un documento con una lista di lavorazioni, scorporando le singole voci. Se ben fatta sarà possibile conoscere il prezzo unitario di ogni lavorazione e sarà così possibile tenere sempre sotto controllo le spese.
Solitamente io non impongo tempistiche alle ditte ma chiedo loro di rispettare la parola data. Il capitolato d’appalto sancisce l’accordo tra committente e ditta di ristrutturazioni e tutela entrambi».
Hai ristrutturato una singola stanza? Raccontaci la tua esperienza nei Commenti!
Altro
Preparati a Chiamare un Interior Designer
Ristrutturare: 5 Domande Essenziali per Scegliere un Architetto
La chiave per rispettare quanto prospettato durante la redazione del progetto sta nel preventivo: più è dettagliato e meno rischi ci saranno, sia in termini di esborsi che di allungamento dei tempi del cantiere.
Secondo Chiara Giunta, il committente può tutelarsi «Chiedendo all’architetto di redigere un documento con una lista di lavorazioni, scorporando le singole voci. Se ben fatta sarà possibile conoscere il prezzo unitario di ogni lavorazione e sarà così possibile tenere sempre sotto controllo le spese.
Solitamente io non impongo tempistiche alle ditte ma chiedo loro di rispettare la parola data. Il capitolato d’appalto sancisce l’accordo tra committente e ditta di ristrutturazioni e tutela entrambi».
Hai ristrutturato una singola stanza? Raccontaci la tua esperienza nei Commenti!
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Articolo utile Antonia e grazie Houzz per aver inserito anche un mio progetto.
Articolo molto utile, grazie !