Chi sono i Plantfluencer e Perché il Giardinaggio Adesso è Indoor
Siamo tutti pollici verdi? Perché innaffiare, curare, coltivare e propagare sono le ultime tendenze sui social network
È vero che le piante ti ascoltano come nessun altro e ti rendono felice, come si legge sempre più spesso online? Sembra di sì, dal loro successo sui social e dal moltiplicarsi di plantfluencer e iniziative per prendersene cura.
Le piante oggi, nella cosiddetta era della bloom economy, non servono solo per decorare ma anche per sperimentare nuove forme di giardinaggio, che partono da Instagram (per le ispirazioni), passano per YouTube (per i tutorial) e arrivano, spesso, nelle case, dove sempre più persone si cimentano in semplici (ma gratificanti) esperimenti di botanica.
Le piante oggi, nella cosiddetta era della bloom economy, non servono solo per decorare ma anche per sperimentare nuove forme di giardinaggio, che partono da Instagram (per le ispirazioni), passano per YouTube (per i tutorial) e arrivano, spesso, nelle case, dove sempre più persone si cimentano in semplici (ma gratificanti) esperimenti di botanica.
The Sill vende online piante da appartamento e vasi, offrendo consigli su manutenzione e styling con un tono informale e immediato. Insomma parla alle nuove generazioni che evidentemente hanno cominciato a interessarsi a un mondo, quello delle piante da appartamento, che avevano sempre sentito lontano. E per chi è davvero alle prime armi? La piattaforma web Horticure – attiva a Londra, Berlino, Parigi, San Francisco e New York – offre, oltre alla vendita, anche una serie di pacchetti di assistenza, definita “plant care”: una tantum, oppure in abbonamento, un esperto viene a casa nostra per fare un check-up completo alle nostre piante e rimetterle in sesto se necessario.
In Italia ancora non c’è un sito dedicato esclusivamente alle piante da appartamento, ma molti vivai hanno aperto uno shop online da cui spediscono in tutto il Paese. Oltre a Colvin, c’è anche Bakker, nato in Olanda, che propone acquisti di piante e bulbi legati alla stagione e alle festività.
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In Italia ancora non c’è un sito dedicato esclusivamente alle piante da appartamento, ma molti vivai hanno aperto uno shop online da cui spediscono in tutto il Paese. Oltre a Colvin, c’è anche Bakker, nato in Olanda, che propone acquisti di piante e bulbi legati alla stagione e alle festività.
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Chi sono i plantfluencer?
Un hobby così antico e tradizionale è stato rivoluzionato, dunque, dal digitale. E da coloro che forse più di tutti rappresentano l’anima del commercio moderno: gli influencer, o meglio, i plantfluencer.
Perché al par i di una borsa firmata e costosa, la pianta è diventata un “social symbol”, il simbolo del successo nel mondo dei social network. Per capire la portata del fenomeno, dobbiamo ancora una volta andare oltreoceano dove troviamo, ad esempio @urbanjungleblog, un profilo Instagram con poco meno di un milione di follower e una raccolta di immagini di interni colmi di piante.
Un hobby così antico e tradizionale è stato rivoluzionato, dunque, dal digitale. E da coloro che forse più di tutti rappresentano l’anima del commercio moderno: gli influencer, o meglio, i plantfluencer.
Perché al par i di una borsa firmata e costosa, la pianta è diventata un “social symbol”, il simbolo del successo nel mondo dei social network. Per capire la portata del fenomeno, dobbiamo ancora una volta andare oltreoceano dove troviamo, ad esempio @urbanjungleblog, un profilo Instagram con poco meno di un milione di follower e una raccolta di immagini di interni colmi di piante.
In Italia non abbiamo questi numeri, ma tanti profili, sempre di più, che danno ispirazioni e consigli su come allestire il proprio giardino domestico e soprattutto raccontano le esperienze sul campo. Su Instagram, due esempi di plantfluencer sono @myhappyjungle, dove l’instagrammer narra la vita delle sue piante tra nuove foglie che nascono e idee di styling, e @notaminimalista, la pagina di Arianna Sassoli che racconta in modo ironico e appassionato le sue esperienze di giardinaggio da interno.
Le piante che imperversano sui social network
E se al mondo esistono centinaia di migliaia di specie botaniche, nell’ecosistema del social network l’interesse si concentra su una manciata di tipologie. In testa la Pilea Peperomiodes (nell’immagine) con le sue tipiche foglie rotonde e lucide. Una pianta che in Italia conoscevamo poco ma che adesso è tra le più diffuse.
E se al mondo esistono centinaia di migliaia di specie botaniche, nell’ecosistema del social network l’interesse si concentra su una manciata di tipologie. In testa la Pilea Peperomiodes (nell’immagine) con le sue tipiche foglie rotonde e lucide. Una pianta che in Italia conoscevamo poco ma che adesso è tra le più diffuse.
E che dire della monstera, alla quale è stato anche dedicato il #monsteramonday, l’hashtag che invita a postare foto della propria monstera il lunedì. Anche l’orchidea riscuote un certo successo social, con gli user che celebrano fioriture condividendone passaggi e risultati.
In questo senso, il social network può essere utile per farsi ispirare e trovare consigli pratici di gente comune che ha voglia di sperimentare con le piante.
In questo senso, il social network può essere utile per farsi ispirare e trovare consigli pratici di gente comune che ha voglia di sperimentare con le piante.
Da cosa nasce questa tendenza?
Tutto è iniziato probabilmente con il diffondersi della tendenza decorativa definita “Jungalow” il cui riferimento estetico è la casa-giungla, con piante rampicanti e cascanti in abbondanza in ogni angolo. Questo, unito al desiderio collettivo di riavvicinarsi al mondo naturale, non solo avendone più rispetto e cura ma anche sperimentandolo in prima persona, ha alimentato la crescita del giardinaggio domestico.
Anche gli architetti se ne sono accorti e si fanno portatori di questo stile di vita, trasformandolo in spunto creativo, come testimonia l’architetto Maurizio Giovannoni che racconta: «Per la ristrutturazione di questo appartamento – in foto – ho proposto ai committenti di utilizzare le piante per creare un mood. È un’idea che mi è venuta in fase di progettazione e che loro hanno sposato pienamente».
Tutto è iniziato probabilmente con il diffondersi della tendenza decorativa definita “Jungalow” il cui riferimento estetico è la casa-giungla, con piante rampicanti e cascanti in abbondanza in ogni angolo. Questo, unito al desiderio collettivo di riavvicinarsi al mondo naturale, non solo avendone più rispetto e cura ma anche sperimentandolo in prima persona, ha alimentato la crescita del giardinaggio domestico.
Anche gli architetti se ne sono accorti e si fanno portatori di questo stile di vita, trasformandolo in spunto creativo, come testimonia l’architetto Maurizio Giovannoni che racconta: «Per la ristrutturazione di questo appartamento – in foto – ho proposto ai committenti di utilizzare le piante per creare un mood. È un’idea che mi è venuta in fase di progettazione e che loro hanno sposato pienamente».
«In realtà è un ritorno a qualcosa di antico – ci fa notare Lidia Zitara esperta di giardinaggio di Houzz – qualcosa che le nostre nonne facevano già, quando si scambiavano talee tra amiche e vicine, da far crescere in casa oppure sul balcone». Proprio ciò che accade ora, solo che non è più una faccenda da nonne, al contrario è diventato un hobby da millennial. Perché le piante da interno rendono qualsiasi ambiente più accogliente, danno colore e trasmettono benessere. Se ne sono accorti anche gli imprenditori dell’ospitalità, che inseriscono le piante nelle camere degli hotel come accade nelle camere del Leman Locke Hotel di Londra.
Cos’è e come allestire la propria propagation station
Cuore delle attività di giardinaggio domestico è sicuramente la propagazione. Non a caso l’hashtag #propagation restituisce su Instagram quasi 500 mila post. Ma di cosa stiamo parlando? Si tratta di partire da un seme preso da un frutto che abbiamo mangiato, oppure da un rametto, o foglia, per dare vita a un’altra pianta. Gli esempi più diffusi? Il seme di avocado e la fogliolina di pothos.
La propagation station è la postazione per la propagazione, un angolo, di solito della cucina, in cui cimentarsi con questa attività.
Cuore delle attività di giardinaggio domestico è sicuramente la propagazione. Non a caso l’hashtag #propagation restituisce su Instagram quasi 500 mila post. Ma di cosa stiamo parlando? Si tratta di partire da un seme preso da un frutto che abbiamo mangiato, oppure da un rametto, o foglia, per dare vita a un’altra pianta. Gli esempi più diffusi? Il seme di avocado e la fogliolina di pothos.
La propagation station è la postazione per la propagazione, un angolo, di solito della cucina, in cui cimentarsi con questa attività.
Perché il bello del giardinaggio domestico è proprio che non è necessario avere un giardino oppure un balcone per praticarlo.
«Le principali modalità di propagazione sono due: in terra oppure in acqua – spiega Lidia Zitara – nel primo caso si possono usare dei vasetti di cartone, da trasferire poi in vasi veri e propri in cui il cartone si disintegrerà; nel secondo vanno bene normali vasetti di vetro, riempiti d’acqua, in cui provare a far germogliare, ad esempio, semi di avocado oppure patate dolci. Naturalmente se l’intenzione è tenere le piante dentro casa sarà opportuno scegliere varietà da appartamento».
Minigiardino Fai Da Te: Realizzare un Terrario per Piante da Interno
«Le principali modalità di propagazione sono due: in terra oppure in acqua – spiega Lidia Zitara – nel primo caso si possono usare dei vasetti di cartone, da trasferire poi in vasi veri e propri in cui il cartone si disintegrerà; nel secondo vanno bene normali vasetti di vetro, riempiti d’acqua, in cui provare a far germogliare, ad esempio, semi di avocado oppure patate dolci. Naturalmente se l’intenzione è tenere le piante dentro casa sarà opportuno scegliere varietà da appartamento».
Minigiardino Fai Da Te: Realizzare un Terrario per Piante da Interno
Perché abbracciare questa tendenza?
È proprio la plantfluencer Arianna Sassoli, di @notaminimalista, a spiegarci il bello di questa attività: docente di ecologia in un Istituto Agrario della provincia di Ravenna, si è avvicinata al giardinaggio quando si è resa conto che prendersi cura delle piante la faceva sentire bene. «Prendersi cura di qualcosa di vivo ti fa stare bene, anche se devi necessariamente mettere in conto qualche fallimento, prima dei risultati. E c’è un altro elemento che rende bella questa pratica: la nostalgia, perché la cura delle piante ci fa subito pensare alle nonne, alle zie, che lo facevano quando eravamo bambini».
È proprio la plantfluencer Arianna Sassoli, di @notaminimalista, a spiegarci il bello di questa attività: docente di ecologia in un Istituto Agrario della provincia di Ravenna, si è avvicinata al giardinaggio quando si è resa conto che prendersi cura delle piante la faceva sentire bene. «Prendersi cura di qualcosa di vivo ti fa stare bene, anche se devi necessariamente mettere in conto qualche fallimento, prima dei risultati. E c’è un altro elemento che rende bella questa pratica: la nostalgia, perché la cura delle piante ci fa subito pensare alle nonne, alle zie, che lo facevano quando eravamo bambini».
In più, come suggerisce Arianna, si possono creare in casa delle piante da regalare agli amici: facendogli dono di qualcosa che abbiamo creato con la nostra passione e il nostro tempo.
Se non abbiamo un giardino, un balcone, un tetto da trasformare in orto urbano, possiamo ancora soddisfare la nostra voglia di giardinaggio, sfruttando al massimo le possibilità che la nostra casa ci offre. E raccogliendo in giro rametti verdi, radici e foglie da moltiplicare. Perché il bello del giardinaggio domestico, è che in cambio di curiosità e pazienza, restituisce soddisfazione e bellezza, a costo quasi zero.
Anche tu sei un appassionato di giardinaggio indoor? Avevi sentito parlare di bloom economy e plantfluencer? Raccontaci nei Commenti la tua esperienza.
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11 Facili Piante da Interno che Fanno Subito Colpo
Se non abbiamo un giardino, un balcone, un tetto da trasformare in orto urbano, possiamo ancora soddisfare la nostra voglia di giardinaggio, sfruttando al massimo le possibilità che la nostra casa ci offre. E raccogliendo in giro rametti verdi, radici e foglie da moltiplicare. Perché il bello del giardinaggio domestico, è che in cambio di curiosità e pazienza, restituisce soddisfazione e bellezza, a costo quasi zero.
Anche tu sei un appassionato di giardinaggio indoor? Avevi sentito parlare di bloom economy e plantfluencer? Raccontaci nei Commenti la tua esperienza.
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“Bloom economy” è l’espressione coniata dal quotidiano britannico The Guardian per indicare il recente “boom” delle piante da interno. Già, perché i fiori e le piante da appartamento sono diventati i nuovi totem domestici, da curare e moltiplicare, anche in piccoli angoli della cucina. E naturalmente da fotografare e postare, perché le nostre verdi creature suscitano un crescente interesse sui social network.
Non a caso dagli Stati Uniti all’Europa si moltiplicano gli e-commerce dedicati alle piante da appartamento e a tutto ciò che può servire per curarle, moltiplicarle e dargli il giusto styling. Un esempio? La start up americana The Sill ha raccolto nel 2018 5 milioni di dollari con una campagna di crowdfunding.