Due Architetti alle Prese con Un Appartamento a Pianta Irregolare
A Torino, una coppia di professionisti ridisegna per sé una casa a forma di cuneo, puntando su arredi e colori su misura
Roberta del Vaglio
23 giugno 2018
Houzz Italia Contributor e giornalista specializzata in interior design. Mi piacciono le case, quelle vere, in cui l'estetica è affidata alla vita vissuta. Sono sempre a caccia di soluzioni inaspettate e di designer innovativi: i creativi nascondono sempre storie interessanti e il mio lavoro - la mia passione - è raccontarle.
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Gestire una pianta estremamente irregolare, che compie una curva stretta su se stessa: è stata questa la sfida che i due architetti si sono trovati di fronte, quando hanno acquistato, per loro stessi, questo appartamento, nella zona del Lingotto, a Torino. La soluzione? Utilizzare quasi esclusivamente arredi su misura che potessero riequilibrare le forme “ostili” dell’appartamento. Anche i colori giocano un ruolo interessante: scandire il passaggio dalla zona giorno alla zona notte, dal pubblico al privato.
Questa casa fa parte di Open House Torino 2018, evento che apre al pubblico 140 edifici nel weekend del 9-10 giugno. Houzz ha selezionato 7 case che si possono visitare, scoprile qui.
Questa casa fa parte di Open House Torino 2018, evento che apre al pubblico 140 edifici nel weekend del 9-10 giugno. Houzz ha selezionato 7 case che si possono visitare, scoprile qui.
Foto di Serena Eller Vainicher
Chi ci abita: la coppia di architetti Stefano Carera ed Eirini Giannakopoulou di Sceg con il loro figlio di due anni
Dove: Torino, zona Lingotto
Anno di ristrutturazione: 2015
Superficie: circa 90m² con due camere da letto e due bagni
Costo: circa 90.000 euro, arredi compresi
Chi ci abita: la coppia di architetti Stefano Carera ed Eirini Giannakopoulou di Sceg con il loro figlio di due anni
Dove: Torino, zona Lingotto
Anno di ristrutturazione: 2015
Superficie: circa 90m² con due camere da letto e due bagni
Costo: circa 90.000 euro, arredi compresi
La caratteristica principale dell’appartamento è la pianta, di forma irregolare, con la quale i due architetti hanno dovuto confrontarsi.
Ha la sagoma di un cuneo, che la coppia ha idealmente associato a quella del circuito che veniva utilizzato per testare le automobili Fiat. L’abitazione, del resto, si trova in uno dei primi palazzi costruiti dall’azienda automobilistica per ospitare i propri operai. Anche la casa è immaginata come un circuito, con un percorso che dallo spazio pubblico esterno si insinua gradualmente verso lo spazio privato interno.
Lampada sospesa Cetra di Vico Magistretti per Artemide (fuori produzione); lampade da terra: Parentesi di Achille Castiglioni e Pio Manzù per Flos; tavolo da pranzo: EM table di Jean Prouvé per Vitra; sedie: 3D dining chair di Boris Berlin e Poul Christiansen per Gubi
Lampada sospesa Cetra di Vico Magistretti per Artemide (fuori produzione); lampade da terra: Parentesi di Achille Castiglioni e Pio Manzù per Flos; tavolo da pranzo: EM table di Jean Prouvé per Vitra; sedie: 3D dining chair di Boris Berlin e Poul Christiansen per Gubi
Proprio la forma irregolare della casa – in particolare della zona giorno – avrebbe reso complicato l’utilizzo di arredi standard, ecco perché gli architetti hanno deciso di progettare da sé e far realizzare da Interiors Tailors, quasi tutti gli arredi su misura.
Inoltre, gli architetti hanno voluto creare una divisione tra zona “pubblica” – che comprende l’ingresso/studio, il living con l’angolo pranzo e la cucina – e la zona “privata” – che comprende, invece, le due camere da letto e i due bagni. La dinamica pubblico/privato è scandita, in particolare, dai colori scelti: «Toni neutri per le pareti esterne e più caldi e rassicuranti per le pareti interne», spiega Eirini Giannakopoulou.
Inoltre, gli architetti hanno voluto creare una divisione tra zona “pubblica” – che comprende l’ingresso/studio, il living con l’angolo pranzo e la cucina – e la zona “privata” – che comprende, invece, le due camere da letto e i due bagni. La dinamica pubblico/privato è scandita, in particolare, dai colori scelti: «Toni neutri per le pareti esterne e più caldi e rassicuranti per le pareti interne», spiega Eirini Giannakopoulou.
L’ingresso coincide con l’ambiente studio, caratterizzato dalla grande scaffalatura disegnata dagli architetti e realizzata in tubolare di metallo, con mensole e sportelli in Valchromat – un pannello in fibra di legno, colorato in massa – e piano scrivania in marmo.
Sedie: Masculo dining chair di Gamfratesi per Gubi
Sedie: Masculo dining chair di Gamfratesi per Gubi
Il salotto è il prolungamento dello studio. Anche qui, gli arredi principali sono stati disegnati e realizzati su misura in tubolare di metallo e Valchromat. Di fronte al divano troviamo la parete attrezzata di forma irregolare con panca; «qui la parete era obliqua e per avere la televisione frontale e parallela al divano abbiamo creato questa scaffalatura, in modo che potesse correggere la forma irregolare della pianta», raccontano i progettisti. I tre tavolini sono stati accostati e posizionati dagli architetti.
Tavolino arancione di Kartell (fuori produzione); Tessuti per il divano: Kvadrat; a destra, lampada: Gräshoppa Floor Lamp di Greta M. Grossman per Gubi;
Tavolino arancione di Kartell (fuori produzione); Tessuti per il divano: Kvadrat; a destra, lampada: Gräshoppa Floor Lamp di Greta M. Grossman per Gubi;
Proseguendo, la pianta genera una curva stretta e si incontra quella che gli architetti chiamano “casetta verde”, un’area creata con un ribassamento del soffitto in cartongesso. Qui è alloggiato il tavolo da pranzo – uno dei pochissimi arredi non su misura. «Lo scopo era creare una zona raccolta e intima» prosegue Giannakopoulou. In questa area pavimento e pareti sono rivestiti in una sorta di moquette in materiale sintetico dello spessore di soli 3 mm.
Rivestimento giallo su pavimento e parete: Bolon
Rivestimento giallo su pavimento e parete: Bolon
L’ambiente che si intravede sulla sinistra, nella foto precedente, è la cucina. Stretta e lunga 3 metri, presenta anch’essa arredi disegnati dagli architetti e realizzati su misura. Sono, ancora una volta, in valchromat, con piano in Corian che comprende anche il lavello.
Lampada: M68 di Miguel Milà per Santa&Cole
Lampada: M68 di Miguel Milà per Santa&Cole
Giallo e blu sono i colori della zona notte, che comprende la camera padronale – in foto – la camera del bambino e i due bagni. Qui il pavimento e la parete sono rivestiti in resina blu. Il letto è realizzato su misura, su disegno degli architetti.
Il bagno padronale è diviso dalla camera da letto con un separé e una porta scorrevole realizzati in tubolare e lamiera forata. Il mobile lavabo è realizzato su disegno degli architetti in Valchromat con piano in Corian.
Specchio da terra di Omelette Editions
Specchio da terra di Omelette Editions
Nella camera del bambino il materasso poggia su una struttura in OSB, un tipo di pannello in legno, rivestita in resina. Sul pavimento ritroviamo la stessa moquette plastica gialla della zona pranzo.
Tutte le pareti scure della casa sono dipinte a smalto per una migliore resa cromatica. Il cassettone di controsoffitto è una scelta estetica che richiama la “casetta” della zona pranzo. Il progetto, nel complesso, si apprezza proprio per la coerenza, nell’utilizzo ricorrente di materiali e colori, che mantiene uniti tutti gli ambienti, pur assicurando una divisione ideale tra spazi conviviali e spazi personali.
Guarda tutte le foto del progetto
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Vai sul sito Open House Torino per scoprire tutte le case che partecipano all’edizione 2018
Tutte le pareti scure della casa sono dipinte a smalto per una migliore resa cromatica. Il cassettone di controsoffitto è una scelta estetica che richiama la “casetta” della zona pranzo. Il progetto, nel complesso, si apprezza proprio per la coerenza, nell’utilizzo ricorrente di materiali e colori, che mantiene uniti tutti gli ambienti, pur assicurando una divisione ideale tra spazi conviviali e spazi personali.
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Trovo ripetitivi I mobili su misura.
Onestamente non mi piace per niente la cucina nel corridoio appena fuori dalle camere da letto. L'avrei messa al posto del salotto e dove c'è la tv avrei messo il tavolo da pranzo. Al posto dell'attuale tavolo da pranzo avrei fatto un piccolo salotto, di passaggio per le camere.
Ma a Torino si può far meno dell'antibagno?