Come Deve Essere uno Spazio per la Meditazione in Casa
8 consigli di un maestro da seguire per creare il proprio spazio per la meditazione
Margherita Pecori
22 aprile 2020
Sempre più persone decidono di ritagliarsi un frammento da dedicare alla meditazione e alla propria interiorità. Per agevolare questa pratica il luogo e lo spazio sono importanti. Fondamentale è crearsi uno spazio tutto per sé, dove concentrarsi, anche perché, per citare la poetessa italiana Chandra Livia Candiani, “Avere in casa un luogo della meditazione accende la consapevolezza più spesso; c’è un silenzio pieno, vitale, felice che da lì dilaga e ricorda che il momento giusto è ora. Ti sveglia a praticare, proprio in questo momento, il saper di essere viva e aprirsi al suo mistero.”
Svuotare la mente focalizzando la propria attenzione sul respiro non è un esercizio semplice e uno spazio che incoraggi il rilassamento è sicuramente un alleato nella ricerca della concentrazione. Gianluca Ostuni, psicologo ed istruttore MBSR del Centro Mindfulness Sardegna, ci spiega che una stanza o un angolo riservato alla consapevolezza sono un invito a sedersi e prendersi cura di sé ed è un aiuto sia per i principianti, «Sostenendoli nell’acquisire l’abitudine», che per i più esperti, «Creando un’atmosfera di supporto».
Se è vero che i metri quadri contano, lo spazio meditazione può essere anche un angolo, se la casa non consente di più. La parola chiave per allestire questa area è accoglienza: lo spazio deve essere invitante e ispiratore e mettere a proprio agio chi lo utilizza; in poche parole, deve essere piacevole. Esistono delle linee guida per raggiungere l’obiettivo, che poi ciascuno dovrà abbinare alla propria idea di accoglienza.
Svuotare la mente focalizzando la propria attenzione sul respiro non è un esercizio semplice e uno spazio che incoraggi il rilassamento è sicuramente un alleato nella ricerca della concentrazione. Gianluca Ostuni, psicologo ed istruttore MBSR del Centro Mindfulness Sardegna, ci spiega che una stanza o un angolo riservato alla consapevolezza sono un invito a sedersi e prendersi cura di sé ed è un aiuto sia per i principianti, «Sostenendoli nell’acquisire l’abitudine», che per i più esperti, «Creando un’atmosfera di supporto».
Se è vero che i metri quadri contano, lo spazio meditazione può essere anche un angolo, se la casa non consente di più. La parola chiave per allestire questa area è accoglienza: lo spazio deve essere invitante e ispiratore e mettere a proprio agio chi lo utilizza; in poche parole, deve essere piacevole. Esistono delle linee guida per raggiungere l’obiettivo, che poi ciascuno dovrà abbinare alla propria idea di accoglienza.
1. La scelta del luogo
Partendo dall’ambizione massima, avere un intero padiglione dedicato esclusivamente allo yoga sarebbe il sogno di ogni praticante, ma una struttura dove abbandonarsi alla cura di sé è un lusso poco comune. Eppure per meditare serve veramente poco ed è possibile adibire a questa funzione una stanza della casa o anche solo un angolo ricavato in un altro vano.
Partendo dall’ambizione massima, avere un intero padiglione dedicato esclusivamente allo yoga sarebbe il sogno di ogni praticante, ma una struttura dove abbandonarsi alla cura di sé è un lusso poco comune. Eppure per meditare serve veramente poco ed è possibile adibire a questa funzione una stanza della casa o anche solo un angolo ricavato in un altro vano.
2. Il silenzio
Innanzitutto, ricordiamo che il traffico di una statale non aiuta a concentrarsi! È quindi indispensabile scegliere uno spazio che sia il più possibile silenzioso, evitando ambienti di passaggio o con forti interferenze di altre persone o animali. «È vero che la pratica si svolge solitamente ad occhi chiusi», conferma Gianluca Ostuni, «Ma siamo in un contesto che la mente sa già essere presente intorno a sé e di cui tiene di conto nella sua intimità», dunque i sensi non devono essere eccessivamente stimolati.
Innanzitutto, ricordiamo che il traffico di una statale non aiuta a concentrarsi! È quindi indispensabile scegliere uno spazio che sia il più possibile silenzioso, evitando ambienti di passaggio o con forti interferenze di altre persone o animali. «È vero che la pratica si svolge solitamente ad occhi chiusi», conferma Gianluca Ostuni, «Ma siamo in un contesto che la mente sa già essere presente intorno a sé e di cui tiene di conto nella sua intimità», dunque i sensi non devono essere eccessivamente stimolati.
3. La semplicità
Less is more: semplicità, ordine e pulizia visiva sono fondamentali per creare un ambiente rilassante e pacifico. Avere davanti ai propri occhi una pila di piatti da lavare non favorisce la concentrazione, ma anche un muro scarno può risultare troppo austero. «Più lo spazio è sgombro e luminoso, meno oggetti sono presenti in terra o alle pareti, meno simboli ci sono, meglio è», ci racconta l’esperto; «L’ideale è uno spazio globalmente neutro, dove possono essere inseriti alcuni elementi, ma non troppi, per decorare e farci sentire confortati e sostenuti».
Less is more: semplicità, ordine e pulizia visiva sono fondamentali per creare un ambiente rilassante e pacifico. Avere davanti ai propri occhi una pila di piatti da lavare non favorisce la concentrazione, ma anche un muro scarno può risultare troppo austero. «Più lo spazio è sgombro e luminoso, meno oggetti sono presenti in terra o alle pareti, meno simboli ci sono, meglio è», ci racconta l’esperto; «L’ideale è uno spazio globalmente neutro, dove possono essere inseriti alcuni elementi, ma non troppi, per decorare e farci sentire confortati e sostenuti».
4. I colori
Le note personali – anche riguardo ai colori – vanno gestite col contagocce anche se ci aiutano a rendere lo spazio più familiare. È importante utilizzare una palette di colori che sentiamo nostra: non forziamo la mano con colori caldi se non rispecchiano il nostro gusto, ma seguiamo le nostre inclinazioni. I toni chiari sono i prediletti, ma anche le tinte più accese non sono del tutto bandite e possono essere impiegate, con moderazione, se riteniamo che ci aiutino a concentrarci.
Le note personali – anche riguardo ai colori – vanno gestite col contagocce anche se ci aiutano a rendere lo spazio più familiare. È importante utilizzare una palette di colori che sentiamo nostra: non forziamo la mano con colori caldi se non rispecchiano il nostro gusto, ma seguiamo le nostre inclinazioni. I toni chiari sono i prediletti, ma anche le tinte più accese non sono del tutto bandite e possono essere impiegate, con moderazione, se riteniamo che ci aiutino a concentrarci.
5. La luce
Un elemento di arredo molto importante è la luce, preferibilmente naturale, filtrata da tende leggere o proveniente da lucernari sul soffitto.
Nel caso dobbiamo ricorrere alla luce artificiale, si può optare per lampade dimmerabili, che quindi consentono la regolazione dell’intensità luminosa, così da creare la giusta atmosfera. Attenzione alla temperatura di colore della luce: se troppo fredda, rischia di essere glaciale; inoltre, meglio evitare le luci colorate.
Un elemento di arredo molto importante è la luce, preferibilmente naturale, filtrata da tende leggere o proveniente da lucernari sul soffitto.
Nel caso dobbiamo ricorrere alla luce artificiale, si può optare per lampade dimmerabili, che quindi consentono la regolazione dell’intensità luminosa, così da creare la giusta atmosfera. Attenzione alla temperatura di colore della luce: se troppo fredda, rischia di essere glaciale; inoltre, meglio evitare le luci colorate.
6. L’orientamento
È interessante orientare le sedute verso un punto focale, in direzione del quale si dirigerà la nostra attenzione durante la pratica. L’ideale sarebbe se questo nodo fosse un elemento naturale, ad esempio una finestra da cui si possa ammirare il mare o un giardino.
È interessante orientare le sedute verso un punto focale, in direzione del quale si dirigerà la nostra attenzione durante la pratica. L’ideale sarebbe se questo nodo fosse un elemento naturale, ad esempio una finestra da cui si possa ammirare il mare o un giardino.
7. La natura
«La meditazione è prima di tutto un’attività naturale e corporea, nonostante ci sembri soprattutto mentale. Anche se non li vediamo, sappiamo che vicino a noi ci sono determinati oggetti o finiture e se si tratta di elementi naturali, questo aiuta. Più siamo immersi nella natura e più siamo facilmente in contatto col corpo» spiega Gianluca Ostuni.
Via libera, allora, a tutti quegli elementi che richiamano la natura, a partire da un pavimento in parquet, per arrivare all’utilizzo di sassi, legni, conchiglie e piante. Anzi, sarebbe l’ideale addirittura svolgere la propria pratica all’esterno, magari in un giardino.
«La meditazione è prima di tutto un’attività naturale e corporea, nonostante ci sembri soprattutto mentale. Anche se non li vediamo, sappiamo che vicino a noi ci sono determinati oggetti o finiture e se si tratta di elementi naturali, questo aiuta. Più siamo immersi nella natura e più siamo facilmente in contatto col corpo» spiega Gianluca Ostuni.
Via libera, allora, a tutti quegli elementi che richiamano la natura, a partire da un pavimento in parquet, per arrivare all’utilizzo di sassi, legni, conchiglie e piante. Anzi, sarebbe l’ideale addirittura svolgere la propria pratica all’esterno, magari in un giardino.
8. Gli oggetti simbolici
Infine, ci spiega Gianluca Ostuni, possiamo anche inserire oggetti simbolici, che siano a sostegno della pratica. Possono essere pezzi che ci ricordano il nostro maestro, oppure foto di persone care, che simboleggiano la compagnia e la partecipazione, ma anche piante. Quello che il dottore suggerisce di evitare è di creare atmosfere eccessivamente suggestive o che ci ricolleghino a ricordi spiacevoli: costituirebbero un impiego dannoso della nostra attenzione.
Hai organizzato uno spazio per la meditazione in casa? Mandaci la foto nei Commenti!
Altro
Praticare Meditazione e Deep Breathing, Anche in Pigiama
Giardino Curativo: Come Creare il Proprio Angolo Anti-Stress
Infine, ci spiega Gianluca Ostuni, possiamo anche inserire oggetti simbolici, che siano a sostegno della pratica. Possono essere pezzi che ci ricordano il nostro maestro, oppure foto di persone care, che simboleggiano la compagnia e la partecipazione, ma anche piante. Quello che il dottore suggerisce di evitare è di creare atmosfere eccessivamente suggestive o che ci ricolleghino a ricordi spiacevoli: costituirebbero un impiego dannoso della nostra attenzione.
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Ottimo articolo e ottimi consigli! Ne farò tesoro
mi piace molto la meditazione e la sua filosofia, anche in considerazione della collocazione di un ambiente deputato allo scopo in una abitazione. Per adesso nessuno mi ha ancora chiesto di realizzare un qualcosa di esclusivo, ma non dispero, le persone che praticano la meditazione sono fortemente in crescita.
Articolo interessante e ottimi spunti per riorganizzare il proprio spazio.
Di necessità virtù, ho trasformato il ballatoio in un piccolo spazio di meditazione arredato con oggetti non proprio pensati per la meditazione , prova sono i colori, ma che ricordano un particolare momento , un viaggio ad esempio, in cui paesaggi e meraviglie naturali erano Las cornice di ottime meditazioni