Guida di Houzz al Preventivo per Ristrutturare un Nuovo Bagno
Lavori di ristrutturazione per il bagno e conseguente preventivo di spesa: le indicazioni-guida dei professionisti
Tempo di ristrutturare il bagno e, quindi, di rivolgersi ai professionisti. Ecco che cominciano i dubbi: meglio scegliere uno che coordini anche i colleghi o forse è più indicato incaricare personalmente idraulico, piastrellista, muratore e ogni tecnico necessario? Quali voci comprende il preventivo e quale margine d’errore è tollerato?
Dall’intervento di quattro professionisti del settore, alcune indicazioni pratiche.
Consigli professionali di:
Ester Sabbatini, architetto di di Ambienti+, Rimini
Davide Mircovich, architetto di Balenum Termoconfort, Trieste
Massimo Barneschi, ufficio comunicazione di Sardares SpA, Arzachena (OR)
Anna Maria Dongiovanni, addetta alle vendite di Speas S.r.l., Cuneo
Dall’intervento di quattro professionisti del settore, alcune indicazioni pratiche.
Consigli professionali di:
Ester Sabbatini, architetto di di Ambienti+, Rimini
Davide Mircovich, architetto di Balenum Termoconfort, Trieste
Massimo Barneschi, ufficio comunicazione di Sardares SpA, Arzachena (OR)
Anna Maria Dongiovanni, addetta alle vendite di Speas S.r.l., Cuneo
Un passo ancora più in avanti, seguendo la direzione sulla scelta di un esecutore unico, per Massimo Barneschi di Sardares, che consiglia anche un fornitore unico: «Quando un cliente vuole ristrutturare un bagno sarebbe bene che il preventivo venisse fatto da un unico artigiano che si rifornisca da un unico fornitore, in modo da non avere problemi durante gli ordini. Il committente dovrà solo visitare il fornitore scelto, in modo da avere le idee chiare sugli elementi del bagno».
Cerchi altre ispirazioni? Guarda tra le foto di bagni e salva le tue preferite in un ideabook (leggi la guida per imparare come fare)!
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Quali figure professionali
Che il committente li scelga uno per uno o che vengano gestiti da un coordinatore, i professionisti coinvolti sono generalmente un progettista, architetto o geometra, un idraulico, un muratore, un piastrellista e un elettricista.
A seconda del tipo di intervento – cioè se prevede lavori che necessitano di permessi – sarà anche necessario coinvolgere un tecnico che si occupi della pratica edilizia.
Che il committente li scelga uno per uno o che vengano gestiti da un coordinatore, i professionisti coinvolti sono generalmente un progettista, architetto o geometra, un idraulico, un muratore, un piastrellista e un elettricista.
A seconda del tipo di intervento – cioè se prevede lavori che necessitano di permessi – sarà anche necessario coinvolgere un tecnico che si occupi della pratica edilizia.
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Quali voci comprende
Assodato che nella ristrutturazione di un bagno è necessario coinvolgere diverse figure professionali, anche le voci presenti nel preventivo saranno molteplici, spaziando fra i vari tipi di intervento.
Secondo Ester Sabbatini: «Le voci fondamentali dipendono dal tipo di lavoro che si intraprende: se è una ristrutturazione che riguarda anche gli impianti è necessario preventivare anche tutte le opere murarie e impiantistiche. È inoltre importante aver scelto i materiali di finitura, sanitari e rubinetteria per velocizzare i processi lavorativi».
Massimo Barneschi consiglia un’organizzazione del preventivo che corrisponda all’ordine dei lavori che verranno eseguiti: «Le voci fondamentali nel preventivo di un bagno sono sicuramente per prima la parte impiantistica (tubazioni, elementi di raccordo, etc), successivamente la scelta dei rivestimenti utilizzati e degli arredamenti, per poi andare a valutare la scelta delle rubinetterie e degli accessori da abbinare».
Assodato che nella ristrutturazione di un bagno è necessario coinvolgere diverse figure professionali, anche le voci presenti nel preventivo saranno molteplici, spaziando fra i vari tipi di intervento.
Secondo Ester Sabbatini: «Le voci fondamentali dipendono dal tipo di lavoro che si intraprende: se è una ristrutturazione che riguarda anche gli impianti è necessario preventivare anche tutte le opere murarie e impiantistiche. È inoltre importante aver scelto i materiali di finitura, sanitari e rubinetteria per velocizzare i processi lavorativi».
Massimo Barneschi consiglia un’organizzazione del preventivo che corrisponda all’ordine dei lavori che verranno eseguiti: «Le voci fondamentali nel preventivo di un bagno sono sicuramente per prima la parte impiantistica (tubazioni, elementi di raccordo, etc), successivamente la scelta dei rivestimenti utilizzati e degli arredamenti, per poi andare a valutare la scelta delle rubinetterie e degli accessori da abbinare».
E le pratiche edilizie?
Se nella maggior parte delle ristrutturazioni gli interventi non hanno bisogno di permessi, ci sono alcuni casi in cui è necessario stare più attenti fin dalle prime fasi e quindi comprendere nel preventivo anche quanto riguarda la pratica edilizia. «I lavori di ristrutturazione di un bagno che vanno al di là della semplice sostituzione dei sanitari e delle piastrelle, ad esempio, sono quelli che comportano la sostituzione delle tubazioni fino ad arrivare allo spostamento dei muri. Questi lavori comportano anche una serie di incombenze burocratiche necessarie sia per poter procedere sia per l’ottenimento dell’Iva agevolata e del recupero fiscale nella dichiarazione dei redditi, perché per ottenere le agevolazioni è necessario essere in regola con le abilitazioni edilizie», specifica Anna Maria Dongiovanni di Speas.
Se nella maggior parte delle ristrutturazioni gli interventi non hanno bisogno di permessi, ci sono alcuni casi in cui è necessario stare più attenti fin dalle prime fasi e quindi comprendere nel preventivo anche quanto riguarda la pratica edilizia. «I lavori di ristrutturazione di un bagno che vanno al di là della semplice sostituzione dei sanitari e delle piastrelle, ad esempio, sono quelli che comportano la sostituzione delle tubazioni fino ad arrivare allo spostamento dei muri. Questi lavori comportano anche una serie di incombenze burocratiche necessarie sia per poter procedere sia per l’ottenimento dell’Iva agevolata e del recupero fiscale nella dichiarazione dei redditi, perché per ottenere le agevolazioni è necessario essere in regola con le abilitazioni edilizie», specifica Anna Maria Dongiovanni di Speas.
Ma come si ripercuote la maggior difficoltà dell’intervento nel preventivo? Nell’eventualità in cui si modifichino parti strutturali, e quindi serva predisporre la pratica edilizia denominata Scia, i tempi si allungheranno, ma non sempre il preventivo subirà modifiche sostanziali.
«Se il progetto comprende interventi complessi come il rifacimento dell’impianto ido-sanitario, elettrico, o l’inserimento di nuovi elementi in muratura, si tratta di manutenzione straordinaria e necessita di una specifica pratica edilizia. Il percorso burocratico non incide comunque sul preventivo, se non nei casi in cui è prevista per legge l’applicazione di una aliquota Iva in misura ridotta».
Su questo argomento, però, non esiste una regola fissa e spesso dipende dai casi, perché – ad esempio – quando il professionista chiamato a seguire il progetto deve rivolgersi a terzi per far eseguire il lavoro, è necessario prevedere un contributo.
«Se il progetto comprende interventi complessi come il rifacimento dell’impianto ido-sanitario, elettrico, o l’inserimento di nuovi elementi in muratura, si tratta di manutenzione straordinaria e necessita di una specifica pratica edilizia. Il percorso burocratico non incide comunque sul preventivo, se non nei casi in cui è prevista per legge l’applicazione di una aliquota Iva in misura ridotta».
Su questo argomento, però, non esiste una regola fissa e spesso dipende dai casi, perché – ad esempio – quando il professionista chiamato a seguire il progetto deve rivolgersi a terzi per far eseguire il lavoro, è necessario prevedere un contributo.
I tempi
Un altro argomento riguarda l’inserimento nel preventivo della data di conclusione dei lavori. Su questo tema ci sono pareri e consuetudini discordanti, legate soprattutto alle difficoltà nel gestire sia diverse figure professionali che diversi fornitori di materiali.
Secondo Ester Sabbatini: «Tendenzialmente il preventivo indica anche i tempi, anche se intervenire su una struttura esistente non dà mai certezze sulle tempistiche: un imprevisto è sempre dietro l’angolo».
Parere leggermente discordante da parte di Davide Mircovich e Massimo Barneschi. Nei preventivi di Balneum, infatti: «Noi non indichiamo nessuna tempistica di esecuzione dei lavori o date vincolanti, a meno che non venga richiesto dai clienti e si tratta di rarissimi casi».
Secondo Massimo Barneschi i tempi sono strettamente conseguenti alla consegna dei materiali ed è quindi soprattuto su questa data che ci si basa, indicando sul preventivo, qualche volta, solo una data presunta di fine lavori.
Un altro argomento riguarda l’inserimento nel preventivo della data di conclusione dei lavori. Su questo tema ci sono pareri e consuetudini discordanti, legate soprattutto alle difficoltà nel gestire sia diverse figure professionali che diversi fornitori di materiali.
Secondo Ester Sabbatini: «Tendenzialmente il preventivo indica anche i tempi, anche se intervenire su una struttura esistente non dà mai certezze sulle tempistiche: un imprevisto è sempre dietro l’angolo».
Parere leggermente discordante da parte di Davide Mircovich e Massimo Barneschi. Nei preventivi di Balneum, infatti: «Noi non indichiamo nessuna tempistica di esecuzione dei lavori o date vincolanti, a meno che non venga richiesto dai clienti e si tratta di rarissimi casi».
Secondo Massimo Barneschi i tempi sono strettamente conseguenti alla consegna dei materiali ed è quindi soprattuto su questa data che ci si basa, indicando sul preventivo, qualche volta, solo una data presunta di fine lavori.
Il costo
I professionisti coinvolti sono tutti concordi nel dichiarare che il preventivo è gratuito, facendo distinzioni in specifici casi che, essendo più complessi, richiedono un compenso.
«Di solito – racconta Ester Sabbatini – il preventivo dei materiali è gratuito se non prevede pratiche burocratiche. Nel caso siano necessarie, è previsto un compenso per chi redige la pratica».
Nel caso delle società che si occupano soprattutto di fornitura dei materiali, per fare un altro esempio, il preventivo avrà un costo quando la ditta dovrà coinvolgere un progettista esterno. In sintesi, l’eventuale costo di un preventivo dipende dalla capacità di redigerlo internamente o, al contrario, dalla necessità di rivolgersi a professionisti esterni, che presenteranno la loro parcella.
I professionisti coinvolti sono tutti concordi nel dichiarare che il preventivo è gratuito, facendo distinzioni in specifici casi che, essendo più complessi, richiedono un compenso.
«Di solito – racconta Ester Sabbatini – il preventivo dei materiali è gratuito se non prevede pratiche burocratiche. Nel caso siano necessarie, è previsto un compenso per chi redige la pratica».
Nel caso delle società che si occupano soprattutto di fornitura dei materiali, per fare un altro esempio, il preventivo avrà un costo quando la ditta dovrà coinvolgere un progettista esterno. In sintesi, l’eventuale costo di un preventivo dipende dalla capacità di redigerlo internamente o, al contrario, dalla necessità di rivolgersi a professionisti esterni, che presenteranno la loro parcella.
Davide Mircovich racconta ancora un altro caso: «La progettazione e i consigli forniti da Balneum richiedono tempo e di conseguenza non li concediamo prima di un impegno nell’acquisto di materiali manifestato in forma scritta dal cliente. Le proposte e i progetti che produciamo vengono poi trasmessi all’impresa/artigiano che esegue i lavori solo a preventivo e fornitura accettati».
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Il margine d’errore
Finora il panorama tracciato varia nei livelli di complessità, ma, soprattutto nel caso di interventi importanti, che coinvolgono diversi professionisti e magari anche diversi fornitori di materiali, che margine d’errore viene accettato, rispetto al preventivo iniziale?
«Gli errori sono tollerati soprattutto quando sono causati dall’imprevedibilità. Strada facendo possono sorgere problematiche che né il venditore, né l’installatore potevano prevedere e che fanno lievitare i costi e allungare i tempi. È bene essere chiari e analitici fin dalla stesura del preventivo, perché così facendo è più semplice successivamente spiegare al cliente la problematica ed evitare contestazioni», spiega Anna Maria Dongiovanni.
Finora il panorama tracciato varia nei livelli di complessità, ma, soprattutto nel caso di interventi importanti, che coinvolgono diversi professionisti e magari anche diversi fornitori di materiali, che margine d’errore viene accettato, rispetto al preventivo iniziale?
«Gli errori sono tollerati soprattutto quando sono causati dall’imprevedibilità. Strada facendo possono sorgere problematiche che né il venditore, né l’installatore potevano prevedere e che fanno lievitare i costi e allungare i tempi. È bene essere chiari e analitici fin dalla stesura del preventivo, perché così facendo è più semplice successivamente spiegare al cliente la problematica ed evitare contestazioni», spiega Anna Maria Dongiovanni.
Volendo però dare dei numeri, solitamente c’è una tolleranza d’errore del 10-15%, secondo l’esperienza di Massimo Barneschi.
Il “segreto” per ridurre questa percentuale sta nella presenza del committente sul cantiere, per far sì che siano frequenti i momenti di confronto con il professionista: «Se il cliente segue i lavori in tutte le fasi, dai rilievi iniziali, alle scelte dei materiali, fino alla fase esecutiva, è possibile escludere il margine d’errore, poiché, essendo “sul campo”, si segue tutto il processo e si adeguano tempi e costi in base alle esigenze del cantiere», conclude Ester Sabbatini.
Questa storia è stata pubblicata il 26 febbraio 2019 e poi aggiornata
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Il “segreto” per ridurre questa percentuale sta nella presenza del committente sul cantiere, per far sì che siano frequenti i momenti di confronto con il professionista: «Se il cliente segue i lavori in tutte le fasi, dai rilievi iniziali, alle scelte dei materiali, fino alla fase esecutiva, è possibile escludere il margine d’errore, poiché, essendo “sul campo”, si segue tutto il processo e si adeguano tempi e costi in base alle esigenze del cantiere», conclude Ester Sabbatini.
Questa storia è stata pubblicata il 26 febbraio 2019 e poi aggiornata
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Intrapresa la scelta di ristrutturare il bagno, la prima tappa consiste nel selezionare il professionista a cui rivolgersi. Meglio una figura che coordini l’intero intervento o meglio scegliere un tecnico specifico per ogni operazione e poi guidarlo personalmente, avendo il polso della situazione in ogni momento?
Secondo Ester Sabbatini di Ambienti+: «Il cliente può agire in entrambi i modi, è certo però che contattare diversi artigiani implica anche la capacità di saperli gestire, dal punto di vista delle responsabilità e delle tempistiche. Avere un univo referente che si accolli queste responsabilità può semplificare e snellire i lavori».
A favore di un coordinatore anche Davide Mircovich che racconta: «Sempre più di frequente i clienti chiedono una ristrutturazione del bagno “chiavi in mano”, preferendo una ditta o un professionista che esegue tutti i lavori anziché rivolgersi a più artigiani. Anche se solitamente il costo iniziale preventivato da un unico professionista è più alto rispetto alle somme richieste dai singoli artigiani, alla fine dei lavori speso i clienti si rendono conto che il mancato coordinamento delle diverse figure necessarie in cantiere comporta spese maggiori e tempistiche d’esecuzione più lunghe».