My Houzz: Tappeti di Guerra e Bici, La Casa di Cosimo è Come Lui
L'appartamento di Cosimo: una stratificazione di vite, arredi e ricordi
Cristina Cusani
27 settembre 2018
Houzz Contributor; Fotografa professionista specializzata in fotografia di interni;
Houzz Contributor; Fotografa professionista specializzata in fotografia di interni;... Altro
Ad inizio anno Cosimo, giornalista e autore, è tornato a vivere a Reggio Emilia dopo 13 anni di assenza e si è trasferito in affitto in questo appartamento pieno di storia. Il padrone di casa è Massimo Zamboni, ex chitarrista dei CCCP e CSI, che ci ha vissuto a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. In casa ci sono ancora alcuni pezzi di quei tempi, come un tavolone rosa in salotto e un mobile da ufficio usato come credenza in cucina. Sembra quindi che la casa sia arredata a strati e che tutti i mobili rappresentino la somma delle esperienze delle persone che l’hanno abitata.
Entrando ci si trova subito davanti a un largo corridoio da cui, sulla destra, si susseguono tutte le altre stanze: già dall’ingresso si respirano le diverse fasi di vita della casa. I mobiletti e il divano erano già qui, mentre Cosimo ha portato il telo messicano, il suo travestimento di carnevale quando aveva 6 anni, rimasto a casa dei suoi per tanto tempo.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Cosimo Bizzarri
Dove: Reggio Emilia
Superficie: 80 m²
Anno di costruzione del palazzo: 1700 circa
Anno di ristrutturazione dell’appartamento: 2018
Chi ci abita: Cosimo Bizzarri
Dove: Reggio Emilia
Superficie: 80 m²
Anno di costruzione del palazzo: 1700 circa
Anno di ristrutturazione dell’appartamento: 2018
Cosimo lavora come giornalista, copywriter e autore e trova questa casa un buon posto per scrivere: «C’è silenzio e un corridoio lungo da percorrere avanti e indietro in caso di “blocco dello scrittore”. Mi è piaciuto subito il carattere della casa, arredata con cose trovate a cui è stata cambiata la funzione originaria, a cui io ho aggiunto le mie raccolte negli anni in tutti i posti in cui ho abitato e a cui finalmente ho potuto dare una collocazione».
Percorrendo il corridoio, la prima stanza che si incontra è la camera da letto, arredata con il minimo necessario, visto che Cosimo non ci passa mai tempo durante il giorno e la usa solo per dormire. Sulla parete, una piccola cartolina che raffigura Cosimo, il protagonista del libro Il Barone Rampante di Italo Calvino: «Mi chiamo così perché mamma leggeva quel libro quando era incinta di me e le piaceva molto questo personaggio».
In terra, un tappeto tradizionale afghano comprato in America, con una storia particolare: «In Afganistan l’arte tradizionale di tessere tappeti raccontando la storia del paese ha preso una deriva diversa verso la fine degli anni Settanta. Dato lo stato di perenne guerra civile in cui si trovava il paese, è nato il così detto “Tappeto di guerra” e le tematiche militari come elicotteri o fucili kalašnikov sono le iconografie che sostituiscono i temi tradizionali. In questo caso, tema di ultima generazione, ci sono rappresentati dei droni».
In terra, un tappeto tradizionale afghano comprato in America, con una storia particolare: «In Afganistan l’arte tradizionale di tessere tappeti raccontando la storia del paese ha preso una deriva diversa verso la fine degli anni Settanta. Dato lo stato di perenne guerra civile in cui si trovava il paese, è nato il così detto “Tappeto di guerra” e le tematiche militari come elicotteri o fucili kalašnikov sono le iconografie che sostituiscono i temi tradizionali. In questo caso, tema di ultima generazione, ci sono rappresentati dei droni».
Dopo la camera, la seconda porta del corridoio accompagna verso un piccolo antibagno-sgabuzzino, che conduce al bagno. Nel bagno si trova un mix di stili con accessori Ikea, come il porta sapone e il porta spazzolini, che convivono con arredi più datati, come lo specchio, il mobiletto e la simpatica tenda della doccia con scritti i giorni di apertura settimanali.
Continuando a percorrere il corridoio si accede al soggiorno, pieno di luce. Questa è la stanza più vissuta da Cosimo: «In soggiorno faccio tutto: lavoro, guardo film e organizzo cene con gli amici, mi piace riunire le persone a casa mia».
Anche in questa stanza ci sono arredi già trovati in casa, come i divani ricoperti da teli colorati e il tavolino di design vintage, e altri oggetti e arredi portati da Cosimo dalle sue case precedenti, come il tappeto che era della nonna o il tavolino dei liquori comprato come regalo di nozze anticipato per una sua amica e che lui tiene in casa in attesa che si sposi.
Anche in questa stanza ci sono arredi già trovati in casa, come i divani ricoperti da teli colorati e il tavolino di design vintage, e altri oggetti e arredi portati da Cosimo dalle sue case precedenti, come il tappeto che era della nonna o il tavolino dei liquori comprato come regalo di nozze anticipato per una sua amica e che lui tiene in casa in attesa che si sposi.
«Negli ultimi anni ho accumulato oggetti trovati nelle varie città in cui ho vissuto, che mi danno serenità e si accostano bene con quello che già c’era qui. È come un processo di sedimentazione, in questa stanza c’erano le esperienze di altre persone che io non conosco e a cui io ho aggiunto le mie. Per fortuna ho trovato l’arredamento in sintonia con il mio gusto, anche se magari qualcosa mi ero ripromesso di cambiare, come il tavolo rosa che è un po’ appariscente».
Sulla parete: Geko, illustrazione di Daniel Greenfeld
Sulla parete: Geko, illustrazione di Daniel Greenfeld
Sulle pareti della casa ci sono molti allestimenti mobili, come le opere in soggiorno, sopra al tavolo rosa, che cambiano in occasione della mostre organizzate da Cosimo per i suoi amici artisti, mentre l’altra parete viene occupata dal proiettore usato per guardare i film. L’unica parete che non cambia è quella che ospita l’illustrazione del Geko (foto precedente), accanto ad una riproduzione di una mappa dell’Ottocento raffigurante le diverse ere geologiche.
Sulla parete: Floriliegio, Marina Rosso, stampa fotografica Fine art, 2018
Sulla parete: Floriliegio, Marina Rosso, stampa fotografica Fine art, 2018
Ritornando in corridoio, in fondo si accede all’anti-cucina che porta poi, sulla sinistra, alla cucina vera e propria. Nell’anti-cucina c’è un tavolo che Cosimo vorrebbe sostituire con un divano: «Questo tavolo non lo uso mai, perché per mangiare uso quello in salotto. Mi capita spesso che vengano i miei amici mentre io sto ancora cucinando, se lo sostituissi potrebbero mettersi sul divano e chiacchierare con me invece di stare sul tavolo che dà le spalle alla cucina».
Nell’anti-cucina c’è anche il mobile schedario che è diventato una credenza, su cui Cosimo ha appoggiato un poster dedicato a James Dean e trovato in un borgo medievale abbandonato sui colli Reggiani, e la frase incorniciata United We Stand, il regalo di alcuni amici grafici con cui lavorava e che al tempo si chiamavano Tankboys (oggi M-L-XL studio).
Da qui, andando verso sinistra, si accede alla cucina vera e propria, la stanza più luminosa della casa, dove Cosimo fa colazione la mattina ascoltando la radio, seduto sulla sedia che guarda fuori. La sedia è una delle cose che si porta dietro di casa in casa e a cui è molto affezionato. In cucina quasi tutti i mobili sono aperti, senza ante, ma visto che ospitano tutti oggetti di uso quotidiano, la polvere non ha il tempo di depositarsi.
Dalla cucina si accede a un ampio balcone dove Cosimo aggiunge sempre nuove piante.
Ripercorrendo a ritroso il corridoio fino all’ingresso, sotto al quadro dipinto dalla zia Livia –che Cosimo ha trasportato in tutte le sue case – si trova la sua bici: «È un regalo di laurea a cui sono legatissimo, è un modello storico di Bianchi color verde mare con cui ho fatto cicloturismo, molti viaggi in bici con gli amici in giro per il Sud Italia e a cui sono legati ricordi molto belli».
In questa casa Cosimo è riuscito per la prima volta a portare in un unico luogo tutte gli oggetti raccolti durante la sua vita: «In tutti i viaggi che ho fatto, nei diversi luoghi in cui ho vissuto in tutti questi anni, ho sempre tenuto solo una parte delle mie cose, ma adesso finalmente ho tutto con me, finalmente sono riuscito a riunire in questa casa tutti i miei ricordi».
Guarda tutte le foto di questa casa
Tocca a te! Anche tu hai accumulato tanti arredi e oggetti provenienti dal passato nella tua attuale casa? O cambi l’arredamento ogni volta che cambi casa? Descrivi la tua esperienza qui sotto nei Commenti.
In questa casa Cosimo è riuscito per la prima volta a portare in un unico luogo tutte gli oggetti raccolti durante la sua vita: «In tutti i viaggi che ho fatto, nei diversi luoghi in cui ho vissuto in tutti questi anni, ho sempre tenuto solo una parte delle mie cose, ma adesso finalmente ho tutto con me, finalmente sono riuscito a riunire in questa casa tutti i miei ricordi».
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Purtroppo non è di mio gusto.mi verrebbero i brividi se dovessi solo entrarci.le cose vecchie mi mettono tristezza.
Nonostante l'intento del proprietario la trovo poco personale, calda e accogliente. Tutte caratteristiche essenziali, per quanto mi riguarda.
Non userei mai oggetti o arredi di uno sconosciuto! Diverso se sono della mia famiglia da tempo...la casa di Cosimo non mi piace, ma mi sembra adatta a lui come appare dalla foto. Mi chiedo però dove ripone biancheria, scarpe, abiti ecc..non vedo armadi o cassettoni.