Vista Porto: 40 Mq e Lastrico Solare Progettati al Centimetro
Gioca con arredi che diventano struttura, questo luminoso appartamento studiato in ogni più piccolo dettaglio
Nel cuore del centro storico di Genova e con una splendida vista sul porto, questa piccola dimora è stata oggetto di una riprogettazione sartoriale che strizza l’occhio agli allestimenti delle barche.
Quaranta metri quadrati oggetto di una ristrutturazione dinamica e contemporanea in cui funzionalità e studio attento degli spazi si sono fusi restituendo una composizione armonica, e decisamene ben riuscita, a cui non manca proprio nulla.
Al centro dell’idea progettuale, un grande mobile-struttura concepito come una vera e propria “pelle interna”, un grande arredo studiato al centimetro sulla nuova distribuzione degli ambienti. Un mobile, realizzato su disegno, che ben suddivide gli spazi organizzandoli.
Ciliegina sulla torta, il recupero del lastrico solare (la terrazza di copertura dell’appartamento posta all’ultimo piano) prima inaccessibile e ora raggiungibile grazie a una botola di nuova generazione che apre a una terrazza dalla vista mozzafiato.
Quaranta metri quadrati oggetto di una ristrutturazione dinamica e contemporanea in cui funzionalità e studio attento degli spazi si sono fusi restituendo una composizione armonica, e decisamene ben riuscita, a cui non manca proprio nulla.
Al centro dell’idea progettuale, un grande mobile-struttura concepito come una vera e propria “pelle interna”, un grande arredo studiato al centimetro sulla nuova distribuzione degli ambienti. Un mobile, realizzato su disegno, che ben suddivide gli spazi organizzandoli.
Ciliegina sulla torta, il recupero del lastrico solare (la terrazza di copertura dell’appartamento posta all’ultimo piano) prima inaccessibile e ora raggiungibile grazie a una botola di nuova generazione che apre a una terrazza dalla vista mozzafiato.
Pianta dello stato di fatto e pianta del progetto
L’appartamento è stato internamente ristrutturato per ottimizzare al meglio i centimetri e per rispondete alle esigenze dei proprietari che desideravano degli ambienti che fossero più fluidi e meno vincolati da muri e porte. Questo ha comportato, tra le altre cose, lo spostamento della porta d’ingresso ruotata di 90° rispetto alla posizione originaria. «Una scelta, ci spiega l’architetto Nicola Lunardi di Gosplan Architects, fatta proprio per consentire un nuovo flusso degli spazi interni».
L’appartamento è stato internamente ristrutturato per ottimizzare al meglio i centimetri e per rispondete alle esigenze dei proprietari che desideravano degli ambienti che fossero più fluidi e meno vincolati da muri e porte. Questo ha comportato, tra le altre cose, lo spostamento della porta d’ingresso ruotata di 90° rispetto alla posizione originaria. «Una scelta, ci spiega l’architetto Nicola Lunardi di Gosplan Architects, fatta proprio per consentire un nuovo flusso degli spazi interni».
Il baule utilizzato come tavolino è un pezzo vintage, recuperato dal proprietario appassionato
collezionista, in un mercatino dell’usato
L’elemento che caratterizza questo progetto di ristrutturazione è sicuramente l’interessante lavoro di congruenza e di coesione realizzato fra le opere murarie e i mobili. In modo particolare buona parte degli arredi della zona giorno è stata realizzata, su disegno, come un vero e proprio “involucro”.
collezionista, in un mercatino dell’usato
L’elemento che caratterizza questo progetto di ristrutturazione è sicuramente l’interessante lavoro di congruenza e di coesione realizzato fra le opere murarie e i mobili. In modo particolare buona parte degli arredi della zona giorno è stata realizzata, su disegno, come un vero e proprio “involucro”.
La struttura d’arredo interna è stata realizzata dalla falegnameria Store & Home Tecnarreda di Latina. Il mobile della cucina, di fronte al tavolo, è un pezzo vintage recuperato in un mercatino dell’usato
Realizzato su disegno dei progettisti, il grande mobile che separa gli ambienti è stato montato in opera (il montaggio è durato 3 giorni); la struttura comprende l’armadio della camera, la parete di separazione fra la camera e il soggiorno (con annessa la porta) e la prima rampa di scale che porta poi alla scala in ferro che conduce al terrazzo.
Realizzato su disegno dei progettisti, il grande mobile che separa gli ambienti è stato montato in opera (il montaggio è durato 3 giorni); la struttura comprende l’armadio della camera, la parete di separazione fra la camera e il soggiorno (con annessa la porta) e la prima rampa di scale che porta poi alla scala in ferro che conduce al terrazzo.
«La casa era molto piccola, per cercare di recuperare al meglio quanti più centimetri possibile abbiamo studiato un sistema che separasse gli ambienti con strutture non rigide che funzionassero anche da vani contenitore, a eccezione del bagno che ha invece delle pareti in muratura. Con questa struttura abbiamo ottimizzato al massimo lo spazio in tutti gli ambienti creando le separazioni necessarie, ma anche realizzando armadi e indispensabili vani contenitore», spiega l’architetto Lunardi.
Per esempio, la parte bassa della scala è diventata un mobile contenitore sfruttato per tutta la lunghezza dei gradini, circa 70 cm.
Per esempio, la parte bassa della scala è diventata un mobile contenitore sfruttato per tutta la lunghezza dei gradini, circa 70 cm.
L’intero mobile/struttura è stato realizzato, sia per questioni di budget, sia per questioni di finitura finale in OSB tinto bianco. L’OSB, Oriented Strand Board, è un materiale meno caro e con una resa estetica più materica rispetto all’MDF (il comune materiale con cui si realizzano arredi di questo tipo), costituito da diversi strati, composti da trucioli di legno che vengono assemblati con un legante (colla) e confezionati in fogli o pannelli.
La camera da letto, uno spazio piccolo, circa 10 m², ma molto luminoso è stata interamente attrezzato ad armadi. Anche la parete che fa da testiera al letto è stata completamente organizzata con mensole armadio.
La camera da letto, uno spazio piccolo, circa 10 m², ma molto luminoso è stata interamente attrezzato ad armadi. Anche la parete che fa da testiera al letto è stata completamente organizzata con mensole armadio.
Nella zona giorno, che comprende anche la cucina, l’altezza dei soffitti (3,10 m) ha permesso di realizzare in alto delle mensole e dei vani chiusi. Alti circa 40 cm, sono stati pensati, anche in questo caso, per conservare e contenere: «i proprietari, spiega l’architetto, provenivano da una casa decisamente più grande e possedevano tante cose, la necessità di avere armadi ed elementi contenitore è stata fin da subito per loro una priorità».
Il soffitto e la parte di mobili in alto è stata realizzata in uno scuro color grigio ferro, la scelta di un colore così diverso, rispetto al bianco candido delle pareti, è stata fatta per bilanciare visivamente le dimensioni dello spazio e far sembrare l’insieme non stretto e lungo, ma più armonico.
Il soffitto e la parte di mobili in alto è stata realizzata in uno scuro color grigio ferro, la scelta di un colore così diverso, rispetto al bianco candido delle pareti, è stata fatta per bilanciare visivamente le dimensioni dello spazio e far sembrare l’insieme non stretto e lungo, ma più armonico.
Cucina di Veneta Cucine
La zona giorno, parte principale dell’appartamento, è caratterizzata dall’abbondante illuminazione naturale proveniente dalle due grandi aperture che corrono lungo il perimetro dell’ambiente.
«L’appartamento è stato studiato perché rispondesse ai desideri della coppia di proprietari, che volevano una casa che fosse lineare, dinamica e il più possibile luminosa», racconta l’architetto.
La zona giorno, parte principale dell’appartamento, è caratterizzata dall’abbondante illuminazione naturale proveniente dalle due grandi aperture che corrono lungo il perimetro dell’ambiente.
«L’appartamento è stato studiato perché rispondesse ai desideri della coppia di proprietari, che volevano una casa che fosse lineare, dinamica e il più possibile luminosa», racconta l’architetto.
Pavimento in gres porcellanato: Blustyle di Cotto D’Este
Per tutto il pavimento della casa è stato utilizzato un gres porcellanato effetto legno, non particolarmente scuro. Il materiale, utilizzato anche in bagno, ha dato grande continuità agli ambienti.
«Proprio per il principio di ottimizzazione degli spazi il soffitto del bagno è stato ribassato da 3,10 a 2,40 m e tutto lo spazio soprastante, raggiungibile dalla camera da letto, è stato adibito “a stiva” per conservare valigie e oggetti non di uso quotidiano, ma che necessitavano comunque di una collocazione».
Per tutto il pavimento della casa è stato utilizzato un gres porcellanato effetto legno, non particolarmente scuro. Il materiale, utilizzato anche in bagno, ha dato grande continuità agli ambienti.
«Proprio per il principio di ottimizzazione degli spazi il soffitto del bagno è stato ribassato da 3,10 a 2,40 m e tutto lo spazio soprastante, raggiungibile dalla camera da letto, è stato adibito “a stiva” per conservare valigie e oggetti non di uso quotidiano, ma che necessitavano comunque di una collocazione».
Piatto doccia: Essential Collection di Fiora effetto ardesia
Il bagno è stato parzialmente spostato dalla sua posizione originaria per consentire di realizzare il nuovo ingresso dell’appartamento.
«Per il bagno è stata fatta una vera e propria operazione di ricomposizione, prima della ristrutturazione, infatti, la zona dei servizi e la zona doccia erano separate in due ambienti distinti e per nulla funzionali. Noi abbiamo rimesso insieme le cose e dato una nuova dignità allo spazio, peraltro ampio ed estremamente luminoso data la grande finestra che i proprietari hanno deciso di mantenere all’interno della doccia», spiega l’architetto.
Per le pareti è stato scelto un microcemento dal colore neutro, una tonalità calda che ben contrastasse con il piatto doccia grigio ardesia e desse continuità cromatica con il pavimento.
Il bagno è stato parzialmente spostato dalla sua posizione originaria per consentire di realizzare il nuovo ingresso dell’appartamento.
«Per il bagno è stata fatta una vera e propria operazione di ricomposizione, prima della ristrutturazione, infatti, la zona dei servizi e la zona doccia erano separate in due ambienti distinti e per nulla funzionali. Noi abbiamo rimesso insieme le cose e dato una nuova dignità allo spazio, peraltro ampio ed estremamente luminoso data la grande finestra che i proprietari hanno deciso di mantenere all’interno della doccia», spiega l’architetto.
Per le pareti è stato scelto un microcemento dal colore neutro, una tonalità calda che ben contrastasse con il piatto doccia grigio ardesia e desse continuità cromatica con il pavimento.
La ristrutturazione ha previsto, tra le altre cose, la sistemazione del lastrico solare di copertura, che prima era inagibile, con relativo accesso dall’appartamento. La terrazza è stata così adeguata con una ringhiera che facesse da parapetto e completata con un nuovo pavimento in Levocell. Per realizzare l’accesso dall’appartamento è stato rinforzato il solaio, con delle putrelle in acciaio, a cui è saldata e ancorata la scala interna in ferro, ed è stata realizzata un’apertura d’accesso a botola.
La botola installata all’interno del solaio è una botola per tetto Gorter, una soluzione di ultima generazione che chiude perfettamente il solaio ed è a prova d’intemperie.
Botole di questo tipo sono elementi costruttivi importanti e particolarmente costosi, la scelta di optare per un modello cieco e non vetrato è nato proprio da questioni di costo.
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Botole di questo tipo sono elementi costruttivi importanti e particolarmente costosi, la scelta di optare per un modello cieco e non vetrato è nato proprio da questioni di costo.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: una giovane coppia.
Dove: nel quartiere del Molo, nel centro storico di Genova.
Anno di costruzione dell’edificio: l’edificio è stato costruito nei primi anni ‘50.
Anno di ristrutturazione: 2017.
Architetto: Gosplan Architects
Superficie: 40 m²
Costo dei lavori: sotto i 100.000€
Durata lavori: circa 6 mesi