Natale nel Mondo: Un Tour Culinario tra i Piatti della Tradizione
Dagli Stati Uniti fino all’Australia passando per le Seychelles, scopri le specialità natalizie di tutto il mondo
Houzz Italia
24 dicembre 2019
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Che Natale sarebbe senza pandoro, panettone, torrone, struffoli o cartellate? Questi sono sicuramente i protagonisti immancabili sulla tavola italiana (e scusate se non riusciamo ad elencarli di tutte le regioni…), ma cosa si mangia negli altri Paesi? Preparati a un tour tra le tradizioni gastronomiche del mondo per scoprire i piatti tipici del periodo natalizio. E se stai cercando qualcosa di diverso dal solito per questo Natale, perché non aggiungere una di queste ricette internazionali al tuo menu?
Stati Uniti e Canada: tacchino e mix di contorni
Negli Stati Uniti e in Canada, la tavola di Natale ha come protagonista il tacchino o l’anatra arrosto, la seconda particolarmente popolare nel New England e sulla East Coast. Un’altra ricetta molto apprezzata è il prosciutto glassato al miele. Questi piatti principali sono serviti con una ricca varietà di contorni.
Negli Stati Uniti e in Canada, la tavola di Natale ha come protagonista il tacchino o l’anatra arrosto, la seconda particolarmente popolare nel New England e sulla East Coast. Un’altra ricetta molto apprezzata è il prosciutto glassato al miele. Questi piatti principali sono serviti con una ricca varietà di contorni.
Generalmente sono d’obbligo mac and cheese (maccheroni ricoperti da una crema di formaggi e gratinati in forno), patate dolci al forno con marshmallow, riso e piselli, purè di patate, pane di mais. Le alternative includono patate, verdure, vari tipi di gravy (salse che accompagnano l’arrosto) e la controversa salsa di mirtilli. Alcune famiglie aggiungono piatti internazionali che rimandano alle loro origini o cibi preferiti in genere.
Il menu di solito si conclude con un dessert da forno, spesso accompagnato da zabaione, punch, sherry o vino.
Regno Unito: pudding con burro al brandy
La portata natalizia principale nel Regno Unito è senza dubbio l’arrosto – solitamente tacchino, oca o anatra – accompagnato da bacon, patate con verdure, cavoletti di Bruxelles, gravy e salsa di mirtilli.
Chiaramente nessun pasto è completo senza dolce. Immancabili le mince pie, tortine di pastafrolla ripiene di un mix di frutta secca detto mincemeat (“macinato”) e spezie.
La tradizionale torta di Natale contiene frutta secca insaporita con whisky o brandy, spesso completata con una glassa di mandorle e impreziosita da decori sia commestibili che non.
Oltre alla Christmas cake c’è anche il Christmas pudding, una sorta di budino a base di frutta e spezie servito con salsa di burro al brandy.
La portata natalizia principale nel Regno Unito è senza dubbio l’arrosto – solitamente tacchino, oca o anatra – accompagnato da bacon, patate con verdure, cavoletti di Bruxelles, gravy e salsa di mirtilli.
Chiaramente nessun pasto è completo senza dolce. Immancabili le mince pie, tortine di pastafrolla ripiene di un mix di frutta secca detto mincemeat (“macinato”) e spezie.
La tradizionale torta di Natale contiene frutta secca insaporita con whisky o brandy, spesso completata con una glassa di mandorle e impreziosita da decori sia commestibili che non.
Oltre alla Christmas cake c’è anche il Christmas pudding, una sorta di budino a base di frutta e spezie servito con salsa di burro al brandy.
Francia: tacchino, castagne e tronchetto al cioccolato
Il tacchino con le castagne è il piatto principale del cenone di Natale o Capodanno tipicamente francese. Si mangiano ostriche, salmone, foie gras (fegato di anatra o oca) e lumache. Come dolce il bûche de noël, ovvero il tronchetto di natale francese.
Il piatto tradizionale dell’Epifania è la galette des rois (“galletta dei re”), una torta di pasta sfoglia farcita. Al suo interno viene nascosta la miniatura di un re; si mangia tutti insieme e chi trova la sorpresa diventa il re o la regina del giorno. In vendita si trova dotata di una corona di carta per il vincitore.
Il tacchino con le castagne è il piatto principale del cenone di Natale o Capodanno tipicamente francese. Si mangiano ostriche, salmone, foie gras (fegato di anatra o oca) e lumache. Come dolce il bûche de noël, ovvero il tronchetto di natale francese.
Il piatto tradizionale dell’Epifania è la galette des rois (“galletta dei re”), una torta di pasta sfoglia farcita. Al suo interno viene nascosta la miniatura di un re; si mangia tutti insieme e chi trova la sorpresa diventa il re o la regina del giorno. In vendita si trova dotata di una corona di carta per il vincitore.
Spagna: frutti di mare e torrone
In Spagna, il menu di Natale propone frutti di mare e turrón, torrone composto da miele, zucchero, albumi e vari tipi di noci, che viene servito in piccoli pezzi. Gli spagnoli celebrano anche l’Epifania e in questa occasione preparano una ciambella dal nome roscón de reyes.
In Spagna, il menu di Natale propone frutti di mare e turrón, torrone composto da miele, zucchero, albumi e vari tipi di noci, che viene servito in piccoli pezzi. Gli spagnoli celebrano anche l’Epifania e in questa occasione preparano una ciambella dal nome roscón de reyes.
Germania: varietà di biscotti
La cena di Natale in Germania varia da una famiglia all’altra e va dall’anatra, alla fonduta, alla raclette. Secondo i nostri colleghi tedeschi, anche la semplice salsiccia e l’insalata di patate possono essere il piatto principale della Vigilia, quindi non esiste un piatto simbolico del Natale tedesco.
D’altro canto esiste una molteplicità di dolci tipici di questo periodo. Degni di nota sono: il Christstollen, una sorta di torta alla frutta con noci, altra frutta secca e secondo i gusti un ripieno di marzapane; vari biscotti natalizi noti come Weichnachtsplätzchen e un morbido pan di zenzero chiamato Lebkuchen – a volte noto come Lebkuchen di Norimberga, perché la più famosa (e alcuni direbbero, la migliore) variante di questo dolce proviene da quella città.
La cena di Natale in Germania varia da una famiglia all’altra e va dall’anatra, alla fonduta, alla raclette. Secondo i nostri colleghi tedeschi, anche la semplice salsiccia e l’insalata di patate possono essere il piatto principale della Vigilia, quindi non esiste un piatto simbolico del Natale tedesco.
D’altro canto esiste una molteplicità di dolci tipici di questo periodo. Degni di nota sono: il Christstollen, una sorta di torta alla frutta con noci, altra frutta secca e secondo i gusti un ripieno di marzapane; vari biscotti natalizi noti come Weichnachtsplätzchen e un morbido pan di zenzero chiamato Lebkuchen – a volte noto come Lebkuchen di Norimberga, perché la più famosa (e alcuni direbbero, la migliore) variante di questo dolce proviene da quella città.
Danimarca e Svezia: patate e budino con sorpresa
Il tradizionale menu della vigilia di Natale danese propone anatra o maiale arrosto con contorno di cavolo rosso in agrodolce, patate bollite e patate rosolate in burro e zucchero, accompagnate da una salsa di contorno.
Il dessert più famoso è il risalamande: un pudding di riso freddo, servito in una grande coppa con scaglie di mandorle, vaniglia e salsa calda di ciliegie. All’interno del budino si nasconde una mandorla intera e la persona che la trova riceve un regalo speciale.
Un’altra specialità del Natale danese sono le aebleskiver (“fettine di mela”), frittelle sferiche servite con zucchero a velo e marmellata. Tradizionalmente veniva messa una fetta di mela in ogni dolcetto prima della cottura, da qui il nome.
Dall’altra parte del ponte, anche i vicini svedesi preparano una ricca cena di Natale a base di polpette di carne, aringhe in salamoia, formaggio Västerbotten, patate, un pane croccante chiamato knäckebröd, insalata di barbabietole e salsiccia.
Il tradizionale menu della vigilia di Natale danese propone anatra o maiale arrosto con contorno di cavolo rosso in agrodolce, patate bollite e patate rosolate in burro e zucchero, accompagnate da una salsa di contorno.
Il dessert più famoso è il risalamande: un pudding di riso freddo, servito in una grande coppa con scaglie di mandorle, vaniglia e salsa calda di ciliegie. All’interno del budino si nasconde una mandorla intera e la persona che la trova riceve un regalo speciale.
Un’altra specialità del Natale danese sono le aebleskiver (“fettine di mela”), frittelle sferiche servite con zucchero a velo e marmellata. Tradizionalmente veniva messa una fetta di mela in ogni dolcetto prima della cottura, da qui il nome.
Dall’altra parte del ponte, anche i vicini svedesi preparano una ricca cena di Natale a base di polpette di carne, aringhe in salamoia, formaggio Västerbotten, patate, un pane croccante chiamato knäckebröd, insalata di barbabietole e salsiccia.
Finlandia: lunga vita alla casseruola
Le tradizioni gastronomiche finlandesi per Natale prevedono un pasticcio di riso o patate cotto in casseruola, rutabaga (ortaggio simile alla rapa), insalata con panna, varietà di pesce e prosciutto affumicato. La casseruola può essere cucinata a fuoco lento in forno o acquistata già pronta. Come in altri paesi del Nord Europa, anche i finlandesi amano il budino di riso con sorpresa.
Le tradizioni gastronomiche finlandesi per Natale prevedono un pasticcio di riso o patate cotto in casseruola, rutabaga (ortaggio simile alla rapa), insalata con panna, varietà di pesce e prosciutto affumicato. La casseruola può essere cucinata a fuoco lento in forno o acquistata già pronta. Come in altri paesi del Nord Europa, anche i finlandesi amano il budino di riso con sorpresa.
Bulgaria: torta del buon augurio
Nelle tavole bulgare durante l’inverno sono immancabili gli involtini di cavolo e la banitsa, una torta salata a base di pasta fillo ripiena con sirene (tipico formaggio bulgaro) e proposta in molte varianti. Così come tanti altri dolci tradizionali, la ricetta di famiglia spesso è segreta e si tramanda da una generazione all’altra.
Comunque tutte le banitsas hanno una cosa in comune: a Natale, i bulgari aggiungono alla pasta dei bigliettini in cui chiedono buona salute, amore, un’auto o qualsiasi altro desiderio. Alcune persone mettono dei piccoli oggetti o persino delle monete, considerate di buon auspicio per la prosperità finanziaria. Tutti i portafortuna sono avvolti con della carta stagnola in modo che sopravvivano alle alte temperature della cottura.
Nelle tavole bulgare durante l’inverno sono immancabili gli involtini di cavolo e la banitsa, una torta salata a base di pasta fillo ripiena con sirene (tipico formaggio bulgaro) e proposta in molte varianti. Così come tanti altri dolci tradizionali, la ricetta di famiglia spesso è segreta e si tramanda da una generazione all’altra.
Comunque tutte le banitsas hanno una cosa in comune: a Natale, i bulgari aggiungono alla pasta dei bigliettini in cui chiedono buona salute, amore, un’auto o qualsiasi altro desiderio. Alcune persone mettono dei piccoli oggetti o persino delle monete, considerate di buon auspicio per la prosperità finanziaria. Tutti i portafortuna sono avvolti con della carta stagnola in modo che sopravvivano alle alte temperature della cottura.
Foto di James Hills, scaricata da pixabay.com con licenza creative commons CC0
Russia: insalata Olivier, caviale e mandarini
In Russia amano celebrare il nuovo anno a tavola con spuntini festivi. La specialità principale, senza la quale Capodanno non sarebbe lo stesso, è l’insalata Olivier. La ricetta base prevede una miscela di patate, uova, vari tipi di carne, cetrioli o sottaceti, poi ogni famiglia aggiunge un suo tocco. I russi possono discutere per ore se usare la maionese (fatta in casa o comprata?) oppure la panna acida, i sottaceti contro i cetrioli freschi, salsiccia o carne bollita, e se aggiungere o meno la mela verde grattugiata, le carote o i piselli. Questo è il vero simbolo del Capodanno russo, preparato in quantità tale che le famiglie mangiano gli avanzi per il resto della settimana.
L’insalata fu inventata da Lucien Olivier, che fu capo chef del ristorante Hermitage a Mosca a metà Ottocento. All’epoca, la base di uova e patate veniva arricchita con delizie come pernice, lingua di vitello, gamberi, caviale nero, capperi, sottaceti e tartufi. La ricetta fu semplificata in epoca sovietica: le carni prelibate furono sostituite con salsiccia o carne bollita, i sottaceti dai capperi e furono aggiunti piselli verdi.
Russia: insalata Olivier, caviale e mandarini
In Russia amano celebrare il nuovo anno a tavola con spuntini festivi. La specialità principale, senza la quale Capodanno non sarebbe lo stesso, è l’insalata Olivier. La ricetta base prevede una miscela di patate, uova, vari tipi di carne, cetrioli o sottaceti, poi ogni famiglia aggiunge un suo tocco. I russi possono discutere per ore se usare la maionese (fatta in casa o comprata?) oppure la panna acida, i sottaceti contro i cetrioli freschi, salsiccia o carne bollita, e se aggiungere o meno la mela verde grattugiata, le carote o i piselli. Questo è il vero simbolo del Capodanno russo, preparato in quantità tale che le famiglie mangiano gli avanzi per il resto della settimana.
L’insalata fu inventata da Lucien Olivier, che fu capo chef del ristorante Hermitage a Mosca a metà Ottocento. All’epoca, la base di uova e patate veniva arricchita con delizie come pernice, lingua di vitello, gamberi, caviale nero, capperi, sottaceti e tartufi. La ricetta fu semplificata in epoca sovietica: le carni prelibate furono sostituite con salsiccia o carne bollita, i sottaceti dai capperi e furono aggiunti piselli verdi.
Foto di Perovict, scaricata da pixabay.com con licenza creative commons CC0
C’è un’altra insalata popolare che ha un soprannome pittoresco – “aringa sotto una pelliccia” – e un aspetto particolare. Gli ingredienti, disposti a strati, sono filetti di aringhe, cipolla, patate, carote e barbabietole, il tutto coperto da maionese in abbondanza.
Immancabile anche il caviale. Alcune famiglie lo usano per il ripieno delle uova sode, altre preferiscono aggiungerlo alle tartine con burro. Un piatto tipico è il kholodetz, la carne in gelatina servita con una salsa di rafano o senape. Di solito è fatta con cosce e orecchie di maiale e richiede almeno sei ore di preparazione.
Simbolo del Capodanno russo sono i mandarini. In epoca sovietica i mandarini dell’Abkhaz, che maturano a dicembre, erano i frutti principali serviti durante il cenone. Per molti russi la notte di Capodanno richiama il profumo dei mandarini e dei rami di abete.
C’è un’altra insalata popolare che ha un soprannome pittoresco – “aringa sotto una pelliccia” – e un aspetto particolare. Gli ingredienti, disposti a strati, sono filetti di aringhe, cipolla, patate, carote e barbabietole, il tutto coperto da maionese in abbondanza.
Immancabile anche il caviale. Alcune famiglie lo usano per il ripieno delle uova sode, altre preferiscono aggiungerlo alle tartine con burro. Un piatto tipico è il kholodetz, la carne in gelatina servita con una salsa di rafano o senape. Di solito è fatta con cosce e orecchie di maiale e richiede almeno sei ore di preparazione.
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Giappone: cibo speciale per un periodo dell’anno speciale
In Giappone, il periodo che va da fine dicembre ai primi giorni del nuovo anno si chiama Nenmatsu Nenshi. È considerata una delle feste più importanti del paese. Anche le tradizioni natalizie sono comuni ma in gran parte superficiali, più visibili come decorazione nei luoghi pubblici. La torta di fragole può essere considerata il simbolo gastronomico di questo periodo.
Alla vigilia di Capodanno, i giapponesi mangiano toshikoshi soba, spaghetti di grano saraceno. Questa tradizione ha avuto origine durante lo Tokugawa Shogunate (cioè tra il XVII e il XIX secolo). A Capodanno si beve un sakè speciale chiamato toso.
In Giappone, il periodo che va da fine dicembre ai primi giorni del nuovo anno si chiama Nenmatsu Nenshi. È considerata una delle feste più importanti del paese. Anche le tradizioni natalizie sono comuni ma in gran parte superficiali, più visibili come decorazione nei luoghi pubblici. La torta di fragole può essere considerata il simbolo gastronomico di questo periodo.
Alla vigilia di Capodanno, i giapponesi mangiano toshikoshi soba, spaghetti di grano saraceno. Questa tradizione ha avuto origine durante lo Tokugawa Shogunate (cioè tra il XVII e il XIX secolo). A Capodanno si beve un sakè speciale chiamato toso.
Un’antica tradizione giapponese è il kagami mochi, che viene preparato con due dolcetti di riso di dimensioni diverse uno sopra l’altro. La foto sopra mostra una versione decorativa in vetro. Sono realizzati a fine anno con il riso raccolto nell’autunno, e sono tenuti in casa fino all’11 gennaio circa – la data esatta varia in tutto il Paese.
Foto di Shinya Suzuki, scaricata da Flickr con licenza creative commons CC BY-ND 2.0
I buongustai internazionali potrebbero seguire la tradizione degli osechi ryori, cibi tradizionali di Capodanno preparati in anticipo in modo che lo chef di casa non debba cucinare per i primi tre giorni del nuovo anno. Oppure spesso vengono acquistati preconfezionati.
I buongustai internazionali potrebbero seguire la tradizione degli osechi ryori, cibi tradizionali di Capodanno preparati in anticipo in modo che lo chef di casa non debba cucinare per i primi tre giorni del nuovo anno. Oppure spesso vengono acquistati preconfezionati.
Foto concessa da Goodwood Park Hotel
Singapore: tradizioni occidentali con un tocco asiatico
Essendo stata una colonia dell’Impero britannico, Singapore ha imparato a celebrare il Natale in modo inglese, nonostante il clima tropicale. La cucina tradizionale che prevede il tacchino arrosto con contorno ha assunto i sapori unici di Singapore, dato che le famiglie preferiscono cenare con piatti da asporto preparati da veri chef (e gli chef hanno raccolto la sfida). Questo tacchino alla soia servito con mandorle speziate tostate e salsa di peperoncino si accompagna bene con riso alla zucca o pasta all’uovo. È preparato secondo la ricetta cantonese, brasato e cotto lentamente con aromi locali come cannella, chiodi di garofano, anice stellato e salsa di soia. Come alternativa, negli ultimi anni si mangia spesso pollo ripieno di riso o tacchino al curry.
Per dessert, un’altra tradizione occidentale: il tronchetto di Natale, sempre però con un tocco tropicale; gli ingredienti aggiunti all’impasto, infatti, vanno dal mango al durian, un frutto locale.
Singapore: tradizioni occidentali con un tocco asiatico
Essendo stata una colonia dell’Impero britannico, Singapore ha imparato a celebrare il Natale in modo inglese, nonostante il clima tropicale. La cucina tradizionale che prevede il tacchino arrosto con contorno ha assunto i sapori unici di Singapore, dato che le famiglie preferiscono cenare con piatti da asporto preparati da veri chef (e gli chef hanno raccolto la sfida). Questo tacchino alla soia servito con mandorle speziate tostate e salsa di peperoncino si accompagna bene con riso alla zucca o pasta all’uovo. È preparato secondo la ricetta cantonese, brasato e cotto lentamente con aromi locali come cannella, chiodi di garofano, anice stellato e salsa di soia. Come alternativa, negli ultimi anni si mangia spesso pollo ripieno di riso o tacchino al curry.
Per dessert, un’altra tradizione occidentale: il tronchetto di Natale, sempre però con un tocco tropicale; gli ingredienti aggiunti all’impasto, infatti, vanno dal mango al durian, un frutto locale.
Australia e Nuova Zelanda: melograni e pavlova
In Australia e in Nuova Zelanda il Natale cade d’estate. Questo si riflette chiaramente sulla cucina: piatti leggeri e freschi come pesci, gamberi alla griglia e insalata dominano la tavola estiva. Melograni e ciliegie sono un fresco piacere durante le vacanze.
Un famoso dolce natalizio è la pavlova, composta da meringa, panna montata e frutta fresca. Australiani e neozelandesi hanno una diatriba tra chi ha il merito di aver inventato questo amato dessert, che prende il nome da una ballerina russa.
In Australia e in Nuova Zelanda il Natale cade d’estate. Questo si riflette chiaramente sulla cucina: piatti leggeri e freschi come pesci, gamberi alla griglia e insalata dominano la tavola estiva. Melograni e ciliegie sono un fresco piacere durante le vacanze.
Un famoso dolce natalizio è la pavlova, composta da meringa, panna montata e frutta fresca. Australiani e neozelandesi hanno una diatriba tra chi ha il merito di aver inventato questo amato dessert, che prende il nome da una ballerina russa.
Le Seychelles: cucina fusion
Il cibo natalizio delle Seychelles ruota attorno alla cucina fusion. Di solito si mangia pesce alla griglia, spesso lutiano rosso, ma la tavola del cenone presenta un mix di cibi di diverse culture: curry, chow mein, insalate, barbecue, lasagne e riso.
Se ti piace questo approccio mix-and-match, perché non organizzare la tua tavola di Natale sullo stesso principio? E se finisci col sushi accanto al panettone, tanto meglio!
Questo articolo è stato pubblicato inizialmente il 18 dicembre 2018 e poi aggiornato
Hai trovato idee alternative per la tua tavola di Natale? Raccontaci nei Commenti quale ricetta ti ha colpito di più e ti piacerebbe provare!
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Fai Da Te (anche con Bambini): un Buon Villaggio Natalizio di Biscotti
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@ashley I grew up in SoCal as well, but am of Italian descent. We traded ravioli for tamales all the time. We never had the seven fishes on Christmas Eve, that is a Sicilian tradition, at least according to my family.
We must be the quintessential "American" family, because for Christmas cuisine, we most often consume pineapple or cherry glazed bone-in ham, potatoes augratin, green jello with pineapple, cottage cheese and walnuts mixed into it, baked cinnamon apples, homemade bread rolls, green bean casserole, buttered corn, Waldorf fruit salad, green salad and lots of cheeses, chips & dips, olives and pickles for munchies. Dessert is ALWAYS my husband's White Chocolate Pumpkin Cheesecake with Gingersnap Crust. We also must always have cookie cutter, icing frosted sugar cookies made with the grandkids a week or so before Christmas. Not a particularly dietetic meal, but deliciously scrumptious and satisfying! We are in the Seattle area of Washington State and have primarily English, Irish and German ancestry, with a smidge of French thrown in.
P.S. LOVED this article!!!!