Le Case di Houzz
Come Si è Trasformata Una Casa del '600 nel Cuore di Napoli
La porzione di una casa di famiglia si trasforma in luogo di ospitalità per turisti in cerca di atmosfere mediterranee
Napoli: siamo in un incrocio di vicoli a pochi metri dal Maschio Angioino, ai margini dell’antica Rua Catalana che sin dal 1300 ospita botteghe di artigiani del ferro, della latta, del rame. Tra la Napoli di settecento anni fa, quella moderna dei grandi assi viari di fine ‘800 e quella contemporanea delle nuove fermate della metropolitana disegnate da Souto de Moura e Alvaro Siza. In questo contesto Dario e Annachiara hanno deciso di trasformare un piccolo appartamento in luogo di ospitalità grazie all’auto di un professionista.
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Disegni al tratto di Paola Sola
La scala esterna, riportata alla forma originaria, è protagonista dello spazio esterno.
Mantenuta la struttura in tufo esistente, è stata rinforzata, consolidata e alleggerita eliminando strati aggiunti nel tempo.
La scelta della superficie continua è subordinata a fattori economici: «Coprire con resina costava meno che rifare ex novo una nuova pavimentazione e il risultato è stato molto soddisfacente», aggiunge Paola.
La scala esterna, riportata alla forma originaria, è protagonista dello spazio esterno.
Mantenuta la struttura in tufo esistente, è stata rinforzata, consolidata e alleggerita eliminando strati aggiunti nel tempo.
La scelta della superficie continua è subordinata a fattori economici: «Coprire con resina costava meno che rifare ex novo una nuova pavimentazione e il risultato è stato molto soddisfacente», aggiunge Paola.
L’ambiente esterno risentiva degli strati pesanti aggiunti nel tempo.
La struttura originaria della scala era in tufo, mista a cemento per regolarizzare le pedate.
L’accesso alla guest house si trova sotto la scala esterna.
Dall’ingresso si accedeva alla cucina, che è stata accorpata con il vecchio bagno adiacente e trasformata in una delle due camere da letto.
La piccola finestra del vecchio bagno è diventata la seconda finestra della nuova camera da letto.
Nei lavori che hanno preceduto la ristrutturazione, tra cui il rifacimento del solaio di calpestio in legno fortemente ammalorato, sono stati recuperati elementi strutturali in legno di castagno, riutilizzati come piani di seduta da installare sotto le finestre esistenti o come davanzali.
Tavolino/comodino in ferro: Maisons Du Monde; testiera letto: Leirvik di Ikea
I pochi arredi acquistati sono basilari, alcuni di recupero.
Il letto in ferro battuto, di Ikea, è stato smontato per recuperarne solo le testate matrimoniali che arredano le due camere.
I pochi arredi acquistati sono basilari, alcuni di recupero.
Il letto in ferro battuto, di Ikea, è stato smontato per recuperarne solo le testate matrimoniali che arredano le due camere.
«Il resto degli arredi è su disegno, in ferro, per richiamare l’artigianato della vicina Rua Catalana», specifica l’architetto. Progettati per il minimo ingombro, appendiabiti e scalette di accesso ai soppalchi sono elementi funzionali e decorativi allo stesso tempo.
Sotto le travi di castagno il soffitto raggiunge i 420 centimetri. La realizzazione del mezzanino consente di sfruttare al meglio lo spazio che diventa più intimo nella zona sottostante e utile per riporre oggetti voluminosi in quella superiore.
Le pareti portanti in tufo sono state intonacate e poi finite con un tonachino naturale a base di calce aerea e pozzolana, per consentire il massimo della traspirabilità alla muratura portante. Il tonachino è stato lasciato al naturale con la sua finitura a fratazzo leggermente ruvida e vellutata. Il colore è quello della calce stonalizzata, in tonalità avorio.
Rivestimenti in piastrelle decorate a mano, D&D Ceramiche di Angelo Gargiulo, Napoli
Altre travi sono state recuperate e impiegate come top dei lavandini, poggiate su esili strutture di ferro, su disegno, e verniciate a fuoco.
Altre travi sono state recuperate e impiegate come top dei lavandini, poggiate su esili strutture di ferro, su disegno, e verniciate a fuoco.
Pavimento in gres: Unicom Starker
Richiami alla ceramica vietrese per il rivestimento del bagno: piastrelle formato 20x20 cm, decorate a mano.
Richiami alla ceramica vietrese per il rivestimento del bagno: piastrelle formato 20x20 cm, decorate a mano.
Fra gli arredi di recupero, i bauli della nonna servono per contenere le coperte e la biancheria.
Per le pareti divisorie si è scelto lo smalto all’acqua satinato, elemento decorativo che consente di realizzare quinte prospettiche.
Per i solai in legno è stato indispensabile un trattamento di disinfestazione, pulitura e verniciatura con protettivi impregnati all’acqua effetto cera, a base di resine e cere naturali, ottenendo una resa cromatica neutra e naturale.
Per le pareti divisorie si è scelto lo smalto all’acqua satinato, elemento decorativo che consente di realizzare quinte prospettiche.
Per i solai in legno è stato indispensabile un trattamento di disinfestazione, pulitura e verniciatura con protettivi impregnati all’acqua effetto cera, a base di resine e cere naturali, ottenendo una resa cromatica neutra e naturale.
L’intervento si è svolto all’insegna del contenimento dei costi. In quest’ottica l’illuminazione è semplicemente realizzata con cavi di corda di diversi colori e lampadine ambrate. Molto spartane anche le applique che vanno dalle classiche “tartarughe” in metallo per le luci da comodino ai portalampada in ceramica bianca dal sapore vintage, per i bagni.
Pavimento in gres, Unicom Starker; rivestimento a listelli di vari colori mixati e montati a spina di pesce, Tonalite
Come già accennato, una delle esigenze principali della committenza era di contenere i costi e la sfida maggiore è stata di «Rendere con pochissimo, tantissimo», afferma la progettista che è risuscita a sfruttare al massimo le potenzialità dell’immobile, cercando di non rinunciare a nulla. «Lo sforzo economico per il piccolo ma ambizioso progetto di ristrutturazione di una casa vecchia e malandata è stato grande, malgrado sia stato svolto con grande oculatezza».
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Chi ci abita: è la guest house di Dario e Annachiara
Dove: Napoli, quartiere San Giuseppe Porto
Anno di costruzione: 1600
Ristrutturazione: 2019
Superficie: 38 m² composti da corridoio-disimpegno, due camere con bagno e 60 m² di terrazzo
Progetto: Paola Sola
Costo: sotto i 40.000 euro, escluso il rifacimento del solaio
La guest house di Dario e Annachiara si trova all’ultimo piano di un antico palazzo napoletano. Gli ospiti vengono accolti direttamente nel soggiorno a cielo aperto, come solo un luogo che gode di tanti mesi di sole all’anno può permettersi di fare. Da qui si accede direttamente al disimpegno che conduce alle due camere da letto con bagno.
«Le sedie da esterni richiamano una contemporaneità oltreoceano», spiega Paola Sola e «rievocano la mediterraneità fortemente radicata nella città».
Rivestimenti esterni a base acqua esenti da solventi, di Arteviva